Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

Luigia
Luigia

Cara, cara Francesca, prima di tutto ti abbraccio virtualmente forte forte..., poi vorrei raccontarti la mia esperienza con la "rabbia"...
La rabbia è un'emozione forte, primordiale... è pura energia che però NON credo ci aiuti.
Conosco bene la rabbia, sono sempre stata molto rabbiosa e reattiva... ero convinta che buttarla fuori mi facesse bene perché tenerla dentro era impossibile, mi travalicava e poi percepivo che aveva un potenziale distruttivo che mi avrebbe fatto male se cercavo di tenerla dentro di me...

Un giorno mia sorella mi ha regalato un libro di Thich Nhat Hanh (maestro/monaco zen vietnamita che vive e ha un centro in Francia...), "Spegni il fuoco della rabbia" che ha pian piano cambiato il mio modo di reagire (re-agire non è autentico AGIRE, ma solo rispondere, in modo condizionato, a qualcosa che viene dall'esterno).

Mi spiego: prima quando provavo avversioni, risentimenti o mi sentivo ferita da qualcuno o da qualcosa reagivo subitamente perché il dolore che altri (o le circostanze) mi avevano procurato erano insostenibili. Sfogarmi: inveire contro il destino, insultare anche solo mentalmente chi mi aveva causato sofferenza mi sembrava di alleviarla. Niente di più falso! Rimanevo poi stremata e avevo pure i sensi di colpa perché avevo a mia volta generato sofferenza e non avevo risolto nulla: un circolo vizioso.

Gli insegnamenti che si ritrovano nel libro rivelano che prendere davvero contatto con la rabbia, conoscerla profondamente, rende possibile riconoscerla quando si presenta per essere pronti a circoscriverla e alleviare la sofferenza che ci causa, recuperando la nostra "umanità" e la nostra saggezza (benevolenza).
Se ci facciamo possedere dalla rabbia, non siamo liberi di agire!
Quando quest'emozione si presenta dobbiamo solo osservarla, prima che monti e diventi incontenibile, accoglierla e trasformata come si trasformano gli scarti di cucina che diventano humus per nuove semine e raccolti: la potente energia della rabbia può divenire risorsa che ci aiuta a trovare nuove risposte...

Io non sempre sono capace di fare ciò che scrivo, ci sto provando e sto meglio..., con la meditazione cerco di "purificare" il mio pensiero e credimi sto davvero meglio: ho più occasioni di essere gioiosa perché colgo più prontamente gli stati d'animo nocivi e cerco di trasformarli, cerco anche con questo di guarirmi... per trovare l'energia, la gioia e "guardare con occhi limpidi mio marito e i miei figli".

Grazie alla lettura del libro e al mio percorso di meditazione ho compreso che:
1- quello che accade (sia che venga dal "destino" o da qualcuno) mi ferisce se io mi faccio ferire (posso cercare di trasformare ciò che mi accade senza ferirmi più volte da sola rimuginando sul destino avverso, sull'imbecillità del prossimo, sulla personale sfortuna che mi perseguita: anch'io prima di avere le metastasi non ho ottenuto la 104 – per mia ignoranza non l'avevo neanche richiesta quando facevo le terapie... poi non me l'hanno concessa! Per gli esaminatori ero guarita... Mi sono molto arrabbiata, mi sono sentita ingiustamente trattata e solo dopo ho realizzato che stavo bene, ed è ciò che hanno percepito quelli della commissione, – sto bene tutt'ora con le metastasi... non ho particolari dolori e di questo ringrazio...-, se avessi avuto dolori, esami a cui sottopormi o anche stanchezza avrei preso giorni di malattia. Ero comunque tutelata... se una porta si chiude se ne aprono altre... il problema che io spesso, accecata dalla collera, non vedo le soluzioni che ci possono essere...
(Quando ho scoperto le metastasi e mi hanno dato oltre alla 104 anche la pensione anticipata... non sono stata "contenta": voleva dire che avevo una prognosi funesta...Io però ce la sto mettendo tutta per godermi la pensione alla faccia loro... )
2- Nel caso delle persone invece posso sempre provare compassione verso chi mi dice cose spiacevoli, non vedo più solo una volontà di ferirmi per il gusto di farlo... (recentemente una giovane donna al volante mi ha insultato perché ero con la mia auto titubante dinanzi ai cartelli di una concessionaria- stavo leggendo dove andare per il tagliando di controllo- invece di risponderla nello stesso modo le ho detto, con semplicità e "affetto" che se reagiva così violentemente forse aveva qualche problema che la faceva stare molto male e che mi dispiaceva per lei... ha continuato ad imprecare ma si è calmata... io ci ho guadagnato una rabbia inutile...)
3- Se invece le cose dette o fatte mi feriscono profondamente vuol dire che toccano qualcosa di irrisolto in me e allora forse devo ringraziare chi mi permette di riconoscerlo... e "guarirlo".

