Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
pepeli
Star76:
Fai quello che ti senti con prudenza tesoro..Intanto ho mangiato un po'di acrilamide(patatine)........ne avevo bisogno!!!
Dada 62 Fiduciaria
Pepeliìii
Sei a casa??
Bacio...
Sei a casa??
Bacio...
Star76 fiduciaria
salvocatania un aggiornamento dal colloquio di oggi: l'oncologo Del careggi dice anche lui stop chemio come i suoi colleghi e andrebbe velocemente a fare la doppia mastectomia tra un mese, midollo permettendo. Domani vedo il chirurgo.
L'oncoloto non inizierebbe la metronomica ora perché dice che il midollo si deve riprendere e rischieremmo di dargli una batosta ulteriore ( e poi ci giochiamo un arma per il futuro facendo corna.. ) . Però poi ha visto che ho un 5% di estrogeni, allora visto che sa che di leo anche con un 5% fa fare la terapia ormonale mi ha detto: magari allora ti operi, ti riprendi e invece di fare la ormonale facciamo la metronomica un 6 mesi di copertura ( cosa che mi ha detto anche di leo: meglio la metronomica che la ormonale considerando che non ho completato le chemio previste). In pratica i due oncologi differiscono nei tempi di inizio della metronomica ( anche se quello del careggi di suo la metronomica non me l'avrebbe proposta)
A me questo discorso di far riprendere il midollo torna perché effettivamente lui dice: che senso ha iniziare la metronomica ora, farla magari 15 giorni poi interromperla per l'operazione e poi riprendere? Tanto vale iniziare dopo l'operazione. Ha anche sentito il chirurgo che vedrò domani al telefono e chiaramente era preoccupato per il midollo.
I valori delle analisi di sabato rispetto a mercoledì sono un po' migliorati lato piastrine e Rossi ( da 54 a 75 e da 9.7 a 10.1) e scesi lato neutrofili (da 1.69 a 1.59).
In tutto questo devo fare la tac senza contrasto alle anche per i famosi ispessimenti che si vedevano 8 mesi fa.. mi chiameranno per farla. Un po' dondolo perché l'oncologo se ne e' Uscito dicendo: tra l'altro il bacino e' un grande produttore di midollo.. oggi ovviamente mi sento idolenzita sui fianchi.. vabbè..
L'oncoloto non inizierebbe la metronomica ora perché dice che il midollo si deve riprendere e rischieremmo di dargli una batosta ulteriore ( e poi ci giochiamo un arma per il futuro facendo corna.. ) . Però poi ha visto che ho un 5% di estrogeni, allora visto che sa che di leo anche con un 5% fa fare la terapia ormonale mi ha detto: magari allora ti operi, ti riprendi e invece di fare la ormonale facciamo la metronomica un 6 mesi di copertura ( cosa che mi ha detto anche di leo: meglio la metronomica che la ormonale considerando che non ho completato le chemio previste). In pratica i due oncologi differiscono nei tempi di inizio della metronomica ( anche se quello del careggi di suo la metronomica non me l'avrebbe proposta)
A me questo discorso di far riprendere il midollo torna perché effettivamente lui dice: che senso ha iniziare la metronomica ora, farla magari 15 giorni poi interromperla per l'operazione e poi riprendere? Tanto vale iniziare dopo l'operazione. Ha anche sentito il chirurgo che vedrò domani al telefono e chiaramente era preoccupato per il midollo.
I valori delle analisi di sabato rispetto a mercoledì sono un po' migliorati lato piastrine e Rossi ( da 54 a 75 e da 9.7 a 10.1) e scesi lato neutrofili (da 1.69 a 1.59).
In tutto questo devo fare la tac senza contrasto alle anche per i famosi ispessimenti che si vedevano 8 mesi fa.. mi chiameranno per farla. Un po' dondolo perché l'oncologo se ne e' Uscito dicendo: tra l'altro il bacino e' un grande produttore di midollo.. oggi ovviamente mi sento idolenzita sui fianchi.. vabbè..
