Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Frequento da anni associazioni di donne operate al seno, e qui in Lombardia ne abbiamo a iosa, dove periodicamente si svolgono le olimpiadi tra chi dimostra di avere più di altre forza e coraggio.
Mi fa molto piacere e per la prima volta ho trovato qui qualcuno fuori dal coro che spinge al sentimento guerresco di lotta ( c'è persino l'associazione Lotta contro i tumori :sealed, che il dr. Catania su queste pagine abbia da sempre ridimensionato questi due sostantivi sostituendoli con altri due :la FORZA della FRAGILITà!
Troppo facile, e anche comodo, mostrarsi forti e coraggiose quando si pensa di averla scampata definitivamente.
Forti e coraggiose lo sono veramente Lori e Luigia e naturalmente anche Francesca che ha dovuto riaffrontare il terribile "ci risiamo !" Per non parlare di Onde sulla cui storia il romanziere più fantasioso potrebbe fare razzie di vita.
Mi commuove persino la serenità e la definizione di normalità con le quali Lori e Luigia parlano delle loro metastasi e mi fanno persino invidia, perchè temo che non sarei capace di tanto.
Un forte abbraccio a tutte
Veronica (Lombardia)
Frequento da anni associazioni di donne operate al seno, e qui in Lombardia ne abbiamo a iosa, dove periodicamente si svolgono le olimpiadi tra chi dimostra di avere più di altre forza e coraggio.
Mi fa molto piacere [per la prima volta ho trovato qui qualcuno fuori dal coro che di solito spinge al sentimento guerresco di lotta ( c'è persino l'associazione Lotta contro i tumori ]
Volevo dire che mi fa piacere che il dr. Catania su queste pagine abbia da sempre ridimensionato questi due sostantivi sostituendoli con altri due :la FORZA della FRAGILITà!
Troppo facile, e anche comodo, mostrarsi forti e coraggiose quando si pensa di averla scampata definitivamente.
Forti e coraggiose lo sono veramente Lori e Luigia e naturalmente anche Francesca che ha dovuto riaffrontare il terribile "ci risiamo !" Per non parlare di Onde sulla cui storia il romanziere più fantasioso potrebbe fare razzie di vita.
Mi commuove persino la serenità e la definizione di normalità con le quali Lori e Luigia parlano delle loro metastasi e mi fanno persino invidia, perchè temo che non sarei capace di tanto.
Un forte abbraccio a tutte
Veronica (Lombardia
Giovanna, Onde
Cara Francesca ritemprati e torna più RRFFSS che mai
Veronica, davvero hai incontrato qualcuna che pensa di averla scampata definitivamente?
Io ero angosciata dalla paura delle metastasi ma gli esempi di Lori e Luigia mi hanno "guarita". GRAZIE carissime compagne di viaggio!
A proposito della FORZA della FRAGILITA', vi saluto tutte/tutti inserendo il video di Ada Burrone, dal letto d'ospedale, che ho riguardato giusto oggi:
http://la.repubblica.it/saluteseno/testimonianze/mi-amo-nonostante-il-cancro/3168/
Festina lente!
Antonia
Grazie Antonia per aver inserito il video di Ada (l'avevo già visto diverse volte, ma è sempre un piacere risentire la sua voce e i suoi insegnamenti).
La ripetizione aiuta sempre in qualsiasi apprendimento...
Bacione
Luigia
@ Veronica (Lombardia)
anch'io non avrei mai creduto di imparare a vivere "nonostante tutto e insieme a tutto" prima di quest'esperienza...
Non ho ben compreso se Lei desideri o meno fare I turni di notte. Il medico del lavoro ha confermato quanto Le avevo anticipato. Non c'e' una legislazione in Italia che esenti dal fare I turni di notte, C'e' un riconoscimento di INIDONEITA' temporanea. Chi lo desidera puo' approfittare di questo spiraglio ed evitare di fare I turni di notte. Chi non lo desidera non presenta alcuna certificazione.
Mi sembra che il problema sia chiaro o mi e' sfuggita qualcosa ?
