Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
@ dott Cali`con il cervello un po` evaporato dal gran caldo Lei e` anxora piu` simpatico. non vedo l' ora che sia novembre per conoscerla. oggi poi la penso particolarmente perche`ho appuntamento per visita psichiatrica .sono in sala d' attesa ma riusciro` a convincerla che non ci sara` bisogno di nessuna pasticchina perche` dopo l' intervento chirurgico sono completamente guarita! nelle mie cuffiette:Allegria ( cirque du soleil) , jovanotti , Negroamaro, Gianna Nannini Mannoia ( io non ho paura). Lei dott Salvo cosa ascolta in sala operatoria? pero` sto pensando che non puo` dipendere tutto dalla nostra testa o da quanto siamo influenzati dagli altri anche il fisico fa la sua parte anche perche` pensate che tutto dipende da noi dalla nostra reazione emotiva puo` portarti a colpevolizzarti anxhe per questo, anche per gli effetti collaterali o come e` successo a me che non ho avuro risposta complet nella cura. un fresco saluto a tutti. buone vacanze Lori. francesca
Carissima Francesca, col caldo sono solo un pò più sconnesso... ^___^ Ci faccia sapere come va il suo colloquio! Grazie per il fresco saluto, in questi giorni ogni "frescura" è gradita... Ultimamente, nelle mie playlist non mancano Massive Attack, Eddie Vedder, i Queen in tutte le salse, i Dire Straits, gli Alan Parson Project... e le canzoncine di Peppa Pig, di cui mia figlia credo sia diventata dipendente! Ormai le conosco a memoria: "Luccicaaa luccicaaa - dove sei stella polaaaar - noi ti verremo a cercaaaar"... Buon Agosto a tutti!
A chi è in vacanza, ma soprattutto a chi sta lottando con caldo e terapie, a medici e psicologi così attenti alle nostre vicende, un grande abbraccio da Elisabetta
caro dott. salvo e care amiche/amici, io penso che l'influenza psicologica che può aver esercitato su di me la terrorista (ma anche in generale) si sia sicuramente sentita nell'attesa dei famosi effetti collaterali (ed infatti ha pianto per 2 giorni in attesa di provare ciò che mi aveva presagito) e che eventualmente possano inflenzare il modo di affrontarli (e su questo ho reagito al mio massimo, sono andata comunque in montagna coi bimbi, abbiamo fatto le gite,... naturalmente imbottita di tachipirina e per questo sgridata bonariamente oggi dalla mia dott.), però non penso che il nocebo abbia, perlomeno per me, influito sugli effetti in sè: non ho avuto i sintomi descritti dalla mia compagna di camera, ma ne ho avuti altri, forti, e, a detta della dott. aimè comuni al tipo di farmaco. però è vero che quando, impauriti, ci si concentra di più sul proprio dolore fisico, questo sembra crescere diventare insopportabile! comunque domani faccio la seconda e vi aggiornerò sugli sviluppi!! un abbraccio grande elisa
Ciao a Tutte/i, in attesa di ricevere gli aggiornamenti da parte di Elisa (mi sono ripromessa di leggere per voi prima della terapia la meditazione di Fiorella, ho letto in un articolo scientifico sulla fisica del mondo che oltre il nesso diretto di causa effetto tutto influisca e produca effetto nel nostro universo!) vi faccio partecipe di questa scoperta: l'acronimo di Auto Mutuo Aiuto è AMA. Un abbraccio a TUTTE/I Antonia
Una piccola riflessione sulle *terroriste*. E' vero che buona parte esprime il terrore che prova e lo scarica, lo vomita dove capita; però ci sono anche terroriste che pur raccontando esperienze terribili, lo fanno con l'intento di trasmettere anche quel senso di sopravvivenza e di coraggio e di forza nel dire "si, ho passato un brutto quarto d'ora, ma sono qui! Se te lo sto raccontando, è perchè l'ho passato e sono sopravissuta e sono forte". Solo che magari non volgiono peccare di orgoglio, o cercano quel riconoscimento di questa parte in altri, una conferma.
