Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Buongiorno dottore, procedo di nuovo: mia madre, anni 83, in buone condizioni generali, sente ad agosto un nodulo nel seno destro. iniziamo iter diagnostico mammografia ecografia agobiopsia e pet. Riporto i referti. Agobiopsia: core biopsy su voluminosa formazione nodulare disomogenea di 28 mm sita al limitare dei quadranti di estrema destra. Descrizione macroscopica: due frustoli agobioptici della lunghezza di cm 1, 2 e 1 rispettivamente DM AC. Campioni A1. Diagnosi: in armonia con i dati di immunistochimica, reperto istologico compatibile con frammenti di carcinoma invasivo NST (carcinoma duttale infiltrante) moderatamente differenziato G2.
P63 negatività coerente cs estrogeni ID5 positivo al 90% cs - CKAE1 AE3 positivo cs - Progesterone pgr 636 positivo 40% cs - KI67-MIB1 positivo 20% cs - E-Caderina positivo cs- anti HER2 negativo (1+) cs.
Codifica snomed A T 04020 M85003
Referto PET total body: Si rileva un focale accumulo di FDG (SUV max 11. 6) in corrispondenza della nota lesione eteroplasica al passaggio dei quadranti esterni della mammella destra. Si associa un linfonodo moderatamente ipercaptante (SUV max 5, 4) in regione ascellare destra sospetto per secondarismo. Limitatamente al potere risolutivo della metodica (circa 5 mm), e tenuto conto della possibilità di mancata visualizzazione di lesioni a bassa attività metabolica, il quadro pet non ha messo in evidenza ulteriori significativi reperti nei restanti distretti corporei esaminati; si segnala solo lieve ipercaptazione, parafisiologica ed a carattere diffuso, al colon destro.
Il chirurgo oncologo che abbiamo sentito in prima battuta propone trattamento endocrino neoadiuvante per ridurre la neoplasia (Anastrozolo Arimidex) e successiva operazione. Rispetto a quando ho scritto sul sito di medicitalia c'è di nuovo che l'oncologo ha concordato con l'iter proposto dal chirurgo, anche se non ho ben capito se prescriverà proprio quel farmaco o un altro, ma lo saprò venerdì. Vorrei chiederle se le ritiene l'anastrozolo adatto alla situazione di mia madre, se alla visita in cui verrà prescritta la terapia verranno dati anche consigli sullo stile di vita e l'alimentazione, anche per minimizzare eventuali effetti collaterali, e infine se secondo lei l'operazione è imprescindibile o in caso di risposta molto positiva alla cura si potrebbe anche pensare di non farla.
grazie
Incantevole tesorino...tu e Marea? In Via dalle Palle!! :-
Anche la Nostra Ninni!p
Crederci crederci crederci.....
Noi ci crediamo e se ci crediamo diventa vero
Grazie Ursula
La Tua testimonianza fa bene al cuore...e ne abbiamo bisogno tanto tanto!!
Dottor Bellizzi
Anche i miei figli mi chiedono se morirò.Io rispondo loro di sì...verità inconfutabile.
Nella
Bella mia
Felice di esserti stata utile...tra un pò hai finito le cure
Evviva!
Marty
Festeggiaaaaa! Ultima fritturina!
Buonasera a tutte,ho un problema con mia mamma,mi ha telefonato preoccupata perché ha fatto transvaginale e c è qualcosa che non va...stasera dopo lavoro vado a prendere l esame e sarò più precisa leggendo il referto
L ecografia transvaginale è stata eseguita in un centro accreditato e non in oncologia
Mi ha detto che il suo mioma è cresciuto e le hanno trovato una tumefazione scarsamente vascolarizzata di 4cm richiede visita ginecologica urgente e esame marcatori
Il 15.3 e ca 125 li ha fatti in aprile come la tac
Dopo sarò più precisa
Spero non sia un carcinoma ovarico
Cin cin alla tua ultima fritturina
Incantevole tesorino...tu e Marea? In Via dalle Palle!!
Anche la Nostra Ninni!
Crederci crederci crederci.....
Noi ci crediamo e se ci crediamo diventa vero
Un tappeto di fili colorati che porta diretti in Via delle Palle
Qui puoi anche esplodere se ti va....
Se esplodi qui Noi Ti capiamo di più ....forza tesoro
Tesoro ma cosa combini? Come va la zampetta?
mi chiamo Ursula e da tempo avevo promesso al dr. Catania di scrivere la mia storia. Ho sempre rinviato anche per non disturbare le vostre discussioni
Sabato però incontrando il dr. Catania ai funerali di Rosa non ho più, per rispetto anche a lei, potuto rinviare questo appuntamento.