Questa è stata, ed è ancora la mia storia
Un abbraccione
Luigia

A tutte le Vere:
Io assumo giornalmente la curcuma con peperina in capsule così non ho problemi....

Vera 903 : sono felice per i risultati
Auguri carissimi per le neooperate

Vera903
Vera903

Grazie carissima Luigia ...dove prendi le capsule con peperina poi nn mi brucia lo stomaco???il doc disse che era meglio la polvere ...

Antonia fiduciaria
Antonia fiduciaria

Lau

Vera903 evvai

Francesca dissento ferventemente sulle tue conclusioni circa te stessa. Ti abbraccio!

Mary66 ognuna ha il proprio tempo per elaborare un lutto, potresti intanto richiedere un consulto psi di medicitalia, credo che tramite la ricetta del medico di base si possa accedere al servizio di aiuto psicologico del servizio di igiene mentale della ASL e quindi pagare solo il tiket

Antonia

Luigia
Luigia

Cara Vera 903,
anch'io prima usavo la curcuma in polvere, poi mi nauseava allora la nutrizionista che mi segue mi ha consigliato le capsule che ho acquistato dapprima di persona presso la farmacia Sguazzini di Novara (le spediscono anche per posta) poi facendo ordini direttamente tramite internet...
Bacio
Luigia

Vera903
Vera903

Inefetti ...il sapore a me fa venire la nausea ..oggi nella pasta e zucchina ..proprio nn scendeva ...dovrei provare anche io le capsule ...quante ne prendi al giorno?

Luigia
Luigia

Una al giorno

Vera903
Vera903

Ti ho lasciato un messaggio privato Luigia

Vera903
Vera903

C'è la mia amica heidi che sta facendo l iscrizione per entrare qui......e potersi presentare ...

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
Vera903:
Una al giorno

Vera903:
Inefetti ...il sapore a me fa venire la nausea ..oggi nella pasta e zucchina ..proprio nn scendeva ...dovrei provare anche io le capsule ...quante ne prendi al giorno?

Luigia:
A tutte le Vere: Io assumo giornalmente la curcuma con peperina in capsule così non ho problemi



1) Ciascuno può assumere ciò che vuole, ma qui è meglio astenersi dal dare consigli non validati scientificamente per non creare confusione , non dimenticando che questo forum ha decine di migliaia di lettori al giorno.

2) La curcuma se dà a voi questi disturbi che descrivete non la assumete.
Non è fondamentale come altre terapie.
Io conservo le mie perplessità perché indagando tra le mie pazienti non solo non li dà questi effetti ( =a queste dosi) collaterali (viene addirittura usata in malattie infiammatorie dell'apparato gastroenterico e persino nel Morbo di Crhon).

3) NO ASSOLUTAMENTE NO all'uso di integratori in forma di compresse per un centinaio di ragioni, anche se li consiglia il nutrizionista, e soprattutto perché non è possibile ricavarne il dosaggio esatto, che , per le ragioni che più volte ho spiegato non deve superare uno-due max cucchiaini al giorno.

