Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

L'intelligenza artificiale ha fatto del mio racconto una canzone:


Posso sicuramente aiutarti a creare una versione lirica del testo che potrebbe essere messa in musica. Ecco una versione adattata in stile canzone:

Verso 1:
Mi prendo un po' di tempo,
per dire ciò che sento,
da quando han cambiato,
la terapia che io affronto.

Fisicamente e moralmente,
sto male, non sai quanto,
i giorni del Tamoxifene,
sembran ricordi lontani.

Pre-Ritornello:
Ogni volta che un dolore,
diventa un po' più lieve,
un altro arriva, e rompe,
le scatole di nuove pene.

Ritornello:
E sono qui, prigioniera,
senza colpa né bandiera,
mentre fuori c'è chi vive,
senza regole o catene.

Sono qui, innocente,
con il corpo che si pente,
mentre altri sono liberi,
di fare ciò che vogliono davvero.

Verso 2:
Sportiva sono sempre stata,
ma ora è una fatica immensa,
fare tutto quel che facevo,
richiede forza e resistenza.

Da brava resiliente,
mi reinvento ogni volta,
ma oggi il torcicollo,
mi blocca e non mi molla.

Pre-Ritornello:
Ogni mattina mi alzo,
come un robot arrugginito,
ogni movimento un grido,
di dolori mai finiti.

Ritornello:
E sono qui, prigioniera,
senza colpa né bandiera,
mentre fuori c'è chi vive,
senza regole o catene.

Sono qui, innocente,
con il corpo che si pente,
mentre altri sono liberi,
di fare ciò che vogliono davvero.

Bridge:
Mi guardo nello specchio,
mi vedo invecchiata,
una volta dieci anni in meno,
ora l'età è indovinata.

Le gambe non le mostro,
neanche al mare ormai,
gonfia e stanca,
l'energia se n'è andata via.

Ritornello:
E sono qui, prigioniera,
senza colpa né bandiera,
mentre fuori c'è chi vive,
senza regole o catene.

Sono qui, innocente,
con il corpo che si pente,
mentre altri sono liberi,
di fare ciò che vogliono davvero.

Outro:
Questa terapia finirà,
un giorno tornerò,
a vivere come prima,
questa prigione abbandonerò.

Buongiorno blog

Io ci sono

Dopo giorni di buone notizie accade, come accade normalmente nella vita, che arrivino momenti di difficoltà o di paura.. è accaduto anche oggi qui.. per la paura di Alerai e per la difficoltà di Ortoressica.
E leggere di queste difficoltà prima di tutto ovviamente mi da dispiacere. Perché anche se non ci conosciamo è come se ci conoscessimo.
Ma poi queste difficoltà mi presentano un conto.. mi viene in mente la riflessione di Alda Merini che ogni tanto Pansè ci ricorda... le spalle pesanti e le ali per volare.
E leggere delle vostre difficoltà, senza poter essere di aiuto se non scrivendo parole che forse neppure servono, mi mette improvvisamente di fronte alla mia malattia.
E se anche la leggerezza e la gratitudine che ho provato nei giorni scorsi dopo l'esito della risonanza sono sempre lì, fa capolino la consapevolezza.
E con la consapevolezza è più duro fare i conti.
Alda Merini si è definita " una piccola ape furibonda ". Ho appeso al mio zaino di montagna un peluche della Trudi a forma di ape, regalo di una amica che è quasi una sorella, e insieme a questa ape camminerò nei prossimi giorni.
Tenendo lo sguardo avanti. E le mani sui bastoncini da trekking ( ma pronte a essere tese verso di voi)..

Eccomi
Io ci sono
È da stamattina alle 6.30 che non mi fermo.
Adesso stop per oggi