Star76 fiduciaria
pepeli:
Intanto ho mangiato un po'di acrilamide(patatine)........ne avevo bisogno!!! io comunque con 7.8 Di emoglobina mi sono fatta un 5 km a piedi! Ovviamente non lo sapevo.. effettivamente mi sentivo parecchio stanca ma zero giramenti
Alexa
Star76
Forza Star..piano piano il quadro sarà completo
Forza Star..piano piano il quadro sarà completo
salvocataniaMedico Chirurgo
Norma84:
Buongiorno a tutti.Sono Norma con una storia fotocopia di tante altre utenti che frequentano il blog.Anche io Triplo Negativo con la trafila alle spalle da 3 anni di mastectomia, chemioterapia e trepidazione prima dei controlli. Vi leggo da tempo anche per mia curiosita' professionale (mi occupo di comunicazione) e abitando a Milano seguo addirittura da prima della scoperta del tumore eventi e pubblicazioni del dr. Catania sulla relazione medico-paziente oncologico in particolare.Vorrei fare al dr. Catania una domanda per mia curiosita' sia come ex paziente , ma anche per il mio lavoro. Premetto che non sono una psicologa, ma mi occupo di Management .Dottore naturalmente condivido la sue raccomandazioni rivolte a non creare dipendenza verso il dr' Google in particolare .Ma dall'altra parte ha creato una piattaforma che favorisce la dipendenza per questo blog.Superfluo dire che questa forma di dipendenza io la considero molto utile e positiva , ma mi piacerebbe sapere perche' LEI , attraverso il costante e quotidiano allenamento alla resilienza, consideri positivamente questa forma di dipendenza. Ribadisco che io trovo questa dipendenza molto positiva se penso a quali sarebbero le alternative, ma per ragioni professionali sarei interessata a conoscere tutti i passaggi strategici , se ci sono, che precedono l'ottenimento di questo risultato. E le sarei grato se citasse qualche fonte che giustifica tali strategie.Un abbraccio a tutti/e NormaNorma84:
Scusa Paola scrivevamo contemporaneamente.E' chiaro e l'ho precisato piu' volte che il termine "dipendenza" sia improprio e improponibile e differente dalla dipendenza patologica (da sostanze o affettiva).Perche' per dipendenza si intende una alterazione del comportamento che da semplice o comune abitudine diventa una ricerca esagerata e patologica del piacere attraverso mezzi o sostanze o comportamenti che sfociano nella condizione patologica.Ma , qui la differenza, se si crea una piattaforma ( e qui la genialita') che grazie alle relazioni, come si evince dalla risposta di Juventina, si influenzano i nostri comportamenti negativi versus un ritorno alla normalita' , mi pare che di patologico non resti nulla se non nella accezione del termine.Vuol dire che la chiameremo in altro modo per non creare confusione.
Norma
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Mi ricordo bene di Lei perche' mi e' stata presentata alla Bocconi dal mio amico Prof. Dall'Occhio , che , cosa non marginale e' anche il figlio della nostra Ada Burrone.
Effettivamente la sua e' una bella provocazione cui rispondo volentieri perche' consente di riesplorare temi cruciali del nostro blog.
E' vero : non ho mai dichiarato apertamente di avere cercato strategie di comunicazione per creare un certo grado di dipendenza , e quindi confesso che se cio' fosse realmente accaduto non potrei che sentirmi sul piano strategico che orgoglioso.
Mai dichiarato per non essere confuso per un guru ammaliatore o un pifferaio dallo strumento magico.
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In realta' , ma non credo che sia realizzabile, creare una dipendenza positiva (brutto termine ) sarebbe un sogno tra i sogni impossibili !
Andiamo per gradi
Riprendo il suo discorso sulla dipendenza da cocaina, per fare un esempio, e una dipendenza dal blog che ovviamente e' altra cosa.
Ma il principio positivo o negativo e' identico.
Esistono numerosi studi , confermati da uno recentissimo, che spiegano come si determina lo stato di dipendenza dalla cocaina ed il meccanismo e' analogo a quello che si determina ad esempio nei runners con analogo stato di dipendenza dalla corsa perche' anche nella corsa entrano in gioco ENDORFINE .
