Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

Francesca fiduciaria
Francesca fiduciaria
io ci sono

Sono giorni molto movimentati, tra la fine del quadrimestre, il ripasso di latino impostomi da mio figlio che non ha granché voglia di studiare .. Aiuto!! "non mi ricordo un acca!!!
E la preparazione nella mia scuola di una mostra" Anne Frank ".. La nostra storia è dedicata a lei.

Rileggendo il suo diario mi sono detta.. Anche qui, in una situazione tanto terribile viene fuori la grandezza della persona, che guarda fuori da una finestra e ha ancora viva la speranza.
Spuzzi83
Spuzzi83
salvocatania:
Starei tranquilla perchè BRADS 3 è un quadro molto probabilmente benigno .

Ma infatti dottore io mi sono un po’ innervosita perché nella mammografia precedente erano indicate come benigne motivo per il quale il chirurgo non aveva considerato la doppia mastectomia e oltretutto la risonanza non le aveva evidenziate. Se uno scrive sono rimaste invariate non ha senso fare la risonanza, però va bene la farò sperando in esito positivo.
Grazie mille per la risposta
- Modificato da Spuzzi83
Lady*
Lady*
salvocatania
Grazie Dottore... Davvero. Trovo allucinante tanto allarmismo... Mesi fa sarei andata nel panico più totale, ma grazie a lei e ai suoi approfondimenti riesco ad essere più razionale. Lei è davvero prezioso.♥️♥️♥️

Ripeteremo, come vogliono loro, il CEA e spero sia tutto ok 🤞🏻🤗
- Modificato da Lady*
Maryca
Maryca

Io ci sono

Luciana
Luciana

Io ci sono ❤️
Periodaccio molto duro e difficile, speriamo che finisca presto 🎱🎱🎱
Un abbraccio a tutti e a ciascuno 🤗🤗

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
pepeli:
come mi piacerebbe che a festeggiare questo traguardo ci fossero anche tante rfs storiche che ci hanno abbandonato....



Sa che trovo veramente singolare il suo augurio di potere festeggiare con tante RFS che ci hanno abbandonato ..... magari dopo avere scritto




Veramente singolare perchè a me piacerebbe festeggiare invece con quelle che NON ci hanno abbandonato e ho visto che in tante hanno festeggiato
il quinto anniversario nel blog .

Ma forse sono io inguaribile

che è sempre convinto che



ecco perchè a me non piacciono i festeggiamenti finti.
- Modificato da salvocatania
pepeli
pepeli
salvocatania:
Sa che trovo veramente singolare il suo augurio di potere festeggiare con tante RFS che ci hanno abbandonato ..... magari dopo avere scritto

Si ha ragione.
Mi sono espressa male io xchè a dir la verità pensavo ad una in particolare .
È che in fondo al cuore spero sempre ritornino..
- Modificato da pepeli
salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
Norma86:
Doc ora che è tornato sul blog ha visto che Laila ha pubblicato tutto quello che a noi ma anche a lei dovrebbe restituire un po' di passione per un rilancio del blog ?

Che ne pensa ?
#746.276 Scritto: 10/01/2025

laila80:
Francesca fiduciaria:
Grazie Laila.. In questo post ho riletto una risposta del dott. Salvo..
Che ai tempi non avevo capito e ora ho capito..

Sono contenta che rileggere quel post ci abbia fatto bene!

Già che ci sono, soprattutto per le nuove arrivate, ma anche come ripasso per tutti noi, riposto la storia di come è nato il nostro blog

salvocatania:
Breve storia del blog

Laureato in Medicina a Catania mi traferii subito a Milano per intraprendere la professione di chirurgo oncologo. Ero consapevole che al mio desiderio naturale di aiutare gli altri la facoltà di Medicina aveva contrapposto l'insegnamento a mantenere la distanza dal paziente , piuttosto che fornirmi indicazioni sul modo migliore per comunicare con una persona ammalata.

