Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Crepi didi, ti ringraziavo per il tuo post 12896. Grazie ancora
Giulia il post è di Fiorella e lo trovi
Post 1971 del 17/12/2013 pag. 132
Didi
Grazie
Si chiama
e sara' presente il 24 novembre. E' un medico che ho operato 5 anni fa ed ha tante cose da dire.
Giulia, si abitui a cercare i contenuti nel forum.
1) In alto a destra di questa pagina , c'e' un motore di ricerca interno del forum
simile a Google
2) Invece di Google come nell'immagine c'e' scritto CERCA
3) inserisca il contenuto che sta cercando nel riquadro "cerca nel forum"
In questo caso ad esempio Fiorella chemioterapia. Dopo avere inserito Fiorella clicchi sulla lente blu che si trova sulla destra
cliccare per ingrandire la lente
...e appariranno le pagine su Fiorella-chemioterapia
https://www.medicitalia.it/spazioutenti/index.php?phrase=Fiorella+chemioterapia&action=search&where=0&forum=100&searchGo=1
Grazie dottore, per l'appunto non ricordavo il nome di fiorella e quindi non sapevo come ritrovare il suo post!
Grazie Didi per le delucidazioni circa la cardiotossicita. In effetti mi rendo conto che ci sono tanti approcci alla cosa, alcuni più circostanziati come nel tuo caso ad esempio, altri più superficiali, come nel mio caso forse, perché è vero che gli ecocardiogramma me li hanno fatti fare ma non mi hanno mai fatto fare i prelievi della troponina e quell altra cosa che hai scritto il giorno dopo l' infusione. E poi non mi hanno dato nessun farmaco. In effetti già prendevo i farmaci contro l' ipertensione. Forse andavano bene già quelli chissà. Fatto sta che parallelamente alla chemioterapia si è sviluppata questa fibrillazione atriale che non avevo mai avuto, oltre al fatto di sentirmi spesso il cuore che mi sobbalza e sento quattro o cinque battiti molto ravvicinati e forti e poi subito tutto ritorna normale. E poi adesso devo fare questa scintigrafia miocardica visto che la prova da sforzo non è uscita bene. Ora non so se eventuali problemi coronarici fossero pregressi alla chemio, può anche darsi, e solo ora me ne sono accorta, anche se feci già una prova da sforzo nel 2010che uscì bene. Ma ovviamente parliamo di sette anni fa. Spesso ho delle ansie legate a tutta questa situazione cardiologica e sono molto più attenta ad ogni minimo disturbo, che francamente non so se interpretare come qualcosa di ansiogeno o qualcos altro legato ad un eventuale disturbo cardiaco. Comunque poiché non voglio tasentare l' ipocondria e francamente non voglio riempirmi l' esistenza di ulteriori preoccupazioni sto adottando la strategia del pensarci ma non in modo ossessivo. Occuparsene ma senza trasformare questa cosa in una preoccupazione costante. Del resto a che serve angosciarsi, preoccuparsi? Meglio prendere la vita un po' come viene. Sicuramente se ne guadagna un po' pure in serenità. Ciao! Buonanotte a tutte.
Patty
Esistono terapie che danneggiano il cuore, principalmente di due tipi: antracicline (Adriamicina, contenuta negli schemi AC e FAC, ed epiadriamicina, contenuta negli schemi EC, FEC, ET, Ep/TXT) e Trastuzumab (nome commerciale Herceptin).
La tossicità delle antracicline è nota da tantissimi anni (io ho cominciato a occuparmene nel 1981 facendo ecocardiografia) e si sa bene che ogni dose provoca un piccolo danno e che la dose cumulativa è il principale fattore di rischio, anche se la preesistenza di una cardiopatia (ma non tutte! Ipertensione, cardiopatia ischemica, pregressa cardiomiopatia aumentano il rischio. Un prolasso della mitrale o una lieve valvulopatia aortica no!) può abbassare la soglia. Inoltre l'epiadriamicina è circa il 30% meno tossica dell'adiratissima.