Leggete (ma leggetelo !)
http://www.senosalvo.com/integratori_alimentari.htm (*) tempesta in un bicchiere d'acqua
Sulla curcuma credo che sia scoppiata una tempesta in un bicchiere d'acqua (*)

La curcuma è uno zenzero come il nostro, solo che è uno zenzero delle Indie . Se parlassimo di zenzero vi porreste tutti questi problemi ? (calcoli, insufficienza renale ecc ??)
E allora perché complicarsi la vita ?
- Modificato da salvocatania
Luigia
Luigia

Caro dott.
avevo letto e ho ora riletto l'articolo sugli integratori, ma non ho trovato notizie sulla curcuma in capsule (praticamente curcuma in polvere + paperina, inserita in una capsula vegetale quasi trasparente).
Mi è stata prescritta da una medico perciò pensavo che fosse OK.
Mi scuso comunque per non aver considerato che ciò che scrivo può influenzare tutti i lettori...
La ringrazio per la sua presenza moderatrice.
Luigia

Rosella fiduciaria
Rosella fiduciaria

Mary...

ho pensato parecchio se intervenire in questo spazo a proposito del dolore che ti porti appresso e che, come sai, io conosco bene in quanto lo percepisco in altri spazi e in altri momenti ...
Ne abbiamo anche "parlato"...
Poi mi sono detta che se tu ti esponi, qui, allora è il momento di approfondire QUI...

Inutile, credo, dirti che il dolore di una perdita importante destabilizza, annulla, e rende ancora maggiormente faticoso un cammino che lo è già di per sè.
Ma lo sottolineo ugualmente... non per convincerti che sia "normale" soffrire per la morte di una Mamma, bensì per farti comprendere che... ti comprendo!

Inutile anche dirti che passerà, che certi momenti ci avvolgono nelle loro spirale da cui sembra di non trovare vie di uscita.
Ma lo dico ugualmente... non per convincerti che tale reazione appartenga alla normalità, bensì per farti comprendere che ... ti comprendo!

Mi sono ripetuta in uno stesso concetto e l'ho fatto per un unico scopo: tutti al mondo conoscono questo dolore, ma se a questa sofferenza aggiungiamo qualcosa di molto più destablizzante come la lotta quotidiana per la VITA, allora si comprende che è sufficiente anche un niente per perderci e per sentirci SOLI.

Quella forza che ci viene richiesta, giornalmente, non è sempre a portata di mano, quei sorrisi che fanno tanto piacere a chi ci sta accanto, non si servono a comando... bisogna che lo impariamo noi stesse, prima ancora di chi ci sta vicino.
Sovente teniamo dentro di noi le tensioni e il dolore per non inficiare sul rapporto che viviamo nella nostra cerchia famigliare, nelle amicizie...
Ed è allora che in qualche modo ci dobbiamo "difendere", quindi andiamo alla ricerca di palliativi che possano soffocare per un po' (superficialmente) il dolore, ma che in seguito diventano quasi ossessivi per riuscire sempre più a nascondere altri pensieri.

Mi pronuncio in tal senso perché mi sembra di aver letto tra le righe che la tua passione per la cucina funga proprio da ammortizzatore del dolore... appena però trovi uno sprazzo di inattività, i tuoi pensieri ripiombano nella nostalgia... e a seguire, la compulsività è ovvia conseguenza.

La tua Mamma non vorrebbe tutto ciò...e non è frase fatta, credimi!

Questo stesso pensiero ha "salvato" me in una occasione similare , per cui ci credo profondamente...

Lei non vorrebbe provocare in te tanta tristezza... e questo è il solo pensiero a cui ti devi aggrappare in questo momento...ti darà forza, ne sono certa!

Vivi la tua Vita, le tue Passioni, ma senza usarle per coprire qualcosa che alla prima occasione ritorna indisturbato e prepotente...

La "Lista della spesa" serve anche a questo...

E, se posso permettermi, condividi il tuo sentire solo con chi sa comprenderti... altrimenti evita, faresti il tuo ed anche il suo male...
Non tutti sono in grado di "ascoltare", magari stando in silenzio....

E scrivi... scrivi, Mary... scrivi tutto ciò che senti, fra una golosa ricetta e l'altra... scrivi per te stessa ciò che vorresti, ciò che hai e ciò che non vuoi!

Ogni sera scrivi su un tuo quadernetto il perché hai sorriso, se hai sorriso, nella giornata appena trascorsa... fallo, non è una sciocchezza...