Per la verità io potevo considerarmi uno studente di Medicina "fortunato" perchè proprio nella fase di formazione professionale avevo avuto modo di toccare con mano la paura, il senso di disagio, l'isolamento e la perdita di controllo coi loro familiari quando sono consapevoli di essere stati colpiti da una grave malattia.

A me e non a mia madre direttamente, venne comunicata la sentenza di morte (allora quasi inevitabile) per un cancro non della mammella.

Mia madre, che in realtà morì 40 anni dopo e non di cancro, ebbe quella sentenza come verità assoluta da un giovane e preparato medico sempre sorridente e sempre pronto a dire un niente affatto tranquillizzante "stia tranquilla signora".

Senza dubbio era garbato e gentile , ma con pretesto di avere "tanto da fare a curare le malattie" in realtà atterrito sfuggiva il mio sguardo che lo inseguiva per i corridoi dell'ospedale. In tale circostanza ebbi la netta percezione che quando un medico parla di " verità", e si pone il problema se dirla o no , e a quell'epoca si raccomandava di non dirla per prevenire intenti suicidari, si tratta quasi sempre di cattive notizie , o comunque di qualcosa verificata con una indagine cito-istologica, con gli ultrasuoni o i raggi X.

Anche se queste verità sono esatte , il che non sempre si verifica, sono solo una parte di ciò che il malato o il familiare percepisce rispetto al cancro. Se si vuole infatti che la "verità" abbia un uguale significato per entrambe le parti , è indispensabile che il medico parli CON un malato e non AD un recettore passivo.

Pertanto quando nel 1976 varcai la soglia di AttiveComePrima, che aveva la sede presso l'Istituto dei Tumori sapevo già cosa cercare.

Tutto ciò accadeva mentre il tumore della mammella subiva un radicale rinnovamento diagnostico e terapeutico. Infatti considerato sino a quel momento come praticamente incurabile, le poche guarigioni erano ottenute al prezzo di dolorose mutilazioni e di terapie radiologiche aggressive e invalidanti .

Ho conosciuto Ada Burrone e da quel momento fui mandato allo sbaraglio con incontri periodici a confrontarmi con le donne operate e con quelle più battagliere dell'Associazione.

Dovremmo organizzare un intero convegno per spiegare cosa abbia imparato frequentando Ada, sia parlando direttamente con Lei sia attraverso le lettere che mi ha inviato per 38 anni, sempre a Natale o in occasione della morte di conoscenti comuni.
Certamente, cosa non marginale, ha spostato i miei pensieri focalizzati sulla paura della morte verso quelli della vita, aiutandomi ad elaborare la mia morte al punto che quando potevo la mia vita la andavo a rischiare nei deserti di tutto il mondo o cimentandomi con gli sport estremi più pericolosi.
Conservo molti di questi documenti che un giorno mi piacerebbe pubblicare perché sono molto importanti per un training oncologico.

Mi ha insegnato che il cancro non è solo una guerra ad oltranza contro un nemico da bombardare, distruggere ed affamare, il che non si allinea con la cultura sanitaria che in tutte le metafore guerriere non si rende conto di avere persino coniato il termine di "arruolati" per i pazienti che partecipano a studi clinici controllati.

Quando entusiasta ero motivato a guarire TUTTI ad ogni costo Ada mi ridimensionò da subito dicendomi che nessuno può sostituirsi a Dio e che nessuno ci ha chiesto di farlo.

Con Ada abbiamo parlato per 38 anni non solo di alleanza con la scienza medica, ma anche di tutto ciò che va oltre la scienza medica. Soprattutto del cambiamento che segue alla scoperta della malattia. Della crescita che è una opportunità che non tutti sanno cogliere dopo il cancro e infine della saggezza che si acquisisce quando si è consapevoli di essere ormai tra i sopravvissuti.

La prognosi che Ada ha scoperto sulla sua malattia era INFAUSTA, anzi ad essere precisi...LETALE. Ada dopo 40 anni è morta di polmonite e non di cancro ed ha avuto il triste compito di partecipare ai funerali dei due chirurghi che l'avevano operata e che avevano formulata quella prognosi infausta.

