Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Quel che è importante è trovare il modo per aiutarsi, trovare quella formula e quella soluzione personalizzata, e soprattutto non aspettarsi appunto un magico risultato.
Un passo alla volta, poco a poco. E se torniamo alla metafora della corsa, prima di fare i 30km o la corsa nel deserto ci vuole preparazione, allenamento, sforzo progressivo.
Anche accettare i momenti di "debolezza", quando inciampiamo rispetto al modello o all'obiettivo che si siamo prefissati.
E questo Luigia lo scrive in quelle bellissime righe eccezionali ma anche molto umane e reali.
Intanto grazie Matteo ho anch'io voluto vedere Luigia sulla sua pagina fb ed avevo letto l'articolo. Anche qui, anche a noi ha portato tanta , tanta bellezza. Sono stata contenta nel vedere l'immagine di Luigia nwl tuo post... Oggi ero alla messa di mia mamna, morta il 9 ottobre di 7 anni fa. Ho messo il suo rossetto. Ci ho impiegato 7 anni a mettere quell'ultimo regalo di Natale. Un rossetto rosso , come piaceva a lei.
I nostri cari vivono in noi, nel nostro ricordo.
Francesca
L'orologio che mia cugina, morta lo scorso anno dopo 20 anni di lotta contro il bastardo, ha smesso di funzionare! Devo considerarlo un segno?
Dina 88 quando penso ai test genetici penso alla mia nipotina e mi chiedi: "se lo facessi e risultasse positivo" un giorno mi ringrazierà per l'opportunità di fare prevenzione e diagnosi precoce o mi odierà per averla condannata ad una vita paralizzata dalla paura?
Dott. Bellizzi mano a mano che leggevo il suo racconto mi venivano in mente due cose . La prima e' questo video. La seconda la racconto domani.
Come al solito non riesco a inserire comunque si puo' vedere su youtube cortometraggio giorno dei morti.
Mi ha fatto riflettere questo corto e ha in parte placato i miei sensi di colpa.
Buona notte.
Francesca
Qui è pochino difficile rispondere sinteticamente.
Ed è difficile dire cosa pensa la "psicologia", se partiamo da quel piccolo dettaglio che Lei stessa cita Jung e non la psicologia, cogliendo quell'aspetto spesso individuale di ciascuna teoria. Sulle teorie ci discostiamo molto dalla medicina, ed andiamo più sulla filosofia.
Poi, appunto è facile sconfinare nel paranormale... di cui finora, prove non ci sono.
Ma il fatto che non ci siano prove, non vuol dire che il fenomeno non esiste, ma semplicemente che non è misurabile nè replicabile.
E non possiamo non tenere conto del desiderio di infinito dell'essere umano, laddove siamo tutti "finiti" nel senso che abbiamo dei confini e dei limiti ben precisi.
Anche se con la fantasia possiamo raggiungere l'infinito.
Fantasmi? Sicuramente il cervello può creare fantasmi. Se poi i fantasmi esistano indipendentemente dal cervello, questo non glielo so dire.
i sogni.
Diciamo che si parte dal materialistico\meccanicistico sogniamo perché dobbiamo tenere acceso il cervello e quindi qualcosa deve pensare fino a... dove vuole arrivare con la fantasia?
Da ipnotista le posso dire che grazie all'ipnosi nacque lo spiritismo in America, ma da ipnotista che vuole mantenere un minimo i piedi per terra potrei dirle che sognare i defunti di solito vuol dire andare a pescare nelle proprie memorie inconscie (...e forse anche nella memoria del DNA che ci portiamo dietro).
Ed i ricordi suscitano emozioni presenti.
Gli occhi umidi durante lo scrivere il mio racconto sono forse un eco della memoria di allora, ma le lacrime sono presenti, qui e ora. Stesso possiamo dire per Didi.
Leggiamo qualcosa che rievoca qualcosa nella memoria ma proviamo un'emozione presente qui e ora.
Jung parlava di una connessione con un sentire globale. Ma Jung era anche molto esoterico. Io non sono junghiano e non ho approfondito più di tanto il discorso junghiano, per cui, forse è più informata lei di me.
Per quanto riguarda i sogni della mamma potrei dirle anche che potrebbero essere stati quei segnali corporei che comunque il cervello elabora, e che definiamo inconsci e che attraverso il sogno sono arrivati alla soglia della coscienza.
