Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Sono andato a rileggermi le risposte date da voi alla domanda n. 5
http://www.senosalvo.com/ragazzefuoridiseno/la_forza_delle_parole_dalla_parte_dei_fuoridiseno.htm
Se l'avessi fatto prima mi sarei risparmiato...i cattivi pensieri
Guardate cosa scriveva saggiamente Antonella ad esempio :
Se il blog fosse chiuso... non credo che accadrà perchè il blog si rigenera già ogni giorno con argomenti e situazioni sempre diverse, per come la vedo io è già ora una sorta di araba fenice.
un SORRY......esageratamente fuori di seno
PERDONATO!
Dottor Catania... ebbene sì, Lei è perdonato!
LeggendoLa mi sono ricomparsi nella mente molto degli step "vissuti" in sintonia, su questo spazio magico, seppure virtuale, ed ho rivissuto decine di situazioni coinvolgenti, dilanianti, rasserenanti, struggenti, combattive, vincenti... ma non mi è venuta in mente neppure una sola situazione di RESA definitiva!
Eccola, quindi, l'Araba Fenice di Antonella che rinasce e rinasce e rinasce ancora...
Di certo il virtuale e l'appartenenza all'epoca dei polpastrelli (come la chiamo io...:giggle non ferma neppure le "vecchie generazioni" che dimostrano di sapersi attivare in maniera sorprendente per partecipare in forma attiva e continuativa... ecchecavolo, mica siamo imbranati, siamo solo ...datati!
Ho anche pensato che i momenti di stallo fanno normalmente parte della stanchezza quotidiana o forse semplicemente rispecchiano situazioni in cui "non si ha molto da dire"...
Quindi aggiungo: benvengano se ciò significa che non ci sono problematiche impellenti e dolorose da mettere sul tappeto, se non ci sono grida di aiuto da ascoltare...
Si, io penso questo:
se del silenzio c'è stato, qui sopra, è dipeso MOLTISSIMO dal fatto che NON C'ERANO NUOVE... e se non ci sono nuove significa che tutto va bene!
Almeno così recita un antico proverbio...
Il risveglio del Blog, inteso come partecipazione attiva e scambio effettivo di parole, si esprime però improvvisamente, nuovamente, all'atto di un elemento aggiuntivo...
Ed ecco che l'AUTO MUTUO AIUTO riprende forma, magicamente, e si risveglia dal suo torpore...
Mi sono stupita ben più di una volta di come le Ragazze ( io compresa...) spuntassero all'improvviso, come funghi nella stagione delle piogge, allorché una nuova Ragazza chiedesse un parere o quando fosse "necessario" stanare dalla sua tana qualche Ragazza in preda alla Paura, per porgerle una mano...due mani... decine di mani, ed accompagnarla con dolcezza e fermezza in questo spazio magico...
Mi sono stupita più di una volta nel rileggere parole di Ragazze che da mesi non scrivevano, ma la cui "presenza" era tangibile, anche se silente...
Occorre sicuramente aggiungere, a questi miei pensieri, che la presenza dei Dottori, più o meno costante sul Blog, rappresenta un asso nella manica non indiffferente... ma tutto ciò è stato detto e ripetuto svariate volte, anche ai tempi delle "famose" domande a cui ci sottopose Lei, Dottor Catania...
Ora come allora mi ripeto dicendo che le due "fazioni" rappresentano le metà di una stessa mela... se ne manca un pezzo, la mela non è più ugualmente appetitosa!
E, a chiusura di queste mie elucubrazioni di mezza estate, mi viene spontaneo aggiungere un'altra riflessione, che cela una grande verità:
se è vero che la frequentazione e la partecipazione attiva al Blog "piange" nei periodi di inattività e se l'inattività è dovuta alla carenza di "seri" problemi... beh... evviva l'inattività!
Dottore, Dottori, Ragazze...
io... AMO questo spazio...
Rosella & Rosella ( chi mi conosce capirà...) ringraziano sentitamente, da sempre, per sempre!
Rosella
Dottor Catania...
in realtà mi era sfuggito il commento 6500...
Quanto siamo lontani dalle battute che, alle tre di notte o giù di lì, facevamo, Lei ed io, su questo stesso spazio, al fine di "accaparrarci" allegramente il commento 1000...
Grazie per tutta questa strada percorsa "insieme"!
Ancora sorry....ma non è stata la partecipazione attiva agli ultimi accadimenti a farmi cambiare opinione...o meglio non solo quella.
In questi giorni mi scrive privatamente una nostra storica ragazza fuori di seno, nonostante un gravissimo e recentissimo problema familiare "
X me il blog ha ancora funzione di auto mutuo aiuto.
