Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Buon sabato
Volevo condividere con tutti voi questo pensiero di Tommaso Moro penso che sia adatto ad ognuna di noi
"Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare, che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare, che io possa avere soprattutto l'intelligenza di saperle distinguere"
Ciao Didi
A mia madre è stato prescritto l'anastrozolo, per vent'anni, è valido come opzione? può dare qualche problema particolare? Oltre vampate di calore, aumento di colesterolo... ecc.
So che non è nulla in confronto ad altre terapie, ma è pura curiositas
Lau e Vera carissime, non aver paura è davvero impossible lo sappiamo tutte perchè anche se superata momentaneamente da buone certezze, ritornerà sempre a stuzzicare la nostra tranquillità, ogni volta che sentiremo un dolorino anomalo, ogni volta che faremo i controlli, ogni volta che sentiremo parlare di quella o di quell'altra che non ce l'ha fatta. E questo non è vivere, ma darla vinta alla bestiaccia che abbiamo cacciato con un bel Astaccatofanculo. Ada Burrone che spesso menzioniamo fra i tanti consigli che ci ha lasciato uno in particolare voglio ricordarlo a noi tutte " Un buon vaccino contro i fantasmi della paura è la decisione di affrontarli e di controllarli " . Io non voglio insegnarvi niente perchè già vi sento motivate in questo senso però posso aggiungere che ognuna di noi deve trovare il modo di tenere a bada la paura quel tanto che basti a non ridurre le nostre forze impegnate nell'accettazione senza riserve di un inevitabile cambiamento che ci può portare a vivere come vogliamo noi e godere di ogni attimo di vita.
Io stessa vi garantisco che una strizzatina allo stomaco mi prende sempre ai controlli mensili , già perchè da lunedì riprendo la mia gita dove oltre ai controlli di routine ho quasi sempre una sentenza da ascoltare, però ho imparato ad accettare anche di aver paura, siamo esseri umani in fondo manon dimentichiamo che siamo le RAGAZZEFUORI DI SENO che INSIEME affrontano tutto e per fortuna che qui in questo speciale forum possiamo raccontare anche le nostre debolezze.
Vi abbraccio e ANDIAMO AVANTI !
Lori
Dott. Catania, La ringrazio per il pensiero carino, volevo dirLe che avevo già scartato di avventurarmi fra i tetti con una vecchia scopa. Ero indecisa da che parte entrare: se andavo giù per il camino rischiavo una schioppettata sul "cubo" e se volevo entrare per la porta mi sarebbe servito un documento ufficiale........così ho delegato......
Rosella sono d'accordo con te certi "attributi " sono rarissimi e da ammirare soprattutto se portati con dignità e sincero altruismo dalla nostra Persona Speciale . Diciamo che al femminile èmolto meno raro se pensiamo a queste Ragazze Fuori di Seno, io personalmente ne conosco una che in quanto a "palle" supera di gran lunga quel tal signore (lo scrivo in minuscolo) che non ha avuto neanche la cortese galanteria di rispondere a saluti e auguri. Anzi credo che a lui manchino del tutto hahahahahah
Un abbraccio a tutte e tutti.
Lori
Un saluto particolare ai Medici Dott. Dimartino, dott. Annoni e dott. Barbieri che così gentilmente sono intervenuti per augurarci un Anno migliore, a Loro, alla Dott. Lestuzzi e al dott.Barbieri grazie e a presto.
Lori
[que=Vera] Sto giorno e notte a pensare, con la paura, ad una recidiva, anche metastatica, e mi faccio tante domande sulla possibilità di capire, di scoprire, in qualche modo, la causa del mio tumore.[/quote]
Cara Vera, anche se la domanda non l'hai fatta a me... spero non ti dispiaccia se ti rispondo anch'io parlandoti della mia esperienza...
Come te, subito dopo l'intervento di 9 anni fa, ero in preda all'ansia. Io non riuscivo più di dormire senza prendere il Tavor, poi ho detto BASTA e ho cominciato a guardare in faccia la mia paura, che durante il giorno celavo anche a me stessa.
