Morte improvvisa: 5 cose da sapere
A cura di: Dr. Maurizio CecchiniIndice
Cosa si intende per morte improvvisa?
Per morte improvvisa si intende il decesso dell’individuo entro un’ora dall’esordio dei sintomi, in soggetti apparentemente sani o che abbiano avuto patologie cardiache pregresse ma che non lasciassero presupporre un decesso così subitaneo.
Quali sono le cause della morte improvvisa?
Le cause della morte improvvisa sono molto e variano in base all'età.
Al di sotto dei 35/40 anni ci sono cause come le miocardite, gli squilibri elettrolitici, l’interferenza tra farmaci e anche, purtroppo, il caso perché a questo non ci si rassegna mai al giorno d’oggi.
Al di sopra dei 35/40 anni la causa più frequente di morte improvvisa sono le aritmie legate a una coronaropatia, a problemi coronarici, oppure a miocardiopatie ipertrofiche o dilatative.
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Quali sono i numeri della morte improvvisa?
I numeri della morte improvvisa in Italia sono spaventosi e lo sono da sempre e non solo da ora che, dopo l’ondata del Covid, sembra si sia scoperta la morte improvvisa.
Da sempre muoiono in Italia 70.000 soggetti all’anno, il che significa circa 200 al giorno, 1 ogni 9 minuti.
Praticamente 1 persona su 1.000 vivente all’anno muore di morte improvvisa.
Si può fare prevenzione?
La cosa importante da far capire è che purtroppo con questa patologia la prevenzione può ben poco.
Tutti gli studi mondiali dimostrano che solo il 20% delle persone a potenziale rischio di morte improvvisa potrebbero essere identificate prima dell’evento finale: ne sfugge quindi circa l’80%, che è una cifra spaventosa.
Ecco perché si dice che nella morte improvvisa è meglio curare che prevenire, perché l’arresto cardiaco purtroppo può comparire in qualsiasi momento della nostra giornata, in qualsiasi soggetto apparentemente sano o sanissimo, come molti sportivi che sono molto ben studiati eppure si verificano anche casi di morte improvvisa negli atleti.
Cosa fare quindi? Innanzi tutto, cercare di evitare le cose evitabili, come gli squilibri elettrolitici legati alle terapie diuretiche, le patologie come la miocardite in corso di infezioni virali, anche apparentemente banali come l’influenza.
La miocardite virale da Covid non è l’unica, ci sono tantissimi virus che possono indovarsi nelle fibre muscolari cardiache e determinare aritmie minacciose o addirittura mortali.
Quanto conta l'utilizzo dei defibrillatori?
Al momento d’oggi tutti gli studi mondiali descrivono come unica arma contro l’arresto cardiaco e, quindi, la successiva morte improvvisa la diffusione dei defibrillatori automatici pubblici, che sono quelle macchine che ora si iniziano a vedere nei supermercati, nelle scuole, nei luoghi di lavoro e anche nelle strade.
I defibrillatori possono essere usati da chiunque, non importa aver fatto un corso e questo è dovuto alla Legge 116/2021 che siamo riusciti a far approvare. I corsi servono a togliere le paure e a chiarire il problema della morte improvvisa, non a ottenere un patentino per l’uso del defibrillatore. Chiunque lo può usare, esattamente come un estintore.
La cosa importante da tenere presente è che tutti gli studi mondiali dimostrano che dove sono stati svolti corsi o sensibilizzazioni tramite i media, come nelle scuole, con filmati sui giornali e nelle tv locali, la mortalità si riduce.
Per esempio in Danimarca, negli ultimi 3 anni, è stato insegnato ai bambini delle elementari a effettuare il massaggio cardiaco: negli ultimi 3 anni la mortalità extraospedaliera per arresto cardiaco si è ridotta del 30%, proprio insegnando ai bambini come fare il massaggio cardiaco, in attesa dei soccorsi o degli adulti che sappiano usare un defibrillatore.
Questo è il messaggio importante dare all’utenza: non ci si deve rassegnare alla morte improvvisa come a qualcosa di inevitabile, si deve semplicemente essere pronti ad affrontarla con nozioni banali e con apparecchi che costano meno di un telefonino come quelli che vengono usati abitualmente.