Ho raccontato qui piu' volte sugli stati alterati della coscienza conseguenti a overdosi di endorfine (corsa) i cui effetti sono stati studiati negli ultramaratoneti dal sottoscritto
http://www.senosalvo.com/sport_estremo_stati_alterati.htm
.
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Queste endorfine in dosi moderate contribuiscono a determinare una vera dipendenza dalla corsa , ma per fortuna i suoi effetti come vedremo sono tutti positivi (prevenzione primaria e allenamento costante della resilienza).
Il meccanismo e' analogo a quello della dipendenza da cocaina.
Cosa determina, o contribuisce, alla dipendenza dalla cocaina? Sono diversi gli studi che danno una spiegazione.
Il piu' recente , del 2019, arriva con lo studio della Michigan State University, grazie ad una ricerca pubblicata sul Journal of Neuroscience.
L'uso continuo di questa droga - scrivono i ricercatori - modifica l'espressione di un gene, rendendolo più attivo, nell'ippocampo, che è una parte del cervello responsabile della memoria e dell'apprendimento. Un cambiamento di stato che può contribuire anche a spiegare la dipendenza da questa sostanza.
Gli studiosi infatti pensano che quando questo gene è "attivo", il cervello di un tossicodipendente crei legami più forti tra la droga e l'ambiente in cui viene assunta, il che porta a elaborare ricordi positivi e rende più propensi a riutilizzarla.
Un circolo vizioso negativo che provoca effetti collaterali devastanti sulla salute a lungo andare..
Ma non c'e' dubbio che al momento della assunzione la cocaina provoca una sensazione di BENESSERE !
L'allenamento alla resilienza provoca non immediato benessere come la cocaina ,
e come per la corsa ha fasi intermedie di "fatica" che solo a lungo andare porta alla ricompensa con il notevole incremento dell'autostima !
La specie umana di per se' con l'evoluzione e' diventata resiliente, ma questa caratteristica e' mascherata e inutilizzata da tanti fattori (impotenza appresa.....).
Per tale ragione l'attivita' motivazionale e' spesso in letargo soprattutto di fronte allo shock di un evento grave come il cancro.
OCCORRE QUINDI COME L'ATTIVITA' FISICA ALLENARLA OGNI GIORNO
E la Medicina Narrativa attraverso la narrazione condivisa e' ormai riconosciuta come strumento efficace di mantenimento delle motivazioni.
Se la resilienza si associa alla attivita' fisica (+ alimentazione ovviamente ) si spiegano differenti curve di sopravvivenza tra i pazienti che partono da un uguale istotipo.
Sino al 2014 pensavamo che la riduzione del rischio fosse appannaggio prevalentemente della alimentazione. Da allora numerosi studi hanno dimostrato che l'attività fisica abbia un valore veramente inaspettato per almeno 13 tipi di tumori differenti.
Quanto detto vale soprattutto per la riduzione del tasso di recidive nei pazienti operati, sebbene stiano cominciando a emergere dati sulla malattia metastatica. In questo caso, però, è più difficile capire se l'attività fisica migliori realmente la sopravvivenza o se i pazienti che stanno meglio, e che quindi avranno una maggiore sopravvivenza, sono quelli che fanno più movimento. Va certamente sottolineato che l'attività fisica non può in alcun modo sostituire le terapie, ma oggi i medici non possono prescrivere un trattamento e tralasciare di dire che l'esercizio gioca una grande ruolo: sono due aspetti della cura.
Oggi prove consistenti sui benefici dell'attività fisica esistono per i tumori del colon, della prostata e del seno: tre dei quattro "big killer". Cominciamo dalla prostata, neoplasia che in Italia colpisce 35 mila persone ogni anno: secondo i risultati dell'Health Professionals Follow-Up Study (uno studio di popolazione condotto dall'Harvard School of Public Health), dopo la diagnosi, gli uomini che fanno attività fisica intensa per tre ore a settimana vedono la probabilità di morire per questo cancro ridursi di ben il 61%, rispetto a chi si allena per meno di un'ora a settimana. Non è il solo studio ad affermarlo. Lo scorso anno, al meeting annuale dell'American Association for Cancer Research, sono stati presentati i dati di un'ampia ricerca epidemiologica (condotta su una coorte di oltre 10 mila uomini). Ebbene, anche in questo caso, i più attivi (prima e dopo la diagnosi) hanno avuto una mortalità inferiore del 34% rispetto ai meno inclini all'attività fisica.
