Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

Norma86
Norma86
sole 66:
IO CI SONO (mi piace urlarlo..)

Sara Padova
Sara Padova

Buongiorno a tutti, ci sono anch’io!!!

Sara Padova
Sara Padova
Patri Fiduciaria:
Ogg un’infinità di fili colorati per:

- la mamma ❤️di Lady*❤️
che fa Tac torace 🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈

- le altre RFS ❤️
impegnate in esami visite terapie controlli attese o che ne hanno comunque bisogno 🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈

🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈
salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
- Modificato da salvocatania
Sara Padova
Sara Padova

Vi ringrazio tutte per aver gioito con me.
I controlli si stanno lentamente allentando, sempre con qualche timore ma frequentare un po’ meno gli ospedali aiuta a vivere una quotidianità maggiormente simile a quella della vita prima del cancro, ovviamente con molta più consapevolezza. Ora, una senza di novità cliniche o paturnie personali, posso passare l’estate senza visita o osami prefissati. Prossimo controllo a settembre 👍

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
Edelsten:
Mi avete risposto in tanti, vi ringrazio e provo a rispondere a tutti
Patri70:
Mettere la testa sotto la sabbia per fare finta che non ci sia successo niente nella nostra vita non va bene perché i traumi e le paure vanno attraversate altrimenti non si vive più.

Io non penso che si tratti di mettere la testa sotto la sabbia, ma più di agire come se il problema fosse veramente superato. Un po' con la logica " se vuoi essere sana, comportati da sana". Non so se mi sono spiegata

rosy64:
Perché dici così, che non potrai più fare sport.?
Se ti faceva stare bene, piano piano riprendi


Perché si tratta di una patologia degenerativa e ho già fatto tutto quello che si poteva fare.
Resta solo l'intervento chirurgico ma nessuno me lo ha prospettato. Dopo 3 mesi di attesa mi sono scoraggiata. Grazie per l'incoraggiamento però.

salvocatania:
Ci sono centinaia di pagine per spiegare l'importanza dell' ESSERCI .
Nel reale basta la presenza e il linguaggio del corpo.
Nel virtuale ovviamente occorre lasciare un...segnale della propria presenza.


Mi è ancora difficile capirlo, ma probabilmente col tempo comprenderò meglio

salvocatania:
#686.368 Scritto: 30-05-2024 23:28

Robe68:
Buongiorno dottore
Ho letto, spero con attenzione, il suo post di ieri sullo scopo della medicina narrativa
Non ho esperienza di altri social e il blog è stato ed è il primo ed unico mio approdo.
Il racconto della malattia e soprattutto delle esperienze e delle emozioni legate alla malattia è certamente, perlomeno per me lo è stato, un pezzo del percorso di cura.
Nel periodo della sua assenza ci siamo in qualche modo autogestite per mantenere attivo questo luogo e preservarlo prima di tutto per lei e anche per chi vi si fosse affacciato in cerca di aiuto.
Certamente la sua assenza ha avuto un grande peso ( io non ho scritto spesso messaggi a lei rivolti durante la sua assenza perché, purtroppo è un mio limite, ho bisogno di un interlocutore, anche se virtuale, e riesco a scriverle ora perché so che, anche se non risponderà perché non ce n'è bisogno, potrà leggere se lo vorrà). Perché la sua presenza, al di là dei preziosi pareri professionali e degli interventi scientifici che ci guidano nella nostra spesso totale confusione, ci ricorda l'essenza del blog.
Quando lei c'è è come se ritrovassimo, se mai lo avessimo smarrito, il senso del blog. Perlomeno per me è ed è stato così.
La narrazione aiuta a sentirci simili e a trovare al tempo stesso le nostre diversità, ci fa abituare ad avere a che fare oltre che con la nostra anche con la malattia e con le difficoltà altrui.
Ci consente di spingere lo sguardo oltre il nostro vissuto e a comprendere meglio, attraverso il vissuto degli altri, anche quello che sta accadendo a noi.
La presenza quotidiana anche solo con il messaggio "io ci sono" rassicura chi lo scrive e chi lo riceve, senz'altro.
Il blog è il contesto "corretto " nel quale esercitare, se lo vogliamo, la nostra resilienza e la nostra empatia. Ma forse, e in questo mi ritrovo molto con quanto scritto da Pansè stamane, proprio aver allenato l'empatia ci consente di cogliere i segnali di difficoltà di altri ( e l'assenza può essere anche un segno di difficoltà, e non necessariamente di indifferenza verso il blog) e tendere una mano per capire il motivo di una assenza.
Ma il blog rimane il contesto nel quale, una volta eventualmente compreso il motivo di una assenza, continuare a fare esercizio di comprensione e di scambio.
Grazie



Sono quasi "geloso" del suo post forse perchè concordo al punto che avrei voluto scriverlo io.
Tuttavia abbiamo semplificato un tema molto complesso.
Come ho già scritto ieri numerosi tentativi di blog di medicina narrativa sono stati fatti ed il nostro blog è l'unico superstite forse perchè il moderatore-facilitatore aveva già sperimentato raccogliendo centinaia di esperienze in più volumi riguardo alla VITA dopo la sentenza , quali sono gli strumenti più semplici per raccogliere e rimettere insieme i pezzi che la malattia ha frammentato.
Non solo informazioni tecniche riguardo alla malattia, ma soprattutto strumenti da contrapporre allo shock della scoperta della stessa che si possono riassumere nel
1) Meccanismo di ABITUAZIONE partendo dalla SAZIETA' SEMANTICA
2) " di DESENSIBILIZZAZIONE
3) sino alla ACCEPTANCE, cioè accettazione di tutto ciò che non si può cambiare.
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Dada:
:
Sei viva!❤❤❤❤❤❤A me non fa paura una parola di 6 lettere
Dillo...cancro cancro cancro cancro cancro
Cambiato qualcosa

Ily 82:
È vero, più lo dici e più perde potenza!!!!!

