Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
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Alfam
Finisco con la posta e poi le rispondo subito.
Ma le dico gia' che ho solo buone notizie per lei !
Grazie a tutte per i complimenti...si santo pure lui, vi pare che ho un bel carattere?? Non vi fate ingannare dai sorrisi... Sono moooolto testarda, poi approfittando che il compagno è uno che si adatta a qualsiasi cosa io spesso e volentieri mi faccio prendere dalla foga di voler fare tutto e vado di testa mia! Infatti dice sempre che tanto facciamo sempre quello che dico io
Poi vabbè sono una che magari non sembra, ma se le cose vanno diversamente da come avevo programmato mi faccio prendere dal panico. Dura poco ma anche io ho gli attimi dell'"oddio e adesso come faccio!!! " però anche l'esperienza k e chemio mi hanno insegnato che non posso avere il controllo su tutto e a volte devo accettare l'imprevedibilità!
Belli questi bimbi che avete fanno tanta allegria e vi ringrazio di averci postato le loro foto.
Nel pomeriggio mi hanno suonato più volte alla porta dei bambini travestiti con "dolcetto scherzetto" e si sono portati via i dolcetti che avevo preparato. Che bello !!!! Questa è vita.
Dott. Bellizzi lo sa che per noi è una figura importante vuole sentirselo dire ? E allora dopo il dott. Catania (me lo consenta) Lei è la persona che non vogliamo perdere e sono sicura che se una di noi ha bisogno non verrà mai trascurata da Lei , con i suoi consigli e gli argomenti interessanti che scrive per noi è diventato un ottimo aiuto e le vogliamo bene.
Fili colorati a chi sta facendo le cure e visite di controllo.
Buonanotte e fate bei sogni
Lori
Uuuuuuu Andrea che paura!
Sei proprio un bel bambino.
Eli appena vista la foto non avevo capito che era una parrucca..
Ma lei..tenera cucciola, ha una cosa tua, della sua mamma, e le basta.
Juventina Il tuo Andrea sta diventando un bel ometto, vestito da Dracula poi .....e tu come va ? Un abbraccio
Tania70 Patri Patty
Lori
Buonanotte Lori.
Buonanotte a tutti.
Belle le foto dei bimbi tutti
lori
Felice di leggerti... mancavi da un po' o sbaglio?
Buonanotte a tutti
A gennaio 2019 scopro metastasi ossea unica il L5 da primitività mammaria, diagnosi del 2016, effettuai chemio e radioterapia.
Gennaio 2019 dolore lombare, alla rmn secondarismo in L5, trattata con radioterapia e cambiata terapia, prima assumevo aromasin, ora faslodex, palbociclib e denosumab.
Ora sono al 7 ciclo di palbociclib e tra 5 gg eseguo tac, le precedenti tutto ok, in L5 esiti radioterapici.
Oggi faccio analisi e mi ritrovo un cea a 6 range fino a 5 (40gg fa era 2. 7) e ca 15. 3 29. 9 range fino a 31. 5 (40gg fa era 16. 6).
Sono normali queste fluttuazioni? Il mio oncologo non gli ha dato importanza, comunque tra 5gg ho la tac, ma mi chiedo se sono normali le fluttuazioni anche se i parametri restano nei range??
Un ca 15-3 di 16. 7, 40gg fa ed oggi 29. 9 anche essendo nel range può essere normale?
Sono andata in paranoia.. . Premetto che il mio cea alla scoperta della metastasi ossea era di 9 e ca 15-3 normale. Grazie infinite.
Alfam
Alfam da quanto allega non terrei in alcun conto di queste variazioni dei suoi
marcatori
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1) I valori che allega sono assolutamente normali.
Variazioni significative cominciano a destare dubbi quando sono a tre cifre.
2) In ogni caso i marcatori sono aspecifici nel senso che possono incrementarsi anche per patologie NON neoplastiche.
3) I farmaci che sta assumendo sono allo stato dell'arte di ultima generazione e quindi attenderei l'esame con fiducia.
Se lo desidera puo' aggiornarci quando sara' in possesso dell'esito dell'esame.
Alfam ho letto le parole del dottor Catania, solo belle notizie per te Cara, sono sicura che riuscirai ad affrontare il tutto con una nuova forza d'animo.
Shiva, Titina, Pepeli, Daniela ricordate che qui non siete sole e che ci sarà sempre qualcuno che vi saprà ascoltare.
Angel, Stella,Star, Juventina complimenti per i vostri angioletti. Anche la mia bimba ha festeggiato "Aulin" Premetto che io questa festa non l'amo tanto, ma la mia piccola si è divertita moltissimo a travestirsi da sposina insanguinata (che orrore ) e a fare dolcetto-scherzetto con le sue amichette per il palazzo e i negozi sotto casa. Credevo di non farcela ma alla fine mi sono fatta coraggio e l'ho accompagnata.
Cari tutti vi auguro di fare una buona ninna. Vi abbraccio, a domani.
Ps: a me novembre piace perché c'è l'estate di San Martino.
Quante volte ne abbiamo discusso su questo blog che molti degli effetti collaterali indesiderati delle terapie sono in relazione anche all'effetto PLACEBO-NOCEBO somministrato dal medico (effetto bugiardino).
