Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Princesse aurora....
SPIDER SALVO MAN!!!!!!
Sono certa che proprio ORA sta scrivendo per te!!!
Non ha MAI tralasciato una risposta...
Qua fra un po' occorre distribuire i numeri, come al supermercato... Dottoreeeeee!!!!!
Rosella
ROSELLA grazie ho letto il link, qualcosa gia' sapevo perche' avevo partecipato ad un piccolo convegno nella mia provincia dove appunto parlavano di rischi in menopausa causati dal "grasso addominale". Riguardo alla tiroidite ultimamente la sto trascurando pero' so che gli esami sugli anticorpi sono sempre alti. Sono anch'io contraria a prendere vitamine e integratori soprattutto dopo il k al seno, pero' se si potesse dare un aiutino al nostro sistema immunitario magari per un breve periodo e naturalmente con l'ok del medico.....
Dottor Bellizzi...
Ha ragione!!!
si potrebbe coniare un OSSIMORO, di quelli che ama il Dottor Catania...
Ma...diciamolo... c'è internet ed internet....ricerca e ricerca...
Appunto...
Ed è per questo che ad esempio, quando copio e incollo un link, io aggiungo la provenienza "affidabile"...
Buonanotte a Lei...
... ops... perdoni l'emoticon!
Rosella
Oddio Dr.Bellizzi non ci avevo pensato!!!
Ma perché questo blog è considerato da tutti un po' come una grande famiglia, non uno dei tanti siti web.. e chiamarlo blog è minimale
Certo che abbiamo letto... e piano piano avrà tutte le risposte. Ma intanto è Lei che non legge le risposte più importanti...ad esempio quella di
una delle tante con HER 2 amplificato (vedi #post 9173.
Sa cosa scriveva su questo forum Elisa il 30 aprile 2013 ?
>>
ciao a tutte, oggi è stata proprio una giornata bruttissima ... mentre tu Francesca facevi la chemio io ero di nuovo sotto i ferri, tra l'altro in un ospedale lontano che non conoscevo, per mettere il PORTER, quella specie di scatoletta che ti mettono sottopelle nel petto per farti da la terapia senza doverti bucare le braccia tutte le volte perchè io ho le vene piccoline e poi avendo fatto lo svuotamento ho solo un braccio a disposizione ... insomma dagli esami preoperatori hanno visto che ho i globuli bianche bassi e la dottoressa che c'era li mi ha detto che forse devo fare le punture per alzarli... ma come mi mancano ancora dieci giorni alla prossima chemio non è che si rialzano senza punture? Boh! domani chiamerò la mia oncologa per chiedere a lei cosa fare... in più c'era un opuscolo in sala d'attesa che ancora sottolineava come è pericoloso avere HER come me... ma a me l'oncologa e la dott che c'è sempre con lei hanno detto di no, anzi... insomma ho passato il viaggio di ritorno a piangere tutto il tempo ... poi a casa ho letto il forum... io di solito son sempre positiva ma oggi ci volevi tu Francesca per un sorriso... e poi scrivo nei prox giorni la mia lista...
baci
elisa >>
Le sembra la stessa persona ?
Michela ha compreso benissimo !!!
Non male come idea...e poi ci si può prenotare con lo smartphone cliccare per ingrandire
Princesse aurora
Capisco l'ansia e la preoccupazione, tuttavia come spesso accade , Dottor Google non fa altro che amplificarle.
Le informazioni che ha letto sono solo una parte di un contesto ben più ampio.
Ci sono tumori ben più aggressivi di quelli HER2+, se vogliamo rimanere sul significato prognostico.
Inoltre, Her2 più che marcatore prognostico va visto come marcatore "predittivo". Vuol dire che la sua presenza da la possibilità di avere un bersaglio in più da colpire, con freccette adatte (farmaci specifici).
Quindi è possibile usare questa informazione in modo utile.
Come vede è stato possibile aggiungere un nuovo farmaco (Perjeta, di cui cito il nome commerciale perchè lo ha fatto lei e quindi per farmi capire).
Inoltre le conoscenze sono evolute molto negli ultimi anni e sono disponibili altri farmaci specifici per questo "bersaglio" , ove mai fosse necessario.
Dott. Barbieri mi perdoni....ma allora perché aspettano di usare un altro farmaco? Perché aspettano la recidiva..... Io faccio solo herceptin...non potrebbero usarlo anche per me che ho un istologico non proprio tranquillo? G3 ki67 60% her2 3 score....massiva pvi?
Il mio rischio con la massiva pvi è più a livello metastatico che di recidiva locale?
Michela
Dipende solo dal fatto che le sperimentazioni per l'utilizzo in fase precoce sono ancora in corso e, in mancanza di conferma ufficiale del beneficio, non ne viene autorizzato l'uso.
Per esempio gli studi nel trattamento neoadiuvante (cioè prima dell'intervento) sono già conclusi e l'autorizzazione sta arrivando (prima sempre negli Stati Uniti).
Probabilmente mi chiederà perchè all'indicazione in fase neoadiuvante si è arrivati prima, quando sarebbe più utile sapere se si possa usare nella fase adiuvante che è la condizione più frequente nei programmi di cura.
