Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

Adsc3
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Juventina Fiduciaria
Vero
salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
Juventina Fiduciaria:
E giustamente lei mi diceva “ e io come faccio a comunicare a una persona che ha un tumore in 10 minuti?”.

Giustamente forse no !
Perchè in realtà per comunicare bastano 13 secondi esprimendo quel semplice

e poi il resto lo si affida al linguaggio del corpo.
salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
Juventina Fiduciaria:
Per esempio devono gestire in una mattina tipo 10 o 15 appuntamenti… e devono dedicare loro 10 minuti in media ( più o meno). Insomma devono fare un tot di visite altrimenti vengono richiamati.
E giustamente lei mi diceva “ e io come faccio a comunicare a una persona che ha un tumore in 10 minuti?”.
Pensiamoci.
Un atteggiamento frettoloso, nn e’ sempre dettato da noncuranza.
Noi pazienti a volte pretendiamo… rassicurazioni , spiegazioni, tempo… ma proviamo a metterci ogni tanto dall’altra parte. Entriamo noi con un sorriso per quanto difficile sia…

E su questo mi trova d'accordo.
Adsc3
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Io penso che sia il lavoro più difficile da fare … perché oltre alla competenza che serve per tutti i lavori , qui è in gioco la salute . Per quanto il destino, e la vita di ognuno di noi dipende in primis da noi stessi , quando ci si ammala tu affidi la tua vita a qualcun altro . E credo che i dottori sanno il peso di questa forte responsabilità . A volte mi chiedo se per “ gerarchie” devono in un certo senso attenersi a protocolli anche se contrari o comunque non convinti in pieno …????
Non saprei

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
- Modificato da salvocatania
Angy65
Angy65
salvocatania
Buongiorno Doc , come al solito il mio panico prende il sopravvento e vado in tilt . La cosa che non capisco se la PET e negativa perché questo linfonodo? Non so più che pensare e credere , mi mette tanta paura iniziare di nuovo la chemio .
Angy65
Angy65
Linda1980
❤️
Adsc3
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rosy64
🩷
salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
Adsc3:
I dottori , oncologi prima di essere tali sono persone . Io vedo dottori come salvatori … e forse loro sanno che per i malati sono tali … di conseguenza. Proprio perché uomini in primis hanno anche loro paure , paura di non poter soddisfare in pieno esigenze dei malati … se si fanno troppe domande …

Le ho elencato quali sono le principali paure del medico e la più importante è forse la paura di ciò che non è stato insegnato

Se a queste aggiungiamo le ragioni elencate correttamente da Juventina o addirittura le aggressioni fisiche cui assistiamo ogni giorno anche il medico si ammala inevitabilmente di da cui si può guarire in diversi modi (*) : il più comune alzare il prezzo delle prestazioni.
Perchè se è un come Salvo Catania che ancora crede a certi valori, per quasi tutti i pazienti, salvo poche eccezioni, quel boccalone professionalmente vale poco ( ho centinaia di prove). Ma se il boccalone si fa pagare anche i consulti online e la visita oltre le 350 E allora è un grande scienziato ricercatissimo.

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(*) il BOCCALONE Salvo Catania decise, mai pentito, di curare il suo
con "ricoveri", si fa per dire nel deserto


http://www.senosalvo.com/il_deserto_parte_I.htm
- Modificato da salvocatania
Vitto84
Vitto84