Farei prima a scriverle di allegare qui I farmaci che assume la mamma, ma per diverse ragioni Le rispondo
1) Dal quadro clinico che ha descritto della mamma in passato posso immaginare quali siano i farmaci che sta assumendo. Sono farmaci standardizzati da protocolli ben definiti. E quindi puo' stare tranquilla
2) Parliamo di standard, ma con qualche variazione non importante . Se ci mettiamo a discutere su queste marginali variazioni, non ci porterebbe alla discussione alcuna utilita' pratica mentre per Lei sarebbe fonte ulteriore di ansia e per altre che leggono dubbi di essere o sottotrattate o sovratrattate.
Una tempesta in un bicchiere d'acqua
dagli effetti collaterali tutti negativi. Mi dispiace, ma Le ho gia' scritto di stare tranquilla e fidarsi dei suoi oncologi.
Glielo ribadisco per la quinta volta.
Ricordo bene i suoi dati anamnestici :
non presentando alcun rischio familiare, ma solo un lieve incremento del RR (rischio relativo) per una iperplasia atipica il suo RISCHIO GLOBALE e' da considerare quasi sovrapponibile alla popolazione normale.
Spero di essere stato chiaro.
Veronica sappiamo dai tempi del Manzoni (Don Abbondio) che il
"...uno non se lo puo' dare..." cliccare per ingrandire
I media sono pieni del linguaggio guerresco cui ha fatto cenno Lei, ma ci sono molte ragioni per considerarlo obsoleto e fuori luogo
https://www.medicitalia.it/blog/oncologia-medica/4700-dare-sempre-speranza-i-fattori-predittivi-sono-una-mera-informazione-non-una-condanna.html
Ecco perche' preferisco parlare di Forza della fragilita' o del CORAGGIO DELLA FOLLIA cliccare per ingrandire
Vogliamo ammettere che Lori e Luigia siano del tutto...FUORI DI SENO ?
Questa replica FUORIDISENO e' indirizzata ad Antonia, sperando che si astengano dal leggerla
(cliccare per ingrandire)
deboli di cuore ipersensibili ipocondriaci
Ada e' morta il 30 giugno del 2014. In quel video ancora parlava. La pelle liscia (aveva oltre 80 anni) e una serenita' disarmante. La notte del 28 giugno ho chiesto di restare io a vegliarla. Era serena, ma ormai assopita in uno stato comatoso irreversibile. Ho trascorso la notte di fronte a Lei cercando di raccogliere tutte le sensazioni personali, non solo di dolore (oltre 40 anni insieme in un progetto di umanizzazione rivolto soprattutto verso I medici insensibili). Ho cercato di raccoglierle e trasferirle nel mouse del mio computer per trasferirle a questo forum quasi in diretta. Ho scritto quella notte diverse pagine che sono ancora registrate nella data credo del 28 giugno.
Non riuscivo a capacitarmi (lo scrivo per Daniela, Monica, Sonica, Dina e tante altre utenti nuove che non riescono ancora a convivere con il rischio) del fatto che mi trovavo di fronte ad una donna conosciuta nel 1976, cioe' 40 anni prima come donna rivoluzionaria dalla parte della paziente.
Ada era stata operata 4 anni prima di una mastectomia ALLARGATA . Che vuol dire allargata ? Si trattava di un intervento super radicale "usque ad sanam partem".
Comprendeva non solo l'asportazione del seno e lo svuotamento del cavo ascellare classico
cliccare per ingrandire
ma anche lo svuotamento dei linfonodi intramammari interni, che si eseguiva con una sternotomia mediana e asportazione di uno 'sportello toracico" comprendente la prima, seconda e terza costa, mettendo a nudo una larga breccia nella parete toracica.
Quindi radioterapia a dosi generose, ustionante ed invalidante
Quindi chemioterapia a gogo' a dosi massime ed effetti inimmaginabili al giorno d'oggi (non si conoscevano farmaci per ridurne gli effetti collaterali agghiaccianti )
Questa donna che stava davanti a me dopo 44 anni poteva dire di avere sconfitto il cancro avendo accompagnato i suoi chirurghi ai loro funerali, ma stava morendo di .........................................BRONCOPOLMONITE !
Una vera del destino ?
Ho replicato ad Antonia , ma a tutte era indirizzato il mio messaggio riesumando la vita di Ada, che lo ricordo alle nuove fece la sua ultima uscita pubblica il 21 novembre 2013 proprio il giorno del nostro primo Convegno a Milano.
Quale e' stato il segreto innovatore di Ada ?
