Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Ahahhhha dottore mi dia un ultima risposta la prego per quanto riguarda le metastasi sono silenti e si scoprono durante i controlli di routine o possono manifestarsi con sintomi ?
si, sto facendo prevenzione primaria, cioè sto curando molto l'alimentazione e sto facendo attività fisica, ma da pochi giorni e allora le chiedo : fare solo da ora prevenzione primaria mi potrebbe far abbassare il rischio di un nuovo tumore che potrei avere nell'immediato (ho fatto intervento e radioterapia l'anno scorso) o gli effetti della prevenzione primaria li avrei solo a distanza di tanti anni e quindi il rischio che correrei ora sarebbe lo stesso di come se non la facessi? Grazie dottore.
Intanto do la priorità ad una emergenza
Riguarda una ragazza di 25 anni e che sino a pochi giorni fa credeva di avere un fibroadenoma ed invece....
https://www.medicitalia.it/consulti/senologia/551200-fibroadenoma.html
Francesca (invece di pensare ai globuli bianchi ), Elisa, Laura, Cristina, Antonella , Lori, Didi Nadine, Rosella, Antonia,
" You can't look away anymore "
P.S.
A proposito di vecchie discussioni sulle mutazioni. Magari qualcuno chiederà a questa ragazza il test genetico.
E come avrei fatto io ad azzeccarci chiedendo a colpo sicuro "ha avuto familiari ecc ecc ?" Doti da Divino Otelma ?
Risposta : la nonna a 40 anni di età. Serve anche il test ora ?
Lei è un angelo peccato che abito a Napoli
SI
Possono essere silenti ed essere scoperte nel corso dei controlli :INCIDENTALOMI
Possono manifestarsi con sintomi
Possono non essere presenti...e mentre ci si angoscia sul loro rischio imprevedibile (sono silenti o sono sintomatici ???) ci si può distrarre sulle strisce pedonali, che sin da piccoli ci hanno spiegato essere SICURE, e venire travolti irrimediabilmente ...(beffardo non prevedibile INCIDENTALOMA)
Le terapie adiuvanti servono per proteggersi nell'immediato.
La Prevenzione Primaria ha tempi più lunghi.
Per questa ragione si fanno immediatamente le terapie, se no aspetteremmo gli effetti della Prevenzione.
Approfondendo la mia replica a ma anche ripensando alla maratona di forse vale la pena fare il punto sull'importanza nella Prevenzione e secondo alcuni autori persino nella cura della malattia metastatica della ATTIVITA' FISICA
Sino al 2014 pensavamo che la riduzione del rischio fosse appannaggio prevalentemente della alimentazione. Da allora numerosi studi hanno dimostrato che l'attività fisica abbia un valore veramente inaspettato per almeno 13 tipi di tumori differenti.
Quanto detto vale soprattutto per la riduzione del tasso di recidive nei pazienti operati, sebbene stiano cominciando a emergere dati sulla malattia metastatica. In questo caso, però, è più difficile capire se l'attività fisica migliori realmente la sopravvivenza o se i pazienti che stanno meglio, e che quindi avranno una maggiore sopravvivenza, sono quelli che fanno più movimento. Va certamente sottolineato che l'attività fisica non può in alcun modo sostituire le terapie, ma oggi i medici non possono prescrivere un trattamento e tralasciare di dire che l'esercizio gioca una grande ruolo: sono due aspetti della cura.
Oggi prove consistenti sui benefici dell'attività fisica esistono per i tumori del colon, della prostata e del seno: tre dei quattro "big killer". Cominciamo dalla prostata, neoplasia che in Italia colpisce 35 mila persone ogni anno: secondo i risultati dell'Health Professionals Follow-Up Study (uno studio di popolazione condotto dall'Harvard School of Public Health), dopo la diagnosi, gli uomini che fanno attività fisica intensa per tre ore a settimana vedono la probabilità di morire per questo cancro ridursi di ben il 61%, rispetto a chi si allena per meno di un'ora a settimana. Non è il solo studio ad affermarlo. Lo scorso anno, al meeting annuale dell'American Association for Cancer Research, sono stati presentati i dati di un'ampia ricerca epidemiologica (condotta su una coorte di oltre 10 mila uomini). Ebbene, anche in questo caso, i più attivi (prima e dopo la diagnosi) hanno avuto una mortalità inferiore del 34% rispetto ai meno inclini all'attività fisica.
