Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

lau(sardegna)
lau(sardegna)

Non ricordo dove ho letto che una persona affetta da tumore si sentiva come un elefante che cammina con le zampe di un bassotto ..... beh credo che all inizio ci sentiamo un po tutte così ....quindi il nostro scopo è quello di irrobustire quelle zampette e farle diventare quelle dell elefante per portare quel grosso peso con naturalezza

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
MARINA:
scusa ma dove trovi queste percentuali? Io sono di un pessimismo terribile pero' conosco tante donne che si sono ammalate e stanno bene, si puo' dire guarite?

Vera:
Quello che mi fa veramente paura, invece, è l' aver scoperto di poter avere anche un rischio di metastasi, quindi non al seno, e quindi non oggetto di controlli

Vera:
Si può calcolare il rischio di metastasi dai fattori prognostici del tumore avuto in origine?

434521:
Però così non è affatto giusto.. una malattia così bastarda che anche se diagnosticata in tempo può comunque dare recidive metastatiche.. è uno schifo. Quindi chi ha avuto un tumore al seno il 60% delle volte è destinato a morire di tumore al seno.. non sono pessimista.. guardo in faccia la realtà. Nonostante i "progressi", nonostante gli anni.. si è solo prolungata e posticipata la morte di un paio di anni, vissuti anche male: nella paura, nel terrore, nell'angoscia... VERA

Comincio ringraziando Marina per la sua saggia osservazione che ovviamente condivido

Vera,non la prenda come un rimprovero...ci mancherebbe.

Ma credo sia tempo che qualcuno la infili in un frullatore per scuoterla dalla sua "cecità" dinnanzi alle evidenze...più evidenti . E' mio dovere per salvaguardare anche le altre filtrare le sue informazioni.
E NON LO PRENDA COME UN RIMPREVERO, ma come una replica ai suoi post, in una libera e democratica ricostruzione

1) Anche io Le chiedo come Marina : ma dove è andata a rastrellare tanta spazzatura , tra le tante bufale del Web ?

Parlavo di cecità di chi ci vede solo le paure senza neanche leggere quello che scrivono gli altri.
>>Il 60 % è destinato a morire ??>>

Ma quando mai... soprattutto se avesse letto quello che ho scritto stamattina soprattutto per Lei !!!!

>>Quando ho iniziato a fare il chirurgo della mammella, non solo asportavamo a tutte il seno o entrambi i seni, non solo a poche lo ricostruivamo, non solo a tutte asportavamo tutti i linfonodi ascellari, ma il nostro lavoro era dolorosamente ripagato dalla morte di un numero elevato di pazienti. Ora non solo gran parte del nostro lavoro è di tipo conservativo , ma viene ripagato dalla sopravvivenza di un numero elevatissimo di pazienti.>>

#8,342 Scritto: Oggi 12:26

Se parlo di numero elevatissimo vuol dire che mi avvicino più al 100% che al suo 60 %

2) Tutti abbiamo un rischio teorico di sviluppare metastasi anche per un tumore occulto, oppure di essere ogni giorno stesi sulle strisce pedonali. Nessuno sa quale sia il rischio reale sulle strisce pedonali, mentre si accompagnano i bambini a scuola, perché nessuno è in grado di prevedere la eventuale presenza sulla nostra strada di automobilisti impazziti, o ubriachi o strafatti dalla cocaina o dalle metanfetamine.

Di fatto tutti attraversano senza paura la strada sulle strisce pedonali., senza porsi domande sul rischio teorico/rischio reale.

3) I fattori prognostici "prevedono" il rischio teorico , ma non il rischio reale. E qui tutti quelli che hanno o avevano un rischio elevato stanno tentando invano di rassicurare Lei ,che è tra le poche del bus che ha un rischio teorico molto basso.
Lo chiediamo a Cristina che aveva un rischio elevato ed ora è costretta ad assistere la sorella che aveva un rischio bassissimo ?

Ciò vuol dire che la medicina sia una scienza imperfetta non in grado di documentare la presenza di micrometastasi che invece di seguire la via linfatica, possono in casi rari (= rari come gli investimenti sulle strisce pedonali ) seguire la via ematica .

Cerchi per curiosità con Google quanti sono i casi letali di investimenti sulle strisce pedonali in Italia e poi mi risponda se nella sua vita rinuncerà o meno ad attraversare la strada.

Per il suo istotipo con linfonodi sentinella negativi, le probabilità che abbia micrometastasi a distanza sono paragonabili al rischio che si corre sulle strisce pedonali.

Vale a dire : NESSUNO MAI POTRA' GARANTIRLE CHE ARRIVERA' DALL'ALTRA PARTE DELLA STRADA INCOLUME attraversando sulle strisce pedonali.
- Modificato da salvocatania
salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo

Vera,
prenda esempio da Nadine. Si studi (non semplicemente legga) la sua storia.

