Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Ciao Rosella, sei grande per come sei capace di sostenerci e infonderci coraggio. Una gran bella persona. Ti abbraccio.
Patty
Nadine, cara...
io credo che la "capacità introspettiva" si possegga a prescindere dalla passione fotografica, anzi aggiungo che la trasposizione di questa è inevitabile, al fine di fomentare la passione stessa...
Non so se mi sono spiegata...
Eeeee...
in attesa di esporre a quel concorso a cui mi inviti da un paio di anni, confesso che
amerei infinitamente dedicare ad ognuna di Voi un mio scatto "personalizzato"... ma ancor più amerei cogliere un particolare in ciascuna di Voi, che potesse descrivere ciò che racchiudete nel cuore...
Pertanto... se TU, TUTTI e TUTTE siete d'accordo, mi auto-nomino fin d'ora "fotoreporter ufficiale" al nostro prossimo incontro!
Bacione a te!
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Elisa...
dolcezza infinita ...
Tu sei come i Mon Chéry.... hai la sorpresa "dentro"...
e non aggiungo altro...
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Luigia
mi unisco al desiderio espresso da Nadine e ti offro il mio abbraccio sincero...
Le parole sovente non necessitano di essere espresse e sono certa che tu percepisci i nostri pensieri positivi, al di là del fatto che vengano espressi in forma scritta.
Vorrei aggiungere una cosa sola:
nelle tue passeggiate, negli attimi di meditazione in cui ritrovi te stessa e la tua determinazione, ricordati che sei "sola" solo apparentemente: noi tutte siamo accanto a te e siamo felici di esserlo...
Ancor prima che tu inizi ad addentrarti in un sentiero insidioso, noi faremo il possibile per indicarti un sentiero alternativo...
Un sorriso...
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Michela...
io non ti dirò nulla più di quanto sia già stato detto e che tu per prima, ne sono certa, stai iniziando a metabolizzare...
Quando si inizia a confezionare qualche "battutina ironica", anche se pronunciata a labbra strette, si è a metà strada... e tu stai facendo passi avanti verso quella direzione!
FESTINA LENTE LENTE LENTE... ma inesorabilmente!
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Didi
siamo in sintonia molto più di quanto pensiamo...
Graze per esserci, sei una fonte preziosa di saggezza per tutte noi!
Ti abbraccio e ti penso, sempre!
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LauSardegna...
Marina..
Francesca...
Antonia...
Laura....
Valentina...
Veronica...
Vera...
Giovanna...
Patty...
Vera...
A chi scrive e a chi legge solamente...
ADELANTE, SIEMPRE!
Vero, Dottor Bellizzi?
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LORIIIIIII....
affacciati alla finestra, bella miaaaaaa!!!!!
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Dottor Catania, Dottor Barbieri
grazie di ESSERCI!
Rosella,
con un sorriso, per ognuno di voi!
Noi con Lei invece dovremmo abbondare in battute a labbra larghe ! Scherzo naturalmente.
Con Michela è necessario, non per suoi limiti, ma per la fase di incertezza che sta vivendo, il metodo scolastico e obsoleto della scuola di una volta(si iniziava dalle aste ). Iniziare proprio dall'inizio e ripetersi in continuazione per comprendere se, e sino a quale punto, anche lei ha ben compreso. Poi vedrà che quando sarà "cresciuta", come accade a tutte ( mi riferisco alle paure) ci troveremo di fronte ad una altra persona, anzi più matura di quella che nel suo destino ha incontrato il cancro.
Vede che io con lei utilizzo la COMUNICAZIONE AUMENTATIVA RIPETITIVA (*) per stanarla ?
Le mie "gomme sgonfiate" sono metafore non certo divertenti, ma poi verrà, in una altra fase di crescita di Michela, fuori la HUMOR-TERAPIA.
Molti considerano l'humor un modo sciocco e superficiale di affrontare le difficoltà, se non di eluderle. Invece è vero il contrario. Lo stesso Freud lo considerava un potente strumento di salvaguardia della salute psichica. Ma l'esempio più illuminante e celebre è quello del grande psichiatra Victor Frankl, scampato a 4 campi di sterminio nazisti (altro che cancro ormonoresponsivo) durante i quali usò l'umorismo per sopravvivere all'orrore.
