Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Buon pomeriggio
Per alcuni giorni ho letto e non sono riuscita a scrivere. Tante notizie pesanti e per me difficili da elaborare o per le quali proprio mi sarebbero mancate le parole.
Oggi leggo post che, più che doverosamente, si riferiscono alla morte di Paola Marella.
E mi viene da esprimere un pensiero che potrà non essere adatto o consono o fastidioso. Ma sento di voler provare ad esprimerlo.
Di cancro si muore. È un fatto indubbio. Come si muore di altre malattie che cancro non sono, si muore d'infarto, per le complicanze di un diabete, e per le conseguenze di malattie il cui nome neanche conosco.
Certamente la morte per cancro ci riguarda. E risuona dentro di noi con una violenza che la notizia di una morte dovuta ad un'altra causa non avrebbe.
Certamente la notizia di una morte, mi permetto di aggiungere anche di una morte non dovuta a cancro, deve portare con sé un senso di tristezza, di condivisione, guai se così non fosse, non saremmo umani ( e la cronaca di questi giorni mette a dura prova la nostra umanità con le notizie terribili che tutti abbiamo letto).
Ma personalmente sento che non vorrei neanche avvitarmi su questa tristezza, senza che questo significhi che non ho elaborato e rimuovo.
Posso assicurare che per me è un gran allenamento di resilienza anche leggere nel post di Lucy46 " recidiva con metastasi, se ne è andata in meno di un anno ". Ma se per non rimuovere o allenare la resilienza devo pensare ogni minuto della mia giornata che ho una malattia metastatica, allora forse non voglio essere resiliente. Perché alla malattia io non voglio dedicare tutto lo spazio della mia vita.
Perché della malattia sono perfettamente consapevole, se non lo fossi sarei cretina. Ma tra la consapevolezza e la ricerca continua di notizie o pensieri legati al cancro per me, e ripeto per me e per la mia sensibilità, c'è una grande differenza.
La mia consapevolezza e la mia resilienza non aumentano se penso continuamente alla malattia, se cerco notizie ( che infatti non cerco) di nuove terapie o di percentuali di guarigioni, o di morti.
La mia resilienza si allena mettendo a disposizione il mio corpo per le terapie, e provando ( riuscendoci alcune volte meglio altre volte peggio, come accade in tutte le cose della vita) a tenere la mente aperta alla vita. Alla vita non "di prima " ma alla vita per come io la intendevo anche prima.
La mia resilienza si allenerà giovedì pomeriggio quando mi infilerò per un'ora e mezzo nel tubo della risonanza whole body.
La mia resilienza si allena aspettando con Giulygiuly le notizie della sua tac, o leggendo i post di Ily..
La mia resilienza si allena camminando sul lungofiume con mio marito e ipotizzando di cambiare casa, o di trasferirci in montagna....perché sognare non rende più lontana o meno vera la malattia, ma fa rientrare nella nostra vita un po' di normalità.
❤️
Grazie dottore,
La famiglia infatti ha chiesto di fare donazioni al pancreas center del San Raffaele.
Questo ho trovato su il Messagero.
«Dopo un grande viaggio nella speranza, assistita da amici e professionisti speciali, ci lascia Paola, la nostra Forza», hanno scritto i famigliari nel necrologio in cui pregano di sostenere il Pancreas Center Prof Reni dell'ospedale San Raffaele di Milano dove era ricoverata per le cure.
Bellissime riflessioni, non è facile, serve grande equilibrio e forza. Ci si deve allenare.
Personalmente, penso come molte, si va avanti con alti e bassi.
Ci proviamo, ci vuole tempo e spero che i momenti si siano maggioranza nel futuro.
Per alcuni giorni ho letto e non sono riuscita a scrivere. Tante notizie pesanti e per me difficili da elaborare o per le quali proprio mi sarebbero mancate le parole.
Oggi leggo post che, più che doverosamente, si riferiscono alla morte di Paola Marella.
E mi viene da esprimere un pensiero che potrà non essere adatto o consono o fastidioso. Ma sento di voler provare ad esprimerlo.
Di cancro si muore. È un fatto indubbio. Come si muore di altre malattie che cancro non sono, si muore d'infarto, per le complicanze di un diabete, e per le conseguenze di malattie il cui nome neanche conosco.
Certamente la morte per cancro ci riguarda. E risuona dentro di noi con una violenza che la notizia di una morte dovuta ad un'altra causa non avrebbe.
Certamente la notizia di una morte, mi permetto di aggiungere anche di una morte non dovuta a cancro, deve portare con sé un senso di tristezza, di condivisione, guai se così non fosse, non saremmo umani ( e la cronaca di questi giorni mette a dura prova la nostra umanità con le notizie terribili che tutti abbiamo letto).
Ma personalmente sento che non vorrei neanche avvitarmi su questa tristezza, senza che questo significhi che non ho elaborato e rimuovo.