Mi aspettavo una cerimonia ristretta ai familiari e mi sono ritrovata in una piazza
con una cerimonia da capo di stato. Ho visto tra la folla anche diverse RFS che scrivono poco (detto da loro) ma che avevo conosciute nel reale ai corsi del dr. Catania.
Ho 64 anni e all'età di 35 anni con una bambina di 5 sono stata operata dal dr. Catania di quadrantectomia destra per un T2 con svuotamento del cavo ascellare.
Qui la tegola per il riscontro di 6 linfonodi metastatici su 40 asportati.
Chemioterapia e controlli sino al 2010 quando nel corso del follow-up nuovo riscontro stavolta a sinistra di nuovo tumore stavolta di piccole dimensioni con solo analisi di Linfonodo Sentinella.
Ho conosciuto Rosa incontrandola diverse volte sia ai corsi del dottore che ad alcuni eventi di Attive Come Prima ed in uno di questi mi aveva rivelato il regalo che le aveva fatto il granchio ( così lo chiamava lei) delle metastasi ossee.
Ho appreso di quanto accaduto attraverso il passaparola innescato da Clara.
Rosa non passava inosservata paradossalmente proprio per la sua misurata ed elegante riservatezza . Un viso dolce in cui si incorniciava un sorriso sempre rilassato in tono con i vestiti ed il colore dei capelli.
Ti conquistava subito perchè dopo un pò ti rendevi conto che avevi parlato sempre tu dei tuoi problemi, mentre lei aveva relegato agli ultimi posti , i suoi, anche quando si faceva cenno alle sue metastasi.
Eppure anche io ci avevo messo tanto impegno ad apprendere le tecniche di sopravvivenza del nostro dottore.
Scusate se ho iniziato qui a raccontare la mia storia ed ho finito per parlare solo di Rosa.
Di me posso dire solo che sono ancora qui dopo avere avuto due tumori con i linfonodi metastatici in uno dei due casi e credo che oltre alle terapie anche io ci abbia messo qualcosa di mio quando ho smesso di guardare all'istologico e cominciando a vivere l'OGGI e acquisendo nelle relazioni come strumento una calamita naturale che mi spingeva a interagire selettivamente solo con persone come Rosa.
Un grande abbraccio a tutte e vi lascio alle vostre discussioni
.
Ursula, ci hai fatto un bel regalo con la tua testimonianza. Smettere di guardare l'istologico e cominciare a vivere l'OGGI, esattamente come ci stiamo impegnando a fare noi
Anche tu parli di questa presa di coscienza col secondo tumore, proprio come raccontano le nostre Dada e Eli Firenze
Eli, affrontando il secondo tumore e contemporaneamente conquistando il suo Amore e Dada scoprendo tantissima energia grazie anche alla sua irresistibile ironia.
Grandi ragazze
Inoltre vorrei dirti che anche la mia esperienza con la psicologa non è stata fruttuosa...si mise a piangere raccontandomi della sua amica con recidiva
Io facevo la chemio.
A volte gli psicologi anzichè aiutarci sono devastanti!
Per fortuna poi sono approdata qui
Che dolor...che dolor....ci vorrebbe un ballo di MariaT...tu muovi solo il culetto
Forza forza che hai quasi finito...felice per Te che le analisi siano ok
Purtroppo in questi casi sale un'ansia incontrollata...servono approfondimenti però! Finchè non cè certezza in teoria non bisognerebbe preoccuparsi ma è molto difficile.
Mi dispiace per Tua mamma già provata da tanti guai
Ti abbraccio
creamy
Ma EVVIVA contenta x voi
Io ho fatto infusione stamani.
La signora al mio fianco si è sentita male, andata in apnea per una ventina di secondi. Un trambusto piuttosto scomposto, poi si è ripresa da sola. Sospiro di sollievo.
Io sto bene, in sala raccontano sempre le loro storie, e bel bus dellncologia al momento mi sono ricavata un pisti verso l'ultima fila. Ho fatto una foto, a futura memoria.
Ho sgridato il marito, aveva un giorno down ieri. Volevo tirargli la scopa in testa, poi oggi lho rassicurato, VIVI LA Vita la vita è bella. Guardati intorno sei un uomo fortunato, i piccoli grandi problemi hanno una soluzione!
Volevo poi ritornare sul problema atrofia vaginale. Qualcuno ha provato il laser? Perché finite le terapie voglio provarci. Capisco che in corso di terapia le cose peggiorano, ma passata la buriana vorrei ritrovare un pizzico di "normalità". Non trovo più il post nel quale una rfs indicava una crema da mettere sempre, per tenere la zona sempre idratata..magari nel frattempo aiuta!
Rientro a casa adesso e rispondo a volo a lei .richiamando alcuni vecchi approfondimenti
.