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Humorterapia non vuol dire sfornare battute divertenti per ottenere la risata a tutti i costi , tant'è che la mia battutaccia sulle gomme sgonfie non era affatto divertente, ma Michela per la prima volta ha "confessato" di averle strappato un sorriso. La humorterapia ha lo scopo di trovare soluzione empatiche sdrammatizzanti. Se poi la battuta è anche divertente, ma quella è una dote in più, ancora meglio.
(*) E' una tecnica di comunicazione che propongo da decenni nei miei corsi per oncologi. E' una tecnica che impone di dare informazioni a piccole dosi con la tecnica del "colpo di allerta", specie se c'è un enorme divario tra quello che sa il paziente sulla sua situazione e la situazione reale.
Si realizza in diverse fasi
a) dosi omeopatiche di informazioni
b) pause intervallate da domande aperte
c) ulteriori informazioni a piccole dosi
d) verifica su quanto compreso tramite immagini e metafore
e) tanta, tanta pazienza ....ma l'approccio a piccoli colpi consente al paziente di costruirsi, come sta facendo del resto Michela (se non avesse il disturbo di un nuovo referto devastante al giorno e se non cedesse alla tentazione di consultare Internet) , di costruirsi una scaletta di domande mano a mano che la sintesi prosegue.
Dottore,
ovviamente concordo con il Suo pensiero, sia in relazione alla dinamica che è necessario adottare per "insegnare a scrivere" e per accertarsi che l'insegnamento produca gli effetti desiderati (...sfonda una porta aperta, essendo io un'OTTIMA Insegnante... ) ed anche riguardo all'importanza dello Humor, beninteso se dosato correttamente e al momento opportuno!
Quando scrivo a Michela (perdonami Michela se parlo di te in terza persona...) che "non mi ripeterò" lo scrivo solo dopo aver ripetuto (con infinito piacere, ovviamente...) molte e molte volte determinati concetti e anche dopo aver letto molti e molti interventi delle altre Ragazze, in tal senso, (...COMUNICAZIONE RIPETITIVA de no' antri... Quella AUMENTATIVA la lasciamo a Lei, Dottore! ), ma lo scrivo SOPRATTUTTO in quanto inizio a cogliere nelle sue risposte dei contenuti differenti ed un principio di "accoglienza" corredata da alcune timide "battutine a denti stretti" che precedentemente non percepivo del tipo : ...anche io in crisi (tanto x cambiare)....
Quando mai lo avrebbe scritto, quel TANTO PER CAMBIARE, solo una settimana fa!!!
Alcune modalità con cui Michela, da qualche giorno, si relaziona con noi (dico NOI e non solamente più solo i DOTTORI...), così come alcune sfumature che in passato non comparivano nei suoi scritti, mi fanno intuire una apertura differente che mi consente di trovare un appiglio a cui aggrapparmi, anche al fine di rendere meno "pressanti" i miei interventi e al contempo con la speranza che Michela stessa si accorga che sta percorrendo la "giusta strada"...
So bene cosa significa la PAURA e posso solo immaginare quanto sia schiacciante il pensiero della malattia per una Giovane Mamma.
Mi metto sovente nei panni di tutte le NOSTRE Giovani Mamme che sono salite sul Bus e non posso che imparare da loro cose che non avrei mai imparato in nessun altro contesto...
Il mio modo di pormi tende però, sempre, a cercare di colorare le situazioni cupe e quando "sento" di poterlo fare, lo faccio istintivamente perché penso che io, nella stessa situazione, ne trarrei indubbio vantaggio.
Sdrammatizzare senza minimizzare...
Un po' come dire che "con un poco di zucchero la pillola va giù..."
FAMOSE 'NA RISATA
è tutt'altra storia che esula dal mio intento...
e per il momento non è tempo di barzellette
Grazie per lo "scambio", Dottore...
è sempre un piacere!
Rosella
Condivido anche io quanto ha scritto. E cito fra tutte, Giovanna come esempio.
E' sparita per sei mesi , partendo dalla identica situazione clinica e psicologica di Michela.
