Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Buonasera a tutti, Io ci sono💗
Anche se in questi giorni sono stata assente con il cuore sono sempre con voi. Una mia amica sta combattendo in ospedale contro il cancro ovarico che oramai li ha preso tutta la zona peritoneale. È ricoverata e li hanno messo il sondino perché continua a vomitare nero. Sono veramente dispiaciuta e preoccupata per lei. Mi auguro con tutto il cuore che si possa rimettere in piedi di nuovo. Lei ha una storia particolare e ha un figlio di 13 anni,il migliore amico del mio secondo genito Alessandro. Io li voglio un mondo di bene a queste persone e mi dispiace tantissimo per quello che stanno passando. Li mando tantissimi fili colorati a lei e a tutte voi splendide donne che dovete affrontare interventi, cure,esami e visite. 🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈💗💗💗
Io ci sono
Fili colorati per un buon proseguo di settimana
Serena notte
Antonia
FIli colorati per chi ne ha bisogno
Buonanotte a tutti!
Certo doc capisco ..
Ma nn posso inviarle mammografia vero?
Le relazioni muoiono nella trascuratezza ,
nell'incomunicabilità e nella indifferenza,
non nelle discussioni e nemmeno nei dissidi.
L'indifferenza è più colpevole
della violenza stessa.
L’indifferenza racchiude la chiave
per comprendere la ragione del male,
perché quando credi che una cosa
non ti tocchi, non ti riguardi,
allora non c’è limite all’orrore.
L'indifferenza non è un inizio,
è una fine e, quindi,
l'indifferenza è sempre l'amica del nemico,
perchè avvantaggia l'aggressore,
tumore , manipolatore o dittatore,
mai la sua vittima,
il cui dolore si amplifica
quanto più si sente dimenticata.
( Salvo C.omplicazioni)
https://www.medicitalia.it/blog/senologia/8973-uomini-ominicchi-e-cancer-ghosting.html
L'indifferenza e....l'ignoranza delle persone SOTUTTOIO !
Ci sono parole che non vorremmo mai pronunciare , sicuri che non ci appartengano più : la vergogna e l'ignoranza.
Eppure recentemente ci sono stati pericolosi avvertimenti di una generale decadenza : l'Oxford Dictionary ha scelto "brain rot " (marcescenza mentale)
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https://www.bing.com/search?pglt=43&q=brain+rot&cvid=6b158ac3324343d7892a6c7b8e76a8a2&gs_lcrp=EgRlZGdlKgYIABBFGDkyBggAEEUYOdIBCDQ0MzVqMGoxqAIAsAIA&FORM=ANNTA1&PC=LCTS
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https://www.vanityfair.it/article/il-brain-rot-e-lo-spettro-del-declino-cognitivo-siamo-davvero-spacciati
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come parola dell'anno, il rapporto Censis avverte che troppi studenti arrivano al termine degli studi sapendo a mala pena leggere e far di conto. E infine il rapporto OCSE certifica che in Italia un terzo degli adulti è analfabeta funzionale (=sa leggere e scrivere ma non capisce un articolo di giornale).
L'ignoranza senza vergogna è una grande tragedia sociale che ci rende tutti opinionisti e SOTUTTOIO.
C'è un clima diffuso di regressione, di negazionismo, di falsità che ricorda gli anni Venti del secolo scorso : diffidenza verso la Scienza , negazione della Scienza in favore delle autocrazie, sovranismi, fanatismi, populismi .
Così per nascondere la nostra ignoranza siamo diventati tutti opinionisti .
E siamo come tali riconosciuti anche dalle istituzioni che si premurano di cancellarci le multe.
E con il fiasco di vino in mano ed il sigaro in bocca ci consoliamo condividendo tra noi negazionisti la
" è stato il vaccino a rovinarmi la salute " [Sic !!!!]