Nadine, con istotipo inquietante...e gravidanza in vista, cioè ulteriore incremento del rischio a quello di base.
Consultò anche il sottoscritto, lo ricordo bene.
Non potevo dare una risposta "razionale" sostituendomi al Padre Eterno.
Ho seguito la voce del cuore ...e Le risposi, in Scienza (umana non divina) e Coscienza
>> Faccia quel che si sente di fare...e non dia ascolto ai gufi che la circondano (o qualcosa del genere). >>


E Nadine ha descritto il risultato.......................dall'avere imparato a convivere con il rischio.

- Modificato da salvocatania
salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
295944:
È impossibile risolvere un problema con la stessa mentalità che lo ha creato

Elisa
non per giustificarmi sul mio atteggiamento che può sembrare cinico, ma noi ci siamo conosciuti come medico-paziente e mi ha conosciuto come fermo in certe posizioni, non per disumanità o scarsa empatia , ma perché esiste una regola base fondamentale nella comunicazione oncologica, che è il punto di partenza della relazione medico-paziente. Sa quale è la frase più idiota e meno empatica, ma purtroppo la più diffusa ?
>>NON SI PREOCCUPI SIGNORA !!!>>
Non costa nulla, anche perché non ha alcun significato ( se non ci si accerta sulla natura delle paure che preoccupano)...e poi se succede qualcosa...è probabile che a qualcun altro occorrerà occuparsene in futuro.

La regola di base su cui non si può transigere è che (diapositiva che vi ho mostrato al Convegno di Milano)
cliccare per ingrandire
- Modificato da salvocatania
f.bellizzi
f.bellizziPsicologo

Salve 434521 (mancando la firma, e cogliendo al volo la tregua gemellare per andare a cercare il nome, mi tocca usare il numero]

434521:
Lei dice : "se non c'è soluzione perché preoccuparsi?"
Allora bisogna rassegnarsi all'idea di morire ?!

ehm... ma perché, gli altri sono\siamo immortali?

A questa domanda la risposta è SI, dobbiamo rassegnarci all'idea di morire.
Come disse qualcuno, entriamo in questo mondo in un modo solo, ma la vita ci offre un'infinità di possibilità per uscirne.

Purtroppo siamo esseri limitati nel tempo e nello spazio, e la metafora della clessidra ben descrive il fatto che non abbiamo granelli infiniti... certo, nessuno sa quanti granelli abbiamo a disposizione.

La morte, rappresenta anche la nostra unica certezza. E, sempre la morte, è l'unico evento certamente prevedibile della vita di ognuno di noi. Al momento.

Poco prima di venire sul blog, navigavo qua e là. 2 notizie avevano catalizzato la mia curiosità. La morte di Bauman e la sua filosofia liquida, in cui l'incertezza è una certezza ed il continuo divenire. Poi la crioconservazione, cioè quelle persone che si fanno congelare in attesa di cure future, pur sapendo (da contratto) che attualmente lo scongelamento crea gravi danni al corpo.

E questo, cara 434521, mi stimola a chiedermi se chi si fa congelare, oggi, stia negando la morte o sia veramente animato dalla speranza? E parlo di quelli che congelano tutto il corpo. Poi ci sono anche quelli che congelano solo la testa, e quindi, devono aspettare non solo la cura della patologia, ma anche la clonazione...

E probabilmente la prima grande paura degli esseri razionali in grado di progettare il proprio futuro è proprio la paura della fine.

Da una parte dobbiamo lottare per restare vivi, ma dobbiamo anche accettare che prima o poi ci arriviamo all'evento finale. E quindi perchè preoccuparci di qualcosa che non sappiamo quando arriverà, specialmente se questo guardare lontano non ci fa godere del presente?

Certo, noi umani siamo strani. Cerchiamo certezze e costanza, e queste ci rassicurano, fino a quando la costanza e la certezza non diventa noia... ed ecco che cerchiamo il cambiamento, ma il troppo cambiamento ci porta alla ricerca di certezza... e così via...

Ed il presente delle volte è bello... perché il presente può rappresentare una piccola bolla, un piccolo angolo di paradiso. Ed ecco che un sorriso, una parola, un evento, diventano un raggio di sole che squarcia il cielo nuvoloso...

- Modificato da f.bellizzi
.Claudia
.Claudia

È bello ritrovare nelle Rfs tanta positività e forza di vivere in queste situazioni. La vita è qui ed ora, inutile fantasticare troppo sul domani.. Dottor Catania lei è molto incoraggiante e soprattutto fa degli esempi e collegamenti incredibili
(Non sapevo che Ada Burrone fosse morta 40 anni dopo un cancro al seno con "prognosi infausta", ma com'è possibile?)
Claudia

- Modificato da .Claudia
Vera
Vera

Salve dott. Catania, non riesco a capire la prima parte della sua risposta :

Vera,non la prenda come un rimprovero...ci mancherebbe.
Ma credo sia tempo che qualcuno la infili in un frullatore per scuoterla dalla sua "cecità" dinnanzi alle evidenze...più evidenti . E' mio dovere per salvaguardare anche le altre filtrare le sue informazioni.
E NON LO PRENDA COME UN RIMPROVERO, ma come una replica ai suoi post, in una libera e democratica ricostruzione
1) Anche io Le chiedo come Marina : ma dove è andata a rastrellare tanta spazzatura , tra le tante bufale del Web ?
Parlavo di cecità di chi ci vede solo le paure senza neanche leggere quello che scrivono gli altri.
>>Il 60 % è destinato a morire ??>>
Ma quando mai... soprattutto se avesse letto quello che ho scritto stamattina soprattutto per Lei !!!!

