Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

C'è la cura per eliminarlo definitivamente

Terapia decongestionante per il linfedema del braccio correlato a cancro mammario

26 Settembre 2024

Per il trattamento del linfedema del braccio, una comune conseguenza della terapia contro il cancro mammario (BCRL), si consiglia di solito di intervenire precocemente. Le linee guida avanzate raccomandano un trattamento decongestionante del linfedema in due fasi (DLT) sebbene manchino prove a favore degli attuali protocolli di trattamento e venga regolarmente offerto l’autotrattamento con fasce compressive alle donne del Regno Unito. Un gruppo di ricercatori ha svolto un’indagine che ha preso in considerazione le prove relative al trattamento precoce del BCRL, ovvero entro 12 mesi dalla sua comparsa.

La revisione sistematica delle evidenze è stata condotta seguendo il metodo del Joanna Briggs Institute (JBI) mentre la qualità metodologica degli studi identificati è stata valutata utilizzando gli strumenti di valutazione critica del JBI. Sono stati estratti i risultati di interesse visualizzati in formato narrativo e tabulare. La forza delle prove è stata vagliata impiegando il sistema GRADE.

Sette trials e tre studi descrittivi hanno fornito prove deboli (grado B) per l’efficacia della DLT per la BCRL precoce e protocolli eterogenei hanno limitato il confronto dei risultati. Non sono emerse prove in favore di un trattamento o di una combinazione terapeutica più efficaci o per la frequenza o la durata ottimali della cura.

Gli Autori concludono pertanto che non ci sono evidenze chiare che giustifichino un cambiamento dell’attuale strategia di gestione del linfedema, sia che si tratti di autotrattamento con calze (Regno Unito) o di DLT in due fasi (altri Paesi). Sono quindi necessarie ulteriori ricerche sulla popolazione BCRL.

Support Care Cancer. 2024 Aug doi: 10.1007/s00520-024-08759-x

Efficacia di Palbociclib nella cura del cancro mammario avanzato/metastatico HR-positivo, HER2-negativo

26 Settembre 2024

Abbiamo una conoscenza limitata per quanto riguarda i dati del mondo reale (RWD) relativi all’uso di palbociclib in popolazioni di pazienti di diversi Paesi al di fuori delle Nazioni occidentali con carcinoma mammario avanzato/metastatico positivo al recettore ormonale e negativo al recettore del fattore di crescita epidermico umano 2.

Per questo motivo, Amit Rauthan e i suoi colleghi hanno condotto una revisione sistematica della letteratura sull’argomento (PubMed ed Embase) per valutare i RWD per palbociclib in Paesi al di fuori delle regioni occidentali che sono sottorappresentati negli studi clinici. Sono state le linee guida Preferred Reporting Items for Systematic Reviews and Meta-Analyses (PRISMA). Le analisi dei dati degli studi idonei sono state eseguite separatamente su abstract e su full-text per migliorare la precisione e l’affidabilità dei risultati.

Su 1485 documenti inizialmente reperiti, gli esperti ne hanno selezionati 46 ritenuti idonei. L’analisi dei dati, basata esclusivamente su pubblicazioni con testo completo che comprendevano complessivamente 2048 pazienti trattati in prima linea con palbociclib, ha rilevato una sopravvivenza libera da progressione (PFS) mediana di 20,2-36,7 mesi, una sopravvivenza globale (OS) di 39,9 mesi (riportata in una pubblicazione) e un tasso di risposta obiettiva (ORR) del 45,3-80,0%. Nella terapia di seconda linea, la PFS, la OS e l’ORR mediane variano rispettivamente da 7,0 a 24,2 mesi, da 11 a 19,6 mesi e dal 13,9% al 47,9%. Il profilo di sicurezza di palbociclib è risultato simile a quello riportato negli studi clinici precedenti e non sono stati identificati nuovi segnali di allarme per la sicurezza.

Gli Autori concludono che molte prove dimostrano che l’efficacia e il profilo di sicurezza di palbociclib in contesti reali sono in linea con quelli osservati negli studi clinici. Ciò offre spunti preziosi per il processo decisionale clinico in Paesi al di fuori delle regioni occidentali che sono sottorappresentati negli studi clinici.

Oncol Ther. 2024 Sep doi: 10.1007/s40487-024-00295-2

Relazione tra composizione corporea e tossicità da chemioterapia per la cura del cancro mammario

26 Settembre 2024

La tossicità è un problema significativo per le donne sottoposte a chemioterapia sistemica per il cancro mammario. Fino al 60% delle pazienti, infatti, manifesta tossicità ematologica mentre il 14% di loro soffre per tossicità non ematologica. La chemioterapia viene dosata utilizzando l’area della superficie corporea che non tiene conto dell’eterogeneità della massa corporea magra (LBM) e del tessuto adiposo (AT). Heather Wopat e collaboratori hanno effettuato una revisione della materia, registrata presso il PROSPERO International Prospective Register of Systematic Reviews (#CRD42021279874), per valutare le associazioni tra composizione corporea e tossicità correlata alla chemioterapia durante il trattamento del cancro della mammella.

Sono stati sistematicamente esplorati diversi database (PubMed, Scopus, CINAHL e CENTRAL) alla ricerca di studi che hanno valutato le associazioni tra composizione corporea (valutata tramite tomografia computerizzata o assorbimetria a raggi X duale) e tossicità correlata alla chemioterapia in donne sottoposte a trattamento per il cancro mammario. Lo screening degli articoli e l’estrazione dei dati sono stati condotti utilizzando il Covidence Systematic Review Management System. Il team ha impiegato criteri predeterminati per valutare il rigore del reclutamento dei partecipanti, la rappresentatività della popolazione e l’uso di misure convalidate di composizione corporea e di tossicità.

Alla fine, gli esperti hanno selezionato otto articoli, sette dei quali hanno segnalato un’associazione inversa tra LBM e tossicità sebbene le definizioni di LBM basso differissero tra loro. Tre studi hanno valutato l’associazione tra AT e tossicità da chemioterapia con risultati incoerenti. L’eterogeneità nelle misure/definizioni della composizione corporea e dei regimi di trattamento ha impedito la possibilità di eseguire meta-analisi.

Gli Autori concludono che LBM basso sembra rappresentare un fattore di rischio per la tossicità della chemioterapia, ma il ruolo dell’AT non è chiaro.

J Cancer Surviv. 2024 Aug doi: 10.1007/s11764-023-01380-7

Grazie!!!

Sondaggio vaccini

I miei oncologi non mi hanno mai parlato di vaccini

Io ci sono ❤️

Che cosa sarebbe la massa corporea magra (LBM) ?
meno grasso corporeo = più tossicità da chemio

ho capito bene?

sondaggio vaccini in sette anni di cure i miei oncologi non mi hanno mai consigliato il vaccino anti influenzale mentre per quello COVID è stato diverso infatti l'ho fatto. Però sia l'anno scorso che quest'anno non abbiamo parlato di vaccini.

E niente volevo dirvi che quest'anno non vi ho chiesto gli auguri per il mio secondo complemerda perchè me lo sono completamente dimenticata.
Era il 26/9... speriamo non mi porti sfiga non averlo festeggiato!

Buongiorno 😘
Io ci sono

Forza [b]Isa55[b] siamo con te!!

Ciao!!! Perché penso che se era lui a darmi tutti questi fastidi è perché magari era già andato un giro per il sangue e altri linfonodi a fare danni.

Isa55