Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Sono nello stesso ospedale per la terapia, ora aspetto la mia infusione di taxolo!
La nostra Stellina mi é sembrata superinforma, mi ha detto che è anche scesa al bar a fare colazione! Cose da RFS!! Sempre bello incontrarsi, in questa splendida famiglia siamo davvero tutte per mano!
Siii super in forma... Confermo di essere scesa a fare colazione
Didi, ho serie difficoltà. A me l'oncologa del San Camillo mi ha dato le ricettine e mi ha detto vai e prenota al CUP.
Il CUP sostiene tra l'altro che una di queste sia sbagliata.
Sto chiamando il mondo!
Pensavo anche io che mi facessero tutto loro.Domani ho controllo con senologa, per quanto possa servire farò presente la difficoltà
Música e sorrisi a palla!!!!!
Volume alto per coprire la "musica negativa"!!!!
Mi porto avanti con un approfondimento molto richiesto ed utile per comprendere sempre di cosa parliamo anche senza la specializzazione in oncologia.
COME LEGGERE IL REFERTO ISTOLOGICO DEL TUMORE AL SENO
un referto e' scritto dal patologo, spesso in ritardo
incomprensibili per i non addetti ai lavori.
Molte di voi sono ormai esperte nella traduzione dall'anatomopatologhese, ma proviamo a semplificare le cose
l linguaggio tecnico utilizzato nel referto istologico di un intervento per un tumore al seno risulta quasi sempre di difficile interpretazione da parte dei pazienti, un ostacolo che spesso aumenta l'ansia e i dubbi, proprio nel momento in cui si cercano invece chiarezza e soluzioni.
È importante tenere presente che il referto contiene informazioni che dovranno poi essere interpretate e considerate nel loro insieme dagli oncologi. Il paziente ha il diritto di capire bene il suo referto. Se necessario, è un suo diritto chiedere un appuntamento con l'oncologo di riferimento per leggerlo insieme e chiarire ogni dubbio.
Introduzione: cos'è il referto isto/anatomopatologico
È una descrizione dettagliata del tumore al momento della chirurgia e racchiude le informazioni necessarie per definire la terapia migliore per ciascuna paziente. Ad esempio: la localizzazione del tumore, le sue dimensioni, il tipo di cellule che lo costituiscono, se è disseminato al di fuori della mammella, il profilo biologico delle cellule tumorali.
Cominciamo a leggerlo
La prima parte del referto riporta i dati anagrafici del paziente, il nome del chirurgo che ha effettuato l'intervento di asportazione, la data dell'intervento e un numero identificativo dell'esame del patologo.
I dati anamnestici
Possono essere riportate sul referto del patologo anche alcune brevi informazioni cliniche della paziente fornite dal chirurgo e rilevanti per la diagnosi. Ad esempio, i riscontri della mammografia/ecografia, gli aspetti clinici all'esame fisico, il motivo della chirurgia, il sospetto clinico, eventuali pregresse diagnosi ed eventuali comorbidità. Questi dati possono aiutare il patologo a elaborare una diagnosi accurata e a stabilire correlazioni più precise con i dati clinici.
Il materiale inviato
In questo paragrafo si può capire il tipo di procedura eseguita dal chirurgo, da dove è stato asportato il materiale inviato al laboratorio di anatomia patologica e la quantità dei campioni.
La descrizione macroscopica
La descrizione macroscopica del materiale esaminato è ciò che il patologo vede ad occhio nudo osservando il cosiddetto "pezzo operatorio". Include colore, consistenza, forma e dimensioni del tumore, e distanza dai margini chirurgici.
(tumore fillode della mammella)
[/i]La descrizione microscopica
Qui si trovano le informazioni che riguardano in modo più specifico il tumore.
Il tipo tumorale. Il tumore è classificato in base al tipo di cellule da cui trae origine: i due tipi principali sono il duttale e il lobulare (il primo si sviluppa dalle cellule dei dotti lattiferi, il secondo dalle cellule delle unità duttolobulari terminali). Questa è un'informazione anatomica importante, ma non incide significativamente sulla prognosi e sulla decisione del trattamento.
Se la malattia dimostra di aver acquisito la capacità di invadere i tessuti circostanti e di diffondersi al di fuori della mammella viene classificata come carcinoma infiltrante; se invece non è invasiva, viene chiamata carcinoma in situ.
In caso di carcinoma infiltrante, viene segnalato se contemporaneamente vi è anche la componente in situ, indicando se presente o assente
Se la componente in situ è presente, viene anche specificato se è focale (cioè se in proporzione rappresenta meno del 25%) o estesa (più del 25%). Queste informazioni servono ai medici per comprendere il tipo di malattia e scegliere la migliore strategia terapeutica. Conservativa o radicale (mastectomia)
[i]Il grado tumorale.