Per quel che riguarda il colon-retto, al Gastrointestinal Cancers Symposium (San Francisco, 19-21 gennaio) è stato presentato un ampio studio clinico su oltre 1.200 pazienti con tumore in fase metastatica, condotto dal Brigham & Women's Hospital di Boston: in chi è riuscito a sostenere 30 minuti di attività fisica moderata (passeggiate, pulizie domestiche o giardinaggio) al giorno, la mortalità si è ridotta del 19% e la progressione della malattia del 16%. Anche in questo caso i dati indicano che più tempo si sta in movimento, più i benefici sembrano aumentare: nei pazienti che hanno dedicato all'attività fisica cinque ore o più a settimana, la mortalità si è ridotta del 25%.
Si tratta di una delle prime analisi su pazienti con tumore al colon-retto avanzato, ma la relazione tra il tumore del colon in generale e attività fisica è stata la più indagata. E sebbene i numeri delle varie statistiche varino, la morale è confermata. Nel 2012 per esempio, una meta-analisi pubblicata sul Journal of the National Cancer Institute aveva individuato 27 studi osservazionali che mostravano un'associazione tra attività fisica e riduzione della mortalità per il tumore al colon-retto (circa 52 mila nuovi casi ogni anno in Italia) e al seno (circa 50 mila donne colpite ogni anno in Italia). Risultati in linea con quelli di un'altra meta-analisi pubblicata nel 2014 su Annals of Oncology.
Secondo alcuni studi però per il carcinoma della mammella, va fatta una distinzione: l'esercizio regolare ridurrebbe il rischio di recidiva di ben il 50% nelle donne con tumori ormono-dipendenti (le cui cellule, cioè, presentano un alto numero di recettori per gli estrogeni), ma di una percentuale significativamente inferiore nelle donne con tumori che non presentano questa caratteristica.
Attività fisica e qualità di vita. Non si guarda solo alla sopravvivenza, ma anche alla qualità di vita. I risultati degli studi condotti fino a oggi sono concordi nel dire che l'attività fisica ha un effetto positivo su molte condizioni: riduce la fatigue (un effetto collaterale della chemio e della radioterapia), la nausea e gli stati di ansia, migliora il tono dell'umore, aumenta l'autostima. In generale, agisce sul senso di benessere fisico e psicologico. Per le donne operate di tumore al seno, inoltre, l'attività fisica mirata può aiutare a contrastare l'osteoporosi (conseguenza delle terapie endocrine) e a prevenire il linfedema. Anche i pazienti con tumore del polmone sembrano beneficiare dell'esercizio fisico, sebbene gli studi siano ancora pochi. In ogni caso, l'attività fisica dovrebbe sempre essere eseguita sotto controllo medico.
Attività fisica e prevenzione. Cosa ben nota da tempo, invece, è l'importanza dell'esercizio fisico per la prevenzione delle neoplasie. Lo scorso maggio, il National Cancer Institute statunitense ha pubblicato su JAMA Internal Medicine la sua tesi definitiva, secondo cui lo sport abbatte il rischio di ammalarsi di almeno 13 tipi di tumore: adenocarcinoma dell'esofago, tumore del fegato, del polmone, del rene, dello stomaco a livello del cardias, dell'endometrio, leucemia mieloide, mieloma, di tumore del colon, di tumori della testa e del collo, del retto, della vescica e della mammella.
Quindi pare proprio che le più fortunate (riduzione di ben il 50 %) che beneficiano dell'attività fisica siano le strimpellatrici che stanno in fondo al nostro bus, ma anche le metastatiche ormonoresponsive (Lori-Luigia)
Dottor Catania nn ho capito il fatto delle strisce ,
Un ultima domanda per favore mia madre ha un carcinoma duttale infiltrante (nodulo di 1cm) associato a aree in situ ma se è infiltrante come può avere aree in situ mi chiarisca questa ultima cosa
La prego lei è il
Mio angelo
Aurora
Questa domanda la deve fare al tumore e non a me.
Non comprendo il senso della domanda. L'istologico è una fotografia del tumore, che può essere tutto infiltrante o non tutto infiltrante e associato ad aree in situ oppure tutto in situ.
Ora però fermiamoci a vivisezionare gli istologici che sono una mera informazione per noi oncologi per finalizzare le terapie, per prevedere le risposte di queste, per standardizzare i rischi e su questi i controlli della Prevenzione Secondaria.
Non comprende la metafora delle strisce perché abbiamo, non solo io ,cercato di farle comprendere invano che la vita dopo l'intervento non è l'istologico con i suoi fattori prognostici, ma ben altro. Di questo altro ci dobbiamo occupare !