La saggezza acquisita da Ada la portava a non dare mai consigli salvo che nella scelta del medico quando le veniva richiesto. Mi è rimasto impresso il consiglio dato ad una donna che filtrava dalla porta socchiusa dello studio di Ada. Ad una paziente che chiedeva "da quale medico dovrei farmi curare?" Ada rispondeva: "Non consultare troppi medici in cerca di conferme: avrai solo pareri diversi. Scegli chi possiede speranza e te la può trasmettere mentre ti sta curando con scienza e coscienza."


Ho imparato molto da Ada , ma anche da tante altre donne che provenivano da altre regioni in cerca di una speranza.
Tra queste Anna che io avevo operata e relegata inconsciamente dal mio modo oggettivo di concepire il cancro tra le donne destinate a morire in breve tempo.

http://www.senosalvo.com/mai_perdere_la_speranza.htm

ma questa era solo la mia verità assoluta, quella biologica, che veniva annualmente smentita da Anna con grande senso di umorismo.

Giovane ed inesperto chirurgo ebbi la fortuna di sperimentare con le donne dell'Associazione un vero training formativo . Tra queste Rita, bionda giovane e carina. Sorrideva sempre , registrava i miei incontri del venerdì con le donne operate ma dopo 3-4 giorni mi faceva pervenire una montagna di cartelle dattiloscritte, con le infuocate osservazioni sulle cose dette da me e che l'avevano spaventata.

Questo mi mandò in crisi ma quando ormai avevo deciso di rinunciare a quell'incarico ritenendomi non idoneo in e per quel ruolo, Rita mi aiutò ad uscire dalla crisi riducendo le cartelle a pochi fogli, restituendomi così la consapevolezza di avere imparato molto sulla vera natura della professione medica.

Da queste esperienze nacque il mio primo libro , con la prefazione di Umberto Veronesi attraverso la narrazione di 300 lettere di pazienti da me operate.

e non mi resi conto di avere scritto il primo libro di Medicina Narrativa ( locuzione allora sconosciuta ) in Italia.



Prima dell'avvento di Internet la diffusione di questi racconti, quando e se riuscivano ad essere pubblicati, erano possibili solo nei limiti di una produzione editoriale di nicchia, che difficilmente riuscivano a raggiungere molti lettori, a meno che l'autore non fosse uno scrittore già affermato o un personaggio famoso.

Narrare l'esperienza di malattia è una strategia che può aiutare il paziente a rimettere insieme "i suoi pezzi ", le parti di quel sé che la malattia ha prepotentemente frammentato.


L'atto narrativo, dalle preziose potenzialità terapeutiche, è però reso possibile non solo dal soggetto che racconta la malattia, ma anche da quello che ascolta : il medico o l'operatore sanitario.

Per tale ragione fu necessario nel nuovo secolo adeguarsi alla tecnologia per raggiungere in tempi reali milioni di lettori affidandosi alla rete.
E così nel 2010 pubblicai questo blog.

Il neologismo Ragazze Fuori di Seno mi venne indirettamente suggerito da Adriana Pagnoni , nota psicoterapeuta e poetessa milanese, che io avevo operata nel 1995 e che aveva trasformato la sua esperienza in una creazione narrativa e artistica.
Un diario di poesie sulla sua malattia e sul suo oncologo e con questo volume vinse un premio letterario nazionale.

https://www.medicitalia.it/spazioutenti/forum-rfs-100/come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno-44-4746.html

Nella sua prefazione Adriana fa una analisi impietosa della relazione con il suo oncologo Salvo Catania definendolo "pazzo perchè crede nella vita "
Apprezzai molto il complimento.

Dati del blog e Convegni

https://www.medicitalia.it/blog/senologia/8072-ragazze-fuori-di-seno-primo-blog-al-mondo-di-medicina-narrativa.html

https://www.medicitalia.it/blog/senologia/8326-il-blog-ragazze-fuori-di-seno-visto-dai-media.html

https://www.medicitalia.it/blog/senologia/8609-le-ragazze-fuori-di-seno-sul-corriere-della-sera.html

Il blog è nato come gruppo di auto mutuo aiuto.