Il grado – G1, G2 e G3 – viene determinato da una valutazione dell'aspetto delle cellule tumorali: da quanto, nel loro insieme, appaiono diverse dalle cellule della mammella normale e da quanto velocemente si moltipicano. Più è elevato il grado e più la malattia è aggressiva: G1 (carcinoma ben differenziato, poco aggressivo), G2 (carcinoma moderatamente differenziato), G3 (carcinoma scarsamente differenziato, aggressivo). È importante notare che, sebbene controintuitivo, il termine differenziato indica che le cellule sono simili a quelle sane.
Ecco perche' ad esempio in un prelievo per esame citologico le cellule di un G1 possono essere scambiate per cellule normali (falso negativo)
Invasione vascolare
L'invasione vascolare è un indicatore di aggressività del tumore, indica la presenza di cellule tumorali all'interno dei vasi circostanti il tumore. È un parametro importante che aiuta l'oncologo a definire l'iter terapeutico. Ma non e' un fattore prognostico indipendente.
Lo stato dei margini di resezione
Indica se i margini di resezione chirurgica sono liberi di malattia o no, oltre che la distanza del tumore dai margini di resezione. Queste informazioni sono utili per valutare la necessita di un eventuale nuovo intervento.
Lo stato linfonodale
Se durante l'intervento sono stati asportati anche dei linfonodi ascellari, nel referto si troverà anche l'indicazione dei numero totale di linfonodi esaminati e il numero di quelli interessati dalla malattia.
Attualmente, in genere, prima di procedere con la dissezione ascellare, si esamina prima il linfonodo sentinella, cioè il primo linfonodo ascellare che può essere raggiunto dalle cellule tumorali. Se sono presenti cellule tumorali, si procede con la procedura asportando i restanti linfonodi (la dissezione ascellare).
Ovviamente, ne abbiamo discusso tantissime volte, non basta la presenza di isolate cellule tumorali nel linfonodo (micrometastasi) per procedere allo svuotamento, come si faceva una volta indiscriminatamente.
Af-FIDARSI al proprio chirurgo previo consenso informato (ma deve essere veramente informato) prima dell'intervento
[imgs]https://www.medicitalia.it/public/uploadedfiles/minforma/salvocatania_linfoadenectomia-2.bmp[/imgs]
La stadiazione istopatologica
Esiste anche un sistema di classificazione, chiamato TNM, che indica lo stato di evoluzione tumorale e viene riportato in basso, quasi alla fine del referto istopatologico.
In questo sistema troviamo informazione riguardo la dimensione del tumore (T) in una scala da 1 a 4 (T1-T4); la presenza di malattia nei linfonodi (N) adiacenti al tumore (N0 significa che non sono coinvolti i linfonodi) o eventuali metastasi a distanza (M0: non sono presenti metastasi; M1: sono presenti metastasi).
Caratterizzazione biologica
Stato dei recettori per gli estrogeni (RE) e per il progesterone (PgR)
Le cellule del tumore possono presentare sulla loro superficie delle particolari proteine che si legano agli ormoni femminili: gli estrogeni e il progesterone. La loro presenza influisce sulla prognosi e sul percorso terapeutico. A seconda della loro quantità (espressa in percentuale), i tumori vengono indicati in:
- ER+ estrogeno-responsivi (o estrogeno-positivi)
- PgR+ progesterone-responsivi (progesterone-positivi)
Questa informazione influisce molto sulla scelta della strategia terapeutica. La maggior parte dei tumori al seno presenta i recettori per gli ormoni femminili, e alle pazienti vengono spesso prescritti farmaci anti-ormonali.
Stato dei recettori di tipo 2 del fattore di crescita epidermico umano
Le cellule tumorali possono anche presentare alte percentuali di un'altra proteina chiamata "recettore di tipo 2 del fattore di crescita epidermico umano". In questo caso vengono indicati come HER2-positivi.
I tumori al seno possono risultare contemporaneamente positivi per gli ormoni femminili e per l'HER2. Anche questa informazione condiziona la scelta terapeutica.
Attività proliferativa (Ki67)
Questo valore esprime la percentuale di cellule tumorali che hanno la potenzialità di duplicarsi. Viene fornita una percentuale che va da 0 a 100. Il valore soglia è il 20%: oltre questo valore il tumore viene considerato proliferativo e, di conseguenza, più aggressivo. Maggiore la percentuale, maggiore l'aggressività.