Avevo paura della sofferenza (che avrei generato nei miei cari),
dell'eventuali metastasi (che al momento non avevo),
del probabile dolore (che avrei patito)... e soprattuto della morte!
La mia mente passava da un futuro funesto a un passato che mia aveva condannato: mi lambiccavo il cervello pensando a come era potuto accadere... cosa avevo sbagliato e dove... di cosa non mi ero accorta... cosa avevo trascurato.... finché mi è apparso chiaro che non aveva senso cercare una risposta in ciò che era accaduto: non ne sarei comunque venuta a capo...
Intenta a passare tra passato e il futuro mi perdevo il presente e la mia vita.
L'unico vero spazio di libertà che ci è concesso è invece quello di cercare di cambiare e operare nel presente. Io ho cercato di essere più attenta a me stessa, ai segnali del mio corpo, ai pensieri della mia mente a quali nutrimenti del corpo e dello spirito mi affidavo, a come usavo il tempo (non quello che mi rimaneva: quello della mia vita e fintanto che vivevo volevo farlo da VIVA)...
E' nell'oggi che si può cercare di cambiare qualcosa... ciò che è stato, è stato (riporto la frase di Elliot che mi ha molto aiutato:
"ciò che poteva essere e ciò che è stato
tendono a un solo fine,
che è sempre presente").
Ciò che puoi cambiare, con questa consapevolezza puoi farlo ora... qui!
Ho perfino pensato che l'esperienza del tumore fosse la strada per accrescere la mia consapevolezza e con essa trovare il senso della mia vita...: era solo una prova a cui ero sottoposta...
Ho pian piano cambiato il mio stile di vita, cercando, senza negarli, di non far alloggiare in me pensieri negativi, ma accogliendoli con sguardo compassionevole ... Ho cominciato a volermi più bene, a perdonarmi gli errori commessi, ho cercato di vivere più "leggera", senza troppe zavorre...
Nonostante ciò, dopo un percorso di sette anni in cui sono stata bene: mi sentivo guarita e quasi mi ero dimenticata di aver avuto il cancro.... ho scoperto di avere delle metastasi ossee. Ho rischiato di cadere nel déjà-vu e di farmi del male da sola. La consapevolezza coltivata mi ha permesso però di fronteggiare l'ansia e coltivare pensieri di soccorrevoli.
Non so cosa mi riserverà il futuro, ma vivo bene da nove anni e ho realizzato molti progetti, nonostante l'operazione, le cure, e le metastasi.
Ce la sto mettendo tutta per star bene e ogni giorno mi sveglio contenta di essere viva.
Mi reputo anche fortunata rispetto alle tante persone che, senza diagnosi di tumori, sono morte, in tutti questi anni, prima di me e con cui avrei scambiato volentieri la mia vita...
Ti abbraccio forte forte
Luigia
Grazie lori ...... forse è l incertezza che mi fa paura ....Non sapere ancora che mostro avevo dentro ..... lo paragono a un terremoto emotivo ...arriva la scossa più distruttiva quando la malattia viene diaginosticata poi ci sono le scosse di assestamento sempre più deboli fino ad arrivare alla calma dove probabilmente ci sarà l accettazione e la consapevolezza di poter ricostruire la nostra vita e riportarla alla bellezza iniziale ...... un abbraccio
Vera, anch'io ero ossessionata dalla possibilità di avere metastasi (dopo il 3° carcinoma al seno) ma qui ho incontrato la mia Medicina: la nostra cara signorabelladentrobellafuori LORI
e ultimamente ho scoperto anche altro potente rimedio LUIGIA
Antonia
Claudia (firmarsi sempre per favore) se rilegge i commenti di questa pagina forse potrebbe cominciare a chiedersi che nel post-malattia , oltre alle terapie, c'è tanto altro ed in primis la possibilità di imparare a convivere con il rischio e quindi con la paura.
Rilegga le lezioni magistrali di vita di questa pagina e precedenti nelle parole di Lori, Didi, Luigia, Antonia.