Cara Elisa, mi ricollego a quello che lei ha scritto: >>è vero che quando, impauriti, ci si concentra di più sul proprio dolore fisico, questo sembra crescere diventare insopportabile! Esistono evidenze che non necessariamente debba andare così. Mi spiego meglio: quando ci si concentra sul dolore fisico, lo si può fare in diversi modi, o meglio, con diverse finalità. Basti ricordare quello che accade quando qualcuno deve farci una puntura in un gluteo. Possiamo: - scappare con le braghe calate per mezza stanza, cercando di prender tempo - stare con il gluteo contratto contratto, concentratissimi nell'attesa che arrivi la puntura - cercare di distrarci, magari chiedendo a qualcuno di tenerci la mano - rilassare il gluteo, "prenderci" il dolore quando arriva (e non per questo essere felici e contenti di avere il sedere bucherellato da un ago!) - etc. etc. In nessuna delle "varianti" qui sopra è prevista la possibilità di evitare davvero il dolore: - fuga: prima o poi dovremo fermarci, oppure possiamo continuare a rimandare all'infinito, col risultato di rimanere in tensione E di beccarci le conseguenze di non aver fatto la puntura - contrazione del gluteo modello "Marmo di Carrara": la puntura fa più male, e rischiamo che l'ago si spezzi - tentativo di distrazione: potrebbe anche funzionare... per qualche secondo! Col rischio che, appena percepiamo l'ago che entra, ci irrigidiamo e ricadiamo nel "gluteo marmoreo" di cui sopra - accogliamo puntura e dolore senza far nulla per evitarli: proveremo il dolore della puntura, ma forse non ci beccheremo il "surplus" di dolore che proveremmo se cercassimo a tutti i costi di evitarlo. Nel mentre, però, forse ci perderemmo il tramonto che si vede dalla finestra, il profumo del gelsomino che in queste sere mi accompagna, quella balla canzone che stanno passando in radio, il sapore dell'anguria che ancora sento in bocca... Non sono un "fan del dolore". Anzi, il dolore non mi piace proprio. Come non piace essere triste, arrabbiato, teso, ansioso. E' solo che, anche quando proviamo dolore, forse possiamo trovare in noi uno spazio sia per il dolore, sia per tutto il resto della gamma delle nostre esperienze. Anche per questo mi trovo molto d'accordo con quello che scrive: >>io penso che l'influenza psicologica si sia sicuramente sentita nell'attesa dei famosi effetti collaterali (ed infatti ha pianto per 2 giorni in attesa di provare ciò che mi aveva presagito) e che eventualmente possano inflenzare il modo di affrontarli E' proprio questa sua scelta di reagire così che fa la differenza tra "subire un evento" e "viverlo"! @Antonia: AMA è BELLISSIMO! Entra a far parte a pieno titolo parte integrante del mio vocabolario di acronimi preferiti!
@dott Calì. bello! accogliere il dolore è alla base del canto carnatico e funziona! colloquio con la psichiatra: Lei non è depressa. E infatti mi pareva! Però diamo lo stesso anti depressivo..... Mi può aiutare a capire lei che è dell'ambiente? "Luccica, luccica, se continuerai a brillar , noi sapremo dove andar." E anche il mio cervello qui al caldo di Parma stà cominciando a evaporare. La Peppa Pig piace molto anche a mio figlio, ma secondo me il migliore è Shaun vita da pecora. Francesca.
