Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Ciao nadine si quando si fa la chemio la radioterapia si fa al termine della chemio ....io non ho fatto chemio ..... Non so io sono preoccupata ..... il fatto che non sia aggressivo non mi fa stare lo stesso tranquilla se non mi fanno le terapie nei tempi stabiliti .....dopotutto quello che può succedere non lo può sapere nessuno neanche con i miei parametri .
Ok oggi ho voglia di andare con le ruote sgonfie ma curiosando su internet ho letto che l ideale sarebbe tra la 5 e 8 settimana e cmq entro i tre mesi .
Marina pian piano ci arriviamo a essere meno ansiose .....ne sono sicura
La questione va vista da un punto di vista diverso.
Se la terapia ormonale fosse somministrata per malattia recidivata o metastatica , quindi presente, il modo per verificare il funzionamento di tamoxifene o inibitori dell'aromatasi sarebbe banalmente la misurazione nel tempo delle dimensoini delle localizzazioni neoplastiche, come si fa per qualunque terapia oncologica.
Se invece parliamo di terapia adiuvante, l'eventuale momento di "non funzionameto" dei farmaci sarebbe evidenziato dal manifestarsi di una recidiva.
Quindi non ha senso, nè ha utilità pratica cercare altro per valutarne il "funzionamento".
Diverso è il problema del trattamento in premenopausa con "analogo dell'RH-LH" (la puntura mensile) in questo caso poichè l'obiettivo è quello di indurre la "castrazione" (brutto termine ...ma significa il blocco della funzione ovarica), allora ha senso fare i dosaggi ormonali (LH, FSH, estrogeni e progesterone) per vedere se il blocco "funziona".
Una cosa simile si fa per la terapia ormonale con gli stessi "analoghi dellLH-RH" nell'uomo trattato per carcinoma prostatico, solo che in questo caso l'efficacia del blocco ("castrazione") si effettua attraverso il dosaggio del testosterone.
Laura, io ho fatto la radioterapia nella mammella sx nel 2007 dopo la chemio cioè più di quattro mesi dall'intervento. Ora la sto facendo nella mammella dx, e sono trascorsi tre mesi e mezzo dall'intervento ,senza effetti collaterali. Non penso che corri dei pericoli e perciò ....stai serena.
Dott. Barbieri grazie dell'esauriente risposta! Pero' se si scopre che un farmaco non funziona durante la terapia adiuvante perche' non si potrebbe cambiare farmaco magari prima che arrivi la recidiva? Io essendo in menopausa sto assumendo Arimidex e non ho mai avuto una caldana che spesso e' un effetto collaterale molto comune. Questo mi fa pensare che forse non stia facendo il suo dovere e, a parte qualche doloretto, e' come se assumessi acqua fresca.
Marina
Posso dire che gli studi più rilevanti (International Breast Cancer Study Group) indicano che un ritardo della radioterapia fino a 28 settimane dall'intervento non influenza negativamente il rischio di recidiva, se nel frattempo si somministra la chemioterapia.
Un ritardo fino a 20 settimane non influenza il rischio di recidiva se nel frattempo si riceve la sola ormonoterapia.
Giovanna, se sei riuscita a vivere "un giorno alla volta" senza pensare troppo mi sembra una grande conquista. Forse stai sottovalutando le tue proprie risorse, ti auguro che la prossima sia la progettualità e con essa la spensieratezza.
Mi aspettavo questo appunto.
Tanto che volevo affrontare subito l'argomento, ma mi sarei dilungato ancora.
A questo punto ...a domanda rispondo.
Cambiare farmaco prima che arrivi la recidiva non serve. Non allevierebbe neppure l'ansia da recidiva perchè il solo fatto di dover cambiare terapia creerebbe la sensazione di essere di nuovo malata.
In ogni caso non esiste un modo per saperlo prima, perchè non esiste un biomarcatore che indichi che questo sta per avvenire. Almeno per ora.
Grazie dott Barbieri .....ho iniziato ieri l ormonoterapia .decapeptyl trimestrale e tamoxifene ..... i tempi mi hanno spaventata ma se non comporta nessun rischio per una eventuale recidiva cerco di stare tranquilla ....grazie ancora
Elsa grazie anche a te
Patty, sono in sintonia parola per parola con quanto scrivi a proposito della lista della spesa, ne ho fatto esperienza dopo la quadrantectomia del 2007 fino al recente intervento. Ricordo che, trascorrendo un fine settimana nel bellissimo settembre scorso, sola immersa in mare rubavo i colori dorati del cielo e assaporavo il contatto tiepido e vellutato dell'acqua. Avevo già un cupo presentimento e infatti quindici giorni dopo iniziava la mia (dis)avventura. Ma quei momenti sono stati miei, niente me li poteva portare via, anzi il cupo presentimento li ha resi ancora più preziosi.
