Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Luisa86
Isa55:
Eccomi fatto prelievo midollo!
Dottoressa bravissima e tutto lo staff!
Adesso prossima visita e risposta dei vetrini mercoledì 18 settembre
Luisa86
Isa55:
Bianca tanti auguri anche a te!
🎂🎂🎁🎁🎉🎉🎉
E al piccolo Lorenzo di Fra!
Tanti Auguri 🎂🎁
salvocataniaMedico Chirurgo
Isa55:
Eccomi fatto prelievo midollo!
Dottoressa bravissima e tutto lo staff!
Adesso prossima visita e risposta dei vetrini mercoledì 18 settembre
Aspettiamo l'esito
Bianca 11
Isa55
salvocataniaMedico Chirurgo
Edelsten:
Una domanda per voi: qualcuna di voi sta affrontando il percorso da sola? Intendo dire che va alle visite,ai controlli, agli esami da sola, vive da sola?Ho spiegato in un libro le ragioni del perchè la maggioranza delle donne va
all'appuntamento della comunicazione della "sentenza"........da sola !!
Isa55
salvocatania:
Aspettiamo l'esito Grazie Dottore!
salvocataniaMedico Chirurgo
FrancescaH:
Chiedo al Dottor CATANIA e
Rimetto questa mia curiosità per sapere se qualcuna di voi ne ha mai sentito parlare o se l’avete direttamente provata anche voi come sensazione 😌
“ mia madre il Giorno dopo la prima chemio sostiene di aver sentito dolore e bruciore forte ai due noduli come se fossero stati colpiti “
E' una sensazione normale e quasi costante.
Isa55
Luisa86
Bianca11
Bianca11
Bianca 11
Grazie ragazze e grazie Dottore per gli auguri!
salvocataniaMedico Chirurgo
Norma86:
Dottore ha visto il bellissimo studio allegato da Laila80 (grazie) ?
Sembra tratto dal nostro blog.
E sembra tratto dall'elenco sui fattori prognostici modificabili dallo stesso paziente su cui lei scrive da 40 anni.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/9320-la-resilienza-puo-allungare-la-vita.html
#716.412 Scritto: 06-09-2024 12:10
laila80:
Vi incollo un articolo appena pubblicato su resilienza e longevità:
La resilienza può allungare la vita
Lo studio durato 12 anni di osservazione su 10.000 adulti statunitensi dimostra l'importanza della resilienza nel compensare l'impatto negativo delle malattie croniche e della disabilità legata all'età.
Mi sembra assolutamente in linea con i nostri 14 anni di blog! Dottore ha
Sembra tratto dal nostro blog.
E sembra tratto dall'elenco sui fattori prognostici modificabili dallo stesso paziente su cui lei scrive da 40 anni.
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/9320-la-resilienza-puo-allungare-la-vita.html
Grazie ad entrambe per la segnalazione dello studio
https://mentalhealth.bmj.com/content/27/1/e301064
Objective
This study aims to explore the association between psychological resilience and all-cause mortality in a national cohort of US older adults by a cross-sectional study.
Methods
The Health and Retirement Study (2006–2008) included 10 569 participants aged ≥50. Mortality outcomes were determined using records up to May 2021. Multivariable Cox proportional hazards models were used to analyse the associations between psychological resilience and all-cause mortality. Restricted cubic splines were applied to examine the association between psychological resilience and mortality risk.
Infatti sembra la conclusione di uno dei più importanti studi condotti nel nostro blog riguardo al tema della resilienza.
Ne riesumo uno a caso
salvocatania:
#507.838 Scritto: 16-10-2022 23:19 Per chi mi chiede quali sono le mosse principali per diventare sempre più resilienti.
Breve sintesi
Di seguito vengono elencati 10 aspetti che possono aiutarci a diventare più resilienti.
1) Mantenere, per quanto possibile, una visione ottimistica di sé e del mondo.
Anche se spesso, di fronte alle difficoltà può essere arduo, mantenere un atteggiamento costruttivo e positivo di fronte ad un problema, può aiutare a concentrare tutte le nostre energie nella direzione giusta, ossia il raggiungimento della sua soluzione.
2) Interpretare le difficoltà come una sfida, come un’opportunità per mettersi in gioco.
3) Concentrarsi sul presente.