E qui il sogno, più che premonitore, sembrava preparatore visto che avviene la notte prima della diagnosi... o per dare l'idea è tutto sottocontrollo... oppure era la paura che si manifestava e che casualmente ha avuto conferma.
Se il giorno dopo non le avessero fatto una diagnosi ma le dicevano che andava tutto bene, la mamma le avrebbe raccontato il sogno?
E qui un poco torniamo al discorso "del senno di poi..."
Sui sogni, ho anche io il sogno riparatore...
A marzo 1981 muore la mamma e l'estate torno dalla nonna a passare le vacanze estive. Le prime notti sono molto agitato. Dormo nella stessa stanza dove dormiva lei. Qualche volta nel suo letto, qualche volta in un altro letto. Con la luce accesa.
Poi una notte.
Di nuovo quella sensazione di completo silenzio e totale concentrazione, con i grilli che cantano. E la sensazione forte forte di qualcuno che entra dalla porta. Ma ho paura e quindi mi giro dando le spalle alla porta. Ma sento comunque i passi come se si avvicinasse e mi desse una carezza.
Poi silenzio e ritorno ad essere presente nella stanza con i suoni normali...
Finita la paura di dormire nella stanza e niente più luce accesa.
Sicuramente da quella notte il cervello ha trovato pace... e questa la risposta scientifica minimalista, poi se vuole diamo il via alle danze del Mexico Magico...
Si tratta di un approccio clinico nato per rispondere ai bisogni comunicativi di persone prive di linguaggio orale
Da quello che in pochi giorni ho potuto constatare, lei è dotato di un'umanità infinita. Un medico che non tratta i suoi pazienti solo come "cartella clinica" non è da poco.
Sono convinta che lei sarebbe stato anche un ottimo pediatra!
Grazie Vera, grazie Patty e grazie a Marina per il benvenuto. Grazie a tutte!
Dina grazie infinite per il benvenuto! Ho preso solo un estratto ma mi rivedo in quasi tutto ciò che hai scritto. Piacere di conoscerti
Buon lunedì, a tutta la famiglia.
Ho letto l'intenso lavoro di questo forum nel weekend, ma siete davvero molto attivi!
Ringrazio Sabrina, Vera, Onde e Lori Fiduciaria per il benvenuto.
Io arranco, per diversi motivi, dopo le distrazioni nel weekend, che non hanno cancellato il peso che mi porto addosso, tanto più che mi ritrovo a dover risollevare mia mamma e chi mi sta accanto minimizzando la paura che hanno che io stia male... è tutto molto pesante. Ma penso che siano dinamiche successe anche a voi e che le conosciate bene.
Buon inizio di settimana e che sia una settiamana buona!
Benvenuta Angela, anche da parte mia. E' da poco che sono qui nel forum, pure io...
Ho letto del momento delicato che stai passando e ti comprendo pienamente, sia perchè l'ho già passato, sia perchè, da qualche tempo è ricomparso lo spettro...
Per quanto riguarda il pensiero di Dina88 che hai condiviso, mi sentirei di dirvi che il "senso di Dio" può assumere tutti i significati che noi uomini gli proiettiamo addosso e questo perchè nessuno sa, in realtà se esiste... Siamo noi che lo facciamo esistere e diventa o lo spirito consolatore, oppure l'entità malvagia a cui fare le proprie rimostranze; così pure può essere il Padre Buono a cui ritornare, oppure il Padre Tirannico che ci mette in prigione affliggendoci i peggiori mali che esistano. La psicologia spiega tutto ciò (FernandoBellizzi potrà confermarlo) affermando che Dio assume le spoglie del nostro Super Io, quella parte sia inconscia che conscia che governa e supervisiona le nostre azioni e che tanto ha origine nel momento in cui ci addomestichiamo al vivere civile, dal modo in cui anche quelle regole sono state introdotte dai nostri genitori o da chi si è preso cura di noi. La mia esperienza personale è stata quella di cercare consolazione nei momenti difficili, pensando che ci fosse un'entità consolatrice che avrebbe riparato ad ogni male, facendo un po' la mamma che ci soffiava sulle ginocchia sbucciate per farci passare la "bua".