Quello di RIPROGETTARE la propria vita ed esistenza senza lasciarsi condizionare dalle terapie aggressive e invalidanti. Riprogetto' la sua esistenza fondando l'associazione Attive Come Prima nonostante una prognosi moooolto sfavorevole.
Aveva accettato il rischio di poter morire, ma si comportava ogni giorno come se quel rischio non la riguardasse. "Tutti dobbiamo morire, ma non sappiamo quando. Se mi lascio paralizzare dalla paura sono gia' morta. Allora vale la pena di riprendersi in mano la vita dove il tumore e' uno dei tanti dispiaceri da metabolizzare "
Scorrendo le pagine del forum nell'ultimo mese ho scovato questo commento, e lo scrivo per incoraggiare e non per deprimere, ad esempio di
#11,023 Scritto: 13 Giu 2017 18:28 | IP: 79.44.9.166
"perchè non so quali saranno le mie condizioni di salute a distanza di tempo (avendo sempre la paura di recidive e metastasi)."
Ada avrebbe preso da parte Vera e Le avrebbe spiegato perche' un approccio del genere pur se comprensibilissimo gia' paralizza la vita. ...ecc ecc
Aveva scoperto la sua prognosi "particolarmente infausta" casualmente sulla sua cartella e...ha continuato a riprogettare l'esistenza...per morire 44 anni dopo di polmonite, malattia che sicuramente non aveva mai temuto.
Antonia
>>Veronica, davvero hai incontrato qualcuna che pensa di averla scampata definitivamente ?>>
Anche io la penso come te che sia quasi impossibile liberarsi della spada di Damocle sulla testa, ma ho conosciuto anche alcune donne che avevano tumori piccolissimi e oltre alla chirurgia e radioterapia non hanno fatto altro e che di professione, si fa per dire, sono diventate distributrici di "pillole di saggezza" su tutto l'universo della informazione sulla salute. Pazienti professioniste a vita. Con me hanno attecchito poco.
Perchè mi incoraggiano molto di più le parole di Lori e Luigia, o l'astaccato fanculo di Francesca che hanno vissuto sulla loro pelle il ritorno della malattia.
Veronica
Dottor Catania
lo posso dire avendola conosciuta in più occasioni personalmente, che non è facile avere comportamenti come quelli di Ada, cioè di fare progetti senza tener conto della spada di Damocle sulla nostra testa. Anche io sono come Vera (Basilicata) e come la maggioranza delle donne che conosco. Non so quanto c'entri la paura o la scaramanzia ma fare progetti a lungo termine per molte di noi sembra quasi una sfida al destino o peggio una sottovalutazione di quanto ci è accaduto.
Veronica
Veronica anche io la penso come te. Vivere con la paura costante di una possibile recidiva non è propriamente vita e fare progetti, anche futili, a volte risulta psicologicamente difficile, per non dire impossibile. Purtroppo parte tutto dalla testa, c'è chi riesce e considerare la malattia parte del percorso di vita e chi, come me (pur non essendo malata ma trovandomi in questa situazione orribile con mia madre) fa fatica ad andare avanti, ad affrontare ostacoli e avversità. Per rincarare la dose, ci si mettono anche parenti e amici sputasentenze, come per esempio ieri mia zia (la sorella di mia madre operata anch'essa di tumore al seno) che, invece di dare sostegno, continua ad affermare che il chirurgo ha sbagliato il primo intervento perché doveva asportare più linfonodi. E lo ripete fino allo sfinimento, tant'è che mia madre, già provata dalla chemio (e con il caldo di questi giorni) si è sentita male. Il bello è che, a furia di ripetermelo, ha insinuato anche in me il tarlo del dubbio. Ora non faccio che chiedermi se ci siamo affidati a medici capaci, se la cura è adeguata.....Finirà mai questa tortura?!
P.S. Caro dottor Catania, secondo lei lo stress prolungato oppure un trauma (per esempio un lutto o una separazione) possono favorire la comparsa di recidive o la progressione dei tumori?
Buon compleanno LORI !!!!!!!!!!!!
Auguri, auguri a te che sei tanto importante per tutte noi!
Laura
Ciao Lori, tantissimi cari auguri di BUON COMPLEANNO! Un bacio grande.
Un saluto a tutte e al dott. Catania. Ciao!
Patty