Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Sono Rosella... Ciao, Lori! Sai che leggere il tuo intervento mi ha regalato un SORRISO ancora più felice di quelli che solitamente affido al web su questo Blog? Giovane Signora settanquattrenne!!! NON HO PAROLE!!! ... e ti assicuro che non mi succede sovente!!! E così ci hai svelato un indizio per cui ti riconosceremo immediatamente quando ci inconteremo a Milano! Sarà fantastico, lo hai detto e lo ribadisco, guardarci negli occhi, non ci sarà delusione perché c'è la consapevolezza delle parole espresse, dei pensieri condivisi... in questo tempo abbiamo tessuto la trama e l'ordito, ora non ci resta che ricamare sulla stoffa! Dopotutto ci sono incontri amorosi di coppia che iniziano sul web e perdurano nel tempo... loro si, i protagonisti di tali storie, avrebbero il "diritto" di preoccuparsi un tantino all'atto del loro primo incontro perché altre componenti giocano un ruolo fondamentale nella riuscita della "coppia": la fisicità, ad esempio, è determinante! Nel nostro contesto direi invece che è trascurabile! :-) Ciao, Lori... in attesa che tu "veda con gli occhi" il mio sorriso, te ne invio uno specialissimo virtuale, che puoi "sentire con il cuore"! :-)
Ciao, sono Antonia, Elisa se non sono intervenuti intoppi il 13 farai l'ultima terapia, dato che domani non riuscirò a collegarmi, ti abbraccio virtualmente e stappo ora la bottiglia per il brindisi. VITTORIA!!!! ASF ASF ASF !!!!!! Anche tu Francesca sei prossima al traguardo? Silvia? Fiorella? Rosella, la nostra Lori ci aveva già svelato di essere una veterana della VITA VERAMENTE VISSUTA e ben sapeva quel che faceva il Dr. Catania invitandola QUI! sappiamo anche già che la cangurina del Dr. Calì che zompetta sul letto di papà si chiama Aurora. Grazie a tutte/i per l'EVVIVA .... son passati due anni! Baci.
Sono Rosella... Antonia...che carina sei!!! .... ma grazie per le tue puntualizzazioni! Hai UNA MEMORIA DI FERRO!!! Che Lori fosse una Signora lo avevo captato dalla saggezza dei suoi interventi, ma devo dire che non immaginavo avesse 74 anni! Sebbene avessi letto tutti gli interventi su questo Blog, mi sono lasciata sfuggire questo squisito particolare! :-) Il mio entusiasmo era espresso anche in merito al fatto che l'utilizzo del mezzo informatico, solitamente, è prerogativa di una utenza differente e quindi sono davvero molto compiaciuta di aver constatato che la FORZA di Lori sta anche in questo! Antonia, mi unisco ai tuoi ASF dedicati ai traguardi di Elisa, di Francesca, di Fiorella...che non abbiamo più letto..., di Silvia... e di tutte le altre Ragazze! Ma quella famosa bottiglia da stappare, sorseggiando al massimo un paio di bicchieri di nettare degli Dei, non potremmo pensare di stapparla ANCHE a Milano, il 21 novembre? :-)
Mettiamo quindi un velo pietoso sui fantasiosi assunti per definire il ruolo di un gruppo di Auto-Aiuto, perché almeno su questo tema dubbi non ce ne sono: i gruppi di AA sono nati quasi un secolo fa (Alcolisti Anonimi) e in tutto il mondo prevedono la figura di un FACILITATORE e non di un moderatore e tantomeno di un guru di turno. Tant'è che l'OMS l'ha chiaramente espresso con l’auto/mutuo aiuto, viene definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come “l’insieme di tutte le misure adottate da non professionisti per promuovere, mantenere o recuperare la salute, intesa come completo benessere fisico, psicologico e sociale di una determinata comunità, rappresenta oggi uno tra gli strumenti più incisivi nell’ambito dell’assistenza socio-sanitaria. Si tratta di una modalità che implica il coinvolgimento attivo di coloro che decidono di condividere tra loro un determinato problema, sostenendosi e perseguendo gli stessi obiettivi. All'interno del gruppo è prevista la figura del facilitatore: una persona di riferimento che ha il compito di facilitare, appunto, la comunicazione e di tutelare le dinamiche di gruppo.
un post veloce veloce perdire ad Elisa e ho la bottiglia pronta. oggi ultima chemio. EVVIVA! un abbraccio a Lori e un augurio che la sua giornata sia colorata. Grazie Rosella per le tue parole. Aurora dott Cali` e` un bellissimo nome. dott Salvo, allora il motivo e` questo, non rottura del computer in tesya da parte di sua moglie. meno male! buona giornata a tutti. Francesca
Ciao ! Un super abbraccio x Elisa ! E per tutte le amiche che stanno facendo le cure, le devono inziare, le hanno finite o che semplicemente sono qui, miei migliori pensieri ! A presto! Laura 1
Leggo, leggo e vi ringrazio per quanto condividete e per il valore della comunicazione! :) Non vedo l'ora che sia il 21! Il biglietto è già nelle mie tasche, o meglio nel mio cell! Un saluto ed un brindisi virtuale in attesa del brindisi del 21!