Ma è evidente essendo soggettiva la reazione che Giovanna nel processo adattivo di crescita dopo il tumore sia più avanti di Michela, che pertanto necessita di maggiore attenzione e pazienza ( e nessuna delle due ci manca)
Eccomi presente al richiamo di Rosella ! Mi affaccio alla finestra Brrrrrrr che nebbia non si vede un tubo anche perchè sto un po' 'ceccata. Sentite cosa mi è successo qualche giorno fa, stavo tranquillamente parlando con mia figlia e in un attimo ho visto un'ombra scura nell'occhio sx sembrava un insetto poi gradatamente è diventata sempre più grande e sembrava una ragnatela. Per accontentare mia figlia sono stata al PS dove mi hanno fatto una visita urgente (me la sono cavata con solo due ore) e la dignosi è : Scotomi - miodesopsie da tenere sotto controllo e rivedere fra 20 giorni. Niente di grave per fortuna non è colpa della cure ma ...(sic e risic ) dell'età.
Tantoper non farsi mancare niente. Non fa male solo vedo una ragnatela abbastanza grande soprattutto quando guardo una superficie bianca...se guardo Milù con la sua pelliccetta bianca credo che abbia qualche bestiolina hahahahahhah.....beh..passerà
Luigia Cara, mi dispiace sentirti così preoccupata, volevo dirti che anch'io nelle ultime Pet non c'è segno di fissazione significativa della malattia però in alcuni punti ccervicali e dorsali la fissazione segnala anche le infiammazioni artrosiche (così mi dicono). E' capitato per due volte che mi hanno aumentato la cura ma il segnale è sempre uguale . Ora devo fare la Pet Tac il 14 di questo mese e ti informerò. Sappiamo io e te che con le metastasi dobbiamo convivere, si può cronicizzare la malattiae vivere bene ma guarire.......Noi speriamo !
Sta tranquilla e chiedi a chi ti segue cosa vuol dire....e poi ti abbraccio
Un caro saluto a tutte , buonanotte e fate bei sogni
Lori
Buongiorno e buon sabato
Ho letto tutti i post, come ormai faccio tutte le mattine
Dr. Catania
Quanto è importante per tutte noi alle risposte impegnative e importanti compare una vignetta che tenta di sdrammatizzare e ci riesce sempre perché è importante alleggerire anche la risposta che può creare ansia e pensieri. Il suo sic e risic è piacevolissimo e vorrei tanto sentirlo non leggerlo
Mi permetto di mandarle un abbraccio e di ringraziarla per tutto
Rosella
Un tanti
CRistina
Ti penso sei sempre con me
Lori
è successo pure a me e il Medico mi disse signora quando chiude un occhio se vede una tendina allora deve venire d'urgenza, ti abbraccio come sempre
Patty Nadine Elisa Michela Marina Luigia Giovanna tanti problemi ma affrontati in modo diverso da ognuna di noi , perché ognuna di noi è unica e nella sua unicità ha tantissimi pregi e tanti difetti
e per questo il modo di affrontare le avversità è diverso ma l'importante e arrivare a star bene non importa come se correndo o passeggiando ma arrivare senza fermarsi mai.
Francesca non ultima sicuramente ma sempre nei miei pensieri
Via auguro un sabato pieno di serenità e lo auguro anche a me
Ps le ruote tutto a posto?
Ciao Didi
FIDUCIARIE
Era prevedibile che tra persone responsabili e sensibili, e in quanto tali con la capacità di mettersi continuamente in discussione, che qualcuna delle fiduciarie mi ponesse la domanda "Dottore, ma è sicuro che io sia la persona capace e forte , come crede Lei, in grado di aiutare altre persone fragili ?
Non rispondo neanche perché non ho mai cercato persone forti e sicure di sé. Nella mia esperienza coinvolto alla ad Attivecomeprima , ma anche studiando i requisiti richiesti da altre associazioni alle volontarie, mi preme chiarire alcuni punti fondamentali, confortato dal fatto che ad esempio gli stessi requisiti vengono richiesti dalla Vidas per la selezione annuale dei volontari da inserire nella difficile gestione degli Hospice (A Cristina chiedo di osservare come si comportano questi volontari trovandosi ad assistere la sorella).
Alla Vidas si presentano 150 volontari all'anno e ne vengono selezionati 20. In base a quali criteri ? Non c'è differenza con i nostri.
