Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

Purtroppo si. Io pure ebbi diagnosi a 24 anni, me la cavai con una ciste ovarica da endometriosi tolta in laparoscopia e vinsi la pillola. Fino alla diagnosi di tumore a 33 anni. Fine della breve storia triste.

Juventina Fiduciaria

Nel mio piccolo non so cosa dire,perché tutti i fiumi di parole in questo momento sono inutili.
Quindi voglio farti arrivare un abbraccio sincero

Juventina fiduciaria
Hai tutte le ragioni a lamentarti del tuo destino avverso, e capisco che sei anche stufa del calati junco, ma io posso solo abbracciarti e soffiarti un bacio

Si. È ora di ballare felici

In questo gruppo teatrale sono anche nate delle bellissime amicizie con delle persone speciali che hanno alle spalle delle storie impressionanti, storie che davvero ti fanno riflettere sul karma, ma che nonostante tutto amano la vita e vogliono viverla.

Quando mi sono ammalata una persona mi ha detto,ti sei ammalata?? Come?? Tu vai in chiesa, fai volontariato, dove ci sono attività x fare del bene sei sempre in prima linea..eppure il tuo Dio ti ha dato questo...

Vabeh dai intanto va meglio ed è quello che ora conta! 🤞🏻

Sarà ricoverata finché non partorisce ma la cosa importante è che tutto sta procedendo bene 🥰

all'ultima scopro con sorpresa che toh, si è raddrizzato. Da solo. Fa yoga. Eppur si muove. Non pensavo fosse possibile

Ciao Margherita,
Se me lo permetti ti scrivo...
Non credo che nessuna di noi debba chiedere scusa per ciò che sente e per ciò che scrive..la paura ci attraversa e non tiene conto della diagnosi e della prognosi.
Troverai, lo vedrai che sarà così anche se ora non ti sembra possibile, la stessa forza e la stessa tenacia che hai messo in campo per il tuo bimbo.
Capisco fino in fondo quando scrivi che hai paura per i tuoi cari più che per te. Ho lo stesso pensiero. Detesto questa malattia per ciò che sta facendo a mio marito, molto più che per ciò che sta facendo a me.
Ieri per me è stata davvero una giornata brutta e molto impegnativa. Non farò finta che l'esame non sia stato difficoltoso. Ho passato più di un'ora e mezzo nel tubo della risonanza, con tutta una serie di presidi per impedire il movimento, compresa una specie di maschera sul viso.
Non farò finta che sia stata una passeggiata perché non lo è stata. E per la prima volta dopo tanto tempo sulla strada del ritorno, con i miei occhiali da sole a coprire parte del viso, ho pianto. Di stanchezza e anche di rabbia.
Perché avrei voluto che, una volta arrivata a casa, mio marito non si accorgesse nè della stanchezza nè della rabbia. Non so se ci sono riuscita.
Ma noi , ciascuno con la propria storia, ci impegniamo ogni giorno per fare un passo in più rispetto al giorno prima, per coprire un po' di più la distanza che ci allontani da ciò che oggi ci fa soffrire.
Affidati alla vita cara Margherita, e vedrai, almeno lo spero, che ogni giorno, con pazienza, andrà meglio

però poi mi rendo conto che forse per aiutare gli altri somatizzo tutto anche le paure degli altri le faccio poi mie. forse come mi disse l oncologa lunedì metti le cuffiette non ascoltare le storie degli altri perché ogni tumore è diverso ogni persona è diversa non puoi far tua la storia di altri. fai il tuo percorso e pensa che si guarisce perché si guarisce. ma è davvero difficile.