Serena notte
Partendo dalle parole di Nadine e dallo stimolo del Dott. Catania,
racconto un paio di aneddoti come premessa, e poi un paio di episodi personali. Non mi andava di rieditarli con "un amico" o "un paziente"....
Un giorno sono andato ad un convegno di area cattolica sull'aborto e sulla difesa della vita. Testimonial dell'evento era un papà di un figlio ventenne con una forte disabilità, diagnosticata in utero, con il ragazzo allettato e bisogno di cure h24, con ritardo mentale e difficoltà comunicative. [E una forte sofferenza, aggiungo io]. Buona parte della mattina era incentrata su quale dono del Signore fosse questo ragazzo (di cui non ricordo il nome) e quante cose insegnasse ai genitori etc etc. "dono del Signore" sarà stato ripetuto un centinaio di volte.
Il sottoscritto, dopo aver elogiato lo spirito e la forza del papà, fece la domanda del diavolo: visto che trattasi di dono del Signore, lo augurerebbe ad altri? Ne vorrebbe altri di questi doni? Grazie al cielo la risposta fu "no".
Di solito, ai sani che partono sull'elogio della sofferenza (altrui!!!) come momento di crescita, propongo loro una formativa martellata sulla mano...
Riassumendo:
- Una sofferenza, resta una sofferenza da alleviare
- Una sofferenza non genera per forza qualcosa di nuovo positivo, ma comunque la persona può cogliere anche degli aspetti positivi (senza sconfinare nel masochismo)
Ciò non toglie che, in effetti, da alcune situazioni possiamo generare delle situazioni a nostro vantaggio. [di nuovo: non è la situazione di per sé, ma il come riusciamo ad utilizzarla]
Il mio primo viaggio aereo da pagante (son figlio di dipendente Alitalia per cui fino ai 26 anni volato gratis, o quasi) è stato fatto grazie al risarcimento di un incidente, piccolo, col motorino che però mi ha fatto portare sull'anulare la stecca con fasciatura.
Un altro vantaggio fu che andavo in giro con questa mano con l'anulare dritto.. un a-staccato fan... in questo caso un a-stEccato fan... diciamo che le altre erano più chiuse del naturale.
I gemelli. Hanno imparato ad utilizzare il dolore ed il pianto come strumento per ottenere coccole o per ottenere quel che vogliono. Ed ecco che partono con botte in testa. Il trucco non funziona con papà, ed anzi con papà fanno pure i simpatici perchè vanno al muro, danno la bottarella, poi, barcollando e tenendosi la testa con le mani, si avvicinano e si buttano per terra e ridono.
I furbetti si guardano bene dal rifare la scenetta davanti a mamma, nonni e zii.
E se lo facciamo da piccoli...
Un video su un bimbo attore, per alleggerire un pò, consapevole del fatto che le RFS non fingono...
Quindi, se volete, e se è conveniente (non ricordo chi mi ha chiesto se mia moglie leggesse il blog...) [proteggi te stessa], proviamo un pò ad esplorare questo aspetto e questa capacità di utilizzare a proprio vantaggio o di aver scoperto qualcosa di positivo.
Le tenebre permettono di apprezzare la luce...
Sì,
paradossalmente il cancro rappresenta un'opportunita di "crescita" e permette di acquisire consapevolezze che, pur facendo da sempre parte del nostro quotidiano per l'intero corso della Vita, sono velate, non manifeste, e messe sovente all'angolo in quanto rincorriamo altre priorità che ci sembrano più impellenti.
Al "bisogno" ci si "ingegna", certo, e si inizia ad adottare (volenti o nolenti, ma non necessariamente in maniera positiva ..) una strategia che ci permette di affrontare la Paura e l'Ansia.
C'è chi esprime i suoi timori in maniera spontanea, chi invece li trattiene dentro di se' e fatica ad estrinsecarli dai meandri dei pensieri più cupi.
C'è chi si arrabbia e si sfoga in questa maniera e c'è chi si chiude in se stessa...
C'è chi chiede aiuto e c'è chi non osa farlo...
La fortuna sta nel trovare la giusta maniera attraverso la quale attingere del buono, pur vivendo una situazione di tensione.
Non cambiano solo i nostri tratti caratteriali e le nostre abitudi...
anche il nostro modo di rapportarci con chi ci sta accanto, in seno alla nostra Famiglia o nell'ambito delle amicizie o anche solo delle conoscenze, cambia poco a poco e inizia a virare dando maggiore importanza alla sostanza piuttosto che all'apparenza.
Poi accade che, in un preciso momento, a volte senza un palese preavviso, scatta l'opera di decespugliamento... e le fronde secche cadono inesorabilmente a terra, lasciando spazio a quello che io chiamo da sempre UN SANO EGOISMO!