Intanto ho verificato che dopo che mi ha scritto una mail per chiedermi consigli sugli psiconcologi a Roma , ora cliccando sul suo avatar non appare più il suo profilo. Probabilmente si è cancellata e secondo me ha fatto benissimo perché se si è affidata ad uno psiconcologo , almeno per i primi tempi, è utile far sparire tutte le voci di fondo, comprese quelle del nostro blog.
Ma sono certo che dopo un periodo di almeno 6 mesi tornerà da noi che almeno un sorriso siamo riusciti a a strapparglielo e soprattutto siamo riusciti a renderla consapevole che avesse bisogno di un supporto.
Ma ora io a chi ...potrei sgonfiare le gomme ??
La domanda er se e infiltrante come può essere in situ perché lei disse che è infiltrante o e in situ lo lessi in suo consulto con in altra persona volevo capire cosa significa aree in situ cosa sono le aree ?
Si la prevenzione secondaria lo so sono i controlli di routine mamma deve fare una volta all anno torace ,eco addome completo , mammografia ,analisi del sangue compresi marcatori tumorali e scintigrafia ossea . Mentre invece ogni sei mesi fa analisi e marcatori del
Sangue ecografia mammaria e addome completo mi chiedo come mai nn gli è stata prescritta lA pet?
Aurora
Dr.Catania
Perché far sparire tutto è meglio?
A me dispiace sembra quasi abbia voluto tagliare completamente.
A proposito di gomme io non ho patente e neppure auto
Didi
Dottor Salvo,
sono d'accordo con lei , il gesto di Michela la dice lunga e forse è un indicatore positivo di una volontà che vuole resettare e ricominciare da capo.
La verità , e lei lo sa bene, è che non si può aiutare chi non vuole essere aiutato, se non scatta qualcosa da dentro. Vale per tutte le situazioni, quelle intendo che ti fanno toccare il fondo.
E riesco a comprendere anche come ci si sente dalla sua parte, quando tendi la mano che resta tesa finchè non è l'altro a mollare.
A volte mi chiedo come ci sono arrivata fino a qui, intendo a tendere le mani che non sempre vengono strette da persone che quando hanno preso tutto manderebbero in galera un innocente, per capirsi. Non è sicuramente il caso di quelle che incontra nel suo lavoro, ma lei perchè lo fa?Voglio dire perchè sta 24 h connesso con noi a farsi esasperare dai nostri dubbi?
Sono invadente se glielo chiedo?
Sono invadente se glielo chiedo?
Nadine volevo chiedere al dott. Catania la stessa cosa... parlare di cancro non è facile e sentirne il ronzio tutti i giorni come da sottofondo è angosciante e credo che in un certo senso lo sia anche per chi non lo vive sulla propria pelle. Ecco perchè mi chiedo , dott. ma a lei chi glielo fa fare?
Per quanto riguarda la sparizione dal forum di Michela, io un pò la capisco... sono "scappata"anch'io durante tutto il periodo di terapie semplicemente perchè avevo bisogno di metabolizzare il tutto... non volevo parlarne, non volevo che nessuno facesse domande e non volevo che nessuno raccontasse le prp esperienze, soprattutto se negative!!! Ognuno reagisce a modo proprio e ognuno ha bisogno dei suoi tempi... magari tra qualche mese rientrerà per salutarci e per comunicarci il suo cambiamento dopo l esperienza del cancro, che mi auguro sia positiva. Nel mio caso, la malattia mi sta profondamente cambiando ma non so ancora dire se in meglio o peggio. Sono diventata più egoista, penso a me e a cosa mi piace fare, ho allontanato tutte le persone false di cui mi ero circondata per anni e non ho più voglia di giustificare le assenze altrui... esisto io, vengo io prima di tutto e tutti!!!! E poi, come vi scrivevo all'inizio del mio ingresso, sono diventata invidiosa degli altri, guardo i traguardi degli altri e sto male perchè tutto quello che è scontato per gli altri per me non lo è più ... avere un figlio, programmare un viaggio da fare tra 6 mesi, invecchiare di un anno, ... tutte cose che fino ad 8 mesi fa erano per me la normalità ora sn un grosso punto interrogativo. La psiconcologa che ci segue in ospedale dice che dovrei imparare a trovare il buono ed il positivo di questa esperienza ma sinceramente io di positivo ci trovo ben poco per non dire nulla!!!
Giovanna