E' vero ! E un ottimo esercizio di resilienza per indurre la sazietà semantica

salvocatania:
#18,383  Scritto: 26 Feb 2018

SAZIETA' SEMANTICA




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Se leggiamo tante volte una parola, non solo ci sembra che sia scritta in modo strano, ma comincia via via a perdere significato.

Questa buffa sensazione e' stata descritta per la prima volta nel 1907 da due psicologhe Elisabeth Severance e Margaret Washburn . In seguito lo psicologo Leon Jacobivtz ha dato un nome a questo fenomeno chiamato SAZIETA' SEMANTICA, perche' si pensa che questo scherzo del cervello sia la conseguenza di un "affaticamento del cervello"
Quando si attiva, una cellula cerebrale utilizza energia, e puo' farlo una seconda, terza , quarta volta sino ad una soglia di stanchezza. A quel punto la parola perde significato. Alcuni studi hanno dimostrato che il significato veniva riacquistato dopo una pausa. Ma se ripetuto (studio su campione di studenti) l'esperimento costantemente per periodi lunghi alla fine quel significato veniva ripreso ma in forma molto piu' sfumata.
Con alcune parole questa illusione si crea molto facilmente come la parola zuppa o caffe'. Parole con maggiore carica emotiva come strage, massacro, morte, e quindi anche cancro possono impiegare molto piu' tempo a perdere significato sino ad assumerne uno in forma molto piu' sfumata.

I fatti : oggi qualcuno scrive "prima piangevo sempre (eppure queste parole emotivamente cariche non le leggeva e non le pronunciava mai)...ora il forum (pieno di storie dolorose .....le piu' liete si riferiscono a vomito e caduta dei capelli0.......eppure.......
A conferma di quanto abbiamo sempre sostenuto che , come ha fatto Robertina,
la PAURA SI VINCE SOLO GUARDANDOLA IN FACCIA (*)



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salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
- Modificato da salvocatania
Sara Padova
Sara Padova
salvocatania:
Come ho già scritto ieri numerosi tentativi di blog di medicina narrativa sono stati fatti ed il nostro blog è l'unico superstite forse perchè il moderatore-facilitatore aveva già sperimentato raccogliendo centinaia di esperienze in più volumi riguardo alla VITA dopo la sentenza , quali sono gli strumenti più semplici per raccogliere e rimettere insieme i pezzi che la malattia ha frammentato

Io credo proprio che sia questo il plus di questo blog. Qui noi abbiamo lei Dottore che ha dedicato la sua vita alle nostre dopo la ‘sentenza’
Sara Padova
Sara Padova
Edelsten:
Ora ho paura che non potrò più fare quel che facevo prima e, nonostante mi renda conto che sia un problema da poco nella norma delle persone, ha un grande impatto sulla mia vita.
Già che 'sta menopausa si è portata dietro ansia e depressione a palate, mi è venuta meno una delle più potenti armi a mia disposizione

Ciao, sto rileggendo ora i post di ieri. Vorrei rassicurarti almeno per quanto riguarda la possibilità di fare sport. Qui nel blog ci sono tantissime donne che si allenano con costanza anche con attività impegnative. Anch’io, nel mio piccolo, non ho mai smesso, nemmeno durante le cure, e l’attività fisica mi ha aiutata specialmente a livello mentale. È una buona terapia contro ansia e stress e certamente potrai trovare qualcosa di adatto a te.
Monica74
Monica74
Norma86

Sì infatti.
Il fatto che è vascolarizzata me l'ha detto lui per telefono, non so se avesse davanti il referto della mia senologa o se è andato a memoria.
E' da prima che iniziassi la mammotome, quando ero sul lettino, che mi dice che dovrei toglierla, ma io francamente, se non è necessario, vorrei evitare un intervento chirurgico.
Il Dottor Catania ha risposto e anche a lui sembra più razionale e convincente il parere della mia senologa, che fra l'altro a Bari è fra le più preparate.
Ringrazio entrambi per l'attenzione :-*
- Modificato da Monica74
Monica74
Monica74
salvocatania
Grazie infinite Dottore!
Tere
Tere
Linda1980
❤️🫂
Luisa86
Luisa86

io ci sono

Luisa86
Luisa86
Monica74:
Norma86

Sì infatti.
Il fatto che è vascolarizzata me l'ha detto lui per telefono, non so se avesse davanti il referto della mia senologa o se è andato a memoria.
E' da prima che iniziassi la mammotome, quando ero sul lettino, che mi dice che dovrei toglierla, ma io francamente, se non è necessario, vorrei evitare un intervento chirurgico.
Il Dottor Catania ha risposto e anche a lui sembra più razionale e convincente il parere della mia senologa, che fra l'altro a Bari è fra le più preparate.
Ringrazio entrambi per l'attenzione :-*

Aggiornaci se lo desideri e tanti auguri
Luisa86
Luisa86

Notizie di Linda 1980 ?

ci siamo passate tutte e possiamo dire che dopo la nausea inizia la discesa.

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