Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Come no ! Le possiamo mandare a casa la polizia scientifica per esaminare la secrezione sul reggiseno ed essere certi di ricostruire quanto accaduto ieri.
Monica, Monica...si fa prendere anche in giro !!?????
Una secrezione significativa è monorifiziale ( e quindi monolaterale), ABBONDANTE e CONTINUA .
Non ceda alla tentazione di strizzare il suo seno per non svuotare l'albero duttale prima della visita e se fosse la sua secrezione significativa, ma evidentemente non lo è, ne potrebbe portare una borraccia per farla vedere alla sua oncologa
Legga
https://www.medicitalia.it/minforma/senologia/77-secrezioni-del-seno.html
Dott.Catania devo ammettere che mi ha fatto sorridere con la polizia scientifica...e non è cosa da poco in questo periodo strapparmi un sorriso la ringrazio
nel frattempo mi ha telefonato l'oncologa di mia mamma e la pet ha evidenziato un linfonodo intaccato dalla malattia(la tac aveva messo in evidenza come le avevo già scritto in precedenza) poi addensamento in profondità dell'utero dove per altro mia mamma ha un fibroma e perciò la chiameranno per visita ginecologica con eco perchè la sua di controllo risale a ottobre scorso il medico mi ha confermato della terapia ormonale con puntura mensile perchè il quadro istologico ritiene adeguata quel tipo di cura
ho chiesto per eventuale radioterapia ma mi ha detto che dovranno valutare in corso d'opera poichè la mamma ha gia fatto nel 92 la radioterapia
spero che la terapia possa tenere sottocontrollo questo linfonodo
grazie dott.Catania
monica
Prendendo spunto dalla riflessione di Maria, condivido alcuni pensieri sulla necessità di ritirarsi, di isolarsi e, forse, anche di deprimersi, che delle volte proviamo.
Senza sconfinare nel "talebanesimo dell'ottimismo", già alcuni autori avevano provato a cercare un'utilità nella depressione, partendo dall'idea che in qualche modo è una reazione spontanea e naturale che alcune persone sperimentano.
Cioè, visto che la tristezza è una delle emozioni base riscontrabile negli esseri umani piccoli di qualunque angolo del pianeta (e in altri esseri viventi), e che anche la depressione negli adulti trova un riscontro che va oltre le diverse culture, alcuni autori hanno provato ad ipotizzare quale potesse essere l'utilità di questo comportamento o gruppo di comportamenti.
E qui voglio sottolineare che parliamo di quel comportamento che poi risulta in qualche modo "utile" alla persona, o, meglio, attraverso il quale alcune persone riescono ad ottenere qualcosa di utile.
E nuovamente la scelta delle parole diventa difficile e va ponderata con attenzione, per il rispetto delle storie che sono emerse per rispetto a chi, per un qualche motivo, ha scelto che era meglio chiudere l'esperienza vita con un atto volontario.
Tornando alle parole di Maria, la conclusione a cui alcuni autori sono giunti è che l'isolamento, la chiusura, la ricerca di silenzio, sia proprio una specie di rifugio dopo le situazioni caotiche, e che quel ritirarsi serva proprio a riorganizzare il pensiero, a fare il punto della situazione. Questo a cui sono giunti, è il frutto dell'osservazione di quelle depressioni che in un qualche modo vengono elaborate, gestite. Parliamo di quelle depressioni "portate" dalla persona allo psicoterapeuta. Quindi dove una piccola luce in fondo al tunnel c'è.
Vediamo un pò queste parole, se stimolano qualcosa...
Non ce la faccio proprio a girarmi...dall'altra parte !
Purtroppo sono costretto anche io a considerare fortunate quelle "portate" dallo psicoterapeuta, ma in maggioranza vedo o leggo su persone in cui le depressioni sono relegate nella solitudine e nel silenzio.
A tal proposito c'è qualcuno di buona volontà attraverso la MESSAGGISTICA PRIVATA in grado di trovare le parole per portare qui questa povera ragazza che ha perso da pochi mesi la mamma di cancro e ora vede il cancro anche nella minestra di fagioli ?
https://www.medicitalia.it/consulti/senologia/569680-dolore-seno-sx.html
Credo che anche questo comportamento di "solitudine e ritiro" sia come molte delle nostre funzioni mentali qualcosa che possa "rompersi", o malfunzionare.
In effetti l'uso del termine depressione è per indicare quella serie di comportamenti patologici, che generano una sofferenza ed un disagio dal quale la persona non riesce ad uscire.
