Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

tornando a casa ho deciso di vivere senza più preoccuparmi del futuro e il dottore molto ha fatto per convincermi che quella fosse la strada giusta.
Non ho deciso per il coraggio che non avevo di certo soprattutto pensando alla mia bambina, ma per un mero senso pratico : preoccuparmi del futuro avrebbe comportato tale stress ogni giorno che comunque se non sarei morta di cancro comunquee sarei morta di paura.
Ho deciso quindi di vivere ogni giorno e così senza quasi neanche accorgermene sono trascorsi 30 anni, la mia bambina si è laureata ed ora ( chi l'avrebbe mai previsto ?) ci stiamo preoccupando forse eccessivamente di un piccolo nodulo che ha lei.
Ma il dottore ci ha già rassicurate.

Ragazze Maria ha finito l'intervento e ora ronfa

Buongiorno a tutti/e
mi chiamo Lina e sono stata invitata qui dal dr. Catania a raccontare la mia storia e pur potendolo immaginare non ho compreso bene ancora la ragione vera perchè si tratta di una storia che non presenta alcunchè di interessante.
Ho incontrato la settimana scorsa dopo tanto tempo il dottore accompagnando mia figlia di 32 anni per un problema al seno.
Il dr. Catania mi aveva operata nel 1989 per un tumore di quasi 4 centimetri con mastectomia e svuotamento del cavo ascellare con riscontro di 8 linfonodi massivamente metastatici su 41 asportati.
Il tumore non era ormonoresponsivo e allora non si parlava di Tripli Negativi.
Paradossalmente avere trovato 8 linfonodi metastatici mi ha candidata alla chemioterapia. Se non li avessi avuti mi avrebbero detto " è guarita" senza altre terapie! Allora si usava così !!
Sono stata operata il giorno del compleanno della mia bambina. Tra le lacrime in ospedale mi chiedevo se avrei potuto vedere altri compleanni della bambina.
Lo shock è stato tale che tornando a casa ho deciso di vivere senza più preoccuparmi del futuro e il dottore molto ha fatto per convincermi che quella fosse la strada giusta.
Non ho deciso per il coraggio che non avevo di certo soprattutto pensando alla mia bambina, ma per un mero senso pratico : preoccuparmi del futuro avrebbe comportato tale stress ogni giorno che comunque se non sarei morta di cancro comunquee sarei morta di paura.
Ho deciso quindi di vivere ogni giorno e così senza quasi neanche accorgermene sono trascorsi 30 anni, la mia bambina si è laureata ed ora ( chi l'avrebbe mai previsto ?) ci stiamo preoccupando forse eccessivamente di un piccolo nodulo che ha lei.
Ma il dottore ci ha già rassicurate.
Ha detto alla figlia sorridendole di non darsi troppe arie (mia figlia è veramente bella!)
risultando di essere molto meno interessante della mamma.

Mary74
Antiinfiammatori non ne prendo..
Infatti Vado a Padova x capire come è combinato il mio stomaco, reflusso e famiglia e poi decido con il chirurgo cosa fare.
Vado al centro x l esofago perché se durante la gastroscopia ce un problema loro possono intervenire.
Esempio se Ce un tumore o qualsiasi cosa loro endoscopicamente fanno tutto..
O altrimenti mi imposteranno una nuova terapia.
Ecco perché vado la..
A Palermo non fanno le gastroscopie moderne purtroppo e quindi ci dobbiamo spostare..

mi chiamo Lina e sono stata invitata qui dal dr. Catania

Star ma che carina la tua agopuntrice, mi sa che vado anche io a farmi punzecchiare, dite che è utile per il midollo? Tu lo fai per questo?
Vittoria anche io le ho fatte di seguito, tranne 25 aprile e primo maggio e quindi non saprei, ma fossi in te posticiperei, ti godresti il viaggio anche di più, no?
Bava ti capisco... Anche io ad ogni dolorino penso che la malattia stia riprendendo e che la cura non faccia più effetto. Ma poi i controlli smentiscono (almeno finora). Può darsi che sia la terapia ormonale, quella che ci fa muovere tutte incriccate, io la mattina sembro un pinguino. Per i racconti di morti eccetera anche ti capisco, cerchiamo di farceli scivolare addosso o nel tombino. Ognuno ha la sua storia. E poi qui la scriviamo noi!
Oggi in pausa dal lavoro ho fatto una bella camminata sul lago e ho pensato a un po' di cose. Ad esempio sono rimasta male ieri per la diapositiva dei lupi e "ho rosicato" come si dice a Roma. Ho rosicato perché io per prima oscillo ancora tra due stati d'animo: curiosità e passione per la vita, le novità e le scoperte e la paura di illudermi e c'è questa vocina che ogni tanto si affaccia e dice: "tanto sei malata, che fai tutti questi programmi?". Tempo fa il dott. Catania mi aveva detto di mandare la vocina a quel paese da parte sua. E lo faccio spesso. Però oggi pensavo che forse non ho ancora "deciso di vivere" e c'è una parte di me che si chiede se invece non dovrei imparare a salutare la vita. Scusate, è un discorso un po' pesante, ma con voi non mi va di mettere maschere. Ora, rispetto a prima, sono sicuramente più orientata alla vita, ma è come se mi mancasse lo slancio finale. E da qui anche forse la "riserva" del Dott. Catania. Comunque sono contenta perché alla rosicata è seguita una riflessione e un voler decidere di non volere il ruolo di malata, fragile, certo, ma anche forte. La famosa forza della fragilità.
Scusate per il pippone