1) La fiduciaria è una paziente che integra il lavoro degli operatori e è lei a raccogliere gli elementi più preziosi per seguire un malato e i loro familiari. Fa parte a tutti gli effetti della equipe che segue il paziente
2) Importante la motivazione e la sensibilità, che derivano il più delle volte dalla esperienza della malattia. Dipende dal desiderio di farcela e dalla capacità e voglia di mettersi continuamente in discussione
3) Anche le persone che hanno delle fragilità sono adeguate, anzi. L'esperienza insegna che a questo compito funzionano meno bene persone che hanno caratteri molto solidi e sicuri di sé. . Può sembrare strano, ma paradossalmente non aiuta avere certezze . E paradossalmente ciò vale persino per gli operatori sanitari, oncologi compresi.
Quindi il requisito non è avere certezze, ma l'elasticità
. Ciò vuol dire che per essere di aiuto a chi soffre i giudizi vanno sospesi, quello che conta è accogliere i desideri di chi in quel momento ha bisogno
4) Quindi più che saper rispondere serve ASCOLTARE (e in rete è necessario dare segni di sé.....). Quindi non è inadatto chi ha delle fragilità, ma paradossalmente chi ha troppe convinzioni indiscutibili, certezze inespugnabili. E questo vale anche per gli operatori sanitari.
Questo non significa annientare sé stessi o cancellare o rinunciare alle proprie idee
Significa accettare qualunque tipo di condizione e situazione umana, ideali politici e fedi religiose.
5) Mentre nella vita reale si può essere in ascolto in silenzio, nel mondo virtuale occorre dare segnali della propria presenza, perché spesso l'esperienza del cancro si vive in una maledetta solitudine. Serve, ma serve meno di quel che si pensi, una assistenza tecnica a dipanare le incertezze, ma serve molto di più una PRESENZA e disponibilità ad ascoltare.
Una organizzazione si consolida e cresce meglio se vengono rilevate criticità che minano i capisaldi della stessa.
1) Ora forse si potranno comprendere meglio le mie entrate a gamba tesa
quando leggevo " ...visto che il clima è pesante mi eclisso per un po' ".
Le mie reazioni potevano sembrare spropositate, ma erano motivate dal fatto che queste affermazioni siano tutto il contrario della ACCOGLIENZA e ASCOLTO
2) Ora si può comprendere meglio perché talvolta io dedichi più spazio alle repliche delle nuove entrate, cioè di quelle che si trovano in una fase di grande fragilità, piuttosto che alle veterane del blog che non hanno certo bisogno del mio supporto.
3) Ora si può comprendere meglio il mio atteggiamento e le mie perplessità nei confronti di un blog funzionale solo ai bisogni di un gruppo ristretto, cioè di coloro che presentano meno necessità di altri. Funzionava benissimo lo preciso subito, ma solo per un gruppo ristretto di persone.
4) Anche se la mia funzione è esclusivamente quella di facilitatore, ho forzato la linea del blog 6 mesi fa , ed ora mi dichiaro NON pentito, perché se da un lato sarebbe stato comodo creare una "isola felice" con un gruppo autoselezionato di partecipanti (che ripeto non hanno bisogno di alcun supporto) dall'altra parte c'era invece una marea di pazienti che spingeva per necessità urgenti ed indifferibili.. Come se in una politica dell'ACCOGLIENZA degli emigranti decidessimo di accogliere solo un gruppo ristretto di laureati..........
NON POTEVO GIRARMI DALL'ALTRA PARTE cliccare per ingrandire
Dr Catania
Le chiedo solo una precisazione, io mi ritengo ancora fragile e forse questa fragilità mi accompagnerà sempre mi dispiacerebbe che trasparisse troppo per non poter essere di aiuto
Didi
Innanzitutto grazie a tutte voi Lau, Nadine, Marina, Elisa, Rosella, Lory e tutte le altre... Vi sento vicine.
Grazie davvero, io credo che anche il pensiero sia terapeutico.
"Abbiamo sempre due scelte nella vita: accettarla così com'è o accettare la responsabilità del cambiamento."
Denis Waitley
Sto cercando di fare chiarezza dentro di me per trovare cosa può aiutarmi, in cui credere (effetto placebo?) e mettercela tutta.
Ascolterò naturalmente i consigli che l'oncologo di riferimento dell'Ospedale e, spero, il dott. Barbieri mi daranno.
Farò le cure che mi indicheranno, ma ho bisogno di metterci qualcosa di mio...