"Facciamo la differenza, sperando che sia contagiosa!!!!!!
Il CUP sostiene tra l'altro che una di queste sia sbagliata.
Sto chiamando il mondo!
Pensavo anche io che mi facessero tutto loro.Domani ho controllo con senologa, per quanto possa servire farò presente la difficoltà
MariaT probabilmente ogni ospedale ha una sua gestione. Qua da me (IFO Roma) per le pazienti oncologiche c'è un percorso a parte per prenotare le visite. I controlli tipo la pet li prenota l'oncologa stessa, il resto faccio io però appunto in uno sportello apposito per cui si riesce ad avere appuntamento in tempi utili. Prova a chiedere se al San Camillo hanno un percorso dedicato, magari l'oncologa non ha pensato a dirtelo e cercano sempre di non affollarli troppo. Privatamente penso che trovi anche centri convenzionati con il ssn per cui magari non paghi(credo), però capisco che ti secchi la cosa perché immagino vorresti fare gli esami dove sei in cura. Magari vedi se riesci anche con un altro ospedale a fare tutto.
Che bello! Ogni stella ha avuto una vista speciale: il prof, creamy e Eli FIRENZE
Intanto vi racconto la visita di oggi al day hospital! L'oncologa di turno mi ha detto che di cicli (taxolo+trastu+pertu) se ne possono fare 6 o 8. Non lo sapevo, mi avevano detto 6, e soprattutto all'inizio pensavano che probabilmente non li avrei tollerati perché avevo finito la precedente chemio da non molto (un anno). Ad oggi l'oncologa ha detto che, visto che se ne possono fare anche 8 valuteranno se allungare, visto che al controllo Pet del 1 ottobre (4 cicli finiti) la risposta era buona ma ancora parziale, e in più la mia tolleranza alla terapia è stata buona! Non mi sento troppo turbata dalla notizia, è vero che pensavo di finire con il taxolo la prossima settimana, ma ovviamente se può essere utile continuare ben venga. Comunque mi faranno sapere la prossima settimana quando tornerò per la terapia. DrCatania lei che ne pensa?
caro dottore, come sta lei?
lei si preoccupa sempre x noi ma io spero che anche lei stia bene.
Le posso chiedere se ha più ripreso i suoi allenamenti x fare la maratona che aveva deciso di fare il prox anno?
È stato chiarissimo anche se avendo letto quasi tutto il blog erano informazioni che già avevo recepito, purtroppo di tutto quello che ho letto mi rimbalza in testa il ki 67 che poi è l'unico fattore prognostico sfavorevole che ho e mi immagino queste celluline che fanno festa e si moltiplicano alla velocità della luce
Mi dispiace per il dolore e la pressione bassa ma credo sia tutto normale....un pochino di pazienza tesoroil tuo è stato un grosso intervento.Fatti coccolare dal tuo cuccioloe dal maritozzo.Spero sia collaborativo al massimo
Parenchima mammario del peso di g 130 e dimensioni di cm 9,5 x7x4,5 contenente repere metallico ancorata neoformazione grossolanamente ovale e traslucida, del diametro di cm 1, distante cm 0,6 dal margine anteriore di resezione chirurgica, cm 3,5 dal posteriore, cm 4 dal superiore, cm 6 dall'inferiore, cm 2,5 dal laterale e cm 5,5 dal mediale; il restante parenchima è diffusamente adiposo
AJCC2017:pT1b pN0(sn)(i-), G1
Estrogeni (clone SP1) intensamente positivi nel 100% delle cellule neoplastiche, Progesterone (clone 1E2) intensamente positivo nel 90% delle cellule neoplastiche, Ki67(clone S-P6) positivo nel 20% delle cellule neoplastiche, HER2(clone 4B5)= negativo (score0)
Linfonodo sentinella
Adipe ascella sinistra- tessuto adiposo 6x4x2 contenente 4 linfonodi.
Linfonodo esente da alterazioni neoplastiche
Sono state eseguite sezioni multiple a vari livelli, colorate con ematossilina/eosina e con metodica immunoistochimica con citocheratine AE1/AE3
Quattro linfonodi esenti da metastasi
Grazie dottore
Prova in centri privati convenzionati. Io tac la faccio sempre fuori mammo ed eco al mio ospedale perché i nostri oncologi hanno la corsia preferenziale.
Nonna Gilly forza che adesso ci riprendiamo subito subito. Sto già facendo il balletto per le tue difese immunitarie!
Ma siii tesoro diamogli un altra botta allo str onzo!!!!!