Ti verrà automatico, dopo qualche giorno, cercare di realizzare qualcosa da poter trascrivere , la sera...
E ti sentirai più leggera, all'improvviso...

Non sentirti sola... hai molto dentro di te , oltre alle indubbie capacità in cucina!

La dolcezza tu la esprimi ANCHE in altri luoghi, non solo accanto al forno...

Un abbraccio e.... tanti sorrisi!

Rosella

mary66
mary66

Grazie Antonia.... e grazie Rosella...., hai perfettamente ragione!! seguirò i tuoi consigli.... un grosso abbraccio mary66

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
275329:
Cosa si deve fare dott. Salvo per salvarsi?Cosa devo fare per salvarmi?Non lo so.... se chiude il blog la rabbia che sta montando da giorni dentro di me, e che in questo momento sta esplodendo, dove la butto, dottore?

Francesca stamattina pensavo di risponderle.......con un centinaio di pagine..., ma forse è meglio che riesca a sintetizzare per chiarezza solo 2- 3 concetti e mi riservo di riprendere nei prossimi giorni il tema che riguarda il blog. Lascio a tutti gli altri il compito di consolarla, io non posso farlo perché

1) Francesca, la mastectomia non azzera il rischio , e questo l'abbiamo detto, ma lo riduce di molto
2) La Prevenzione Primaria non dà i risultati che Lei si aspettava in 3-4 anni.
I disturbi della menopausa in alcuni paesi dell'Est asiatico sono del 10 % max, in Occidente sono dell'ordine del 90 %.
Ma le donne di quei paesi, oltre che magre, hanno un regime alimentare preventivo sin da bambine.
3) Oltre alle ragioni con le quali ho cercato di spiegare la sua rabbia in altri commenti, sa da dove origina gran parte della carica della sua rabbia ? E qui devo necessariamente essere ancora più cinico , spietato....e antipatico.

4) Lei scrive >> rischio quasi nullo, la parola quasi sia diventata la più importante, rabbia per cui mi sento presa in giro >>

Sì sta qui l'origine di gran parte della sua rabbia....e non mi meraviglia affatto.
Purtroppo la capacità comunicativa dei medici pur potendo essere appresa ed applicata nella pratica clinica è esclusa da quasi tutti i percorsi scolastici.

Non mi meraviglio affatto che come la maggioranza delle pazienti...anche lei sia sta congedata dall'Ospedale con l'immancabile " Tutto a posto...sei guarita !"

Insegno tecniche di comunicazione da oltre un quarto di secolo.
Ha mai letto in quel che scrivo qui nei suoi 4 anni di frequentazione rispondere "E' guarita !" ???? MAI !!
Al massimo mi sono spinto ad affibbiare al nostro 118 Valdostano un "cauto ottimismo".
Alla stessa Lori un ottimistico " aspetti a fare testamento " , ma in quel caso il termine mi è venuto in automatico proprio per evitare che Lori rimuovesse il concetto della morte. Nella vita reale professionale è più facile, infatti è mia abitudine togliermi il camice, alzare la manica della camicia e far vedere il mio tatuaggio . Sa perché ??
a) impedire che la paziente rimuova il concetto della morte
b) mostrare e dimostrare che il concetto della morte abbia lo stesso significato per paziente e medico.

Descrivendo questi passaggi potrei dare una idea di un medico terrorista, ma non lo sono affatto.
Perché sarebbe troppo comodo dire "sei guarita" e liberarsi delle ansie della paziente. Tanto se dovesse ricadere ci penserebbe un altro oncologo ad occuparsene.
Invece in questo modo, accompagnando con i fatti concreti ed in questo manifesto chiaramente il mio ottimismo in cui credo ( se no perché dovrei curarla ?), mostro la mia disponibilità ad ACCOMPAGNARE la paziente in tutte le fasi dell'iter diagnostico e terapeutico solitamente vissute come prive di nesso tra di loro.
Se fossi il sindaco di Amatrice potrei mai dire ai miei concittadini "Tutto a posto ...tutto finito...non ci sarà più un terremoto !" ?????
Ovviamente allo stesso tempo mostrerei con fatti concreti che ...probabilmente il peggio sia passato e che ora.... occorre, COME ME, essere ottimisti per potere iniziare la ricostruzione ecc ecc

Nei miei corsi insegno quindi anche le tecniche di comunicazione ed in particolare "cosa si può e cosa non si può dire".