1) Ho descritto questo effetto in almeno due dei miei libri a partire dalla fine del secolo scorso.
2) Ve l'ho presentato in diapositive a Lecco 2017, Parma e Roma 2019.
Molti colleghi sono sempre stati scettici su questa mia "strampalata" osservazione.
Ebbene il 29 ottobre, 2 giorni fa una prima conferma !
Competenza ed empatia, l'effetto placebo è nelle mani del medico
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A volte un'espressione può valere più di mille parole.
Anche nel rapporto tra medico e paziente, dove la comunicazione non verbale può arrivare a condizionare la risposta ai farmaci.
È quanto suggerisce uno studio pubblicato su Nature Human Behaviour che ha indagato la correlazione tra l'atteggiamento del medico e l'efficacia del farmaco somministrato per alleviare il dolore.
Ciò che pensa il medico circa l'utilità di un trattamento, scrivono i ricercatori, traspare dal suo atteggiamento, e in particolare dall'espressione facciale. Segnali a volte quasi impercettibili che, però sono percepiti dal paziente e influiscono in modo significativo sull'esito della cura.
Doppio inganno per un placebo
Per ricostruire il set clinico, i ricercatori dell'università di Dartmouth hanno utilizzato la tecnica del role-playing arruolando 48 studenti e chiedendo ad alcuni di interpretare la parte del medico, ad altri quella del paziente.
I pazienti sarebbero stati sottoposti a uno stimolo termico doloroso, una temperatura superiore ai 40°C, e un medico avrebbe somministrare loro la cura, una pomata per alleviare il dolore.
I ricercatori hanno spiegato anche che, in alcuni casi, sarebbe stato applicato un vero farmaco (Thermedol), in altri, un placebo, nascondendo loro che in realtà era sempre la stessa pomata placebo ad essere applicata.
A questo punto, prima di iniziare l'esperimento, i medici hanno potuto testare in prima persona entrambe le pomate, appurando così sulla propria pelle l'efficacia del thermedol nel ridurre il fastidio causato dallo stimolo termico.
Ovviamente c'era il trucco: in questo test la pomata thermedol era associata con uno stimolo più debole, una temperatura più bassa rispetto al placebo "dichiarato", (43° contro 47°C).
La maggiore efficacia del thermadol, dunque, era soltanto apparente.
Comunicare senza parole
Come in una sperimentazione a singolo cieco, il medico era a conoscenza di quale pomata- thermedol o placebo – avrebbe somministrato, o almeno così credeva, visto l'inganno del test.
Ebbene: grazie alla sua erronea fiducia nel thermedol questo è risultato più efficace della pomata di controllo, benché si trattasse dello stesso placebo.
Come è stato possibile?
Grazie a telecamere posizionate sulla testa dei partecipanti, i ricercatori hanno potuto analizzare le espressioni facciali durante l'interazione utilizzando l'intelligenza artificiale addestrata a riconoscere le espressioni di dolore.
E' così emerso che durante l'applicazione della pomata di controllo, i medici mostravano segni di sofferenza: un sopracciglio alzato, il naso arricciato, il labbro superiore sollevato. Cosa che non avveniva durante l'applicazione di thermedol, e in questi casi anche i pazienti mostravano meno espressioni di dolore.
"Quando il medico pensava che il trattamento avrebbe funzionato, il paziente lo percepiva come più empatico. Forse perché più caloroso e attento", racconta Luke J. Chang, direttore del Computational Social Affective Neuroscience Laboratory (Cosan Lab) di Dartmouth.
"I nostri risultati dimostrano quanto le interazioni sociali possano influire sull'esito delle cure. Se il medico appare competente, empatico e sicuro dell'efficacia del trattamento, l'esito delle cure può essere migliore". ".
All'origine dell'effetto placebo
L'esperimento è stato replicato tre volte e con diversi gruppi di studenti. Si tratta di dati solidi, avvertono i ricercatori, ma comunque ottenuti in un contesto sperimentale: il passo successivo sarà quello di studiare il fenomeno in campo clinico, con veri medici e veri pazienti. La ricerca, infatti, potrebbe chiarire dei passaggi ancora oscuri della pratica medica, ad esempio perché una stessa sostanza in mano a due medici diversi può produrre effetti altrettanto diversi.
Addirittura, un placebo può rivelarsi efficace, e magari un farmaco inefficace, solo a seconda di chi lo somministra. Determinante appare quindi cosa il medico comunica, anche inconsapevolmente, attraverso uno sguardo o un'espressione. Un nuovo tassello, dunque, si va ad aggiungere alle nostre conoscenze sulla medicina e sul funzionamento dei farmaci, che, a quanto pare, non sarebbe determinato semplicemente dalla composizione chimica, ma anche da fattori sociali.
Conclusione mia e che ripetiamo sempre.
In questo caso persino la relazione non verbale del medico impatta sulla efficacia della terapia.
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Ragazze che belle notizie, didi ninni che hai iniziato con la pet meno tremenda di quanto temessi così come i valori...e che belle le foto dei cuccioli rfs
E di.enticavo le eco andate bene di lucy e patty
Il caffè lo preparo Io, ma rimango in attesa delle torte di Annina e Lucy
Olèèèèè
Direzione guarigione, anche stavolta hai affrontato tutto col piglio giusto Amica mia