In maggioranza le utenti entrano nel blog per un parere tecnico riportando il loro istologico e chiedono quante possibilità hanno di farcela. Noi in realtà ci rifiutiamo di dare risposte basate sulle statistiche, ma riportiamo con la narrazione casi analoghi riguardo ai fattori prognostici di persone vive e vegete pur con prognosi particolarmente sfavorevole.
In tal modo coltiviamo la speranza.

http://www.senosalvo.com/mai_perdere_la_speranza.htm

#746.121 Scritto: 10/02/2025



Il blog va a gonfie vele per diverse ragioni.
La mia passione stenta a rilanciarsi per molte ragioni che cercherò nei prossimi giorni di spiegare .

Il blog non è solo quello che vedete . Io lo considero un vero Iceberg
perchè voi vedete solo la parte emersa .
Eppure anche solo per la parte emersa già i dati sono veramente impressionanti



2.755 utenti che hanno scritto 750.000 commenti, 49.755 pagine di contenuti equivalenti nel cartaceo a 1350 volumi da 225 pagine, con oltre 600.000 visualizzazioni mensili e 30.138.204 visualizzazioni totali

Il blog va a gonfie vele più gonfie di quanto sembra di vedere nella parte emersa. Proviamo a riportare le buone notizie


1) Le ragioni di questo ottimismo sono confermate dalla pubblicazione di ben 5 tesi di psiconcologia : 4 rintracciabili nella parte immersa, mentre tutti conosciamo la tesi di psicologia di Duranti Beatrice presentata al nostro Convegno di Parma del 2019.

https://www.repository.unipr.it/bitstream/1889/3958/1/tesi%20Beatrice%20Duranti%20pdf.pdf

2) Molti non si sono accorti quale sia il RANKING del nostro blog grazie ad un archivio enorme di contenuti raccolti in quasi 50.000 pagine che stampate
potrebbero essere raccolte in 1350 volumi da 225 pag/cad.
Questi dati possono dire poco se superficialmente si guarda solo alla parte emersa del blog. Io che ricevo commenti anche privati invece ho le prove di quanti e quali risultati produce il nostro blog soprattutto in lettori che non sono neanche utenti del blog

Grazie al Ranking che si riferisce alla posizione nella classifica dei motori di ricerca come Google. Ottenere un buon ranking per parole chiave rilevanti per la propria attività solitamente significa ottenere traffico al sito e conversioni.
Riporto un esempio per rendere più comprensibile questo concetto.
Ricevo da sempre e continuamente mail di critiche ma soprattutto di ringraziamenti perchè utenti della rete che neanche conoscevano il blog sono stati indirizzati da noi dai motori di ricerca digitando una Keyphrase, nota anche come frase-chiave, che è un insieme di parole che definiscono l’argomento principale di una pagina web.
Così ho registrato da utenti non del blog ringraziamenti per i pareri di Juventina Fiduciaria, per le narrazioni di molte RFS, e persino di incoraggiamenti a non smettere di scrivere per Robe68.
Vi riporto un caso recentissimo tratto da una mail nel giorno di Natale di una giovane metastatica Triplo Negativo che mi narra la sua storia oncologica che non posso riportare perchè contiene dati sensibili e che mi scrive
"Dottore da quando ho scoperto di essere una paziente metastatica la mia vita si è fermata in attesa della morte....della dolce morte.
Oggi in un momento di reazione mi sono rivolta al dr. Google digitando "ex-metastatica viva" sperando che la rete mi desse prova dell'esistenza di compagne di avventura metastatiche vive.
Così ho scoperto, regalo di Natale il vostro blog.......... E oggi sono rinata"


Ho voluto provare anche io .
Digitando "ex metastatica viva "
Il dr. Google, grazie al nostro potente Ranking mi ha immediatamente indirizzato al nostro blog
https://www.medicitalia.it/spazioutenti/forum-rfs-100/come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno-44-49518.html

