Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

Ieri ero al parco con altre mamme
Premetto che non sanno nulla della mia storia o comunque io non ho mai raccontato nulla a nessuno
Una di queste raccontava alle altre di una sua parente che ha metastasi al cervello, che fa chemio ecc ecc
Io mi sono messa a guardare il telefono ma purtroppo la sentivo ugualmente
Ho pensato di alzarmi, salutare e andarmene con una scusa
Poi ho pensato"troverò sempre qualcuno che parlerá di malattie, tumori, e mi ricorderá quello che ho passato"
Quindi sono rimasta e mi sono cercata ricette da fare a capodanno
Dite che ho allenato la resilienza??
Che palle però...io al tumore non ci penso e poi arrivano gli altri a ricordarmelo con i lori discorsi

Premetto che non sanno nulla della mia storia o comunque io non ho mai raccontato nulla a nessuno
Una di queste raccontava alle altre di una sua parente che ha metastasi al cervello, che fa chemio ecc ecc
Io mi sono messa a guardare il telefono ma purtroppo la sentivo ugualmente
Ho pensato di alzarmi, salutare e andarmene con una scusa
Poi ho pensato"troverò sempre qualcuno che parlerá di malattie, tumori, e mi ricorderá quello che ho passato"
Quindi sono rimasta e mi sono cercata ricette da fare a capodanno
Dite che ho allenato la resilienza??
Che palle però...io al tumore non ci penso e poi arrivano gli altri a ricordarmelo con i lori discorsi
Sì io credo che tu abbia allenato la resilienza senz'altro, ma cmq quello che dici è assolutamente comprensibile.
Come comprensibile sarebbe stato anche se te ne fossi andata con una scusa.
Perchè se lo facevi non stavi negando nè scappando da nulla : ti stavi semplicemente volendo bene .
Per allenare la resilienza non è che si deve x forza sopportare pesi su pesi .
Dobbiamo anche volerci bene , la serenità e la positività di pensiero sono alla base dello star bene.
La consapevolezza è alla base della resilienza.

Il mio primo pensiero é stato andarmene per non ascoltare, per non ricordare, peró poi ho pensato che non posso passare la vita a scappare appena sento qualcuno parlare di "tumore" perché chissá quante altre volte mi capiterá che qualcuno involontariamente ne parli

Buongiorno

Spero di non essere fraintesa, ma non credo che si tratti in questo caso di allenare la resilienza..
Se scegliamo, del tutto legittimamente, di non condividere il nostro percorso di malattia non possiamo stupirci che nelle conversazioni della quotidianità, che avvengano anche in nostra presenza, possa accadere che si parli di cancro.
O di diabete. O di malattie cardiache. O di separazioni. Divorzi. Figli problematici. Di cose della vita che possono accadere. Alcuni di queste cose ci riguarderanno più da vicino e risuoneranno dentro di noi con una maggiore intensità.
Ma le altre persone non sono responsabili del nostro specifico sentire, se non le abbiamo coinvolte in ciò che ci è accaduto. E, perlomeno io la penso così, anche se le abbiamo coinvolte. Perché a tutti può accadere di parlare di argomenti di cui solo dopo che ne abbiamo parlato ricordiamo che sono fonte di sofferenza per i nostri interlocutori.
Può succedere. Anche se si è attenti all'altro.
Lo avremo fatto anche noi, talvolta inconsapevoli che stavamo provocando una sofferenza o un fastidio.
Il cancro non è più, e noi per prime dovremmo saperlo, un argomento tabù. Se ne parla. Ci riguarda. Possiamo fare in modo che ci riguardi in modo "sano". È una cosa che è capitata. Con la quale io personalmente dovrò convivere tutta la vita. Ma dovrò convivere con il cancro. Non con il pensiero del cancro.

