Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

Mando un abbraccio a tutti coloro che hanno perduto una persona cara per il COVID e che non hanno potuto dire addio ai loro cari vivendo un dolore immenso e profondo, a chi si sente sperduto o confuso dalla follia strampalata di una persona per cui non posso che dispiacermi per il decorso della malattia e per la scarsa empatia dimostrata su diversi fronti.
Io dico andiamo avanti, in nome della scienza e con l affetto e la vicinanza che da sempre accomuna questo luogo.

Dobbiamo proprio imparare a "spostare il pensiero ". A concentrare la nostra attenzione solo su ciò che di buono la terapia sta facendo per noi.
È davvero un esercizio di resilienza, ma ci tocca proprio farlo. Perché solo così possiamo vivere i nostri giorni tra un controllo e l'altro con pienezza. Perché alla fine per noi non si tratta nemmeno di "criceti danzanti ". Se non spostiamo il pensiero rischiamo di rimanere in gabbia con dei leoni affamati. Quello che ho capito per me in questi mesi e in questi giorni è che non posso, non possiamo, trascorrere il nostro tempo aspettando che da una tac o da una risonanza si passi a quella successiva. Perché "quel tempo intermedio " è la nostra vita. È così per tutti, senz'altro, ma forse per noi un po' di più. La nostra vita sarà scandita da accertamenti ravvicinati. E non ci possiamo permettere di non vivere tra un accertamento e l'altro. Non possiamo dirci " beh adesso vediamo come va la risonanza e poi vediamo se fare un weekend al lago ", o comprare un abito, o proseguire nei lavori di ristrutturazione del tuo casale
.. lo dobbiamo fare e basta. Facciamo la tac la risonanza la pet, facciamo quello che dobbiamo fare, usciamo dal tubo e ricominciamo a vivere. Fino al referto. E poi di nuovo da capo, fino all'accertamento successivo. Archiviamo ciò che abbiamo fatto, continuiamo le terapie, allunghiamo il tempo tra un accesso e l'altro per i prelievi e le visite. Inganniamolo il tempo, facciamolo durare più che possiamo. Riempiamo il tempo di qualcosa che dobbiamo fare e di tante cose che vogliamo fare.
Le tue analisi sono ok e puoi continuare terapia. A novembre farai tac. Adesso è tutto a posto. Il righello dimenticalo. Mettilo in un cassetto.
Ci trovi la mia lesione attiva all'osso iliaco. La lascio lì fino a dicembre quando farò la risonanza.
Intanto oggi sono andata dal parrucchiere e ho deciso che mi merito di avere capelli in ordine (visto che sono diventati sottili come ragnatele) e quindi ho già prenotato per la prossima settimana, e la prossima settimana prenoterò per quella successiva.
Questa piccola cosa mi ha messo di buonumore, nonostante la pioggia torrenziale che da ieri non da tregua.
Domani mattina, di nuovo sotto la pioggia stando alle previsioni, prenderò un caffè con una amica. E stasera rientrando dal lavoro ho pensato che vorrei organizzare una cena per sabato sera. O forse, anche meglio, uscire a cena.
Manteniamoci salde. Se non ce la facciamo da sole , lo faremo insieme 🤗😘

Oggi sono 39 candeline

Dobbiamo proprio imparare a "spostare il pensiero ". A concentrare la nostra attenzione solo su ciò che di buono la terapia sta facendo per noi.
È davvero un esercizio di resilienza, ma ci tocca proprio farlo. Perché solo così possiamo vivere i nostri giorni tra un controllo e l'altro con pienezza. Perché alla fine per noi non si tratta nemmeno di "criceti danzanti ". Se non spostiamo il pensiero rischiamo di rimanere in gabbia con dei leoni affamati. Quello che ho capito per me in questi mesi e in questi giorni è che non posso, non possiamo, trascorrere il nostro tempo aspettando che da una tac o da una risonanza si passi a quella successiva. Perché "quel tempo intermedio " è la nostra vita. È così per tutti, senz'altro, ma forse per noi un po' di più. La nostra vita sarà scandita da accertamenti ravvicinati. E non ci possiamo permettere di non vivere tra un accertamento e l'altro. Non possiamo dirci " beh adesso vediamo come va la risonanza e poi vediamo se fare un weekend al lago ", o comprare un abito, o proseguire nei lavori di ristrutturazione del tuo casale
.. lo dobbiamo fare e basta. Facciamo la tac la risonanza la pet, facciamo quello che dobbiamo fare, usciamo dal tubo e ricominciamo a vivere. Fino al referto. E poi di nuovo da capo, fino all'accertamento successivo. Archiviamo ciò che abbiamo fatto, continuiamo le terapie, allunghiamo il tempo tra un accesso e l'altro per i prelievi e le visite. Inganniamolo il tempo, facciamolo durare più che possiamo. Riempiamo il tempo di qualcosa che dobbiamo fare e di tante cose che vogliamo fare.
Le tue analisi sono ok e puoi continuare terapia. A novembre farai tac. Adesso è tutto a posto. Il righello dimenticalo. Mettilo in un cassetto.
Ci trovi la mia lesione attiva all'osso iliaco. La lascio lì fino a dicembre quando farò la risonanza.
Intanto oggi sono andata dal parrucchiere e ho deciso che mi merito di avere capelli in ordine (visto che sono diventati sottili come ragnatele) e quindi ho già prenotato per la prossima settimana, e la prossima settimana prenoterò per quella successiva.
Questa piccola cosa mi ha messo di buonumore, nonostante la pioggia torrenziale che da ieri non da tregua.
Domani mattina, di nuovo sotto la pioggia stando alle previsioni, prenderò un caffè con una amica. E stasera rientrando dal lavoro ho pensato che vorrei organizzare una cena per sabato sera. O forse, anche meglio, uscire a cena.
Manteniamoci salde. Se non ce la facciamo da sole , lo faremo insieme 🤗😘