Ed in effetti anche solo digitando una breve Keyphrase i motori di ricerca richiamano quasi sempre il nostro blog in prima pagina ed al primo posto

https://www.bing.com/search?q=Ex+metastatica+viva+e+vegeta&cvid=691a9e642ca24e56b738054249798d84&gs_lcrp=EgRlZGdlKgYIABBFGDkyBggAEEUYOTIGCAEQRRg80gEJMTU0MDRqMGo0qAIIsAIB&FORM=ANAB01&PC=LCTS



in particolare al post di Lela

"Lela:
Buon Natale doc e rfs
Io ci sono
Ex metastatica
Viva e vegeta"


🫂😘🤗💓💐💐💐

SONO RINATA GRAZIE A LELA

Questo blog avrebbe dovuto dopo 10 anni (siamo al quindicesimo anno di vita) dimostrare che la narrazione attraverso la scrittura e la condivisione comportasse un netto miglioramento dei fattori prognostici modificabili a partire dal tasso di mortalità che attualmente è dello
ZERO, virgola
Questo dato ha solo un valore osservazionale e poco scientifico perchè la vera ricerca impone una randomizzazione dei campioni utenti-non utenti che non è stato possibile realizzare per l'arrivo della pandemia e per le note vicende scatenate dalla chat condominiale.
Prendiamo atto , ed è inconfutabile che il nostro tasso di mortalità su 2755 utenti è dello
ZERO, virgola pari ad un rischio equiparabile a quello che si corre nell'attraversamento di una strada sulle strisce pedonali.
Merito della Medicina Narrativa ?
Si se questa si accompagna alle terapie oncologiche di ultima generazione.
Dal punto di vista neuroscientifico le parole sono passate da simboli astratti e vere e proprie potenti frecce che colpiscono gli stessi bersagli biochimici dei farmaci. E' questo il concetto che oggi sta emergendo : parole e farmaci usano gli stessi meccanismi d'azione.
L'effetto può essere misurato dal punto di vista neuroscientifico attraverso tecniche sofisticate, per esempio le tecniche di bioimmagine.
Queste ci permettono di vedere cosa succede nel cervello del paziente quando interagisce con il proprio medico o, più in generale, anzi soprattutto interagendo con le persone che meglio di tutte ( e sono le compagne di avventura) possono comprendere attraverso la

Esiste un effetto placebo anche nelle parole ?
http://www.senosalvo.com/placebo_I.htm

Certamente Anzi le parole sono il mezzo principale per indurre aspettative positive , fiducia e speranza . E il placebo è un farmaco potentissimo. Come lo è il NOCEBO , perchè pure le parole negative inducono aspettative negative per cui l'individuo si aspetta da un momento all'altro qualcosa di spiacevole. Se io comunico ad una persona (quindi attenzione ai contagi di nocebo diffusi nelle sale di attesa) che sta per succedere qualcosa di brutto la metto in uno stato di ansia anticipatoria, che equivale ad un segnale di allarme che gli serve per prepararsi ad affrontare la situazione. Lo stato d'ansia anticipatoria è dovuto all'attivazione dei nostri lobi prefrontali che attivano una sostanza che amplifica il dolore. Ecco perchè solo il rumore del trapano del dentista ci fa sentire dolore.
L'ansia anticipatoria è teoricamente un segnale di allarme protettivo , ma se non controllato provoca lo stato d'ansia che così bene ci ha descritto più volte la nostra Daniela Sicilia.
Al contrario se io mi aspetto di star meglio ( sufficiente l'IO CI SONO delle mie compagne di avventura) il cervello produce all'istante antidolorifici naturali , ed il tutto è dimostrabile con le immagini della Risonanza Magnetica funzionale. Ecco perchè non smetterò mai di raccomandare di non lesinare al blog il regalo periodico di un piccolo contributo che comporta una connessione di pochi minuti
perchè anche solo con un segnale di presenza si accendono sia le aree anteriori del cervello che quelle più profonde (sistema limbico) .Quando si accendono queste aree si producono sostanze simili all'oppio e alla morfina e alla cannabis che producono e riduzione del dolore .
Quindi la Speranza e l'aspettativa di miglioramento usano gli stessi meccanismi che sono il bersaglio di farmaci quali la morfina.
La Speranza è una caratteristica della specie umana.
Per fortuna la Speranza è sempre contagiosa anche solo con un semplice