Per quel che riguarda il colon-retto, al Gastrointestinal Cancers Symposium (San Francisco, 19-21 gennaio) è stato presentato un ampio studio clinico su oltre 1.200 pazienti con tumore in fase metastatica, condotto dal Brigham & Women's Hospital di Boston: in chi è riuscito a sostenere 30 minuti di attività fisica moderata (passeggiate, pulizie domestiche o giardinaggio) al giorno, la mortalità si è ridotta del 19% e la progressione della malattia del 16%. Anche in questo caso i dati indicano che più tempo si sta in movimento, più i benefici sembrano aumentare: nei pazienti che hanno dedicato all'attività fisica cinque ore o più a settimana, la mortalità si è ridotta del 25%.
Si tratta di una delle prime analisi su pazienti con tumore al colon-retto avanzato, ma la relazione tra il tumore del colon in generale e attività fisica è stata la più indagata. E sebbene i numeri delle varie statistiche varino, la morale è confermata. Nel 2012 per esempio, una meta-analisi pubblicata sul Journal of the National Cancer Institute aveva individuato 27 studi osservazionali che mostravano un'associazione tra attività fisica e riduzione della mortalità per il tumore al colon-retto (circa 52 mila nuovi casi ogni anno in Italia) e al seno (circa 50 mila donne colpite ogni anno in Italia). Risultati in linea con quelli di un'altra meta-analisi pubblicata nel 2014 su Annals of Oncology.
Secondo alcuni studi però per il carcinoma della mammella, va fatta una distinzione: l'esercizio regolare ridurrebbe il rischio di recidiva di ben il 50% nelle donne con tumori ormono-dipendenti (le cui cellule, cioè, presentano un alto numero di recettori per gli estrogeni), ma di una percentuale significativamente inferiore nelle donne con tumori che non presentano questa caratteristica.
Attività fisica e qualità di vita. Non si guarda solo alla sopravvivenza, ma anche alla qualità di vita. I risultati degli studi condotti fino a oggi sono concordi nel dire che l'attività fisica ha un effetto positivo su molte condizioni: riduce la fatigue (un effetto collaterale della chemio e della radioterapia), la nausea e gli stati di ansia, migliora il tono dell'umore, aumenta l'autostima. In generale, agisce sul senso di benessere fisico e psicologico. Per le donne operate di tumore al seno, inoltre, l'attività fisica mirata può aiutare a contrastare l'osteoporosi (conseguenza delle terapie endocrine) e a prevenire il linfedema. Anche i pazienti con tumore del polmone sembrano beneficiare dell'esercizio fisico, sebbene gli studi siano ancora pochi. In ogni caso, l'attività fisica dovrebbe sempre essere eseguita sotto controllo medico.
Attività fisica e prevenzione. Cosa ben nota da tempo, invece, è l'importanza dell'esercizio fisico per la prevenzione delle neoplasie. Lo scorso maggio, il National Cancer Institute statunitense ha pubblicato su JAMA Internal Medicine la sua tesi definitiva, secondo cui lo sport abbatte il rischio di ammalarsi di almeno 13 tipi di tumore: adenocarcinoma dell'esofago, tumore del fegato, del polmone, del rene, dello stomaco a livello del cardias, dell'endometrio, leucemia mieloide, mieloma, di tumore del colon, di tumori della testa e del collo, del retto, della vescica e della mammella.
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Se voleva che io dichiarassi pubblicamente che il mio ruolo qui sia quello di un
di RESILIENZA !!!
Ebbene ....non solo l'ammetto ma sono orgoglioso di esserlo...un PUSHER DOC !
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.........................