Sono stato io ad incoraggiarla a non manifestare subito sul blog (FESTINA LENTE) i sentimenti annichiliti da questo colpo di machete a ciel sereno.
Pensavo a lei quando scrivevo
"OGGI viviamo in pubblico scegliendo quali parti della nostra vita mantenere private..."
SI' IL BLOG SI AUTORIGENERA IN CONTINUAZIONE anche , o forse soprattutto, dopo i drammi della vita quotidiana che non riguardano solo il cancro.
Mi ero persa alcune discussioni...
Caro Dott. Catania più volte abbiamo sollevato la questione sul fatto che il blog sembrava essersi addormentato in un sonno profondo; alcune di noi hanno chiaramente detto di essere in un periodo di riflessione , ricordo Rosella per esempio, ma anche la sottoscritta che ha persino dato la colpa a facebook perchè essersi incontrati anche di là pareva aver tolto qualcosa al forum. Erano solo mie impressioni, sbagliate.
Io penso che molte di noi siano nella fase di aver voglia di raccontarsi nella quotidianità del dopo cancro e spesso questa sorta di nuova identità emerge dai nostri post. Devo dire che prima di Stefania nessuna aveva mai raccontato cose così dettagliate della propria vita privata, a volte qualche cenno ai vissuti del passato, ma non altro.
Mi sembra un'evoluzione importante del blog che si conferma un valido strumento di auto mutuo aiuto.
Anch'io sono un po' in crisi in questo periodo per una serie di motivi. Uno di questi è il mio lavoro...una serie di insoddisfazioni dovute alle ragioni per cui sono in crisi un po' tutti oggigiorno, ma più che altro è che dopo la malattia non sono più sicura che stare parte della giornata nella sofferenza altrui mi faccia così bene in questa fase in cui ho ripreso con fatica la mia vita e la mia serenità interiore. Il fatto è che sono diventata intollerante alla passività degli altri...al piangersi addosso, al colpevolizzare sempre chi fa tanto e sembra che non faccia niente, a quei comportamenti in cui tutto sembra dovuto e soprattutto alla mancanza di coraggio di cambiare qualcosa della propria vita nonostante le mani tese di chi hai accanto. Non sono solo gli stati depressivi delle persone, a volte è proprio uno stile di vita paradossalmente più facile da seguire, più conveniente. Qualche tempo fa ho raccontato del cancro ad un utente con una grave invalidità che continuava a lamentarsi e a ripetermi quanto fosse difficile per me capire quello che provava rispetto alla paura di non farcela. L'ho fatto intenzionalmente, nella consapevolezza di andare contro la deontologia professionale e l'ho reso partecipe, seppur a grandi linee, della mia storia.
Non mi sono neppure fatta degli scrupoli pur sapendo che potrei essere ripresa per questo, ma ho pensato che fondamentalmente la mia è una storia comune...una storia che in qualche modo appartiene al mondo dove vivono persone che come me si ammalano per un motivo o per l'altro.
L'aver fatto outing su una cosa così privata ha cambiato subito il suo modo di relazionarsi a me e l'ha reso in qualche modo più accogliente.
Certe persone hanno comunque una forma mentis impermeabile e qualsiasi cosa si possa fare se non scatta nella loro testa qualcosa resteranno a flagellarsi fino al resto dei giorni. Oggi, faccio una grande fatica nel vedere le persone lasciarsi andare e siccome nessuno è il salvatore di nessuno nelle professioni di aiuto, mi chiedo che giro facciano tutte le energie trasmesse se non arrivano a destinazione...dove si disperdano...e ancora: è giusto che impieghi parte della mia vita ad aiutare chi non vuole essere aiutato?
Non sarei più felice a vendere mojito nel chioschettino sulla spiaggia dopo un cancro?
Sono in burn out.
Buongiorno a tutte!!
Sono nuova e sinceramente avrei preferito far parte di un gruppo diverso ma pazienza ...qualcuno ha deciso che doveva andare così!!
Mi presento... Sono Giovanna, ho 29 anni (ne farò 30 ad ottobre) e da 1 mese mi è stato diagnosticato un tumore al seno triplo negativo! Ho subito pensato, che sfiga!!! Già avere un tumore è una sfiga ma averlo a 30 anni nel pieno della tua vita, quando finalmente le cose andavano per il verso giusto è ancora più SFIGAAA!!!!
Sono entrata nel gruppo perché ho bisogno di ascoltare le vostre storie, confrontarmi e sfogarmi .... Non riesco a parlarne con nessuno , nessuno che nn ci è passato già in prima persone potrebbe capirmi e a volte, mi manca prp la forza di sostenere il dialogo con altre persone! So bene che qsto nn è l atteggiamento giusto ma ho un triplo negativo e mi sembra una condanna ancor prima di incominciare !!