Per evitare di farvi arrivare a conclusioni affrettate con le vostre imprudenti ricerche senza guida sulla rete, stavolta sono io a riportare uno studio pubblicato su
che riguarda un disturbo comune tra le donne in menopausa o dopo ormonoterapia
ATROFIA VULVO-VAGINALE ( post 20.408)
https://www.medicitalia.it/spazioutenti/forum-rfs-100/come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno-44-1361.html
Nulla di disponibile ancota perche' si tratta di uno studio in fase 2, ma che apre molte speranza.
Lo studio, pilota non randomizzato di fase 2, è stato effettuato su 20 pazienti sopravvissute al cancro al seno come alternativa alla terapia con estrogeni, in postmenopausa (età media 60,8 anni) con sintomi di secchezza vaginale e atrofia vulvovaginale, mediante la somministrazione di iniezioni nella parete posteriore della vagina di un totale di 4ml del composto formato da piastrine autologhe e acido ialuronico.
L'unione di queste sostanze iniettate localmente nella mucosa vaginale, potrebbe promuovere la rigenerazione dei tessuti attraverso la stimolazione di un mix di fattori di crescita forniti dalle piastrine prelevate dalla stessa paziente, in presenza di un supporto fornito dall'acido ialuronico che promuove la differenziazione e la migrazione cellulare.
Per le donne in menopausa che hanno avuto un cancro al seno, la secchezza vaginale dovuta alla carenza di estrogeni determinata dalla menopausa può essere un problema difficile da risolvere, specialmente laddove ci sono controindicazioni alla terapia ormonale.
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Non vorrei aumentare la confusione e diminuire le speranze di coloro, e sono tante, che presentano anche a causa delle terapie una ATROFIA VULVO-VAGINALE.
Allego una sintesi dell'ultimo studio che se non altro scoraggia spot su rimedi presentati come miracolosi e per questo costosissimi
Menopausa: ormoni, idratanti e placebo danno effetti simili contro l'atrofia vulvovaginale
A sostenerlo uno studio pubblicato su Jama Internal Medicine
DI ATROFIA vulvovaginale soffre una donna su due in post-menopausa: un esercito di donne che a causa della carenza degli estrogeni perdono elasticità dei tessuti, e sperimentano secchezza, prurito e anche dolore durante i rapporti intimi. Recentemente uno studio , pubblicato su Jama Internal Medicine, ha confrontato gli effetti dei prodotti più utilizzati contro questi sintomi, ovvero estrogeni e idratanti locali, con quelli ottenuti applicando un gel lubrificante usato come placebo. Il risultato? dopo 12 settimane di cura i benefici dei trattamenti erano sostanzialmente gli stessi.
"Il fatto che estradiolo a basso dosaggio, gel idratante e gel lubrificante intravaginali siano stati in grado di ridurre i sintomi in maniera simile è una grande notizia per le donne, dal momento che significa che l'uso regolare di uno di questi è probabile dia benefici, sia che costi 20 o 200 dollari", spiega Caroline Mitchell, del Dipartimento di Ostetricia e Ginecologia del Massachusetts General Hospital e co-autrice dello studio. Ma il fatto è, ricorda la stessa ginecologa, che moltissime donne interrompono le cure dopo pochi mesi, allora "bisogna domandarsi se i benefici di questi interventi siano sufficienti da continuarli. Le donne - aggiunge Mitchel - sono alla disperata ricerca di un qualche tipo di intervento. E lo dimostra la velocità con la quale abbiamo raccolto il campione: 300 donne in meno di un anno".
LO STUDIO
Gli autori della ricerca hanno arruolato 302 donne la maggior parte tra 55 e 64 anni con sintomi da moderati a gravi di prurito, secchezza, irritazione o dolore durante i rapporti sessuali . Le hanno poi distribuite in modo casuale in tre gruppi: quello di chi avrebbe utilizzato l'estradiolo e il placebo, quello di chi avrebbe applicato l'idratante e il placebo, e infine il gruppo di chi avrebbe usato doppio placebo, in pratica solo lubrificante. Lo studio era a doppio cieco, vale a dire che né il personale sanitario coinvolto né le pazienti sapevano chi avesse applicato cosa. Dopo tre mesi l'attenuazione della sintomatologia è stata simile nei tre gruppi, così come è risultato sovrapponibile il miglioramento della funzione sessuale (il sintomo indicato come più fastidioso dalla maggior parte delle donne era appunto la sensazione dolorosa durate i rapporti intimi). Una dimensione dell'effetto placebo che ha sorpreso gli stessi autori dell'indagine.
Il 50 per cento delle donne dopo la menopausa soffre di atrofia vaginale Ciononostante il disturbo è sottotrattato: per esempio nel nostro paese il 63% delle donne non sa che col tempo la secchezza vaginale peggiora e oltre la metà non affronta di sua iniziativa il problema con il proprio medico.
Scritto 6 aprile 2018