- Modificato da salvocatania
Pattiy
pepeli:
mangiato un po'di acrilamide(patatine)........ne avevo bisogno!!!Ciao Pepeli! Vabbè qualche patatina, giusto per gratificarsi un tantinello dopo il rientro a casa di qualche giorno fa va bene, una tantum si può fare. Anche l'umore vuole la sua parte! Non strafare a voler camminare comunque, da poco ti sei operata e anche iniziare a muoversi va fatto con una certa gradualità. Poi per il fatto dell'eparina se avessi dovuto continuare a farla credo che te lo avrebbero detto. Per eventuali dubbi sul prosieguo delle terapie però credo che si può sempre chiedere al reparto dove si è stati ricoverati, telefonando al numero che di solito è sempre scritto sul foglio che rilasciano al momento delle dimissioni.
Ad Onde tanti cari auguri di buon compleanno!
Patty
f.bellizziPsicologo
Giorgia 72:
Ma è normale?Alcuni descrivono la mente come una scimmietta dispettosa.
E la scimmietta va ammaestrata.
Ora, da una parte potrei dirle che i suoi pensieri sono normali, e che, bene o male un controllo totale al 100% della mente non esiste, proprio perché il cervello è complesso ed ha tante aree, ognuna deputata a qualcosa.
Ha presente che la morte di una persona viene dichiarata con encefalogramma piatto? Questo vuol dire che il cervello funziona sempre ed ha attività elettrica. E lo sa in cosa si traduce l'attività elettrica? Pensieri...
Pensare è uguale a essere vivi perchè si generano impulsi elettrici.
Ora, sta a Lei decidere cosa fare con i suoi pensieri.
Cioè, il cervello pensa perchè vivo. Ma appunto pensa perchè vivo. Un po' come il motore della macchina acceso al minimo. Quel motore non produce movimento quando è acceso al minimo, ma si tiene caldo.
E non sempre controlliamo i pensieri.
Noi possiamo controllare la reazione a quei pensieri.
[A parte l'immagine leggermente sessista, riflette bene....]
Il criceto deve correre, indipendentemente che debba o meno andare da qualche parte. Se non ha la ruota nella gabietta, correrà intorno alla gabbietta.
Lei è in preda ai pensieri anche perchè, da quel che mi pare di capire, si distrae poco. Lei stessa ha scritto più volte come una passeggiata al mare l'abbia distratta e sia stata bene, come andare all'orto l'abbia distratta... Pensi, ci sono alcuni gruppi religiosi che dicono di leggere le scritture e per cercare conforto e per tenere occupata la mente... ;)
f.bellizziPsicologo
P@ola:
Non mi risulta che appassionarsi o frequentare un gruppo x sia sinonimo di dipendenza. Questo purtroppo P@ola non è del tutto vero...
Sto per fare una cosa molto cattiva...
Forse mi odierà per quello che sto per scrivere...
Ma tanto forse lo sta iniziando ad intuire cosa sta per scriverle...
Mi dica, lo scrivo?
O ha già capito dove vado a parare?
Star76 fiduciaria
Norma84:
Mi sembra una spiegazione eccellente,ma la mia curiosita' e' piu' "maligna".
Ci siamo conosciuti con il dottore alla Bocconi di Milano e per questo mi sono permessa di chiedere qui un ulteriore approfondimento.
Il dr. Catania non ha mai dichiarato o ammesso che gli strumenti di questa piattaforma possano creare dipendenza.
Ribadisco che si tratti di una dipendenza a mio avviso che ci salva la vita se consideriamo che le alternative restano i social di cui qui tutti ne hanno parlato male. E anche io non posso che parlarne male.
Ma non torno su questo
Ciao norma benvenuta.. da "manager" questo tema che hai sollevato non mi appassiona più di tanto.. sarà che sono ancora nel turbine delle cure. Se e' Una dipendenza e' Una dipendenza salvifica. Quindi ben venga.
f.bellizziPsicologo
Star76:
tra l'altro il bacino e' un grande produttore di midollo.. oggi ovviamente mi sento idolenzita sui fianchi.. vabbè..Cerca rassicurazioni di avere un bacino attivo?