@Dr. Bellizzi, La ringrazio per le riflessioni sulle "terroriste", ho confessato di esserlo stata, con l'intenzione però non arrivo a .... e sono forte! @Dr. Calì - scappare con le braghe calate per mezza stanza, cercando di prender tempo Mi ritrovo nella situazione ..... Visualizzo la scena .... che vergogna! Credo che memorizzerò per le prossime volte in cui avrò la tentazione di "risolvere" in questo modo. Hem, a volte faccio finta di dimenticare che per contare i miei anni dopo il cinque bisogna aggiungere uno zero ....... Shaun vita da pecora ma anche ...... Galline in Fuga lo rivedo volentieri! Spero di ricevere buone notizie da voi tutte Cari saluti e baci. Buona notte a TUTTE/I Antonia
Sul tema della Prevenzione Primaria per ridurre il rischio globale, e riguarda anche i propri figli, mi preme segnalarvi i clamorosi e rivoluzionari (=buone notizie) studi svedesi la cui sintesi ho appena allegato con linguaggio spero divulgativo su https://www.medicitalia.it/blog/oncologia-medica/90-l-attivita-fisica-riduce-il-rischio-di-morire-prematuramente-soprattutto-per-tumore-e-infarto.html
@ dottore Calì è bello ciò che scrive, ma la paura del dolore è irrazionale e ho imparato che solo il tempo e l'esperienza personale ci possono educare all'accoglienza e allo scorrere del dolore nella nostra vita. Non è banale, non tutti ci riescono, e per tornare al suo esempio, conosco uomini grandi e grossi che necessitando di una puntura devono farsi letteralmente placcare, in stile rugby, da almeno un paio di robusti amici... Antonella
Salve Antonella, vero che parte del dolore è irrazionale, è di cuore, ma il cervello resta e va aiutato! E se non posso *contenere*, posso farmi aiutare a contenere o posso aiutare a svuotare! In fin dei conti il nostro organismo lo fa spontaneamente e naturalmente quando ci fa evacuare in fretta ciò che è meglio che resti poco tempo nell'organismo, o quando fa uscire subito ciò che è meglio che non entri in circolo! E delle volte è proprio questo il compito di noi psicologi... ;) Anche gli amici in stile rugby servono per gestire emozioni stile rugby!! ;)
@Francesca: Più tempo passa, più mi accorgo (sia per ragioni professionali che personali) che la "lotta" contro la sofferenza genera soltanto ulteriore sofferenza... In merito all'antidepressivo: è vero, sono "dell'ambiente", ma dell'ambiente degli psicoterapeuti, non degli psichiatri. Non ho sufficienti competenze (lo ammetto!) per darle il mio parere su una prescrizione farmacologica. Magari qualche collega psichiatra potrebbe darci qualche informazione in più, anche se rimango dell'idea che l'unica persona che può darle spiegazioni dettagliate sia lo specialista che ha effettuato la prescrizione. Non conosco ancora Shaun, ma credo che diventeremo amici mooolto presto... ^___^ @Antonia ed Antonella: ammetto pubblicamente che ho un problema col collirio. Fino a qualche tempo fa, per potermi mettere il collirio in un occhio infiammato mi hanno dovuto tenere in tre. Risultato? Niente collirio (almeno, non nell'occhio!), infiammazione rimasta, una mezza colluttazione, tanto imbarazzo... Ma c'è un "ma". Era solo una banale infiammazione, dovuta probabilmente alla combinazione freddo + moto. In altre parole, era solo un piccolo fastidio, che è andato via da solo dopo un paio di giorni. E se il prezzo da pagare per evitare il fastidio del collirio fosse stata la perdita della vista? Sono d'accordo con Antonella, anche se, dal mio punto di vista, la paura del dolore è semplicemente UMANA. A nessuno piace soffrire, che sia un grande dolore o un sassolino nella scarpa, un lutto o un ciglio in un occhio. Il problema, in sè, non è SE soffrire o meno: quello tocca a tutti. E' imparare a fare esattamente quello che Antonella scrive con tanta chiarezza: >>ho imparato che solo il tempo e l'esperienza personale ci possono educare all'accoglienza e allo scorrere del dolore nella nostra vita. Sono in sintonia con questo modo di vedere le cose. E aggiungo: nessuno di noi ha il DOVERE di accogliere la sofferenza. Se c'è un modo di evitarla SENZA COMPLICARCI ULTERIORMENTE LA VITA... perchè no? I problemi sorgono quando, per evitare la sofferenza, ci rendiamo la vita ancora più complicata: magari, per evitare il dolore di una puntura ci teniamo una febbre da cavallo, o per evitare la sofferenza di chiudere un rapporto finito da tempo ci "becchiamo" il dolore di una relazione logora che si trascina stanca e sopravvive al rapporto, o per evitare l'imbarazzo ci chiudiamo in casa, col risultato di rinunciare a tutte le cose che ci facevano star bene...