Sotto alla dose cumulativa di 300 mg/mq di adriamicina il rischio di avere una disfunzione cardiaca è molto basso. Siccome la cosa è ben nota da decenni, attualmente si evita se possibile di arrivare a queste dosi. Quando ho cominciato a occuparmene, negli anni '80 non c'erano molte terapie, e le pazienti con tumore metastatico andavano avanti con le antracicline a oltranza. Da quando ci sono i farmaci che agiscono direttamente sull'osso per bloccare la crescita delle metastasi, i nuovi analoghi per la terapia ormonale, i taxani e tanti altri nuovi farmaci, io personalmente non ho più visto casi di scompenso cardiaco da antracicline nel tumore della mammella. Al CRO di Aviano, nella terapia adiuvante per il tumore della mammella si usano 360 mg/mq di epiadriamicina, e non ho mai visto disfunzioni significative. Il problema riguarda oggigiorno piuttosto i pazienti con sarcomi e linfomi, per cui si usano dosi molto più alte. Oppure le pazienti che hanno già fatto chemio e radioterapia per un linfoma (di solito trattate già con 300 mg/mq di adriamicina) e sviluppano poi un tumore alla mammella.
La prevenzione più efficace per la tossicità ad antracicline è un farmaco che si chiama Cardioxane e che -somministrato subito prima della chemio- ha un evidente effetto cardioprotettivo. In Italia, purtroppo, è poco usato. Però All' MDAnderson Cancer Center di Houston e in generale negli USA è utilizzato di routine.
Un altro modo di prevenire la cardiotossicità è quello di usare le antarcicline liposomiali, che sono molto efficaci sul tumore e hanno una cardiotossicità almeno 10 volte inferiore. Il loro problema è essenzialmente il costo.
All' IEO hanno studiato e sponsorizzato molto l'uso dei marcatori di danno cardiaco (troponine e BNP) per individuare il danno prima che siano evidenti danni all'ecocardiogramma, ma la cosa in realtà non ha preso molto piede (la specificità è incerta: sono marcatori che possono aumentare anche per molte altre ragioni) e non è nelle linee-guida internazionali se non come raccomandazione non forte. Il rischio dei marcatori è di sovrastimare il danno.
Noi facciamo sempre a tutte un ecocardiogramma prima di cominciare la terapia e -in caso di necessità di fare dosi elevate, o se c'è già un problema cardiaco di base, ripetiamo poi un ecocardiogramma ed eventualmente iniziamo una terapia con ACE-inibitori o betabloccanti, che sono efficaci in tutte le forme di disfunzione cardiaca e anche in quella da antracicline.
Ci sono molti studi (ma tutti con poche centinaia di casi al massimo) che suggeriscono che si possa prevenire il danno ad antracicline dando degli ACE-inibitori o dei betabloccanti . La cosa è possibile e ha un buon razionale, ma abbassano anche la pressione, quindi non sempre sono ben tollerati. Allora, se una paziente ha già l'ipertensione, preferisco dare un ACE-inibitore o un betabloccante al posto di altri farmaci; ma non li prescrivo come cardioprotettori di routine. E -sinceramente- non ho mai avuto brutte sorprese.
Per l'Herceptin la cosa è diversa. La cardiotosssicità non è dose-dipendente, si manifesta più spesso nei primi mesi di terapia, e a disfunzione può regredire solo sospendendo la terapia, o eventualmente con i soliti farmaci. Un ecocardiogramma prima di cominciare, con ecocardiogrammi di controllo ogni 3 mesi sono in genere sufficienti per individuare tempestivamente un'eventuale disfunzione iniziale e intervenire in tempo. Anche in questo caso, se c'è un'indicazione clinica a usare un anti-ipertensivo, ha senso usare un farmaco che ha anche effetto cardioprotettivo, altrimenti no.
Grazie Chiara per la bella esposizione che ha "chiarito" le idee anche a me e persino alcuni miei PRE-giudizi (esempio pensavo che avendo a disposizione i marcatori predittivi di danno cardiaco tutto fosse semplificato .
Mi restano 2 curiosita'
1)
Perche' ?
2)
Scusami per la grassa incompetenza : quale sarebbe la conseguenza negativa di sovrastimare un danno ?
Di una errata indicazione ad un sovratrattamento ? O altro ?
Ciao a tutte/i!
Ragazze, sono una vera maleducata! Ieri ero nel panico più totale e non ho nemmeno ringraziato Antonella, Monica e Marina per avermi rassicurata ed incoraggiata. Lo faccio adesso: grazie mille davvero!