Se l'attenzione è andata verso il bacino, potrei dirle che è normale che ora sia molto attenta al suo bacino!
salvocataniaMedico Chirurgo
Star76:
salvocatania un aggiornamento dal colloquio di oggi: l'oncologo Del careggi dice anche lui stop chemio come i suoi colleghi e andrebbe velocemente a fare la doppia mastectomia tra un mese, midollo permettendo. Domani vedo il chirurgo.L'oncoloto non inizierebbe la metronomica ora perché dice che il midollo si deve riprendere e rischieremmo di dargli una batosta ulteriore ( e poi ci giochiamo un arma per il futuro facendo corna.. ) . Però poi ha visto che ho un 5% di estrogeni, allora visto che sa che di leo anche con un 5% fa fare la terapia ormonale mi ha detto: magari allora ti operi, ti riprendi e invece di fare la ormonale facciamo la metronomica un 6 mesi di copertura ( cosa che mi ha detto anche di leo: meglio la metronomica che la ormonale considerando che non ho completato le chemio previste). In pratica i due oncologi differiscono nei tempi di inizio della metronomica ( anche se quello del careggi di suo la metronomica non me l'avrebbe proposta)A me questo discorso di far riprendere il midollo torna perché effettivamente lui dice: che senso ha iniziare la metronomica ora, farla magari 15 giorni poi interromperla per l'operazione e poi riprendere? Tanto vale iniziare dopo l'operazione. Ha anche sentito il chirurgo che vedrò domani al telefono e chiaramente era preoccupato per il midollo. I valori delle analisi di sabato rispetto a mercoledì sono un po' migliorati lato piastrine e Rossi ( da 54 a 75 e da 9.7 a 10.1) e scesi lato neutrofili (da 1.69 a 1.59). In tutto questo devo fare la tac senza contrasto alle anche per i famosi ispessimenti che si vedevano 8 mesi fa.. mi chiameranno per farla. Un po' dondolo perché l'oncologo se ne e' Uscito dicendo: tra l'altro il bacino e' un grande produttore di midollo.. oggi ovviamente mi sento idolenzita sui fianchi.. vabbèLei chiede a me, che gia' sono stato santificato
e a cui hanno dedicato una Basilica , di consultare il Padre Eterno per un ulteriore consiglio ?
A me basterebbe cercare di allungare la sua copertina molto corta !
Ci provo !
Se fosse una mia familiare e costretto ad aiutarla a prendere una decisione
cosi' importante penserei a voce alta guardandola negli occhi
1) L'ideale sarebbe riprendere la terapia, ma il midollo ce lo permetterebbe?
Forse NO !
2) Piano B : chemioterapia metronomica !
Quanto pur se a piccole dosi influirebbe negativamente sulla ripresa del midollo ?
Non lo sapremo mai !
Ci possiamo permettere in prossimita' dell'intervento boicottare la ripresa del midollo ?
Non lo sapremo mai !
3) Piano C : perche' non sperare, come probabile che sia, che quella dose somministrata sia stata sufficientemente efficace ?
E' una speranza, ma non certo fondata sul nulla !
e allora ......
.
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E quindi prepariamoci nelle condizioni migliori ad affrontare l'intervento !
E qui puo' stare tranquilla che sara' in buone mani !
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Sorrida anche Lei !
- Modificato da salvocatania
Giorgia 72
Cercherò di distrarmi in ogni modo dottor Bellizzi, grazie anche leggendo le Scritture
salvocataniaMedico Chirurgo
Star76:
Ciao norma benvenuta.. da "manager" questo tema che hai sollevato non mi appassiona più di tanto.. sarà che sono ancora nel turbine delle cure. Se e' Una dipendenza e' Una dipendenza salvifica. Quindi ben venga.Siamo tutti d'accordo : ben venga !
Dada 62 Fiduciaria
Mi chiamo Daniela e sono una Rfs
La mia dipendenza mi appaga ,rasserena e allunga la vita.Non credo di volerla curare...non mi conviene
Ho bisogno della mia dose quotidiana di blog ...
Vabbè