Ciao cara Giovanna!
Eccoti nel posto giusto per ascoltare, essere ascoltata , sfogarti e tutto quello che ti può far stare meglio.
Inutile convincerti ora che non sei "sfigata" perchè lo capirai poco per volta da sola.
Sappi solo che qui tu sei Giovanna, non sei il tuo ISTOLOGICO: il triplo negarivo, l'ormonale, il linfonodo ballerino, il carpiato o il salto mortale.
Ognuna di noi è entrata qui sentendosi addosso la sua etichetta, per poi lasciare pian piano che si staccasse da sola.
Tu sei Giovanna che ha trovato sulla sua strada un ostacolo e che ha già iniziato a superarlo
Il modo migliore per accoglierti e riaccogliere tutte noi (Stefania in particolare, un caro abbraccio a te) credo sia incollare ancora una volta la lettera che scrisse per NOI Ada Burrone, ( grande RFS =ragazza fuori di seno! )che incontrò la malattia a 36 anni e poi visse serenamente fino a 81.
A presto amiche care
Laura
Cara amica,
sono, come te, una tra le tante donne che ogni anno in Italia si ammalano di cancro.
La differenza tra noi consiste nel fatto che tu vivi questa esperienza ora e io l'ho vissuta nel 1970, all'età di 36 anni. Ti scrivo con l'intento di portarti a conoscenza di un aspetto significativo della circostanza che ci accomuna.
Non conosco il tuo nome, né la tua diagnosi e non mi servono elementi clinici per svolgere il mio compito.
Certo, se non fossi stata privata di una mammella, avrei sicuramente sofferto meno.
Invece ho dovuto imparare, non senza fatica, ad accettarmi.
Poi, da sola, mi sono incamminata verso la vita, inseguita dalla paura. Paura della malattia e della vita, che sentivo diversa. Voglio semplicemente dirti che ho provato le tue stesse paure, lo stesso senso di sgomento, d'impotenza, di ribellione; fino a quando, dopo lacrime versate e contenute, ho compreso che sì, potevo morire, ma anche vivere! Ho provato "sulla mia pelle", infatti, che si può anche vivere con una prognosi grave.
Durante il cammino ho dovuto raccogliere il bello e il brutto della mia esistenza. Da questa fatica è emerso il coraggio di guardare in faccia la paura e di controllare questa nemica che mi perseguitava come un fantasma.
Ci sono riuscita riprogettando la vita e assaporandone gli attimi: ogni giorno, ricordo, guardavo l'alba e il tramonto come se li vedessi per l'ultima volta. E per la prima.
Mi dava forza scoprire la ricchezza della natura e provare sensazioni che per me erano nuove e bellissime.
Questo mi ha aiutato ad accettare l'idea della malattia e anche l'idea della morte. Mi rendevo conto che quell'accettazione non era rassegnazione, ma gioia di vivere che allontanava da me lo sgomento per l'incognita del domani.
Avevo trovato nuova forza e serenità anche nel mio sentirmi e porgermi come donna e la mia mente lasciava sempre meno spazio ai pensieri negativi.
Da allora ho vissuto come sentivo e, anche rischiando di non essere compresa, ho vissuto autenticamente. Oggi so che l'impegno dell'individuo è un importante contributo alle terapie: me lo hanno detto e dimostrato migliaia di donne che, come me o meglio di me, hanno voluto e saputo migliorare la propria esistenza dopo questa prova di vita.
Ti ho descritto l'essenza di questa mia esperienza per incoraggiarti a camminare nella vita più distaccata dall'idea della malattia, in compagnia della tua migliore amica: te stessa e a scoprire che la mente è un serbatoio inesauribile di energia vitale.
Ti abbraccio, Ada Burrone
Ciao Giovanna,
non puoi che sentirti disorientata e senza forza nel momento che scopri di avere un tumore ...specialmente a 29 anni. E adesso forse non devi pretendere altro, nel senso che ci sono delle fasi che occorre attraversare prima di prendere davvero coscienza di quello che sta accadendo e ricomporre piano piano i pezzi. Ci vuole tempo...fuori e dentro di te.
Il triplo negativo che anch'io ho avuto con tutte le paure del caso ha però molti miti da sfatare. Qui molte di noi ci hanno avuto a che fare e potranno raccontarti la propria storia. Per me sono passati 3 anni dalla scoperta che includono anche una gravidanza a sorpresa e un bimbo che tra due settimane avrà un anno....a proposito del triplo negativo, a volte...il destino...