Mando un abbraccio a tutti coloro che hanno perduto una persona cara per il COVID e che non hanno potuto dire addio ai loro cari vivendo un dolore immenso e profondo, a chi si sente sperduto o confuso dalla follia strampalata di una persona per cui non posso che dispiacermi per il decorso della malattia e per la scarsa empatia dimostrata su diversi fronti.
Io dico andiamo avanti, in nome della scienza e con l affetto e la vicinanza che da sempre accomuna questo luogo.

Sole cara....
Dobbiamo proprio imparare a "spostare il pensiero ". A concentrare la nostra attenzione solo su ciò che di buono la terapia sta facendo per noi.
È davvero un esercizio di resilienza, ma ci tocca proprio farlo. Perché solo così possiamo vivere i nostri giorni tra un controllo e l'altro con pienezza. Perché alla fine per noi non si tratta nemmeno di "criceti danzanti ". Se non spostiamo il pensiero rischiamo di rimanere in gabbia con dei leoni affamati. Quello che ho capito per me in questi mesi e in questi giorni è che non posso, non possiamo, trascorrere il nostro tempo aspettando che da una tac o da una risonanza si passi a quella successiva. Perché "quel tempo intermedio " è la nostra vita. È così per tutti, senz'altro, ma forse per noi un po' di più. La nostra vita sarà scandita da accertamenti ravvicinati. E non ci possiamo permettere di non vivere tra un accertamento e l'altro. Non possiamo dirci " beh adesso vediamo come va la risonanza e poi vediamo se fare un weekend al lago ", o comprare un abito, o proseguire nei lavori di ristrutturazione del tuo casale
.. lo dobbiamo fare e basta. Facciamo la tac la risonanza la pet, facciamo quello che dobbiamo fare, usciamo dal tubo e ricominciamo a vivere. Fino al referto. E poi di nuovo da capo, fino all'accertamento successivo. Archiviamo ciò che abbiamo fatto, continuiamo le terapie, allunghiamo il tempo tra un accesso e l'altro per i prelievi e le visite. Inganniamolo il tempo, facciamolo durare più che possiamo. Riempiamo il tempo di qualcosa che dobbiamo fare e di tante cose che vogliamo fare.
Le tue analisi sono ok e puoi continuare terapia. A novembre farai tac. Adesso è tutto a posto. Il righello dimenticalo. Mettilo in un cassetto.
Ci trovi la mia lesione attiva all'osso iliaco. La lascio lì fino a dicembre quando farò la risonanza.
Intanto oggi sono andata dal parrucchiere e ho deciso che mi merito di avere capelli in ordine (visto che sono diventati sottili come ragnatele) e quindi ho già prenotato per la prossima settimana, e la prossima settimana prenoterò per quella successiva.
Questa piccola cosa mi ha messo di buonumore, nonostante la pioggia torrenziale che da ieri non da tregua.
Domani mattina, di nuovo sotto la pioggia stando alle previsioni, prenderò un caffè con una amica. E stasera rientrando dal lavoro ho pensato che vorrei organizzare una cena per sabato sera. O forse, anche meglio, uscire a cena.
Manteniamoci salde. Se non ce la facciamo da sole , lo faremo insieme 🤗😘

Auguri
Anche io ho compiuto gli anni, però i miei sono un po’ di più. Anche il mio papà ha compiuto gli anni.