Il caso più clamoroso , quello di Mauro Corona, che mi era anche simpatico sino a che si è messo con scarsa competenza a fare l'opinionista sui vaccini , che gli avrebbero rovinata la salute , mentre viene ripreso con il fiasco di vino in mano ed il sigaro perennemente in bocca.
https://www.msn.com/it-it/salute/other/mauro-corona-shock-il-vaccino-mi-ha-rovinato-la-vita-lo-sfogo-gela-bianca-berlinguer/ar-AA1vFuLT?ocid=BingNewsSerp
3 anni e mezzo fa anche il sottoscritto scriveva scandalizzato che fosse una
la scoperta dei complottisti (poi diventati NO VAX) di voler curare Donald Trump ammalato, per fortuna sua di Covid lieve, con la candeggina.
Dopo quasi 4 anni ho avuto la magra consolazione di avere avuto ragione a scandalizzarmi
https://www.msn.com/it-it/salute/other/idrossiclorichina-cura-il-covid-l-articolo-viene-ritirato/ar-AA1w7kIq?ocid=msedgntp&pc=LCTS&cvid=5787d288c5c744d9b4a0fef39d58d2a1&ei=128
4 anni fa quelli che poi sono diventati No Vax ci proponevano l'idrossiclorochina come potenziale trattamento per il Covid (Sic e RI-sic !!!)
Come se non bastassero in Italia i 170.000 morti lasciati da questa nuova malattia prima dell'arrivo dei vaccini.
Donald Trump uomo fortunato !!
Ecco quando si curava con la candeggina e invitava il mondo intero a seguire il suo esempio.
https://www.bing.com/videos/riverview/relatedvideo?q=donald+trump+Covid+idroclorochina+candeggina&mid=5129715499E1050970B55129715499E1050970B5&mcid=22C9BCC300D84A4984DD48EE3CE0097E&FORM=VIRE
Ci sono!
Buona notte a tutti e tutte!
🌈stop war 🌈
Fate bei sogni
Io ci sono
Buonanotte a tutti 🌟 🌟 🌟 🌟 🌟 🌟 🌟 🌟
L’aggiornamento a sei anni dei dati dello studio di fase 3 OlympiA
Tumore seno con mutazione Brca, 88% pazienti trattati con Olaparib è vivo a 6 anni
Quasi l’88% dei pazienti con tumore del seno in stadio precoce e mutazione Brca trattati con olaparib adiuvante è vivo a sei anni. L’aggiornamento a sei anni dei dati dello studio di fase 3 OlympiA ha dimostrato miglioramenti prolungati e clinicamente rilevanti della sopravvivenza globale (Os), della sopravvivenza libera da malattia invasiva (Idfs) e della sopravvivenza libera da malattia a distanza (Ddfs) in pazienti con tumore della mammella in stadio precoce negativo per Her2, ad alto rischio di recidiva, con mutazione germinale dei geni Brca (gBRCAm).
I risultati sono stati presentati al San Antonio Breast Cancer Symposium 2024, che si è svolto recentemente, e si aggiungono ai risultati positivi pubblicati sul The New England Journal of Medicine.
Con un follow-up mediano di 6,1 anni, i risultati hanno mostrato che nei pazienti eleggibili, che avevano completato la terapia locale e la chemioterapia neoadiuvante o adiuvante standard, olaparib in adiuvante ha ridotto il rischio di morte del 28% rispetto a placebo, con l’87,5% dei pazienti trattati con olaparib ancora in vita a 6 anni rispetto all’83,2% di quelli trattati con placebo.
Olaparib – si legge – ha anche dimostrato miglioramenti prolungati e clinicamente rilevanti degli endpoint di Idfs (primario) e Ddfs (secondario). Infatti, olaparib, rispetto a placebo, ha ridotto il rischio di recidiva di tumore della mammella invasivo, di secondi tumori o di morte del 35% e ha ridotto il rischio di recidiva di malattia a distanza, di secondi tumori non-mammari o di morte del 35%. Il beneficio con olaparib è risultato coerente in tutti i sottogruppi principali, tra cui pazienti con malattia ad alto rischio positiva ai recettori ormonali.
Nel 2023, in Italia, sono stati stimati 55.900 nuovi casi di carcinoma della mammella.