Quando, due anni fa, ho scoperto di avere metastasi ossee, la rigida dieta che mi sono autoimposta è stata per me un toccasana, insieme alla meditazione e all'esercizio fisico (praticato purtroppo con meno rigore...) perché fare anch'io qualcosa per "curarmi" mi faceva bene. Occuparmi in prima persona della mia cura (alimentazione e altro) oltre alle cure farmacologiche che assumevo mi dava forza e fiducia.
Ora, a dire il vero, mi sono un po' depressa , ma non ho pensato che è stato tutto inutile... forse insufficiente (?). Sto già lavorando su di me per ritrovare la fiducia e continuare ad occuparmi consapevolmente di me stessa...
Non demordo... cercherò di essere più assidua nel praticare l'esercizio fisico quotidianamente, vigilerò con maggior impegno sui miei pensieri e stati d'animo (in questi ultimi tempi ho avuto spesso modo di rammaricarmi e angustiarmi per varie questioni con i miei familiari e sapevo/sentivo che non mi faceva bene...).
Dico queste cose a voi per dirle a me stessa e impegnarmi a farle davvero (gli impegni presi solo tra sé e sé talvolta vengono disattesi, ma detti e scritti richiedono un'altra responsabilità).
@Lory
Grazie cara, condividere un'esperienza come la nostra ci fa sentire meno sole.
Una domanda: che cure stai facendo? Quali farmaci assumi?
So benissimo che ogni persona ha una cura personalizzata, ma sono curiosa...
@ dott. Bellizzi
Ho scritto della mia attuale situazione a pag 603 post 9025.
Mi sembra di capire che:
1- non ci sono nuove metastasi ossee e neppure estraossee
2- se ne sono riattivate 3 precedentemente quiescenti.
È giusta la mia interpretazione? Secondo lei dovrò cambiare oppure solo incrementare l'attuale terapia? È consigliata la radioterapia su queste tre lesioni?
La ringrazio se vorrà rispondermi
@Didi
Non traspare la tua fragilità... solo la tua "umanità" e autenticità
Un abbraccio a tutte/i
Luigia
Risponda a questa domanda : Lei si sentirebbe meglio ACCOLTA e la sua esperienza meglio CONDIVISA da una compagna di avventura , che mostra fragilita', ma mostra allo stesso tempo desiderio di farcela e voglia di mettersi in discussione o piuttosto da una che si mostra FORTE con CERTEZZE indiscutibili , e che si vuol sostituire al PADRE ETERNO senza averne né le qualità né i poteri ?
Può darsi che nella prima fase della NEGAZIONE e REGRESSIONE la seconda figura possa rappresentare un punto di riferimento valido, ma poi....finirebbe per sgonfiarsi...come le gomme di Michela.
Il PATERNALISMO non funziona più da mezzo secolo neanche per i medici.
La fragilità può coesistere benissimo con la SERENITA'. Quest'ultimo è il sentimento da perseguire e non si tratta di un sentimento stabile, perchè anche questo può avere momenti di crisi.
Dr Catania
È vero alle volte si sente la necessità di una scossa forte,specialmente all'inizio,poi diventa indispensabile una voce rassicurante che ti prende per mano e ti accompagna con le sue fragilità che possono essere una forza nel voler raggiungere l'obiettivo della serenità
Grazie Didi
Luigia
Grazie
Didi sei così dolce anche grazie alle tue fragilità
Dici bene Lau, le attese sono estenuanti e non sai mai se veramente tengono in conto le situazioni personali di ciascuno, i tempi giusti da aspettare. Insomma, e lo dico per esperienza, non solo bisogna lottare con la propria malattia, le proprie paure, ma anche con la burocrazia, i tempi, le pratiche, vai di qua, vai di là, insomma a volte è più stancante tutto il contorno, tutto quel che si muove intorno a tutte le cure che dobbiamo fare che non le cure stesse. Comunque, non vorrei rischiare di darti un'informazione sbagliata, ma se tu sei stata operata a dicembre, minimo due mesi devono passare. Non so però se tre diventano troppi. Acquisisci maggiori notizie al riguardo e poi magari insisti per anticipare la visita radioterapica. Ad ogni modo....sempre su col morale, non abbatterti. Un abbraccio.
Patty