All'inizio di questo cammino ci si sente un poco sorprese di certi cambiamenti e a volte ci si "spaventa" sentendosi quasi "in colpa" nel constatare quanto si stia meglio se non ci si preoccupa troppo di questo o di quello, oppure quanto ci si senta più "forti" se si riesce a regalare a se' stesse una sensazione positiva e gratificante.
Allora diventa importante smettere di soggiacere necessariamente a quella sorta di ricatto morale che sovente aleggia tutt'attorno, a volte per troppo Amore di chi ci sta accanto, altre volte per puro egoismo di quelle stesse Persone, altre ancora perché esse stesse non sanno ben celare la loro Paura e si pongono per come la loro coscienza detta...
Più il tempo passa, maggiori sono le consapevolezze che ci permettono di considerare la nostra Vita sotto aspetti completamente differenti "da prima" e minori sono i sensi di colpa che ci attanagliano.
Sovente ci si sente dire (sarà capitato anche a voi...):
MA SEI CAMBIATA
... affermazione che non stiamo neppure a negare, in quanto lo sappiamo bene, che siamo cambiate...e aggiungo: per fortuna!
Il concetto stesso del TEMPO, cambia, per chi come noi ha imparato che il solo tempo utile è quello dell'OGGI...
E collegato a quel concetto, inevitabilmente, tutte le azioni che ruotano attorno ad esso, acquisiscono un valore differente.
Ecco il perché della LISTA DELLA SPESA
ecco perché del nostro sentirci "UN PO' FUORI DI SE-N-NO"
Ed ecco perché qualcuno, forse, non ci riconosce più...
"eh, si... da quando ha avuto il cancro non è più la stessa..."
Una frase che abbiamo sentito più di una volta, anche prima di avercelo NOI, il CANCRO...
L'abbiamo sentita pronunciata sottovoce, ai "danni" di qualche Donna, unitamente ad un'espressione quasi di disappunto, come a voler aggiungere:
" poverina, ha il cancro e in più non le funziona neppure la testa!"
PIOVE SEMPRE SUL BAGNATO!
Forse noi stesse abbiamo pensato, in tempi non sospetti, che sì, il cancro l'aveva proprio cambiata, quella "Poverina".
E ci siamo dette che certo... chi ha il cancro non può ovviamente più vivere come viveva prima, in quanto deve convivere con la spada di Damocle sulla testa...
STEREOTIPI!!!
ORA comprendiamo e ORA possiamo affermare che PER FORUNA siamo riuscite a CAMBIARE molte sfaccettature dei nostri tratti caratteriali in quanto è proprio questa la più importante manifestazione di LOTTA contro il maledetto, anzi di AMORE verso NOI STESSE!
C'è dell'altro, Ragazze!!!
... ebbene sì, ci sono le terapie, ma c'è anche dell'altro!
E NOI lo abbiamo imparato!
... anche "passando da qui"...
NON DIMENTICHIAMOCI MAI DI NOI STESSE!
Lunga Vita a Noi, al di là delle statistiche che già sembrano concederci questo privilegio!
Rosella
Straordinaria ...quanto attenta all'ordinario di un percorso che non dovrebbe esistere nell'"ordinario" della vita di nessuno...
grande Rosella, grazie!
non dimentichiamoci mai di noi stesse
È vero dalle piccole e grandi cose che la vita ci ha regalato e vorrà regalarci in futuro
Quando io sono andata in pensione ho scritto ai colleghi " da domani iniziò un nuovo percorso di vita"
Mai avrei immaginato quanto impegnativo sarebbe stato, quanto mi avrebbe cambiata nel bene e nel male
La botta fredda della diagnosi, delle cure che ti cambiano, quanto ti cambiano sia nell'aspetto fisico
che dentro nel tuo intimo.
Poi finite le cure piano piano senti che ti puoi riappropriare della tua vita, non certo quella di prima
ma sotto certi aspetti più consapevole , dell'oggi da viverlo pienamente regalandoci piccole o grandi soddisfazioni del TEMPO (Rosella) grande amico che io ho cominciato ad apprezzare mentre prima quasi non mi rendevo conto del suo scorrere silenzioso, adesso invece il TEMPO fa rumore può essere piacevole o no dipende da ognuna di noi
Il mio tempo è musica una musica speciale che solo io sento perché me la sono creata questa musica mettendo in prima linea le gioie anche piccole piccolissime ma non i guai e la musica che ne esce mi accompagna fino a sera non cessa mai e sorrido con gli occhi e con il cuore
Care Amiche come vorrei sentire la vostra musica
Ciao e buongiorno a tutte e tutti
Didi