Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Non so da dove parti ma ci sono dei pullman che viaggiano di notte e si risparmia.... Oppure Italo ogni tanto fa delle offerte prova a dare un'occhiata
Laura evviva ultima rossa!
Un abbraccio a tutte/i e a dopo
Ma lo è perché dà la forza maschile agendo come anti ormone femminile,dottore?
[b]Dany73
Ciao io abito a Palermo..
Qua non esiste Italo..
Qua al sud abbiamo le freccie lente altro che freccia rossa
Ci provo a cercare qualcosa..
#8
Così si fa....dobbiamo diventare di gomma! Brava Jenny che fa colazione
Brava Jenny, dovrei fare anche io così!
La mia mail è beatrice.duranti93@gmail.com
Grazie
Ok dottoressa....lo faremo
Qua non esiste Italo..
Qua al sud abbiamo le freccie lente altro che freccia rossa
Ci provo a cercare qualcosa..
Forza Daniela! Sono sicura che troverai il modo di venire a Roma!
La Ministra Ti ha tranquillizzata?
Dott catania ho messo questo articolo..
Alla fine non è cambiato niente da quello che ho letto..
MENTRE cresce l'attenzione sulla sicurezza di alcune protesi di silicone a superficie ruvida, usate per la ricostruzione del seno correlate con la comparsa di una rara forma di linfoma, Bia-Acl (sigla che sta per anaplastico a grandi cellule), la Food and Drug Administation statunitense dichiara che non ne vieterà l'uso perché le ricerche risultato incomplete e ci sono pochi dati disponibili. L'agenzia Usa è arrivata a questa conclusione dopo una serie di indagini e audizioni di esperti e pazienti, da cui sono emersi comunque altri effetti collaterali delle protesi che verranno monitorati in futuro. Sulla questione in Italia si attende il parere che la Grillo ha chiesto al Consiglio superiore di sanità sulla questione, La decisione della Fda L'ente americano sottolinea il valore di una comunicazione corretta e completa rivolta alle donne e perciò annuncia che adotterà ulteriori decisioni in merito. L'ente punta ad una nuova etichettatura delle protesi di silicone, che potrebbe includere un avvertimento sulla scatola e una serie di informazioni comprensibili e non destinate solo agli addetti ai lavori ma anche alle donne. Inoltre intende migliorare la stesura dei consensi informati affinché siano più completi e punta a potenziare e aggiornare i reports e i registri sulle protesi che devono compilare i produttori e gli specialisti per ogni impianto, in modo tale da monitorare mercato e sicurezza in tempo reale. Interventi di mastoplastica salgono in Europa Gli interventi di mastoplastica additiva intanto non accennano a diminuire: negli Stati Uniti sono in cima alle operazione di chirurgia plastica, con oltre 313 mila interventi fatti nell'ultimo anno. Mentre chi ha subito una mastectomia ricorre all'intervento di ricostruzione del seno per riappropriarsi del proprio corpo e della vita, il 38 % di chi sceglie di rifare il seno per motivi personali ha dai 35 ai 50 anni e lo fa per aumentare la propria autostima, attesta l'American sociey of plastic surgeons. Anche in Europa sale il numero delle signore che vi si sottopongono e, in Italia, ogni anno si operano 35.200 donne. Il 60% lo fa per motivi estetici e circa il 40% dopo la mastectomia.
Quale sarà il futuro della mastoplastica additiva? Continueremo ad usare il silicone? I ricercatori di tutto il mondo ricercano nuove strade per ridurre le complicanze di questo tipo di intervento, non così gravi ma fonte di malesseri e disagi che invalidano i benefici recati dall'impianto della protesi. Fra le novità spiccano nuovi fogli per incartare le protesi prima di essere inserite nelle mammelle. Oppure pesare il 30% in meno di quelle classiche perché piene di micro bolle di aria che le rendono più trasparenti alla mammografia e meno soggette al calo dovuto alla forza di gravità. Poi ci sono i metodi chirurgici alternativi all'uso di protesi che permettono di avere un bel seno senza alcun materiale estraneo nel corpo.