L'errore dei suoi medici, in buonissima fede, in fatto di comunicazione (lo dico perché conosco la sua storia) è stato probabilmente quello di averla liquidata con tanti sorrisi ma anche, sostituendosi al Padre Eterno, con il cartello di


Ma questo lasciamolo dire alla Brigliadori, che non aveva secondo me neanche un tumore

Perché nella comunicazione soprattutto delle cattive notizie vige una regola di base ineludibile

>>QUANDO IL PAZIENTE E' ESTREMAMENTE ANSIOSO, UNA IPERASSICURAZIONE COMPENSATORIA E' UNA OPZIONE MOLTO PERICOLOSA (*) , perché allontana dalla situazione reale che è in continua evoluzione >>

(*) specie in caso di ricadute o fallimento delle terapie.
- Modificato da salvocatania
salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
Luigia:
Mi è stata prescritta da una medico perciò pensavo che fosse OK.

Il problema è che in questi prodotti non è possibile risalire al dosaggio.
Quindi il nutrizionista va bene in generale...ma nel paziente oncologico ci andrei cauto.

http://www.senosalvo.com/integratori_alimentari.htm

Nel link che Le ho allegato riporto diversi studi allestiti proprio per prevenire il cancro...e poi strada facendo abbiamo scoperto (interrompendo gli studi ) che fossero addirittura cancerogeni. (es. Vit E)...e non sarebbe un bel servizio alla PREVENZIONE PRIMARIA.
- Modificato da salvocatania
Rosella fiduciaria
Rosella fiduciaria

Anche il 118 valdostano sa bene di non essere GUARITA...
C'è stata l'estirpazione del cancro, di quel cancro... e quello non c'è più...
maaa...come ripetutamente mi è stato ricordato (ufffi, però....) da Lei, Dottore, i lavori sono perennemente in corso e non si deve abbassare la guardia perché , parole Sue, "c'è anche l'altra mammella!" da difendere!

Vero, Francesca? Vero Lori?
Quante volte ce lo siamo dette?
Quante volte tu stessa, Francesca, lo hai scritto, lo hai ricordato, nella tua eccellente opera di aiuto, qui sul Blog...

Prevenzione primaria... si, ma poi, alla fine si fanno i conti con dell'altro...nel tuo caso anche con la genetica, porcaccia miseria, ma anche con il TEMPO.
Chi assume un certo tipo di alimenti fin dall'infanzia è certamente maggiormente protetto...
Più il tempo passa, più prevenzione primaria si fa... noi abbiamo iniziato relativamente poco tempo fa...

E mi viene da esprimere un concetto terribile... ma lo dico ugualmente: non sapremo mai cosa accadrebbe se NON facessimo quella prevenzione primaria che tu stessa hai elencato...

Poi lo so... fra il dire e il fare... lo so...

Conosciamo le storie di parecchie Ragazze, qui...
E mi viene in mente Antonia... che ripete sovente che era stata giudicata GUARITA al primo "giro"... per poi ricadere e ricadere ancora!

Proviamo a farci ripetere da lei quanto bene le ha fatto ricordare quella parola... GUARITA... nel momento in cui si è resa conto che forse era stata pronunciata con la leggerezza di cui ora accenna il Dottor Catania...

E la cosa peggiore secondo me è che quella parola così carica di certezza acquisita viene comunicata ai Parenti che ci accompagnano all'ospedale ... ed è quella parola a metterli al riparo da ogni rimbalzo successivo, ma non solo...è quella parola che permette loro di non comprendere il perché della nostra paura successiva all'intervento...

Le consapevolezze di cui parliamo sovente sono composte anche dall'onestaà con cui ci viene dichiarata la verità... se non la si conosce, non si può combattere al meglio!

Buonanotte a Tutte e a Tutti,
sperando fdi fare sogni bellissimi

Rosella

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