grazie ragazze e dott. .... e stappiamoci sta bottiglia!!!!!!!!!!!! baci elisa
@Francesca: grazie! Anche a me Aurora è sempre piaciuto, ed ora che la guardo non credo che potrei immaginarla con un altro nome... Complimenti alla "memoria storica" di Antonia, anche se devo correggere un piccolo particolare: Aurora non zompetta tanto sul letto, quanto direttamente sulla panza del papà che dorme! ^___^ Mi associo al brindisi virtuale, che mi impegnerò perchè diventi reale giorno 21. @Salvo Catania: qualche informazione logistica sull'incontro per noi terroni, tipo orari etc., così da poter prenotare il volo con cognizione di causa?
@ dottore Catania, mi aggrego anche io alla richiesta del dottore Calì sulla logistica: proprio oggi ho dato un'occhiata ai voli, (purtroppo oncologi e psicologa non potranno esserci) ed effettivamente anche a me sarebbe utile qualche indicazione sugli orari. Un saluto a tutti: a chi brinda oggi, a chi la bottiglia l'ha già aperta da un po' e a chi il vino lo tiene ancora al fresco per domani. Buon week end Antonella
siamo contenti per te ELISA un altro passo avanti è stato fatto....CIN CIN!!!!!!!!!!!!!!! SILVIA è al num 8 di taxolo,poi la radio(33 sedute)quindi andrà,se tutto va bene,a dicembre la fine di tutto.intanto il 26 dovrà fare l'incontro con il genetista per valutare se c'è la necessità del test anche se,sembra sempre più un tumore sporadico.cmq adesso sembra proprio un pochino stufa e la capisco, anche se non si può fare altrimenti no? @FRANCESCA bellissima la storiella del colibri',metafora di coraggio in doppia dose.il coraggio di affrontare un potenziale pericolo con le armi che si hanno ,anche se a volte sembrano non bastare,bisogna fare del proprio meglio lottando;ed il coraggio di "uscire" dal gruppo di contare più su se stessi e mandando ASF chi non è positivo. @DOTT. CALI' lei è veramente un FDT(FUORI DI TESTA),da noi si direbbe fuori come un balcone,sprizza simpatia ad ogni suo intervento.magnifico.. un abbraccio enorme a tutte/i alex e silvia
In settimana cominceremo a presentare una bozza di programma. Intanto i dati base sono, oltre alla data 21 Novembre 2013, l'orario dalle 9,30 alle 17,30 circa. La sede : L'associazione di Attivecomeprima si trova in un parco con ingresso in Via Livigno 3 ,relativamente vicino alla Stazione Centrale (Fermata più vicina MM Linea 3 Gialla dalla Stazione Centrale). Nello stesso Parco c'è una sede Asl e il Comando di Polizia Municipale della zona http://www.paginebianche.it/milano/polizia-municipale.453823 http://www.attive.org/
Ciao a tutte/i, sono Fiorella e torno a scrivere dopo più di un mese di silenzio, trascorso in ascolto, riflessioni e lettura, anche di tutti i vostri interventi. Venerdì prossimo sarò alla quarta "rossa" , quindi a metà strada nel mio percorso chemioterapico e , passo dopo passo, sto esplorando questa esperienza con un misto di accettazione e incazzatura. Da una parte sono consapevole del fatto che le cellule impazzite sono il prodotto del mio essere in tutta la sua totalità, tanto quanto le cellule che compiono il loro destino fisiologico,quindi non le sento come un nemico ma piuttosto come una parte di me che va accolta, compresa e riportata dentro un percorso di vita , cercando dentro di me la via di uscita dall'autodistruzione. Dall'altra parte le terapie chimiche, cui mi sono di buon grado sottoposta, debilitano il noi corpo, con una stanchezza continua e mai provata, che trascina con se' anche il mio mondo emozionale, mentale e spirituale. E proprio da questo evidente calo di forza vitale, nasce la mia incazzatura, come se non riuscissi più a riconoscermi come agente di vita non trovando la forza propulsiva che mi caratterizzava. So che è solo un periodo, ma ne farei volentieri a meno....Con tutto questo ho sempre lavorato almeno mezza giornata ma per il resto del tempo sono ferma. Il sorriso e il coraggio non mi mancano mai anche se , dovendo dosare le energie, non riesco a sentirmi coinvolta da discussioni circa l'esistenza o meno di empatia virtuale o da esperienze molto lontane dal mio piccolo mondo di ora. Ho letto invece con partecipazione gli interventi circa il deficit di comunicazione di alcuni medici che dovrebbero avere il compito di entrare in rapporto empatico con i propri pazienti. Comprendo perfettamente l'aspettativa che ho vissuto anche io dall'altra parte della barricata, restando frustrata dai meri dettagli tecnici fornitimi dalla équipe che ha effettuato su di me il mio primo intervento e dall'evitamento di alcuni miei colleghi medici che mi incontrano, con lo sguardo basso, per non dovere confrontarsi con la possibilità che hanno anche loro di ammalarsi gravemente. Bene, questa e una realtà, come è una realtà che per diventare medici è sufficiente laurearsi in medicina. All'università ci viene insegnato a far diagnosi , prognosi e a stabilire le giuste terapie, riceviamo l'insegnamento sulla malattia , mai sul