Genera fiducia ed aspettative positive che si traducono in produzione di oppioidi che possono solo avere effetti positivi persino sul sistema immunitario. Ecco perchè da sempre scrivo che

Avendo sperimentato su di me ultramaratoneta e numerosi altri ultramaratoneti nelle gare estreme nel deserto che dopo 35 ore di corsa continua si assiste (per over dose di endorfine) alla scomparsa completa del dolore e della fatica , a causa della separazione corpo -mente

http://www.senosalvo.com/sport_estremo_stati_alterati.htm



A proposito di effetto PLACEBO-NOCEBO molte pazienti attribuiscono numerosi effetti collaterali ad alcuni farmaci , Letrozolo in primis .
Ma perchè alcune pazienti lamentano effetti collaterali, mentre altre no?
Forse perchè molti pazienti e oncologi, non tutti per fortuna, soffrono della Sindrome del Bugiardino : leggono quali possibili effetti secondari si possono avere e......inevitabilmente li hanno tutti a partire dalla caduta dei capelli.
Potrei allegare numerosi esempi che illustrano le aspettative -placebo-nocebo. Ne cito uno per tutti.
Sara Errani nota tennista italiana non ha avuto un tumore al seno .
L'ha avuto la sua mamma .
Lei è stata squalificata per 10 mesi perchè trovata positiva al Letrozolo , un modulatore metabolico utilizzato per la cura dei tumori ormono-responsivi.
Sara Errani si è giustificata raccontando che una cps utilizzata dalla mamma fosse finita ...SIC...e RI-SIC nel piatto dei tortellini.
Non mi interessa dare giudizi etici sulla vicenda .
Ma quel che appare nella sua evidenza :
1) Se il farmaco è incluso nella lista dei dopanti è perchè ci sono sportivi che credono (aspettativa-placebo) , mentre io ritengo che si tratti solo di una illusione fasulla , di poter aumentare la performance sportiva.
2) Le loro aspettative (placebo), pur essendo illusorie, in effetti migliorano le prestazioni motivazionali.
3) In assenza di aspettative negative (sindrome del bugiardino) evidentemente non ha il Letrozolo alcun effetto collaterale che molte pazienti lamentano.

Probabilmente lo stesso meccanismo vale anche per la chemioterapia ed altre terapie oncologiche.
Le aspettative non si devono confondere con le motivazioni.
Essere intensamente motivati rappresenta la norma nella specie umana. Siamo tutti speciali, solo che spesso non lo sappiamo, perchè la pseudoscienza ipersemplificata dei rotocalchi ci ha fatto credere che il successo sia frutto di un talento naturale immodificabile . Ciò vale anche per gli insuccessi . Io ero bravissimo al liceo classico nelle discipline umanistiche , ma mi hanno fatto credere RIUSCENDOCI di essere negato per la matematica ed è quello cui credo ancora. Ci fanno credere che è inutile affannarsi con l'impegno se sei negato per la musica o per lo sport.
Questa condizione, lo scrivo anche per Daniela, si può riscontrare anche dopo una malattia grave ed è stata sperimentata persino negli animali e definita come IMPOTENZA APPRESA.
Tutti abbiamo MOTIVAZIONI .
Il vero problema sta nella capacità di farle durare a lungo.
Ecco perchè si parla di RESILIENZA




Resilienza è la capacità di persistere, di far durare le motivazioni nonostante gli ostacoli e le difficoltà.
Quindi il grado di resilienza non è l'effetto del possesso di un fisico invulnerabile , di una predisposizione attraverso un gene ereditato o di un potere sovrannaturale. Quindi la resilienza è una capacità incrementabile perchè è una disciplina che si può coltivare nel senso che si può allenare dedicando del tempo ogni giorno.
Si tratta ovviamente di una capacità cognitiva perchè corpo e mente non sono separati :i pensieri influenzano il funzionamento del corpo e viceversa.
Nella mia lunga attività sportiva ho potuto verificare che le persone resilienti possono contare su una risposta adeguata per sostenere le proprie emozioni che si traducono in un significativo spostamento della soglia del dolore e della fatica . come ho potuto verificare a temperature di -30C ° nel Nord Europa in prossimità del Polo Nord

e di 50 C° nella scoperta del deserto.