Però, tutti i comportamenti patologici sono comportamenti normali che raggiungono un intensità tale che non sono più utili ma che diventano nocivi per la persona.
Ma alla base c'è sempre un comportamento normale.
Essere tristi è normale, essere sempre tristi potrebbe non esserlo (c'è sempre lo spettro del vantaggio secondario, però, che aleggia come un fantasma...)
Salve dott.bellizzi sono monica la depressione che probabilmente fa parte della mia persona mi porta a eleborare in solitudine le mie paure é come se le volessi digerire per poi tornare fuori di casa e occuparmi della mia quotidianità che per quello che scrivo nel forum sembra non esserci ma ho una vita molto piena con figli lavoro e marito e anch'io da figlia perché mia mamma da quando si è ammalata la mia ossessione per le malattie é esplosa...probabilmente covava...in passato non ero così affatto farò meravigliare il dott.Catania non mi ispezionavo in modo compulsivo il corpo e non andavo a periziare le macchie del reggiseno (ieri sera sono stata un ora con il mio reggiseno con una lampada puntata per scovare tracce e una macchiolina di colore giallino rosa l ho trovata un po spostata dalla zona capezzolo)tanto per stare in tema di polizia scientifica...solo che dopo mi prende il panico la paura mi assale è quello che mi spaventa è che il mio medico oncologo non riesca a capire cosa c é che non va o che qualcosa mi sta crescendo e sia poi tardi per curarmi in tempo....però credo di sapere perché il mio ragionamento va sempre in patologie maligne perché per mia madre è stato sempre così 5 volte al seno alla tiroide e polipo maligno intestino....e adesso non è finita con gli ultimi accertamenti.....e lo so che IO NON SONO MIA MADRE!e allora che vogliamo fare mi dico..devo dire che più volte ho pensato all' ipotesi di togliere il seno!!e poi vedi a mia madre è tornato anche senza seno...
dopo essere andata dal mio medico curante per qualsiasi cosa ho chiesto un aiuto psicologico che durante l ultimo colloquio ha alzato le mani poiché ha capito che anche lui non riesce ad aiutarmi....e poi ci sarebbe una storia lunghissima sulla mia visione della morte che non racconterò naturalmente per non deprimere chi sta leggendo il mio oramai lunghissimo scritto...se non le dispiace dottore ogni tanto mi piacerebbe scriverle qui sul forum questi pensieri ossessivi
Grazie Dott.Bellizzi e grazie Dott.Catania
Monica
Rispondo qui ad una mail di una di voi preoccupatissima perché ha mangiato carne rossa per decine di anni e a seguito della recentissima pubblicazione apparsa sul British Medical Journal e che associa il consumo della carne rossa ad un marcato aumento della mortalità. L'eccesso di mortalità è stato messo in relazione al contenuto di nitriti e ferro eme (presenti negli alimenti di origine animale) . Aumento di mortalità per tumori, malattie cardiovascolari, diabete, patologie renali ed epatiche croniche. Lo studio è senz'altro molto serio e corposo perché si tratta di un campione di 540.000 cittadini fra i 50 e i 71 anni di età e seguiti per quasi 15 anni.
Lo studio molto interessante perché ad esempio spiega le pubertà sempre più precoci per via degli ormoni presenti nelle carni e l'antibiotico-resistenza indotta dall'uso indiscriminato di antimicrobiotici.
I dati sarebbero preoccupanti se abitassimo negli Stati Uniti, ma noi che c'entriamo con questo studio ? Poco !
Lo studio è stato realizzato in sei stati Usa dal National Cancer Insitute. E l'alimento incriminato (la carne rossa), che bisogna comunque utilizzare con MODERAZIONE , poco ha per essere paragonato alla nostra carne rossa.
https://www.medicitalia.it/blog/oncologia-medica/2253-fermi-tutti-la-dieta-anticancro-si-rimangia-le-regole.html
In altre parole quando mangiamo la carne non mangiamo lo stesso prodotto da una parte all'altra dell'Atlantico. Questo per quanto riguarda la quantità di lipidi che forse sono i più nocivi.
Per quanto riguarda il consumo, forse ne mangiamo la stessa quantità degli americani? Assolutamente NO!
In media ne mangiamo 50 g ogni giorno (anzi ogni tanto), un americano 140 g al giorno Quindi per porzione ne mangiamo un terzo ed è una carne meno calorica e grassa.
Ma non è tutto: ci sono altri fattori che non sono da considerare di secondo piano.