I due sentimenti sono ambivalenti: nei confronti di mia zia provo sia gratitudine che odio e non sempre simultaneamente, nel senso che un giorno penso "per fortuna adesso so' a quale rischi vado incontro e mi impegnerò maggiormente nella prevenzione" e il giorno dopo mi viene da dire "ma perché cavolo me l'ha detto?!?!". L'odio che provo io si riferisce però più al fatto che il risultato sia positivo e non alla questione che lei abbia effettuato o meno il test genetico, è un pò difficile da spiegare....ma forse non lo capisco nemmeno io.
FernandoBellizzi
Dottor Bellizzi, grazie infinite per la spiegazione veramente esaustiva che mia ha dato. Non sono per niente un'esperta di Jung, ho solo letto un paio di libri, non mi permetterei mai di imporre le mie scarse conoscenze in materia, pero' mi ha attratto il suo pensiero. Lei mi dice che era molto esoterico....beh, allora è per questo che ne sono rimasta affascinata, conoscendo la mia passione per il paranormale
Grazie anche per aver approfondito la differenza tra sogno premonitore e sogno preparatore (e, nel suo caso, anche riparatore), non mancherò di riferirlo a mia madre
Angela
Sono felice che il mio pensiero possa venir accolto in maniera positiva. Anche perché non c'è alcuna presa di posizione, infatti sono veramente confusa e incerta e ,come tutti, ragiono sempre in maniera ipotetica e il dubbio che stia dicendo una baggianata rimane costantemente. Comunque mi fa davvero piacere che in parte condividi le mie considerazioni.
Se dovessimo aprire un dibattito su ciò che dovremmo credere o non credere, non basterebbero altre 1000 pagine di questo forum per arrivare ad una conclusione. Ho passato anni a leggere di tutte le antiche dottrine di questo pianeta che mi hanno aiutata a capire (e non a scegliere!) che "qualcosa, qualcuno o in tanti" ci ha creati. Non riesco a dargli un nome nè ad attribuirgli una "divinità". E mi basta così.
Grazie per il benvenuto! Sono passati già 13 giorni dall'agobiopsia. L'ansia cresce. Ma quando vi leggo, riesco a gestirla.
Io invece non riesco ad avere più nessuna connessione con questo tipo di cose. Forse è perché al momento sono troppo amareggiata ma, in fondo in fondo, ho sempre creduto che se ci fosse davvero un Dio, un qualcosa di superiore, perché mai dovrebbe perdere tempo con me? Mi rifaccio sempre al pensiero dell'esperimento genetico, vedo tutti noi come formichine in balia di uno scienziato che ha in mano il nostro destino. Tutte le religioni hanno un collegamento. Vi faccio un esempio, ma ne potrei fare centinaia: avete mai notato come la figura di Lucifero si accosta quasi scandalosamente al mito greco di Prometeo? Allora perché Lucifero è cattivo e Prometeo è buono? Perché le due cose, lette in contesti diversi, vengono interpretate in modo differente. Lucifero E' Prometeo. Quindi perché io dovrei credere al Dio o al Gesù dell'immaginario collettivo cristiano o ebraico o altro? Potrebbe anche non essere una figura umanoide, potrebbe anche "non essere".
Se non fosse così preferirei seguire il pensiero di Sherwin Wine, il fondatore dell'ebraismo laico umanista, il quale diceva che la questione sull'esistenza di Dio non essendo verificabile cessa di sussistere.
D'altronde anche moltissimi secoli fa esisteva già la gnosi cristiana che allontanava il pensiero di divinità vista come un'entità venerata in maniera collettiva e suggeriva un percorso interiore alla ricerca della verità. Una visione quasi mistica, un pò come il buddismo. I più grandi pensatori dei secoli scorsi omaggiavano questo pensiero (Diderot in testa), qualcosa di vero o almeno di sensato dovrà esserci.
Personalmente sono ancora alla ricerca di qualcosa a cui aggrapparmi nei momenti di sconforto....ma sfortunatamente ancora non ho trovato nulla, ed è per questo che sto male.
E questo, secondo me, è il percorso più giusto. Prendere un pezzettino da ogni dottrina e crearsi una propria e personale idea. D'altronde non possiamo fare altro, purtroppo.
@ Dottor Catania
Sta ancora festeggiando? Sono contenta per lei!
Noi al momento siamo primi in classifica (facendo i dovuti scongiuri).....sempre forza Napoli!
Mia madre è milanista. ....ieri per poco non le veniva una sincope, ahahahaha!