Ovviamente le risponderò anche sull'Anastrozolo, anche perché diverse pazienti praticano in questo blog antiestrogeni per tumori ormono-responsivi.
Ci vorrebbe un volume sugli antiestrogeni. Cercherò di semplificare anche se non è semplice.
Ormonoterapia- Quando come nel caso della sua mamma il tumore è ormonoresponsivo (=recettori ormonali positivi) si raccomanda la somministrazione di farmaci che bloccano l'attività degli ormoni estrogeni, ritenuti coinvolti nell'insorgenza e nello sviluppo di almeno un terzo dei tumori mammari.
I meccanismi d'azione della terapia ormonale sono sostanzialmente due: impedire alla cellula tumorale di utilizzare gli estrogeni prodotti o inibire la produzione degli estrogeni. La possibilità di essere sottoposte alla terapia ormonale dipende dalla presenza di recettori estrogenici e/o progestinici sulle cellule tumorali, dalla presenza o meno di controindicazioni al trattamento e/o di altre patologie associate. La terapia ormonale si può attuare in sequenza dopo la chemioterapia oppure da sola nei casi in cui rappresenti il trattamento più indicato.
Dal secolo scorso il farmaco più diffuso d affidabile è il tamoxifene, mentre di nuova generazione vanno considerati i cosiddetti INIBITORI DELL'AROMATASI (Anastrozolo, Letrozolo, Examestane...)
Non esistono farmaci privi di effetti collaterali . E su questo il collega Barbieri può essere più preciso di me. Mi affiderei all'oncologo piuttosto che leggere il bugiardino del farmaco che come sappiamo incrementa solo lo stato d'ansia.
Gli eventuali effetti collaterali sono noti e controllabili
(cliccare per ingrandire)
Ok grazie ora resetto il cervello Non riesco a inserire immagini ....la scrivo Quando distribuivano l.ansia io era già in fila dalla sera prima per paura di arrivare in ritardo .
Laura gliela inserisco io
Grazie di cuore per le bellissime parole che mi avete scritto, mi hanno colpito molto e mi fanno molto riflettere. Farò tesoro di tutto. Vi sento molto vicine. Grazie.
Un abbraccio
Pensando a ciò ha scritto Vera
La mia vera grande paura è quella di una recidiva metastatica, qualcosa di incontrollabile, e di trovarmi così da un giorno all'altro con un nuovo tumore in altre parti del corpo senza accorgermene e senza aver potuto fare controlli prima ( i miei controlli semestrali sono rivolti esclusivamente al seno
Mi chiedevo in base a quali criteri vengono decisi i controlli da eseguire dopo l intervento ..... cioè vorrei sapere .... es se i miei linfonodi risultassero indenni da metastasi escluderebbe a priori che io possa avere ora o in futuro metastasi a distanza ??
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In realta Il Dott. Catania ha evidenziato l'effetto più rilevante che va riconosciuto, monitorato e trattato, cioè la comparsa o accentuazione di una osteoporosi. E' quindi importante sottoporsi periodicamente lla mineralometria ossea e, se i valori lo rendono indicato, sottoporsi a terapia con bifosfonati, oltre che con calcio e vitamina D.
Tra gli effetti da considerare vi sono i possibili dolori articolari cronici, che da letteratura recente risultano meno evidenti nelle donne che eseguono regolare attività fisica.
Un occhio in più va dato anche ai valori del colesterolo ed eventualmente correggerli.
Questo per fare una piccola sintesi (una "pillola" , è proprio il caso di dire)
delle cose da tener maggiormente presenti in corso di terapia ormonale con inibitori dell'aromatasi.
Sulla paura c'è poco da aggiungere a quanto scrivono Luigia, Lori, Antonia.
Mi fa specie, ma non mi stupisco affatto che a dar coraggio a Vera siano proprio le RFS che hanno avuto le metastasi o ricadute, riportando le rispettive esperienze a conferma che
https://www.medicitalia.it/blog/oncologia-medica/4700-dare-sempre-speranza-i-fattori-predittivi-sono-una-mera-informazione-non-una-condanna.html