Abbiamo le stesse abitudini in cucina? Assolutamente NO!
Gli americani preferiscono la cottura alla griglia o il barbecue, metodi di cottura che bruciano la superficie della carne provocando la comparsa di idrocarburi policiclici, fortemente cancerogeni. Loro mangiano quasi esclusivamente carne molto cotta con le modalità di cottura descrite, noi introduciamo diverse modalità di cottura oltre alla griglia: mettiamo un pò di olio o di burro sul fondo della padella, che si frappone tra il metallo rovente e la carne, determinando una cottura più dolce, con meno carbonati carcinogeni alla superficie della carne o addirittura mangiamo la carne cruda o semicruda (tartare, carpaccio, tagliata.....).
Poiché dal nostro sondaggio sulle medicine alternative il 69 % si cura con l'omeopatia
vi inviterei a leggere il mio commento di oggi (# n 45) su
https://www.medicitalia.it/blog/oncologia-medica/7084-la-scienza-il-giornalismo-e-la-politica-annunciano-la-perdita-della-verita.html
Piccolo aneddoto sulla carne rossa a stelle e strisce di un amico.
L'amico in questione arrivò negli USA a New York per studiare un master.
La carne costa poco, rispetto alla nostra, per cui una bella fiorentina (T-bone steak) è economica. Ovviamente da buon italiano figlio di gente che "è nata con la guerra" e cresciuto con il "mangia carne che fa bene" descrisse i suoi primi 2 mesi come "ho mangiato più fiorentine in due mesi, che in tutta la mia vita".
Un giorno però si accorse che si stava gonfiando in volto.
Tolta la carne e ridotto il consumo, tutto tornò come prima.
La carne USA è uno dei motivi di lite commerciale con gli USA: l'Europa non importa carne USA, proprio perchè non conforme con i nostri parametri.
indubbiamente la
interviene quando serve, mica sempre!
Tornando alla depressione è bene sottolineare che forse non è il termine adatto, ma è comprensibile. Nel Suo caso attua comportamenti della sfera depressiva, ma che in realtà non hanno una connotazione patologica, dato che non generano una sofferenza (ego-distonica, cioè non armonica con l'ego), ma ego-sintonica, cioè in armonia con l'ego.
In fin dei conti descrive anche una specie di stato meditativo, o di raccoglimento. E probabilmente, in questa vita piena, rappresenta quell'angolo di quiete e paradiso che ognuno dovrebbe cercarsi da qualche parte.
Quel mondo non mondo dove ricaricarsi o dove scaricarsi. Meditazione, preghiera, o semplice riflessione in solitaria.
Ed è tutto comprensibile quello che scrive e logico. Però non è detto sia sano. Certo, non possiamo saperlo a priori se in realtà si mette nella "padella" per non cadere nella "brace".
Delle volte alcuni comportamenti, per quanto "fastidiosi", sono utili.
L'esempio è quello della pentola a pressione.
Quel fischio e quel vapore possono dar fastidio.
Ma sono fondamentali perché evitano che la pressione da utile (ego-sintonica) diventi esplosiva (ego-distonica).
Ciao a tutte/i una visitina nel blog per dirvi che sto meglio e che ho appena finito anche con l'altro occhio (cataratta) e va tutto bene. Dott. Belliizziiiiiiiiiii ho gli occhi nuovi e sembrerà strano ma vedo "il mondo color di rosa " cosa può fare anche un piccolo restauro !
Il resto ....SI VA AVANTI tenendo stretto stretto quel benedetto filo di Speranza.
Buonanotte e sogni d'oro
Lori
Strano ! Perché le carni americane contengono una tale quantità di ormoni (per questa ragione non hanno libero accesso in Europa), che di solito si gonfiano entrambi i seni anche ai maschi.
Buoongiorno.... passo per un salutino a tutte voi, vecchie e nuove salite su questo fantastico bus!!!!!! Vi aggiorno su come procede la mia vita... in ripresa...
Ho ricominciato a viaggiare che emozione riprendere il mio trolley e riempirlo di vestiti , accessori ma soprattutto di speranza ... quasi un anno fa ricevevo la diagnosi di tumore al seno a 29 anni e vi giuro che pensavo che mai più in vita mia avrei fatto una valigia... vedevo tutto buio, nn esisteva più niente!!!! E invece, dopo mesi di chemioterapie, interventi ho già viaggiato molte volte : Capri, Matera, Malta e ora mi preparo per Praga , insieme a delle amiche conosciute in ospedale mentre facevo terapia. Ah nn vi ho detto che ho anche partecipato come "attrice" (si fa x dire ) in uno spettacolo teatrale organizzato in oncologia , un'emozione indescrivibile... io che sn sempre stata timidissima ho avuto il coraggio di salire su un palco e recitare (mai fatto prima) !!!!
