Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
E' vero Paola devo vivere. Sono andata al mare , ho seguito il vostro consiglio e ho abbandonato la dieta vegana . Ho ripreso una mia vecchia passione, prendere patelle sugli scogli per fare la pasta . Sono simili alle vongole. E' sufficiente un'oretta e poi sono tornata a casa. ma ho respirato, mi sono sentita viva ...
Lori
Ciao buone ferie Ale un abbraccio
A me non piacciono perché danno vita sempre alla logica vinti e vincitori
Ma non è così nella vita? Dobbiamo solo aggiungere gli spettatori
Penso che dipende da come uno vede la vita.
Io non la riesco proprio a vedere fatta di vincitori e vinti ,perché questo vorrebbe dire essere continuamente in lotta contro qualcosa o qualcuno,per carità mi stresso solo a pensarci.
Penso invece che ognuno abbia del potenziale e lo sfrutta come meglio crede,senza dover dimostrare niente a nessuno.
Non posso pensare di avere il cancro e dover pure combattere..piuttosto cerco di accettarlo e andare avanti.Piango,ho l'ansia,Mi asciugo le lacrime,sorrido,Mi incazzo ,rido...insomma faccio quello che mi sento di fare.
Lo stesso vale per i capelli...esco come meglio mi sento,Non vado in giro calva perché devo dimostrare che non mi vergogno e perché "tanto io sono forte e non me ne frega nulla dei vostri sguardi".Se oggi voglio uscire con la parrucca lo faccio,Se domani voglio uscire pelata lo faccio,ma non perché devo dimostrare qualcosa o perché "Io sono quella che sta combattendo",ma semplicemente perché mi fa stare bene.
Ecco se c'è una cosa che ho imparato (e penso che la Toffa quando parlava di dono,Sì riferisse a questo)è che Io faccio quello che mi fa stare bene,non combatto contro nessuno,ma per me stessa e per la mia serenità.
Continua così e smettila di dire che sei stanca anche se lo sei
Ciao Ale abbiamo avuto lo stesso pensiero una nei confronti dell'altra. Io molto ma molto meglio. Domani lavoro. Te tutto ok come va?
Quoto totalmente Marty
Ho visto ieri l'intervista a Verissimo della Toffa e volevo fae una considerazione.
L'avevo già vista a suo tempo e l'impressione che mi aveva fatto era di "calcare" troppo con il coraggio e la bravura nel combattere una battaglia....Ieri invece ho compreso le sue parole e ne sono rimasta ammirata. Lei sola sapeva cosa le stava succedendo e con tutta la sofferenza che immagino, regalava sorrisi e voglia di vivere. Giusto Dott. Catania, era una di noi, una RFS in gamba che ci ha lasciato un bel ricordo di come andare avanti fino alla fine con dignità e con il sorriso. Chissà quanto le è costato...anzi no, sembrava di essere felice di poter essere di esempio e ha detto le stesse parole che diciamo spesso noi. Riferendosi al suo libro criticato per il titolo ha spiegato cosa intendeva " il cancro le aveva fatto scoprire cose belle che magari prima non aveva colto, una vita bella in ogni piccola sfumatura da vivere non pensando al futuro ma godendo il presente " qui e ora "
Grazie Nadia per l'esempio che ci hai lasciato.
Lori
Penso invece che ognuno abbia del potenziale e lo sfrutta come meglio crede,senza dover dimostrare niente a nessuno.
Non posso pensare di avere il cancro e dover pure combattere..piuttosto cerco di accettarlo e andare avanti.Piango,ho l'ansia,Mi asciugo le lacrime,sorrido,Mi incazzo ,rido...insomma faccio quello che mi sento di fare.
Lo stesso vale per i capelli...esco come meglio mi sento,Non vado in giro calva perché devo dimostrare che non mi vergogno e perché "tanto io sono forte e non me ne frega nulla dei vostri sguardi".Se oggi voglio uscire con la parrucca lo faccio,Se domani voglio uscire pelata lo faccio,ma non perché devo dimostrare qualcosa o perché "Io sono quella che sta combattendo",ma semplicemente perché mi fa stare bene.
Ecco se c'è una cosa che ho imparato (e penso che la Toffa quando parlava di dono,Sì riferisse a questo)è che Io faccio quello che mi fa stare bene,non combatto contro nessuno,ma per me stessa e per la mia serenità.
Condivido ogni virgola. Si fa ciò che si sente di fare. Non vi sono regole. Se Ale fa gli allenamenti con la sua bella pelata e si sente meglio, bene. Qualcun'altra si sentirà meglio con un foulard, qualcun'altra ancora metterà la parrucca. Non credo che ci sia un giusto o un errato, vi è la contingenza.
Hai ragione Paola
È giusto. Si deve fare ciò che ci si sente di fare. Non quello che gli altri vorrebbero che noi facessimo.
Ma non demonizzerei la parola "guerra" perché in questo momento socio culturale è divenuta una parola invisa. A me piace pensare che di fronte ad un'aggressione, laddove le strategie di intermediazione non funzionano, sia necessaria una reazione forte e quindi, nostro malgrado, dover scendere in campo. Il che poi si traduce anche, se il "nemico" è troppo forte per noi, tentare di sopravvivere relegati in un angolo. Ma quell'angolo è un'ingiustizia. Perciò se non ho altro, il mio istinto mi porta a correre in ciabatte a tirare pietre al carro armato.
Ma come dire, non siamo tutti uguali. Reagiamo in modi differenti. Forse non ci sono modi giusti o modi sbagliati. E se la proattivita' rispetto al cancro arriva da uno o dall'altro non farà poi molta differenza..
Mi piace molto il concetto di allargare la vita.
Il tempo non è nelle nostre mani ma il modo di vivere si
Grazie Ada Burrone e dottor Catania per avermelo trasmesso.
Io sto facendo il pieno di cose belle. Talmente belle che non ci stanno tutte nel bagaglio
Io non amo lottare contro un k che ho generato io stessa.Sono cellule generate dal mio corpo.Preferisco addomesticarlo in modo tale che mi lasci in pace.Lo accetto come una parte di me che va corretta...le battaglie le intraprendo su altri fronti della Vita.Lì sono armata fino ai denti e non ne faccio passare manco mezza...lì sono cambiata tantissimo e ne vado pure fiera!... ma è questione di carattere.Le "strategie" sono personali...si fa come si è
Qui si preparano valigie , si parte x qualche giorno in Trentino x Ferragosto!!! Un po' di " cambio D' aria" ci sta!!! Porto anche voi nel mio