Cari dottori ebbene si, sono anche io una 'fan' degli aghi ma non sui glutei. Una mattina, prima di iniziare una delle ultime sedute di taxolo, mi e' venuta improvvisamente una gran voglia di filarmela, di lasciare che infilassero l'ago nelle vene di qualcun altro, e nell'attesa che preparassero il farmaco ho continuato a fare avanti e indietro come un animale in gabbia... ma non c'erano impedimenti fisici per non farla, cosa avrei potuto fare? Risultato? L'ago non si e' spezzato chiaramente, ma potete immaginare cosa ho provato... il dolore era irrazionale, fisico, ma il cervello sapeva che dovevo rimanere. Ora il mio rapporto con gli aghi e' peggiorato, so che non faro' mai sedute di agopuntura, e continuo ad angosciarmi alla sola idea di dover fare un prelievo, ma qualcosa ho imparato, e quando ho gia' il laccio emostatico al braccio cerco di immaginarmi come un fiume che scorre verso il mare: con gli aghi funziona, ora sto cercando di estendere questo modello alle altre situazioni poco gradevoli, sapete non sempre ci possono essere amici rugbisti in giro.. Dottore Cali', gia' che c'e' oltre a Shaun, che io adoro, potrebbe fare la conoscenza anche di Timmy, che altro non e' che lo spin off di Shaun, magari tra una granita gelsi o un sorbetto al limone... Antonella
@dott. Calì, ho il vizio di non leggere quasi mai le lettere che i dottori mi scrivono dopo la visita, e stamani mi è capitata tra le mani quella della psichiatra (forse volevo cestinarla?) comunque c' è scritto che ho una tendenza timica e polarizzazione ideoaffettiva su tematiche ipocondriache, sentimenti di colpa e autoaccusa. sull'ipocondria ci sono , lo sono sempre stata figuriamoci ora, sentimento di colpa idem con patate da sempre, ma questa polarizzazione ideoaffettiva che è? vado a vedere su internet e vedo che è l'anticamera dello stalking,sarà perchè mi sono un pò commossa nel ricordare tutta la mia vicenda e mi sono profusa nel dire quanto amo i medici che mi hanno , almeno al momento salvata? mi viene un pò da ridere perchè penso che il mio chirurgo dovrà stare molto molto attento a me ^-^ @Dott Salvo mi scuso con lei e con sua moglie per tutte le volte che le ho detto di essere innamorata di Lei, spero che non si sia sentito molestato. d'altra parte ribadisco che questa terribile esperienza è anche e soprattutto un' esperienza di amore, ricevuto e ridato (come ho potuto). ma parliamo di cose SERIE domani chemio ( Elisa siamo partite insieme e penso che finiremo insieme (settembre). visto ,l'istologico che è arrivato : TRIPLO NEGATIVO, G3 KI67: 70%. notizia positiva : la cura ha funzionato tutti i linfonodi erano a posto compreso quello preso, nel T c'erano ampie aree di necrosi centrale e i margini di resezione indenni. la cura funziona. EVVIVA! mi preparo a riceverla nuovamente questa volta con un altro spirito, un buon libro ( sto leggendo E l'eco rispose , da consigliare alla mia sorella di Costantinopoli , Patrizia),le mie cuffiette ( ho aggiunto Salento di Aubry), la meditazione di Fiorella. un caro saluto a tutte e domani siate con me con il pensiero. Francesca