Pensare in modo fisso alle ingiustizie subite o concentrarsi su ciò che potrebbe andar male nel futuro non ha nessuna utilità nel risolvere un problema. Anzi, spesso ci porta ad entrare in una spirale di negativismo che limiterà di fatto le nostre capacità di fronteggiamento.
Investire risorse sul presente e sulle possibili strategie da mettere in atto nel qui ed ora per affrontare le difficoltà è molto più produttivo. Mantiene la mente attiva e riduce i pericolosi meccanismi del rimuginio e della ruminazione.
4) Riconoscere ed accettare i propri limiti.
Le persone resilienti non nascondono le proprie vulnerabilità. Riconoscere le proprie debolezze può essere molto utile poiché permette di identificare quali aree della nostra persona possiamo migliorare.
5) Identificare i propri punti di forza.
Ogni persona ha dei punti di forza. Saperli riconoscere e darsene il merito è fondamentale per individuare le risorse da mettere in campo per fronteggiare le difficoltà.
I nostri punti di forza possono inoltre essere un fedele supporto per quelle aree in cui ci sentiamo più vulnerabili.
6) Accettare il fallimento come possibile esito della sfida.
La resilienza non coincide con l’infallibilità.
Il fallimento è possibile e senza di esso non ci sarebbe crescita.
La differenza risiede nell’interpretazione del fallimento. L’individuo resiliente lo interpreta come uno spunto per capire quali aree di sé può migliorare e come poter affrontare una situazione simile in futuro.
7) Far riferimento alle risorse sociali.
Saper chiedere aiuto ma anche conforto alla nostra famiglia ed ai nostri cari è un elemento molto importante. Gli altri sono un preziosissimo aiuto per affrontare una sfida e sentirsi meno soli in mezzo alla tempesta.
8) Individuare gli elementi su cui abbiamo controllo.
E’ di fondamentale importanza capire su quali aspetti della situazione abbiamo il controllo e su quali invece non possiamo influire in alcun modo.
Questo ci servirà per elaborare un piano di soluzione del problema più efficiente per gli elementi che possiamo controllare.
Viceversa ci porterà ad accettare ciò che sfugge alla nostra influenza.
9) Elaborare e mettere in atto un piano strategico.
E’ importantissimo individuare specifiche strategie volte alla soluzione del problema
10) Imparare ad accettare che non su tutto possiamo avere il controllo.
Come ultimo punto, facciamo cenno alle situazioni che ci fanno soffrire a su cui non abbiamo controllo.
Tra queste rientrano i lutti e le perdite in genere, nonché particolari eventi traumatici.
Come si integra in questi contesti il concetto di resilienza?
In primo luogo lo stesso fatto di accettare di non avere potere su questi eventi, è già di per sé un grande passo in avanti. In queste situazioni, spesso molto dolorose, una volta compreso che combattere non serve a niente, se non a prolungare la nostra sofferenza, possiamo far ricorso al supporto dei nostri cari: la condivisione del dolore indubbiamente aiuta il percorso dell’accettazione.
Inoltre, anche se può sembrare molto difficile, è d’aiuto trovare dei piccoli spunti di crescita personale negli eventi accaduti. Secondo lo stesso principio di resilienza, possiamo affrontare un dolore facendoci trascinare da esso fino a spezzarci, oppure, in alternativa, possiamo trovare la forza per ricavare dal nostro stesso dolore della linfa che ci porti a crescere e, una volta passata la tempesta, rialzarci più forti di prima.
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- Modificato da salvocatania
Lady*
Speranza77:
E siamo pronti ad andare in prima elementare😍😍😍 Com'è andato il primo giorno di scuola?
Lady*
Bianca 11:
Oggi compio 56 anni,Buon compleanno!!!
Lady*
Fra76 Fiduciaria:
Anche il mio piccolo Lorenzo oggi compie 7 anni
L’11 settembre di 4 anni fa terminavo i cicli di chemio.
Allora festeggiamenti doppi, per l'anniversario della fine delle chemio e per il tuo cucciolotto! 🥂🌈❤️
FrancescaH
salvocatania
Grazie . Non immaginavo fosse così immediata come reazione !!
Credevo fosse più “ frequente “ dopo trastuzumab invece mia mamma ha fatto myocet e ciclososfamide .
Grazie . Non immaginavo fosse così immediata come reazione !!
Credevo fosse più “ frequente “ dopo trastuzumab invece mia mamma ha fatto myocet e ciclososfamide .
- Modificato da FrancescaH