Cioè si possono esprimere altissimi livelli di impegno facendo leva solo su motivazioni interne , quelle che gli psicologi chiamano motivazioni intrinseche rispetto a quelle estrinseche.
Purtroppo , come ho ricordato più volte a Pepeli (ricorda ?), viviamo in un contesto culturale che ci porta a sovrastimare l'apporto dei fattori esterni.
Conosco donne che non si azzardano neanche a gettare gli spaghetti sull'acqua che bolle senza i consigli del Mental Coach (Coach de che ?????), che si definisce motivatore solo perchè tratta la motivazione come se fosse una scatola di [i]fiale di motivina.[/i]
Succede solo al cinema.
Differente e indiscutibile l'apporto , tra gli scopi del blog, di chi aiuta alla scoperta delle motivazioni intrinseche

La scoperta del deserto e di quanto si possa fare per aiutare il prossimo a scoprire le motivazioni intrinseche ho potuto verificarlo nella mia professione di chirurgo oncologo che non ha scoperto l'esistenza delle fiale di motivina, ma ha scoperto diverse modalità per aiutare i pazienti a mantenere a lungo la motivazione adi poter guarire.
La diagnosi di tumore anche se oggi si guarisce sempre di più può essere percepita come una sentenza di morte
Già nel secolo scorso mi resi conto incoraggiato da Umberto Veronesi, che mi regalò la sua prefazione al libro, che uno degli strumenti per mantenere a lungo la motivazione della guarigione è la narrazione della malattia.

Nel 1989 pubblicai il primo volume al mondo di Medicina Narrativa termine a quell'epoca ancora sconosciuto imparando da autodidatta l'arte della scrittura che cura.
Imparando che la parola può essere carezza o schiaffo, macigno e piuma, veleno e antitodo, secondo l'intenzione e la nostra capacità linguistica.


https://www.medicitalia.it/libri/oncologia-medica/118-il-carcinoma-mammario-dalla-parte-della-paziente.html
Pur essendo ancora un chirurgo giovanissimo mi resi conto che narrare la propria malattia può aiutare il paziente a rimettere insieme i suoi "pezzi" che la malattia ha prepotentemente frammentato.
Perchè se la persona malata riesce a trovare una propria voce per raccontarla , allora inizia a mutare la percezione stessa della malattia , che si traduce in una sfida alla solitudine ed al silenzio che in genere si accompagnano ad essa.









.
.
.
.
- Modificato da salvocatania
Annina Fiduciaria
Annina Fiduciaria
Buonanotte a tutti 🐻💖
DarkElena Fiduciaria
DarkElena Fiduciaria
Io ci sono

Lady*
Bene per la visita

Valet87
Sono contenta che vi siate trovati meglio in questa seconda visita. Andrà tutto bene

Spuzzi83
E' solo uno scupolo in più, vedrai che non sarà nulla.

Isa55
Forza Isa, siamo con te
DarkElena Fiduciaria
DarkElena Fiduciaria

Buonanotte a tutti!

Giuli91
Giuli91

Buonanotte 💗

Franc.64
Franc.64

Ci sono!

Un abbraccio a Lori

Buonanotte blog e dottor Catania!

🌈 meno bombe, più ricerca🌈

Maryca
Maryca

Buonanotte blog😘
Sogni e pensieri felici

rosy64
rosy64

Buongiorno a tutto il blog e al Dottore ☕❤️

Tantissimi fili colorati per chi è oggi in agenda e a chi ne ha bisogno
Io ci sono ❤️❤️❤️❤️❤️

Rispondi