Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Che bel quadretto : noi qui al caldo di Milano ad abbronzarci con le scialitiche della sala operatoria, voi a far castelli di sabbia in riva al mare.... (^____^) (*) (messaggio rivolto solo alle più fortunate.Purtroppo a fine luglio da decenni opero un numero superiore alla media annuale di pazienti per ovvie ragioni...)
Dr. Catania ...... siamo già intervenute anche con il nome ( adesso sto preparando il pranzo e non ho tempo per riportarLe i nostri interventi con il n° di post). Devo dire che per me è più facile colloquiare qui, non so spiegarLe ...... c'è un'atmosfera particolare. Io comunque La autorizzo a prendersi tutto ciò che vuole e a riportarlo sull'altro blog. Devo andare. Saluti. Antonia.
Ciao RFS, un "caldo" e affettuoso saluto a chi va in vacanza o c'è stato, a chi resta, a chi fa ancora terapia e a chi l'ha finita... un abbraccio Antonella
Anch'io sono in vacanza nell'amena località "nomedelmiopaeselloBEACH". Dr. Catania, pensando alle vacanze, che non tutti si possono permettere, come alla pausa dalla quotidianità logorante mi chiedevo: lo stress è un fattore di rischio tumore, anche per i nostri tumori? o si tratta di una leggenda metropolitana? Eventualmente ci sono indicazioni serie da integrare nelle raccomandazioni per uno stile di vita sano? Antonia.
#Antonia, non è facile rispondere alla sua domanda perchè il tema è controverso. Intanto ha fatto bene a precisare il termine rischio (tra i diversi rischi ) e non causa. Ci sono molti studi con risultati controversi che hanno cercato di studiare l'influenza di uno o più eventi, come ad esmpio la morte del marito, una separazione,, ma anche un nuovo matrimonio o comunque tutto ciò che determina un BRUSCO cambiamento di vita che detrmina un disadattamento stressante. Dico che i risultati sono controversi perchè accanto a studi prospettici NEGATIVI (come quello norvegese che ha indagato sulla perdita di un figlio o di un partner) ce ne sono altri, forse meno imponenti come campione, che mostrano una certa associazione tra gli eventi stressanti nei 6 anni precedenti la scoperta del tumore della mammella. Uno di questi , finlandese, ha mostrato un incremento del rischio di 5 volte e di due volte se l'evento stressante è stato registrato negli ultimi 12 mesi. Con questi studi è stato ipotizzato che non sia tanto l'evento in sè a determinare un maggior rischio, quanto l'incapacità o l'impossibilità di fronteggiare l'evento (COPING). Antonia Lei che è abile in questo [(^___^ come sono bravo a scaricare il lavoro sugli altri !!] perchè non mi recupera tutti i commenti sulla empatia virtuale ?? Quando ha tempo.
Carissima Antonia vorrei dire la mia sull'argomento, al quale ti ha già egregiamente risposto il nostro Dott. Catania. Io sono convinta che una buona dose di rischio ( non causa ) ci sia, tant'è che spesso ci sentiamo dire che bisogna pensare a noi stesse e a volerci più bene. Quando mi sono scoperta con un tumore, la prima volta, facevo la spola tra ufficio, casa e ospedale di PD per assistere una persona a me cara e il più delle volte dimenticavo di mangiare e di dormire non c'era verso. Quando ho fatto i miei controlli dopo un anno e mezzo, ho avuto la fatidica scoperta che l'ammalata ero io. La seconda volta, mi riferisco alle metastasi, il mio fisico era K.O., avevo problemi di altra natura: preoccupazioni e pensieri che non mi davano pace, sai quei momenti in cui tutti si affidano a te, ti coinvolgono perché tu sei forte sei il perno della famiglia ecc. Probabilmente io reagisco troppo di cuore alle avversità e coinvolgendo anche il mio fisico le mie difese vanno a farsi benedire. Dico che può essere ed ogni volta mi riprometto di pensare di più a me, soprattutto adesso. Perciò cara Antonia è il mio consiglio anche per te, già lo sai, però dovremmo alle volte cambiare testa. Come sei messa con il caldo, qui c'è un'afa pazzesca che sarà la stessa che hai tu dal momento che siamo abbastanza vicine. Io oggi resterò a casa con l'aria condizionata perché manca il respiro. Come facevamo una volta senza questa comodità? Un ..caldo ..abbraccio Lori
Cara Lori, ricambio il caldo abbraccio anche se verso sera qui c'è stato un temporale che ha portato un pò di refrigerio. Conosco bene QUEI MOMENTI ma ho imparato a chiedere aiuto e a farmi aiutare, poi sono fortunata perchè ho incontrato molte persone disponibili e amorevoli, anche nei curanti e poi... mi sono imbattuta in MI .... e in questo blog e ho incontrato il Dr. Catania, ho ritrovato qui Chiara e Francesca e anche Annarita di cui seguivo le vicende non solo mediche sulla sezione consulti e via via ..... VOI TUTTE/I. Antonia
Dr Catania, dopo aver letto il blog del Dr. Santonocito sulla terapia psicologica on-line, mi ero andata a rivedere gli interventi sull'empatia vituale. Su questo blog l'empatia virtuale è stata introdotta da Francesca al post 95 ed esplicitata da Lei al post successivo e seguenti, sono quindi intervenuti la Dr.ssa C. Lestuzzi post 100 e il Dr. F. Bellizzi post 117, l'argomento è stato da Lei ripreso al post 154 ed è poi intervenuto il Dr. G. Calì post 163. Un incidente di "comunicazione virtuale" nel mio intervento al post 292. Non sono riuscita a ritrovarlo ma in un post azzardavo definire il supporto e la presenza del Dr. Calì nel blog "psicoterapia virtuale" in relazione al ciclico ritorno per me della paura metastasi. Buona notte! Antonia
Grazie Antonia per avermi aiutato nella ricerca. Per i colleghi e psicologi che volessero rileggere questi commenti si deve entrare nel blog senza il login, perchè la numerazione dei commenti tra utenti e medici e psicologi non coincide.