I risultati dello studio OlympiA si riferiscono ai tumori della mammella in stadio precoce, insorti in donne con mutazione in uno o entrambi i geni denominati Brca1 e Brca2 -
. In presenza di una mutazione Brca, il tumore della mammella tende a manifestarsi in una popolazione più giovane.
Inoltre, una parte di queste neoplasie è caratterizzata da un rischio di recidiva più elevato. Gli importanti risultati a lungo termine dello studio OlympiA confermano che il trattamento adiuvante con olaparib per un anno continua a produrre un beneficio di sopravvivenza clinicamente significativo, per oltre sei anni, con un beneficio persistente in tutti i sottogruppi. Inoltre, i dati di tossicità a lungo termine, così come quelli sulle gravidanze, sono rassicuranti per queste pazienti, che di solito sono più giovani. Olaparib colpisce specificamente le mutazioni dei geni BRCA1 e 2, per ridurre ulteriormente il rischio di recidiva e aumentare le probabilità di guarigione definitiva.
"I dati dello studio OlympiA
sottolineano l’importanza di eseguire il test per la mutazione dei geni Brca al momento della diagnosi, per poter identificare al più presto le pazienti eleggibili che possono trarre beneficio dal trattamento con olaparib.
Il test può essere prescritto dall’oncologo, dal chirurgo o dal genetista, che diventano responsabili anche di informare adeguatamente la paziente sugli aspetti genetici collegati ai risultati. Il test per le mutazioni Brca, da un lato, consente una migliore presa in carico della paziente, dall’altro, fornisce un’informazione utile per i suoi familiari. L’identificazione di varianti patogenetiche nei geni Brca permette infatti di intraprendere un percorso di consulenza oncogenetica nei familiari, per identificare i portatori sani, ad alto rischio di sviluppare la malattia.
A questi ultimi, è possibile proporre programmi mirati di sorveglianza, finalizzati alla diagnosi precoce dei tumori associati alle sindromi a trasmissione familiare, e/o strategie finalizzate alla riduzione del rischio.
Con un follow-up più esteso, il profilo di sicurezza e tollerabilità di olaparib – dettaglia la nota – è risultato in linea con quanto osservato nelle precedenti analisi. In particolare, non sono emerse evidenze di aumento del rischio di sindrome mielodisplastica o di leucemia mieloide acuta rispetto a placebo. Lo studio OlympiA è coordinato dal Breast International Group (BIG) in collaborazione con NRG Oncology, US National Cancer Institute (NCI), Frontier Science & Technology Research Foundation (FSTRF), AstraZeneca e Msd. Olaparib è approvato negli Stati Uniti, Unione Europea, Giappone e in numerosi altri Paesi per il trattamento del tumore della mammella gBRCAm, Her2 negativo ad alto rischio. Olaparib è anche approvato negli Stati Uniti, Unione Europea, Giappone e in numerosi altri Paesi per il trattamento dei pazienti con tumore della mammella metastatico gBRCAm, Her2 negativo. Nell’Unione Europea questa indicazione comprende anche i pazienti con tumore della mammella localmente avanzato. Il tumore della mammella in fase iniziale è definito come una malattia confinata alla mammella, con o senza coinvolgimento dei linfonodi regionali, e assenza di malattia metastatica a distanza. Negli Usa il tasso di sopravvivenza a 5 anni è del 99,6% per il tumore localizzato solo a livello mammario e dell’86,7% per il tumore esteso alle strutture adiacenti o ai linfonodi. Nonostante i progressi nel trattamento del tumore della mammella in stadio precoce, fino al 30% dei pazienti con caratteristiche cliniche e/o patologiche ad alto rischio sviluppa una recidiva nei primi anni dalla diagnosi e i pazienti con mutazioni gBRCA hanno una maggiore probabilità di diagnosi in età più giovane rispetto a quelli senza queste mutazioni. Il cancro della mammella è uno dei tumori più eterogenei dal punto di vista biologico, con vari fattori che ne determinano lo sviluppo e la progressione. La scoperta dei biomarcatori coinvolti nello sviluppo del tumore della mammella ha avuto un grande impatto sulla conoscenza della malattia. —