Posso assicurare che per me è un gran allenamento di resilienza anche leggere nel post di Lucy46 " recidiva con metastasi, se ne è andata in meno di un anno ". Ma se per non rimuovere o allenare la resilienza devo pensare ogni minuto della mia giornata che ho una malattia metastatica, allora forse non voglio essere resiliente. Perché alla malattia io non voglio dedicare tutto lo spazio della mia vita.
Perché della malattia sono perfettamente consapevole, se non lo fossi sarei cretina. Ma tra la consapevolezza e la ricerca continua di notizie o pensieri legati al cancro per me, e ripeto per me e per la mia sensibilità, c'è una grande differenza.
La mia consapevolezza e la mia resilienza non aumentano se penso continuamente alla malattia, se cerco notizie ( che infatti non cerco) di nuove terapie o di percentuali di guarigioni, o di morti.
La mia resilienza si allena mettendo a disposizione il mio corpo per le terapie, e provando ( riuscendoci alcune volte meglio altre volte peggio, come accade in tutte le cose della vita) a tenere la mente aperta alla vita. Alla vita non "di prima " ma alla vita per come io la intendevo anche prima.
La mia resilienza si allenerà giovedì pomeriggio quando mi infilerò per un'ora e mezzo nel tubo della risonanza whole body.
La mia resilienza si allena aspettando con Giulygiuly le notizie della sua tac, o leggendo i post di Ily..
La mia resilienza si allena camminando sul lungofiume con mio marito e ipotizzando di cambiare casa, o di trasferirci in montagna....perché sognare non rende più lontana o meno vera la malattia, ma fa rientrare nella nostra vita un po' di normalità.
Questa È resilienza, già acquisita.
Una persona non resiliente non scrive questo.
Sei speciale Robe68 ❤️❤️❤️🫂
Grazie.
La famiglia infatti ha chiesto di fare donazioni al pancreas center del San Raffaele.
Questo ho trovato su il Messagero.
«Dopo un grande viaggio nella speranza, assistita da amici e professionisti speciali, ci lascia Paola, la nostra Forza», hanno scritto i famigliari nel necrologio in cui pregano di sostenere il Pancreas Center Prof Reni dell'ospedale San Raffaele di Milano dove era ricoverata per le cure.
Anche io ho pensato che la causa del decesso fosse da imputare ad un secondo tumore al Pancreas.
Anche noi abbiamo avuto la nostra Stefania praticamente guarita dal tumore al seno e deceduta per un tumore del Pancreas.
https://www.leggo.it/schede/paola_marella_come_morta_tumore_ospedale_san_raffaele_funerale_chiesa_san_marco_milano_vip_presenti-8369679.html
La mia resilienza si allenerà giovedì pomeriggio quando mi infilerò per un'ora e mezzo nel tubo della risonanza whole body.
La mia resilienza si allena aspettando con Giulygiuly le notizie della sua tac, o leggendo i post di Ily..
La mia resilienza si allena camminando sul lungofiume con mio marito e ipotizzando di cambiare casa, o di trasferirci in montagna....perché sognare non rende più lontana o meno vera la malattia, ma fa rientrare nella nostra vita un po' di normalità.
Grazie Robe68 di
io ci sono !
E cmq la sua dipartita sembra essere stata improvvisa...
Ci sono x caso evidenze di correlazione tra queste due patologie?
Ragazze da buona napoletana anche stasera pizza…pure quella crunch ho voluto assaggiare🤦🏻♀️
Mi perdonerete ma non resisto
E da domani dieta
Mi perdonerete ma non resisto
E da domani dieta
E che vuoi che sia.....buon appetito!!😊
Dottore la disturbo per chiederle un parere,
15 gg fa ho fatto visita dal radioterapista oncologo con palpazione, marcatori e Rx torace, tutto nella norma .
In questi giorni ho fatto 3 sedute di fisioterapia per migliorare movimenti del braccio e ridurre fibrosi sia ascellare, hanno tolto 3 linfonodi, e al seno. Ho fatto quadarentectomia a gennaio e finito le 19 radio a metà giugno. Inizio dicembre farò la prima eco e mammo per poi andare a visita. Queste sono ravvicinate perché con due medici diversi, a dicembre sarò con il chirurgo, mi hanno detto poi ogni 6 mesi.
Da un paio di giorni provo a palparmi e vicino la cicatrice Al di la della zona dura, un po’ dolente al tatto, che si sta Comunque sgonfiando con fisioterapia, avverto dei puntini/ palline una più grande dove c’era il tumore direi sembra grande quanto meta polpastrello e tra le più piccole una sopra il capezzolo, hanno fatto li incisione per il resto hanno fatto cicatrice interna perché era nel quadrante superiore interno. Secondo lei è il caso di anticipare eco? Era ormonale e linfonodi negativi
E come è la pizza crunch???
Mi ha colpito molto il saluto delle sue colleghe oltre al suo dott Salvo , doveva essere una persona speciale
"Hai vissuto la vita con una leggerezza che non è mai stata superficialità, ma una forza tranquilla, quella di trovare il bello anche nelle giornate più grigie."
La nostra Stefania.
Grazie per averla ricordata. 🙏