Io rispetto il lavoro degli oncologi , anche perché gli occhi mi funzionano bene e basta entrare , una mattina a caso, nel reparto day hospital per vedere la mole di gente e l' esiguita ' del personale.
Io mi rendo conto di essere una paziente particolare, nel senso che sono sicuramente una persona che si documenta al di sopra della media ( in modo persino eccessivo) , vado a leggermi gli studi in inglese ... ecco purtroppo non sono una paziente che si rassicura con un " si fa così perché te lo dico io " e fine...quando avrò tempo di scrivere , vi racconterò la questione test genetici

sole 66
sole 66
Rosamaria:
Edelsten:
salvocatania
Da persona lo capisco, e dico anche che non mi aspetto principalmente di essere compresa ma curata, e che quindi per me l'aspetto fondamentale è che mi curino in modo adeguato. Il problema è la percezione di esserlo o meno che varia a seconda della capacità comunicativa del medico.
Però il malato è la parte debole, e per quanto la comprensione reciproca sia un valore è sia anche saggia, un malato credo abbia un "diritto" in più, proprio in quanto fragile.
In tutto il resto della mia vita sono disposta ad essere il più forte possibile, ma proprio là dove devo mettere la mia vita nelle mani di qualcuno, ecco, li vorrei poter essere considerata fragile e accolta come tale

Giusto, solitamente sono una persona reattiva verso i problemi e posso garantire che nella vita privata e lavorativa ho dovuto affrontare sfide difficili......capisco che la vita di questi medici abituati ad affrontare tutti i giorni la sofferenza, e l'ansia dei propri pazienti sia difficile e alzino barriere per autoproteggersi, ma dovrebbero fare un cambio di seggiola, venire in quella scomoda del malato al quale hanno appena comunicato la diagnosi più temuta e capire che una carezza, un sorriso, una rassicurazione sono necessari, poi sicuramente vengono le terapie ma non devi essere bravo solo a scrivere ricette o a richiedere esami.......io con la mia oncologa non ci devo per forza andare a cena, chiedo solamente che mi dia informazioni per far sì che il mio cervello elabori la notizia e riesca a torvare la forza per affrontare un percorso fisico ed emotivo molto pesante. Questo forse e' un mio limite ma se non conosco a grandi linee, (non ho le competenze del ns. Doc. per capire tutto il processo medico) cosa stà succedendo faccio molta fatica a fidarmi e questo mi provoca disagio ed ansia tutte le volte che devo andare a fare dh cioè ogni 28 gg......direi per tutta la vita............
Giuli91
Giuli91

Io ci sono ❤️

pepeli
pepeli
Juventina Fiduciaria:
Gia’. Persone, con i loro problemi e bagagli.
E spesso sono lavoratori dipendenti dell’azienda sanitaria per cui lavorano.
Io ne conosco una che mi ha raccontato i ritmi a cui sono sottoposti.
Per esempio devono gestire in una mattina tipo 10 o 15 appuntamenti… e devono dedicare loro 10 minuti in media ( più o meno). Insomma devono fare un tot di visite altrimenti vengono richiamati.
E giustamente lei mi diceva “ e io come faccio a comunicare a una persona che ha un tumore in 10 minuti?”.
Pensiamoci.
Un atteggiamento frettoloso, nn e’ sempre dettato da noncuranza.
Noi pazienti a volte pretendiamo… rassicurazioni , spiegazioni, tempo… ma proviamo a metterci ogni tanto dall’altra parte. Entriamo noi con un sorriso per quanto difficile sia…

Non si può sentire!
E torniamo sempre al punto di partenza: in un paese civile non dovrebbe esistere una situazione del genere , in ambiente sanitario soprattutto!
Ma è la realtà.
Il covid doveva renderci tutti migliori, tutti. Ma ha avuto esattamente l'effetto opposto.
Siamo disillusi.
Ed è facile perdere entusiasmo anche nel fare ogni giorno noi stessi un piccolo gesto x dare il nostro contributo.
Mi dispiace molto x le generazioni future che troveranno un mondo al rovescio.
Ma arrendersi è da vigliacchi, da arrendevoli. Dentro noi c'è quella luce che non si spegne mai ed è a lei che dobbiamo attingere sempre, x noi stessi e di conseguenza x tutti.
Valet87
Valet87

Buon pomeriggio
Io ci sono
Ancora ko con influenza ma ci sono

Valet87
Valet87
Robe68
Come è andata ieri? 💞

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