Ciao a tutte/i, sono Fiorella e torno a scrivere dopo più di un mese di silenzio, trascorso in ascolto, riflessioni e lettura, anche di tutti i vostri interventi. Venerdì prossimo sarò alla quarta "rossa" , quindi a metà strada nel mio percorso chemioterapico e , passo dopo passo, sto esplorando questa esperienza con un misto di accettazione e incazzatura. Da una parte sono consapevole del fatto che le cellule impazzite sono il prodotto del mio essere in tutta la sua totalità, tanto quanto le cellule che compiono il loro destino fisiologico,quindi non le sento come un nemico ma piuttosto come una parte di me che va accolta, compresa e riportata dentro un percorso di vita , cercando dentro di me la via di uscita dall'autodistruzione. Dall'altra parte le terapie chimiche, cui mi sono di buon grado sottoposta, debilitano il noi corpo, con una stanchezza continua e mai provata, che trascina con se' anche il mio mondo emozionale, mentale e spirituale. E proprio da questo evidente calo di forza vitale, nasce la mia incazzatura, come se non riuscissi più a riconoscermi come agente di vita non trovando la forza propulsiva che mi caratterizzava. So che è solo un periodo, ma ne farei volentieri a meno....Con tutto questo ho sempre lavorato almeno mezza giornata ma per il resto del tempo sono ferma. Il sorriso e il coraggio non mi mancano mai anche se , dovendo dosare le energie, non riesco a sentirmi coinvolta da discussioni circa l'esistenza o meno di empatia virtuale o da esperienze molto lontane dal mio piccolo mondo di ora. Ho letto invece con partecipazione gli interventi circa il deficit di comunicazione di alcuni medici che dovrebbero avere il compito di entrare in rapporto empatico con i propri pazienti. Comprendo perfettamente l'aspettativa che ho vissuto anche io dall'altra parte della barricata, restando frustrata dai meri dettagli tecnici fornitimi dalla équipe che ha effettuato su di me il mio primo intervento e dall'evitamento di alcuni miei colleghi medici che mi incontrano, con lo sguardo basso, per non dovere confrontarsi con la possibilità che hanno anche loro di ammalarsi gravemente. Bene, questa e una realtà, come è una realtà che per diventare medici è sufficiente laurearsi in medicina. All'università ci viene insegnato a far diagnosi , prognosi e a stabilire le giuste terapie, riceviamo l'insegnamento sulla malattia , mai sul Malato che rimane una entità piuttosto astratta finché non scendiamo in campo a giocare. La sensibilità personale e soprattutto l'Amore per l'essere umano è quello che poi farà la differenza, e se è questa la motivazione per cui una persona sceglie di diventare medico non ci saranno problemi empatia, ma vi assicuro che non è l'unica motivazione che spinge a scegliere questa professione. Siamo tutti diversi nei nostri percorsi di vita che determinano poi le nostre scelte di vita, tutti limitati dalle nostre problematiche di base e dalle nostre giustificazioni che viviamo come verità sacrosante, e così lo sono anche i medici. Umani e imperfetti , forse anche loro meritevoli di empatia proprio nel momento in cui non riescono a provar la o a dimostrarla, così come alcuni di loro riescono a empatizzare anche con quei pazienti che no hanno né capacità di ascolto né capacità di rispetto . In un suo intervento il DR. Catania ha lanciato un appello: Aiutateli, aiutate questi medici che non hanno la forza di " sentire" cosa sta accadendo dall'altra parte e se non ne siamo in grado, cambiamo noi la nostra strada e la vita ci offrirà quello che cerchiamo. Con amore per tutti, anche quando il nostro "bisogno" diventa totalizzante. Concludo con una frase che mi aiuta molto in questi momenti: per insegnare basta sapere, per educare occorre essere......Nella speranza di non avere acceso dei fuochi di discussione ma di avervi condiviso un pezzo del mio essere, vi abbraccio tutti. Fiorella
Sono Rosella. Dottor Catania, buongiorno! Grazie per le sue informazioni! Posso sapere se c'è la possibilità di trovare facilmente un parcheggio per l'auto, nei dintorni della sede di Attivecomeprima? E posso anche chiederLe se riesce a trovare qualche minuto per leggere quanto Le ho inviato nello spazio riservato alla richiesta dei consulti? Mi perdoni, ma sto aspettando le Sue considerazioni con ansia... forse la mia richiesta di alcuni giorni fa Le è inavvertitamente sfuggita... La ringrazio tanto!