La risposta (che mi do da solo) è che le sperimentazioni in fase neoadiuvante sono di più breve durata perchè si tratta di misurare di quanto si riduce il tumore alla fine del trattamento e di quanto, per questo motivo, viene "facilitato" l'intervento (naturalmente ho semplificato moltissimo).
Le sperimentazioni in adiuvante invece non hanno una malattia da misurare, se non il tempo alla recidiva nei due gruppi di pazienti (quello con e quello senza il farmaco sperimentale). Capisce bene che la sperimentazione di un trattamento adiuvante dura molti anni.
Grazie Dott. Barbieri per la risposta...e invece per quanto riguarda il rischio di metastasi/recidiva? Rischio di più le metastasi per la massiva presenza pvi?
Michela Le ho dedicato 3 pagine di risposte su questo IPV .
Forse è il caso di farsi aiutare con un supporto psicologico, perché evidentemente da sola non ce la può fare ad avvitarsi sempre sulle stesse paure. Non c'è nulla di male a riconoscere di avere bisogno di un supporto. Abbiamo più volte detto che le paure adattive sono reazioni normali, quando queste diventano troppo intense, continue e perseveranti è arrivato il momento di chiedere un aiuto psicologico. Per queste ragioni è nata la psiconcologia e Lei non abita a Lampedusa, ma a Roma dove questo servizio è senz'altro più agevole per appoggiarsi.
Come si ha necessità talvolta di un supporto psicologico per il dolore fisico, anche il dolore psicologico è un parametro vitale per ristabilire una qualità della vita accettabile.
Ha già una cura adeguatissima per curare lPV e gli altri fattori predittivi e prevenire le metastasi.
Ora per Lei, e soprattutto per la sua famiglia è tempo di occuparsi di
cliccare per ingrandire
@Giovanna... Mi ero persa il tuo sfogo, che comprendo in pieno. Io sono sposata da 4 anni e la nostra storia va avanti da 15 anni. Abbiamo una bambina. Eppure ieri quando mi stava aiutando a rasare ancora un po' la mia testina spelacchiata non riuscivo a non chiedermi dentro di me "Amore perché non scappi? Amore perché non scappi lontano?". Appena finito, mi ha guardato e mi ha detto che gli ricordavo un personaggio dei cartoni animati. Ci siamo fatti una risata insieme. Ho capito e sentito forte perché non scappa. Scommetto che anche per il tuo lui è così. Forza, che forse abbiamo ancora un po' di felicità da vivere.
Per quanto venga studiato e considerato un fattore sfavorevole non è entrato tra i fattori che condizionino un diverso approccio terapeutico precauzionale. Questo pare dovuto alla interazione con altri fattori presenti.
Per semplificare: una donna con tumore piccolo ed altri fattori tutti favorevoli, con questo solo a sfavore, pare rischi di più in probabilità di recidiva. Invece in presenza di altri fattori sfavorevoli pare che il peso degli altri sia ritenuto ancora superiore e tale da rendere meno significativo il fenomeno dell'invasione vascolare.
Può sembrare decisamente sfavorevole che delle cellule invadono il circolo, tuttavia è proprio su queste cellule che agiscono i trattamenti adiuvanti somministrati per via generale.
E ancora, la diffusione di un tumore con la comparsa di recidive richiede numerose tappe di cui l'invasione dei vasi è solo la prima.
Segue la sopravvivenza in circolo (qui già c'è l'incontro in massima concentrazione con i farmaci somministrati per terapia adivante).
Segue la capacità di estravasare in altre sedi.
Segue ancora la capacità di attecchire in una sede diversa dove, oltre agli eventuali farmaci che vi giungano, le cellule trovano un ambiente diverso da quello di origine e non necessariamente adatto all'attechimento.
Inoltre in ogni tappa può esserci l'intervento del sistema immunitario (immunosorveglianza).
Quindi, per quanto appaia preoccupante il reperto dell'invasione vascolare, esso non significa automaticamente evoluzione verso recidiva o metastasi.
Non riesco a semplificare di più. Spero si capisca.
Comunque, come dice il Dott. Catania. Non si può vivere pensando ai fattori prognostici ed aspettando qualcosa che non c'è e non dovrebbe accadere mai.
Se vivessimo così dovremmo tutti pensare sempre all'ipotesi che capiti un terremoto o un'altro cataclisma naturale.
Grazie Vito.
Ho già spiegato in tutte le salse a Michela il valore del parametro, persino come fattore indipendente. L'ho spiegato passo per passo con mille disegnini.
E' difficile spiegarle...mi verrebbe da dire che tra i tanti parametri "è l'ultimo che noi guardiamo" (nel senso che comunque lo guardiamo), ma non c'è niente da fare, perché Lei poi torna a rastrellare sulla rete tutta la spazzatura che l'indicizzazione dei motori di ricerca le mette davanti in un ordine sconclusionato ma lei solo quello legge per riavvitarsi nelle sue paure.
Ho cercato di farle comprendere quale sia il confine tra le reazioni adattive normali e la cybercondria
https://www.medicitalia.it/spazioutenti/forum-rfs-100/come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno-44-591.html
Noi qui a distanza non credo si possa fare di più.
In ogni caso non ci pensiamo affatto ad abbandonarla nella sua solitudine