Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

Petra85:
Quando si infetta la mammella è arrossata e più calda per quel che so io

ho ancora tutto bendato, quindi non vedo come è....

Ciao Vi porto notizie da parte di Tere

"Sono tornata su
Sono rimbombata, tremo come una foglia ma non mi fa freddo..
Morfina fatta🥂.
Espansori perché a destra ha voluto togliere, per sicurezza oncologica,un bel pezzo di cute...
Un po' di nausea...Ma per ora resistibile.
4 drenaggi...2 per lato"

Mia mamma abbastanza stazionaria, ma è ancora in terapia intensiva e la vedo tanto debilitata... Fa qualche colpetto di tosse per liberare i bronchi, ma non abbastanza e non riesce a farlo su richiesta.
Ieri mi stringeva le mani tremando e muoveva le labbra per dirmi qualcosa, ma la voce non usciva, e non ho capito....
Mi si stringe il cuore a vederla così 😔
Mai perdere la speranza 🤞🏻🙏🏻

Frafra88:
Buon pomeriggio ragazze… ho un forte momento di sconforto. Non voglio andare domani a sentire l esito della biopsia. Voglio stare a casa con i miei figli. Ho una bimba di 5 mesi… ho paura

Eccomi ragazze!
Buonasera a voi, buonasera dottore!
Ortoressica mi ha fatto l'immenso piacere di avvertirvi!
Intervento andato bene, espansori però...perché il chirurgo "per una maggiore sicurezza oncologica" ha tolto anche un pezzo di cute e ora ha detto che i tessuti si devono riprendere...e con gli espansori diamo loro tempo di farlo.
Io con morfina, dolore ma sopportabile ...
Vi penso
Per oggi va bene così
Domani ci penserò, giorno per giorno
Buona serata🙏❤️❣️🍀

Bibi82

Grazie Bibi, hai ragione dovrei concentrarmi solo sugli aspetti positivi, e per com’è inziata la mia storia direi che mi è andata bene! Però proprio per tutti i mesi che ho perso prima di arrivare alla diagnosi vorrei riuscire a togliermi ogni dubbio..e magari chiedere una seconda opinione come aveva fatto anche Coccinella75 che mi pare di capire abbia avuto fatto un percorso simile.

compagni di chemio lungo-sopravviventi avevano avuto il 2% in più di chance di sopravvivere a 5 anni rispetto a chi aveva avuto come compagni altri pazienti che non avevano avuto lo stesso destino. In termini di tassi di sopravvivenza, nel primo caso il valore registrato era stato di circa 72% mentre nel secondo del 70%.
Il tasso di sopravvivenza a 5 anni è la percentuale di persone che vivono per più di un quinquennio a partire dalla fine del trattamento. Per esempio un tasso di sopravvivenza del 70% , hanno chiarito gli autori, significa che su 100 persone, 70 di loro dopo 5 anni sono ancora in vita.

Se il 2% vi sembra poco. Il 2% è poca cosa? Forse. Tuttavia è un dato indicativo: indica che il setting della chemio conta. E sui grandi numeri è anche un dato significativo. Lienert ha infatti dichiarato: "Su un campione di 5000 pazienti in nove anni, parliamo di 100 persone". Di cento persone che hanno una chance di vivere un po' di più.

Cosa c'è dietro. Naturalmente lo studio in questione non aveva l'obiettivo di indagare se ci fossero, e quali fossero, le ragioni biologiche dell'influenza del setting delle chemioterapie sulla sopravvivenza, né poteva averlo, per come era strutturato. Tuttavia gli autori un'ipotesi l'hanno fatta: che quel 2% di differenza ha a che vedere con lo stress. "Quando sei molto stressato vengono rilasciati i cosiddetti ormoni dello stress, come l'adrenalina, che servono per innescare la risposta di combattere o scappare", ha dichiarato Lienert. "Se non puoi fare né l'una né l'altra cosa, come succede quando sei in chemioterapia, gli ormoni dello stress possono aumentare".

L'importanza del supporto sociale. Tra gli obiettivi della ricerca non c'era nemmeno quello di valutare l'impatto dei visitatori sulla sopravvivenza. Tuttavia i ricercatori ipotizzano che l'effetto della presenza di amici, o parenti possa essere simile a quello degli altri pazienti. "Un supporto sociale positivo nel momento esatto in cui si prova uno degli stress maggiori è cruciale. Se hai un amico col cancro, fargli compagnia durante la chemio probabilmente lo aiuterà ad abbattere i livelli di stress. Ed è probabile che l'impatto sia efficace, e forse più efficace di quello provocato dall'interazione con altri pazienti ammalati di cancro come lui", ha concluso Lienert. Ma amici o parenti o pazienti che siano "I nostri risultati suggeriscono che si verifica un'influenza sociale nei reparti di chemioterapia, e quindi potrebbe essere necessario considerare in che modo la chemio viene somministrata", si legge nel testo della pubblicazione.



Immagine: rappresentazione della rete sociale di co-presenza durante le sedute di chemioterapia. I piccoli cerchi rappresentano i pazienti, i colori si riferiscono all'anno in cui hanno iniziato le sedute. Credit: Jeff Leinert, NHGRI