Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Luciana
Kemdalia:
Come va? Spero un po' meglio ❤️Ciao cara, va un po’ meglio , ma non è ancora passato. Grazie ❤️😘
Luciana
Un abbraccio a ciascuna 🤗🤗
Norma86
Angy65:
Ieri Purtroppo ho passato il ferragosto al PS , mi hanno fatto una tac toracica ed hanno confermato il nodulo di circa 2 cm ,possibile recidiva , leggere questa cosa mi e crollato il mondo addosso 😥😥 . Lei leggendo il referto dell'eco cosa ne pensa? Mi scusi ma sono nel panico totale e prima del 23 non riesco a parlare cne con l'oncologa ne con la senologa. Grazie Ricopia qui il referto e spiega perchè l'esame è stato richiesto.
Norma86
salvocatania:
Ci sono diversi studi specie del secolo scorso, ma il tema è molto controverso nelle conclusioni.
I francesi invece non hanno dubbi al punto da considerare con riconoscimento ufficiale il turno notturno come a fattore di rischio per tumore.
al seno
https://www.repubblica.it/salute/dossier/oncoline/2023/04/03/news/cancro_seno_lavoro_notturno_francia_sentenza-394781500/
Io ci andrei molto più cauto nelle conclusioni malgrado gli studi più importanti non siano del tutto incoraggianti.
Cito quello forse che ha fatto più clamore (2001) nel lanciare l'alert che Il lavoro notturno potrebbe rappresentare un fattore di rischio aggiuntivo per il tumore al seno.
Questo studio è stato studio condotto dal Fred Hutchinson Cancer Disease Center di Seattle (Usa), pubblicato sul Journal of National Cancer Institute.
Gli autori della ricerca hanno formulato questa ipotesi dopo aver analizzato le abitudini di vita di 800 donne colpite da tumore al seno, nei dieci anni precedenti alla diagnosi. Ripetuti e prolungati turni di veglia durante la notte aumenterebbero fino al 60 per cento la probabilità di tumore alla mammella. Gli esperti americani hanno, in particolare, riscontrato che il rischio risultava associato al numero di anni e alla quantità di lavoro notturno. Per esempio: quattro anni e mezzo al ritmo di tre notti alla settimana che comportino la veglia tra l’una e le due di notte raddoppierebbero la probabilità di tumore al seno. E il rischio aumenterebbe del 14 per cento per ogni notte in più alla settimana nel periodo in questione.
Il fattore che lega sonno, lavoro, luce notturna e tumore al seno sarebbe la melatonina, un ormone prodotto dalla ghiandola pineale (un piccolissimo organo situato nel cervello) fortemente implicato nella regolazione dei ritmi circadiani (dal latino circa diem, intorno al giorno). La melatonina viene infatti prodotta in rapporto alla luce, con massima secrezione durante la notte e minima durante il giorno, e agirebbe come una sorta di direttore d’orchestra per l’organismo, condizionando l’attività di diversi organi e cicli metabolici. La privazione del sonno e l’esposizione prolungata alla luce durante la notte interrompono o comunque disturbano la normale produzione di melatonina, e questo farebbe aumentare la secrezione di estrogeni da parte delle ovaie. E, notoriamente, diversi tumori della mammella sono estrogeno-dipendenti.
Dallo studio sono emerse anche indicazioni, sebbene non statisticamente significative, di aumento del rischio di tumore anche in caso di stanze da letto troppo luminose, ma non relative a gesti come alzarsi di notte e accendere la luce, per esempio, per recarsi in bagno. Questi risultati, hanno comunque sottolineato gli autori dello studio, non autorizzano ancora a invitare chi per un motivo o per l’altro sta sveglio spesso di notte a modificare i propri comportamenti. Ma si rinforza l’ipotesi, già formulata in base ad altri studi, che l’alterazione ripetuta e prolungata del normale ritmo sonno-veglia possa interferire in modo significativo con la salute e, in particolare, con il rischio di tumore.
Grazie dell'approfondimento molto interessante e che leggo per la prima volta.
Norma86
Mar fiduciaria:
Grazie dottore per l’approfondimento e grazie a Daniela Sicilia che ha sollevato il problema!
Nella mia ignoranza, non lo lo avrei mai detto e neppure pensato.. ma in tutta evidenza le cose sono spesso molto più complesse di quanto si creda…
Neanche io avevo mai sentita una cosa del genere.
Triplogianna85
Io ci sono
❤️
Triplogianna85
Arianna 76:
Buonasera Dottore l'altro giorno è venuta una mia amica e mi ha detto tua mamma ha la pancia un poi' gonfia però....e io le ho detto mah, a me sembra un pochino ingrassata ...è talmente magra che un po 'di pancia che mette su si vede subito...
Sembra che me lo abbia detto come se ci fosse per lei qualcosa che non andava.
Ovviamente sono andata in paranoia pensando subito a metastasi epatiche e quindi all ascite....