"Stiamo praticando nuove strade per rendere le protesi sempre più affini ai tessuti - spiega Spiega Marzia Salgarello, direttore del dipartimento di chirurgia plastica alla Fondazione Policlinico Gemelli di Roma - riducendo il rischio della contrattura capsulare che indurisce il seno. Ci sono impianti mammari ricoperti di poliuretano che abbattono questo rischio e nel mondo si stanno valutando nuovi sistemi di 'impacchettamento' delle protesi con speciali fogli di proteine ad alta tecnologia". L'indagine in 30 ospedali inglesi Gli effetti del nuovo 'reggiseno interno' che avvolge le protesi sono stati indagati in 30 ospedali inglesi, spagnoli e italiani e i primi risultati sono stati presentati il mese scorso all'Hospital de Sant Pau di Barcellona. "Dal 2012 ad oggi abbiamo effettuato globalmente 1.450 interventi. Il foglio di matrice dermica è composto di collagene di origine animale decellularizzato, cioè senza cellule e perciò privo della capacità di provocare reazioni immunitarie, - sottolinea Salgarello che ha coordinato la ricerca. - La matrice si integra con le cellule dei tessuti che la riabitano naturalmente e i nostri risultati sono incoraggianti". Il nuovo stratagemma permette ai medici di inserire l'impianto nella stessa sede delle ghiandole mammarie risparmiando le fasce muscolari diminuendo così gli indolenzimenti post operatori, si legge nel report presentato a Barcellona. Il sistema sembra fornire inoltre un ottimo supporto all'impianto mammario e garantire un migliore risultato anatomico, riducendo anche il rischio che si formi la contrattura capsulare intorno alle protesi, vero incubo di medici e pazienti. Alle protesi non si rinuncia Perciò alle protesi per ora non si rinuncia, in futuro chissà perché anche le metodiche chirurgiche alternative all'uso degli impianti di silicone sono in continua evoluzione. Oltre all'impiego del proprio grasso re-iniettato nel seno (che però pare dare buoni risultati solo per piccoli ingrandimenti) si affinano le tecniche microchirurgiche dell'autotrapianto. Con lembi di tessuto e grasso prelevati dalla pancia o dall'interno cosce gli specialisti effettuano una ricostruzione del seno dinamica (al contrario delle protesi che sono statiche) che dura nel tempo e che cresce e invecchia di pari passo con l'organismo, eventualmente ingrassa o dimagrisce come il resto del corpo. La metodica viene ad oggi preferita dalle donne che hanno subito un intervento di mastectomia e che non vogliono ricorrere all'uso di materiali estranei all'organismo.
Hai due opzioni. Se stai facendo chemio il dottore ti flagga nel certificato "terapia salvavita". Se hai l'invalidità da 70 in su nel certificato di malattia il medico può mettere "invalidità" e non sarai soggetta a visite.
Dita incrociate!
Chi di voi ha una fame bestia da quando fa cura anti ormonale?
all' ingrasso!!
ale il raffreddore sta passando ma mi ha chiuso le orecchie......meglio almeno non sento chi mi dà noia. Non ho capito hai fatto 100km in bici?
Se non mi sentite in questi giorni è perché sono li...
Ti farà solo bene andarci.
ninni
Buona permanenza a Londra.
Fatta puntura di enantone e presa la pillola di tamoxifene. Ho avuto la pessima idea di leggere il bugiardino per sapere se ci fossero orari migliori per assumerlo e niente... L'avessi mai letto. Confido nella mia "capa" vuoto a perdere.
Oggi ho passeggiato con un passo un po'sostenuto per provare il mio ginocchio. Domani provero a correre 1'e 2'di camminata per 6 volte e vedremo se posso riprendere a correre.