Congiuntivite allergica: cos'è e come si cura?
A cura di: Dr. Ruggiero PaderniPrurito e occhi rossi? Potrebbe essere congiuntivite: ma come fare a capire se è allergica o no?
Indice
Cos’è la congiuntivite allergica?
La congiuntivite allergica è un'infiammazione oculare che coinvolge la congiuntiva, cioè la membrana trasparente che riveste la parte bianca dell'occhio.
Spetta al medico oculista distinguere tra una forma infettiva ed una forma allergica.
Come si distingue dalle altre forme di congiuntivite?
Tra i sintomi della congiuntivite allergica quello più caratteristico è il prurito, mentre nelle forme infettive è presente essenzialmente una secrezione che nelle forme batteriche è piuttosto abbondante e può anche essere purulenta.
Nelle forme virali è una secrezione un pochino più trasparente, più chiara e può accompagnarsi anche al coinvolgimento dei linfonodi locoregionali.
Sintomi della congiuntivite allergica
Nella congiuntivite allergica oltre al prurito sono presenti altri segni e altri sintomi.
Soprattutto ci può essere un arrossamento della congiuntiva. Questa può essere anche rigonfia quindi ci può essere una chemosi congiuntivale e, in alcuni casi, ci può anche essere un rigonfiamento delle palpebre. Oltre al prurito possiamo anche trovare una secrezione appiccicosa, filamentosa, mucoide perché è infarcita di eosinofili.
Ci possono anche essere delle alterazioni corneali.
Nelle forme atopiche, cioè legate ad una predisposizione del sistema immunitario quindi a una iperattività quindi immunitaria, ci possono anche essere dei sintomi sistemici come la rinite allergica o l'asma.
Tipologie di congiuntivite allergica
Solitamente distinguiamo 3 forme di congiuntivite allergica:
- la forma stagionale legata alla inalazione di allergeni ambientali,
- la forma atopica cioè la forma perenne,
- la forma primaverile di Vernal che coinvolge soprattutto i bambini.
La forma allergica stagionale è legata alla inalazione di allergeni stagionali, quindi soprattutto i pollini e le diverse fioriture che incontriamo nel corso soprattutto della primavera. È una forma che tende ad esaurirsi alla fine della primavera e, in qualche caso, può anche eh per durare fino all'inizio dell'estate.
La forma perenne, invece, è una forma dovuta alla esposizione ad una serie di allergeni ambientali non stagionali, come gli acari della polvere o il pelo degli animali.
In entrambe le forme, comunque, la congiuntiva che riveste le palpebre presenta un aspetto vellutato caratterizzato proprio dalla presenza di una serie di bollicine che sono proprio caratteristiche di queste forme di congiuntivite allergiche e che l'oculista è solito riscontrare durante l'osservazione del paziente.
La cheratocongiuntivite di Vernal
La forma primaverile di Vernal è una forma un po’ più grave che colpisce soprattutto i bambini maschi in età compresa fra i 3 i 10 anni, ma può coinvolgere anche le femminucce o addirittura anche qualche giovane adulto.
È una forma caratterizzata da un prurito particolarmente intenso, ma anche dal fatto che perdura oltre la primavera e può durare anche tutta l'estate per poi scomparire in autunno o nell'inverno. Si tratta solitamente di forme che, mano a mano, che il bambino va crescendo tendono poi a scemare tendono poi a non presentarsi più.
La caratteristica della cheratocongiuntivite primaverile di Vernal è che ci può anche essere un coinvolgimento infiammatorio della cornea, con lo sviluppo di alterazioni corneali, di piccole ulcere corneali o di noduli infiammatori, che possono arrecare molto fastidio al bambino e addirittura possono provocare dolore.
Come si cura la congiuntivite allergica?
La terapia delle congiuntiviti allergiche è essenzialmente una terapia sintomatica, cioè mira a lenire i fastidi avvertiti dal paziente. L'ideale sarebbe limitare l'esposizione agli allergeni, ma ciò non è sempre possibile da realizzare.
Pertanto si utilizzano dei farmaci che riducono i sintomi del paziente, quindi antistaminici somministrati localmente sotto formula di colliri, ma anche antistaminici per per via orale nelle forme associate a sintomi sistemici, come l'asma o la rinite allergica.
Può essere certamente d'aiuto l'utilizzo di corticosteroidi locali i quali, però, devono essere somministrati dopo opportuna valutazione da parte del medico oculista e sotto stretta sorveglianza, poiché l'utilizzo a lungo termine del cortisone può indurre degli effetti collaterali. Possono determinare, infatti, un rialzo della pressione oculare, possono favorire l'insorgenza precoce di una cataratta e possono anche favorire l'insorgenza di infezioni erpetiche, esponendo l'occhio anche a rischio di sovrainfezioni batteriche.
Nelle forme più gravi di cheratocongiuntiviti primaverili è stato anche proposto l'utilizzo di farmaci immunosoppressori, come la ciclosporina e il tacrolimus. Ma anche questi devono essere somministrati solo sotto stretta sorveglianza del medico e sono farmaci che vengono preparati in farmacia in formulazione galenica.
Consigli per pazienti e genitori
Rivolgo quindi una raccomandazione a tutti i pazienti e ai genitori dei pazienti più piccoli. Quando avvertite dei sintomi che possono far pensare ad una congiuntivite allergica o quando vedete il vostro bambino che stropiccia gli occhi o se li sfrega o ammicca frequentemente, è sempre opportuno rivolgersi al medico oculista, il quale potrà osservare l'occhio e stabilire che tipo di congiuntivite allergica è e quale tipo di terapia è più appropriata.
Questo vale anche per chi soffre di congiuntivite allergica già da tempo e sa quali farmaci utilizzare.
È sempre necessaria una valutazione periodica delle condizioni oculari per stabilire se la terapia già attuata è appropriata, se sarà necessario cambiarla.
Per approfondire:Tutto sulla congiuntivite