Il messaggio che parla del 60% non è mio, io ho scritto quello successivo.
La prego, consideri ora il mio messaggio, non riesco ancora a fare luce sui miei perchè. Grazie

- Modificato da Vera
.Claudia
.Claudia

Vera, hai perfettamente ragione a volere risposte alle tue domande e a porti tutti quei "perché". Sono le stesse domande che mi pongo io e infatti le risposte interessano anche me.
Il linfonodo sentinella è risultato negativo giusto?(primo motivo per iniziare a preoccuparti un po meno) Secondo me, è bene che tu ti chieda queste cose, ma non deve diventare un qualcosa in più..una paura troppo stressante, vincolante.. Non preoccuparti ancor prima del tempo! Distraiti, tieniti impegnata, fa qualcosa che ti piace fare. Ascolta musica stimolante, canta, respira profondamente e tranquillizzati.. vorrei veramente essere lì vicino a te per darti forza. Non so quanto ti possano servire le mie parole ma quando vuoi sfogarti o altro contattami pure..
Non rovinarti il presente per qualcosa che non sai se accadrà mai..
Claudia

- Modificato da .Claudia
Utente 403XXX
Utente 403XXX

Entro solo per dire che SONO VIVA
Vedo un sacco di arretrati che con calma leggerò. Sono appena tornata dalla California. Felice. Domani sarà passato un anno dalla diagnosi. E sono viva. E felice. Mica è poco.
Una abbraccio a tutti.
Valentina

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
Vera:
Il messaggio che parla del 60% non è mio, io ho scritto quello successivo. La prego, consideri ora il mio messaggio, non riesco ancora a fare luce sui miei perchè. Grazie

Vera , mi scusi, ho sbagliato anche perché Claudia non si era firmata.
Riprenderemo il tema molto interessante.

Vi prego intanto di riflettere su una evidenza paradossale: le pazienti (o figlie di pazienti) che presentano fattori prognostici moooolto favorevoli sono poi le stesse che manifestano più paura !!

E vengono rassicurate da quelle che presentano i fattori prognostici più sfavorevoli.
- Modificato da salvocatania
salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
403134:
Entro solo per dire che SONO VIVA

Bentornata Valentina......l'aspettavamo..al freddo !
salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
431807:
(Non sapevo che Ada Burrone fosse morta 40 anni dopo un cancro al seno con "prognosi infausta", ma com'è possibile?)Claudia

Claudia,
Ada Burrone aveva scoperto la sua prognosi sbirciando sulla sua cartella clinica. In vita ha fatto in tempo ad accompagnare entrambi i suoi chirurghi ai loro funerali. Nella sua cartella ( ho la fotocopia) non c'era scritto "prognosi infausta", ma particolarmente infausta.

Su questo bus molte, in maggioranza direi ( e presto pubblicherò i dati), sono state marchiate da una prognosi sfavorevole e loro, strafregandosene delle statistiche sono ancora qui.....e Nadine in barba alle statistiche...ci ha fatto anche un figlio.

Perché andare a cercare sulla rete bufale sui marziani ??
lau(sardegna)
lau(sardegna)

Io mi chiedevo un altra cosa ..... a 4 mesi dall ecografia in cui si è insinuato il dubbio e a 3 mesi dalla certezza della diagnosi ancora non so cosa avevo dentro .....lasciando un attimo da parte il fattore psicologico che è abbastanza devastante mi chiedevo ( e non è possibile stabilire da quanto prima non avendo mai effettuato controlli ) si è così certi che in questo tempo il tumore non faccia o non abbia fatto danni ??? Non parlo solo per me ovviamente. ..dove PARE i linfonodi siano puliti ..... parlo di persone in cui magari si parla di prognosi infausta e che si sono trovate nella mia situazione e che non hanno ancora iniziato le terapie

Rossella
Rossella
lau(sardegna):
parlo di persone in cui magari si parla di prognosi infausta e che si sono trovate nella mia situazione e che non hanno ancora iniziato le terapie

Lau(sardegna) me lo chiedo anche io ogni giorno... Ho fatto la prima ecografia a metà settembre e ancora non ho iniziato la chemio... Ogni "ritardo" mi dicono: due settimane non cambiano nulla, un mese non cambia nulla... e intanto i mesi passano.. Inizio la chemio domani e ancora non ho neanche completato la stadiazione. Ho davvero voglia di tornare a vivere, ma non capisco come farlo in questa condizione...

Rossella
lau(sardegna)
lau(sardegna)

Rossella anche io era esattamente il 16 settembre ..... ti capisco perché mi trovo nella tua stessa situazione ..... mi domando perché Non si pensi anche alle complicazioni psicologiche che un attesa così può dare ( oltre a quelle fisiche se ci sono ) .... un buon equilibrio psicologico penso sia il terreno fertile per poter coltivare il giusto approccio per affrontare la malattia

Rispondi