A inizio marzo ha fatto esami tutto ok marcatori, transaminasi ,creatinina...eco addome fatta anche lei a inizio marzo negativa....lei sta bene, non ha disturbi e ha un bel colore
Ora che deve fare la tac mi ha messo un pensiero in testa non indifferente....
Ma se ha appena fatto l'ecoaddome perchè ti preoccupi ?
Arianna 76
Lo so Triplogianna85 e se da marzo ad adesso si fossero formate?
Ex utente
salvocatania:
Ovviamente tenendo conto che io non mi occupo di depressione e terapie correlate ritengo che 40 mg sia una dose rispettabile e che quindi penso sia normale che almeno in fase iniziale l'azione sedativa venga avvertita da qualsiasi paziente come effetto amplificato rispetto alla dose di 20 mg.
Starei tranquilla e ne parlerei al primo controllo.
Grazie dottore
Ex utente
Robe68
Robe, hai scritto parole di enorme valore e grande significato, come fai sempre. È tutto vero. Prendo spunto dal tuo post per dire una piccola cosa sulla base della mia esperienza di vita. Avere paura dei momenti di felicità? Ci può stare, ma non perché si ha paura della felicità, ma perché nella nostra visione la felicità è transitoria, è fugace, è un piccolo intervallo della nostra vita che è destinato a passare in fretta. Sapete, la mia vita è stata una vita difficile, ho attraversato momenti davvero bui in cui mi sembrava di non vedere la luce, in cui pensavo di essere finita, di non avere speranza. E questi momenti la vita me li ha messi davanti sempre. Il dolore più grande? L'aver perso un figlio, di pochi anni, per la leucemia. Sono stata in congedo per svariati mesi dal lavoro, non volevo più rientrare, volevo chiudermi in casa e non vedere nessuno, avevo perso tutto. Eppure, eccomi qua. Ma attenzione: non c'è stata nessuna svolta, non c'è stato nessuno scatto che mi ha spinta a riprendere il controllo. È stata la forza della vita, noi diremmo la RESILIENZA, che mi ha spinta a farmi forza e ad accettare la perdita, PIANO PIANO. I momenti di felicità noi non li riconosciamo, almeno secondo me. Non sappiamo che stiamo vivendo un momento felice. È solo dopo che realizziamo: quello è stato un momento di vera felicità. Ma sul momento non lo capiamo. Ed è vero quello che dite: bisogna vivere il presente, l'attimo fuggente, senza fare troppo affidamento sul futuro perché nessuno lo conosce
Robe, hai scritto parole di enorme valore e grande significato, come fai sempre. È tutto vero. Prendo spunto dal tuo post per dire una piccola cosa sulla base della mia esperienza di vita. Avere paura dei momenti di felicità? Ci può stare, ma non perché si ha paura della felicità, ma perché nella nostra visione la felicità è transitoria, è fugace, è un piccolo intervallo della nostra vita che è destinato a passare in fretta. Sapete, la mia vita è stata una vita difficile, ho attraversato momenti davvero bui in cui mi sembrava di non vedere la luce, in cui pensavo di essere finita, di non avere speranza. E questi momenti la vita me li ha messi davanti sempre. Il dolore più grande? L'aver perso un figlio, di pochi anni, per la leucemia. Sono stata in congedo per svariati mesi dal lavoro, non volevo più rientrare, volevo chiudermi in casa e non vedere nessuno, avevo perso tutto. Eppure, eccomi qua. Ma attenzione: non c'è stata nessuna svolta, non c'è stato nessuno scatto che mi ha spinta a riprendere il controllo. È stata la forza della vita, noi diremmo la RESILIENZA, che mi ha spinta a farmi forza e ad accettare la perdita, PIANO PIANO. I momenti di felicità noi non li riconosciamo, almeno secondo me. Non sappiamo che stiamo vivendo un momento felice. È solo dopo che realizziamo: quello è stato un momento di vera felicità. Ma sul momento non lo capiamo. Ed è vero quello che dite: bisogna vivere il presente, l'attimo fuggente, senza fare troppo affidamento sul futuro perché nessuno lo conosce
- Modificato da Ex utente
Spuzzi83
Robe68 in effetti quando mi capita di parlare con mia madre dico sempre che la nostra vita non è stata una vita facile ma che in fondo io non la cambierei con quella di nessuno perché sono stata felice perché ho avuto e tutt’ora ho una bella famiglia e sono grata per molte cose. La verità è che nell’ultimo anno mi sono persa nuovamente e fatta sopraffare dalle paure e dai brutti pensieri che ero riuscita a relegare ai komenti dei controlli di mia madre. La verità è che sono arrabbiata e forse più con me stessa che con chi sa cosa perché io vorrei tornare a vivere la mia vita come prima con i pensieri che ogni tanto si affacciano e poi vanno via.
Giuli91
Io ci sono ❤️
Patri70
salvocatania:
Ora so anche io su quali organi mi devo concentrare per capire da dove sale la mia ansia 😂😂😂😂😂😂 la sua ironia è mitica doc!!!
Patri70
Luciana tantissimi 🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈 affinché tu possa guarire in fretta♥️
Patri70
Robe68:
Tutto il resto è la vita.