Emorroidi: 5 cose da sapere

A cura di: Dr. Andrea Favara
Data pubblicazione: 15 maggio 2024

Cosa sono le emorroidi?

Le emorroidi sono strutture anatomiche vascolari localizzate al canale anale e hanno la loro precisa funzione ovvero quella di regolare la continenza e permettere un'evacuazione fisiologica.

Quando queste strutture si alterano compare la malattia emorroidaria. Si tratta di una condizione nella quale l'alterazione morfologica del tessuto emorroidario provoca una serie di sintomi che costituiscono la cosiddetta sindrome emorroidaria.

La malattia emorroidaria è estremamente frequente:

  • si dice che almeno il 50% della popolazione abbia avuto una crisi emorroidaria nel corso della propria vita
  • e che almeno il 30% della popolazione dei paesi occidentali ne soffra abitualmente.

Quali sono i fattori di rischio?

Esistono dei fattori modificabili che possono peggiorare la malattia emorroidaria, in particolare

  • l'obesità,
  • la sedentarietà,
  • la stipsi,
  • abitudini alimentari sbagliate,
  • la pratica di determinati sport.

Tuttavia la genetica ricopre un ruolo fondamentale e, purtroppo, è un fattore non modificabile.

Quindi se è destino che compaia una malattia emorroidaria verosimilmente comparirà anche se i fattori modificabili non sono presenti.

Per approfondire:Emorroidi: cause e fattori di rischio

Quali sono i sintomi della malattia emorroidaria?

I sintomi delle emorroidi sono molto variabili e sono una combinazione di:

Il dolore anale in realtà non è un sintomo tipico della malattia emorroidaria e quando compare deve far pensare a una complicanza della malattia emorroidaria. Tra queste, ad esempio, una trombosi oppure ad un'altra patologia quale ad esempio la ragade.

Anche le difficoltà all'evacuazione, cioè a espellere le feci, non è solo tipicamente associata alla malattia emorroidaria, ma deve far pensare ad un quadro più complesso, che si definisce sindrome da ostruita defecazione.

Il quadro però è sempre un quadro variabile e ogni persona presenta sintomi diversi e molto particolari.

Sintomi comuni ad altre patologie

Non tutti i sintomi localizzati al canale anale e all'ano dipendono da una malattia emorroidaria. Esistono una serie di altre condizioni che possono presentare una sintomatologia simile ma che vanno differenziate perché comportano diverse applicazioni diagnostiche soprattutto terapeutiche.

Ad esempio la ragade è una patologia completamente diversa dalla malattia emorroidaria. Si tratta di una ferita che si localizza al canale anale dipende in genere dall'ipertono di uno degli sfinteri, ovvero delle strutture muscolari che regolano la continenza localizzate al canale anale.

Come prevenire la malattia emorroidaria?

Prevenire lo sviluppo della malattia emorroidaria significa modificare i fattori di rischio modificabili quindi quelli di cui avevo parlato prima.

La componente genetica però costituisce il fattore di rischio principale non è modificabile.

Per approfondire:Emorroidi: cosa mangiare e cosa evitare

Quali sono le terapie possibili?

La terapia della malattia emorroidaria oggi si avvale di numerose armi che abbiamo a disposizione, in particolare indicazioni di tipo dietetico comportamentale, farmacologico e terapie ambulatoriali o chirurgiche.

Quello che però importante sottolineare è che non esiste una terapia standard della malattia emorroidaria per tutti i pazienti, ma ogni caso va valutato singolarmente, tenendo conto:

  • dei sintomi variamente combinati,
  • del quadro morfologico delle alterazioni del tessuto emorroidario,
  • del quadro generale e dell'eventuale presenza di patologie associate.

A parità di quadro morfologico possono essere indicati trattamenti di varia natura in base a questi fattori che abbiamo descritto.

Per approfondire:Come curare le emorroidi?

Terapie per gradi minori

I gradi minori di malattia in genere traggono beneficio da indicazioni comportamentali e dietetiche.

Oltre a queste si può aggiungere una terapia farmacologica, sia topica sia per assunzione orale, con molecole di varia natura. Questi farmaci riducono l'edema e i sintomi associati, quindi permettono di risolvere la maggior parte dei casi non avanzati.

Terapie per gradi avanzati

Quando la malattia invece è dal punto di vista morfologico avanzata è necessario ricorrere a terapie ambulatoriali o chirurgiche.

In alcune situazioni sono indicate sufficienti le terapie ambulatoriali, quali ad esempio le legature elastiche.

In altre invece è necessario ricorrere a procedure un po' più complesse che si dividono sostanzialmente in due categorie:

  • ovvero tecniche resettive dove viene rimosso parte del tessuto degenerato,
  • tecniche sospensive dove il tessuto non viene rimosso ma viene riposizionato nella sua posizione fisiologica.

Ognuna di queste metodiche ha indicazioni, controindicazioni, vantaggi, possibili svantaggi, va quindi discusso singolarmente col singolo paziente la tecnica e la procedura più indicata per il singolo caso.

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Autore

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1991 presso Universita' Studi Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Milano tesserino n° 31610.

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