Dopo discussione familiare( non con mio marito, che rientra ancora negli" empatici" ) ho capito perche` qui siete empatici piu` di certe altre persone. qui avete tutte il mio stesso problema e i dottori sanno bene qual e` il mio rischio di sviluppare metastasi, se non erro 60% , dott Salvo non mi dica ASF alle statistiche perche` lo scrive lei nei consulti del follow up. ora in casa considerano il problema chiuso, dovrei pensare solo che mi e` andata bene?! ed essere contenta drlle mie tette nuove di zecca. chi dice che le persone ammalate sono piu` cattibe delle altre? scusate lo sfogo. @ Antonia credo di aver letto tra le righe che almeno uno dei desideri della tua lista si e` dei tuoi desideri si e` avverato...sono contenta per te. @ Elisa e` un po' che non ti sentiamo sei in vacanza? com' e` andata cura con taxotere? Francesca
Francesca, scusami tu se ti ho portata a pensare alle metastasi, sei in covalescenza post intervento CONSIGLIO L'AUSILIO DI CUFFIETTE VIRTUALI! Anch'io vorrei notizie delle RFS silenziose. Un aggiornamento sullo "stato dell'arte". Un caro saluto e un forte abbraccio a TUTTE/I. Antonia.
>>e i dottori sanno bene qual e` il mio rischio di sviluppare metastasi, se non erro 60% , dott Salvo non mi dica ASF alle statistiche perche` lo scrive lei nei consulti del follow up.>> Francesca ma quando mai! Mi trovi un solo consulto dove io parlo di "rischio di sviluppare metastasi del 60 % ": Io non ho MAI nella vita mia professionale parlato di statistiche e numeri sul rischio di sviluppare metastasi. Ed ho già spiegato perchè ed il 21 novembre approfondiremo ancora di più. Ho tradotto in numeri e percentuali solo "il rischio di contrarre un tumore del seno o dell'ovaio" cioè solo parlando di Prevenzione Primaria. Mai e poi mai leggerà da parte mia numeri e statistiche sui fattori prognostici.
Forse ho trovato a cosa si voleva riferire. Non a consulti ma ad un articolo sul follow-up https://www.medicitalia.it/minforma/senologia/67-follow-up-dopo-l-intervento-quali-sono-i-controlli-da-fare.html Ma cosa c'entra ? Quelle statistiche servono a comprendere quali sono le sedi metastatiche più frequenti per introdurre il tema degli esami strumentali da fare nel corso dei controlli. Spiegano perchè la scintigrafia ossea, perchè l'ecografia epatica o la radiografia del torace. Che c'entra con il caso suo ??
Cara Francesca, sapessi quante volte ho cercato numeri e statistiche! e me le sono appiccicate addosso e a seconda dell'umore, un giorno ero nella percentuale delle super guarigioni ed il giorno dopo in quelle dei malati cronici... So che sembra impossibile e magari ti fa pure arrabbiare sentirtelo dire ma davvero con il passare del tempo non ci si pensa più tanto. Il mio G3, il linfonodo positivo ecc...prima erano un pensiero ossessivo, quasi una sentenza... ora sono solo informazioni. Riesco davvero a guardare il presente e solo ogni tanto affiora la paura descritta da Antonia... Sul fatto invece che le persone malate diventano più cattive bè...mio marito è sicuramente d'accordo!! Proprio ieri sera mi ha detto che ho cambiato sguardo e che finalmente dopo 2 anni non sono più "cattiva!" Il fatto è che avevo anche fretta di guarire...il voler tornare a fare tutto, ad essere una mamma energica e presente, tornare al lavoro...da un lato mi ha aiutata, dall'altro è stato faticoso...tanto faticoso. Il nostro corpo e la nostra anima hanno bisogno di tempo, di ascolto e di coccole, adesso l'ho capito. Ti abbraccio! laura1
Carissime Antonia e Francesca, prima che vi domandiate perché non scrivo volevo dirvi che io e mio marito ce ne andiamo in montagna per un po' perché siamo due anziani ( oops....mi è scappata volevo dire due persone grandi) che non sopportano più il caldo, però vi leggerò. Francesca non preoccuparti per il dopo, sai che io sto bene anche con le metastasi, si controllano e si curano e si vive. Ti sento soddisfatta del tuo nuovo look ed è questo che conta. Non credo che diventerai mai cattiva come nessuna di noi, forse un po' irrequiete si, ma ce lo possiamo permettere. Antonia sei proprio preziosa per noi, sei diventata il nostro punto di riferimento e ti voglio bene. Ciao a tutte Lori