Insomma, stamattina mi sentivo prp di raccontarvi le mie emozioni! voglio dire a tutte quelle che hanno da poco iniziato questo percorso che dopo c'è la luce, esiste x davvero... bisogna però prima attraversarlo quel tunnel buio, cupo e freddo... è dura nn lo nego, anche adesso nn è facile, i momenti di sconforto ci sn e forse ci saranno per sempre nella nostra vita ma credetemi qualcosa di buono questa fottutissima malattia lo porta. Strano che a dirlo sia prp io, io che ho sempre detto che mai e poi mai avrei mai trovato qualcosa di positivo in tt questa storia, io che ci vedevo solo il nero e nessun altro colore in una diagnosi di tumore in giovane età... ecco, diciamo che avrei preferito nn aver mai ricevuto questa diagnosi (ovviamente) ma che in fondo in fondo il cancro mi ha portato una vita nuova fatta di consapevolezza in tutti i sensi... ed eccome se vedessi per la prima volta... nn so bene come descriverlo ma eccome se avessi imparato una sensibilità mai avuta prima, si ha la capacità di distinguere naturalmente che ti ama x davvero da chi invece recita una parte prp come su di un palcoscenico... e allora, elimini il superfluo, quei rami secchi di cui ti sei circondata da tempo, trp tempo solo che tu prima quei rami secchi nn li vedevi mica così , li vedevi un pò malandati ma eri convinta che senza di loro nn avevi una identità e allora nn te ne distaccavi... invece scopri che tu sei più forte di tutto e tra alti e bassi ce la fai a camminare in avanti... e da adesso in poi , che sia poca o tanta la strada che ho da fare, ho voglia di circondarmi solo di persone autentiche!!!
Vi abbraccio
Giovanna
dott. Bellizzi,
leggo ora e la ringrazio per il suo intervento.
Quello che ha scritto mi trova molto d'accordo, in realtà si tratta di voler far silenzio e allontanare da sé tutte le parole di conforto che in assoluta buonafede vengono dette da chi ci conosce e a suo modo ci vuole bene. Mia cognata, la madre del ragazzo, ha definito queste parole "inquinamento del dolore" espressione che mi ha fatto molto riflettere e che ho trovato sacrosanta. quando il dolore è di tale natura da sembrare irrimediabile ogni parola è vana... in realtà lei stessa ha intrapreso con me un percorso di scrittura (io sono a Milano lei in altra città) mail , WA, che sto incoraggiando in ogni modo e mi sembra che faccia bene ad entrambe (mi illudo e spero a lei soprattutto che è messa peggio di me!)
Si ritorna al NODO più volte affrontato in questo blog: non è detto che assumere un atteggiamento di FORZA E CORAGGIO sia più produttivo del riconoscere la propria fragilità, ripercorrendo faticosamente le tappe più dolorose e provando a descriverle a qualcuno di reale , intendo persona fisica, o ad un "amico di penna" come si sarebbe detto tempo fa...
E' vero che ci si intristisce o ci si può incupire sempre di più ma è un tentativo che bisogna fare... a volte poi , magari, risponde un DOTTORE A CASO (!!!) che smitizza, scherza (se la situazione lo consente naturalmente) e il cuore e la mente si alleggeriscono ...magari anche solo per un po'.
Grazie e buona giornata a tutti
Maria
hai ragione GIOVANNA, questa fottutissima malattia qualcosa di buono porta: ti fa stabilire priorità nei confronti delle persone e delle cose, di fa prendere maggiore consapevolezza, ti dà una diversa sensibilità. A me ha dato coraggio nel prendere iniziative o nel fare cose per me assolutamente impensabili prima , tipo prendere spontaneamente un microfono e parlare in pubblico (non della malattia). Come se fosse scattata dentro di me una voce imperiosa "Se non ora quando?" l'estrema precarietà dello stato d'animo ti spinge a fare cose come se non avessi più tempo, invece ti accorgi poi che sei in grado di fare ciò che non avresti mai immaginato e la sensazione è di grande consapevolezza e ...usiamo una parola grossa di felicità
un abbraccio
Maria