Premetto che non sanno nulla della mia storia o comunque io non ho mai raccontato nulla a nessuno
Una di queste raccontava alle altre di una sua parente che ha metastasi al cervello, che fa chemio ecc ecc
Io mi sono messa a guardare il telefono ma purtroppo la sentivo ugualmente
Ho pensato di alzarmi, salutare e andarmene con una scusa
Poi ho pensato"troverò sempre qualcuno che parlerá di malattie, tumori, e mi ricorderá quello che ho passato"
Quindi sono rimasta e mi sono cercata ricette da fare a capodanno
Dite che ho allenato la resilienza??
Che palle però...io al tumore non ci penso e poi arrivano gli altri a ricordarmelo con i lori discorsi
È successo spesso anche a me con mamme che oltretutto sapevano bene la mia situazione (e non do a loro nessuna colpa perché capita) , a volte sono rimasta, altre sono intervenuta ma non ti nascondo che mi è capitato più volte di andarmene, senza nemmeno trovare una scusa sinceramente. Dobbiamo fare ciò che ci sentiamo in quel momento, ascoltare noi soprattutto, anche questo secondo me è un allenamento alla resilienza ♥️


Io non ho detto niente a nessuno...non mi va proprio di parlarne.Sono molto riservata, anche troppo😅

Se si vuole esagerare in precauzioni ripeta la mammografia monolaterale ( lato delle microcalcificazioni) tra 4-6 mesi .
Intanto stia tranquilla.
Grazie mille dottore! Buone Feste a lei e a tutte! Che Dio porti tante benedizioni. Sarete nelle mie preghiere.

Come disse a me il Dott.Catania bisogna guardare il nostro paniere di spesa salutare e non il singolo sgarro




Ciao Adri, come va? Un abbraccio forte 😘

Se scegliamo, del tutto legittimamente, di non condividere il nostro percorso di malattia non possiamo stupirci che nelle conversazioni della quotidianità, che avvengano anche in nostra presenza, possa accadere che si parli di cancro.
O di diabete. O di malattie cardiache. O di separazioni. Divorzi. Figli problematici. Di cose della vita che possono accadere. Alcuni di queste cose ci riguarderanno più da vicino e risuoneranno dentro di noi con una maggiore intensità.
Ma le altre persone non sono responsabili del nostro specifico sentire, se non le abbiamo coinvolte in ciò che ci è accaduto. E, perlomeno io la penso così, anche se le abbiamo coinvolte. Perché a tutti può accadere di parlare di argomenti di cui solo dopo che ne abbiamo parlato ricordiamo che sono fonte di sofferenza per i nostri interlocutori.
Può succedere. Anche se si è attenti all'altro.
Lo avremo fatto anche noi, talvolta inconsapevoli che stavamo provocando una sofferenza o un fastidio.
Il cancro non è più, e noi per prime dovremmo saperlo, un argomento tabù. Se ne parla. Ci riguarda. Possiamo fare in modo che ci riguardi in modo "sano". È una cosa che è capitata. Con la quale io personalmente dovrò convivere tutta la vita. Ma dovrò convivere con il cancro. Non con il pensiero del cancro.
Certo, concordo.
Forse non mi sono spiegata bene....
Quello che voglio dire è che andarsene non significa mettere la testa sotto la sabbia se sì ha raggiunto la consapevolezza di quanto ci è accaduto e si impara a conviverci.
Scusate oggi non trovo le parole giuste x esprimere quello che vorrei dire.....😅

Io me ne sarei andata. Abbandono il campo anche quando si parla di figli, figurati di cancro.
Non credo sia una questione di resilienza, ma non voglio soffrire più del necessario.
Essendo una appassionata di cinema sono andata a vedere il film leone d'oro a Venezia: "la stanza accanto" di Almodovar. Certo, non ho rinunciato, ma mi costa fatica.
Una mia amica sta facendo tutto l'iter degli accertamenti per un nodulo sospetto, ovviamente la seguo e le sto accanto, perché è importante.
Ma laddove non servo o non è importante che io ci sia, me ne vado sicuro

Io ad esempio quando sono in sala d' aspetto in dh metto le cuffiette per non sentire
Non conoscevo il film, ho letto la trama
Dev'essere stata tosta guardarlo