Il fatto è che a marzo, quando abbiamo scoperto la recidiva, i marcatori CA15-3 erano aumentati di pochissimo (30,8 su un valore massimo di 25), eppure mamma aveva dei linfonodi ascellari in metastasi, per questo ieri non ci ho capito più nulla.
Caro dottor Catania, come può vedere sono ancora un pò spaventata. A marzo quei "cinque numerini in più" hanno fatto la differenza, non vorrei che un ulteriore aumento, anche se modestissimo, portasse alla catastrofe.
È possibile che la chemioterapia abbia aumentato i valori del marcatore?
Grazie in anticipo per qualunque risposta voglia darmi!!!
Tra l'altro, e non so nemmeno se questa informazione sia rilevante da questo punto di vista, mia madre ha una cisti ovarica di circa 10 cm, tenuta sempre sotto controllo da una ventina d'anni. Non le ha mai dato problemi o disturbi ma due anni fa, con la chemioterapia, aumentò di diametro. Può essere anche questa la causa? Anche perché i marcatori, ho appena controllato, perfino prima della recidiva, non sono mai scesi sotto il valore di 30 (sempre con la soglia di 25)
E, adesso che ci penso, circa una settimana prima del prelievo per i marcatori, mamma ha avuto anche un leggero mal di gola.
Inoltre ha un ernia iatale piuttosto fastidiosa e anche un inizio di parodontite. Magari sto dicendo tante di quelle baggianate...
Buongiorno a tutte!
Daniela ti porterò la calamita al convegno...
Milena, aspettiamo con te il risultato dell'istologico... Festina lente mi raccomando non farti rovinare le giornate dallìansia dell'attesa. OGNI giorno è VITA da vivere al meglio.
Io sto bene, San Pietroburgo è sicuramente una bella città, ma le residenze degli zar le trovo esagerate, ridondanti e forse anche stucchevoli... E' inevitabile, sono italianissima ed educata all'armonia, equilibrio e bellezza dell'arte classica....
Ho trovato magnifiche le chiese ortodosse per la loro intensa spiritualità e per l'autentica devozione che ho intravisto nelle persone del luogo. Ho detto una preghiera per tutte noi di fronte ad una Madonna taumaturgica e mi sono commossa...
A presto, un abbraccio a tutte/i
Luigia
Di Onde si hanno notizie? Non sono riuscita a leggere tutti gli arretrati...
Dr.ssa Chiara Lestuzzi
La ringrazio molto per la sua competente e chiara risposta mi è utile avere sempre delle informazioni come penso lo sarà per tutte le nuove ragazze del blog
Didi
Ultime notizie di Omde + marito di Onde + figlio-guerriero di Onde 7 settembre
https://www.medicitalia.it/spazioutenti/forum-rfs-100/come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno-44-854.html
Ripeto quanto ho gia' piu' volte ribadito sui
Usero' termini inappropriati pur di rendere comprensibile quel che e' utile sapere.
1) I marcatori sono ASPECIFICI
Cambierei il termine marcatore tumorale che scatena la fantasia "negativa" nell'immaginario collettivo.
Aspecifico vuol dire che possono incrementarsi per cause NON tumorali .
Quindi la risposta e' SI...anche per reflusso gastroesofageo, cisti ecc ecc
2) Gli incrementi
sono assolutamente insignificanti
https://www.medicitalia.it/minforma/oncologia-medica/75-i-marcatori-tumorali-tumor-markers.html
in termini inappropriati ma chiari ai non addetti ai lavori
a) I marcatori tumorali vanno interpretati nel cotesto del quadro clinico del paziente e quindi nella maggioranza dei casi sono come unico esame assolutamente INAFFIDABILI
b) il loro andamento a Jo-jo e' tipico dei marcatori senza alcuna relazione con l'evoluzione della malattia tumorale, salvo casi particolari.
c) Non e' giustificata tanta attenzione e ansia legata al loro monitoraggio.
Ottima strategia (sembra facile !) che io ho riassunto qui nel
OCCUPARSENE senza PREOCCUPARS(ene) perche' come osserva Patty
....in buona compagnia con Aristotele
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