Mi sbaglio o ci siamo già scritte privatamente?
Datti tempo....e speranza.
ciao
nadine
Grazie per il conforto ad entrambe ... Bellissima la lettera di Alda Burrone!
spero di affrontare tutto con la grinta giusta e spero di trovare dentro di me quel coraggio e quella forza che in questo momento credo di non avere!! È strano, x tutti io sono sempre stata una ragazza forte , pronta soprattutto ad ascoltare gli altri e a dispensare consigli ed ora? Proprio adesso che tocca a me reagire sono bloccata... Sto subendo gli eventi e sono passiva. Passiva nei confronti di un mondo che comunque va avanti, non si ferma... Mi credete se vi dico che io davvero non ho mai invidiato nessuno , ho seno pensato di essere più fortunata delle persone che mi circondavano!! Avevo tutto e me lo ero anche conquistato con fatica e un pizzico di fortuna, ero io quella Invidiata! Ed ora, invece io invidio gli altri !!!! Mi fa male ammetterlo ma io invidio chi c e intorno a me... Invidio la mia amica, che ha appena partito mentre io forse un figlio nn potrò mai averlo , invidio mia cugina che si sta x sposare mentre io al matrimonio magari non ci arriverò mai, invidio mio fratello che pensa alle vacanze che farà a dicembre prossimo , invidio la signora al supermercato che ha x mano il suo nipotino , .... invidio tutto quello che ruota intorno a me e che continua indipendente da quello che sto vivendo io!
Cara Giovanna,
sono felice tu abbia deciso di scrivere.
Ammallarsi fa schifo, è ingiusto e crudele e se possibile ammalarsi a 30 anni lo è ancora di più. Lo scrivo sempre.
Ammallarsi ti sbatte in faccia l'idea della morte, a 30 anni si trova un lavoro, si pensa a un figlio, si incontra l'amore della vita. A 30 anni ci si costruisce il proprio futuro, trovarsi di colpo a pensare se ce lo avremo o meno un futuro è terribile.
Quando ho scritto la prima volta su questo forum mi descrivevo come un cumulo di macerie che vagava per casa. La diagnosi è stata uno tzunami che mi ha annientato. Sono passati sei mesi. Ho fatto le terapie. Mercoledì finalmente l'intervento. La rabbia c'è ancora per quello che mi è successo. E anche il senso di ingiustizia. E anche la paura. Ma in mezzo rimane tanta vita, anzi forse molta più vita di prima.
All'inizio in rete cercavo solo ragazze triplo negativo come me. Mi sentivo la più sfigata delle sfigate. Mi sentivo condannata a morte. Poi ho capito che il dolore, la paura, il senso di smarrimento è lo stesso per tutte. E ho capito che la vita così come questa cavolo di malattia in realtà fa quello che gli pare e di quei fattori prognostici che leggiamo su Internet in realtà se ne frega allla grande. Nel bene e nel male.
La pura ruba più del cancro. Non ho intenzione di vivere da malata. So bene che nessuno mi dirà mai che sono guarita, ma ho deciso di considerarmi tale finito il mio percorso di cure. Che mi dimostrino il contrario
Ti abbraccio
Valentina
Valentina....
sei da BRIVIDIIIII!!!!
Non aggiungo altro....
sei una vera RAGAZZAFUORIDISENO e Noi siamo felicissime ed orgogliose di te e del percorso che stai facendo!
Un sorriso grandissimo!
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Giovanna...ciao!
E benvenuta in questo spazio...
ECCICREDO che avresti preferito entrare in qualunque altro Blog!
Aaahahaahahah!!!!
Lo vedi?
Ti sei posta immediatamente in maniera accogliente, adoro questo modo di rapportarsi anche quando l'interlocuore è un maledetto GRANCHIO ignorante, fetente e maledetto!
Tu CI SEI... sei una Persona determinata, la Paura ora ti avvolge ed è in qualche modo "giusto" che sia così... la strada che percorrerai sarà irta di ostacoli, ma anche infiorata di nuove consapevolezze.
Tutto va...tutto serve, se a quel tutto affianchiamo una crescita personale che ci fa ...crescere!!
Ora, per carità, è indubbio che preferiremmo "crescere" senza dover necessariamente attraversare una certa strada... ma tant'è... siamo qui e, passo dopo passo, dobbiamo arrivare sull'altro ciglio, meglio farlo mano nella mano con qualcuno che ci sostiene e che ci dà una dritta per affrettare il passo nel momento in cui sta per arrivare una automobile...
L'invidia...
non è invidia, quella che descrivi, la definirei anzi un diritto in fase di acquisizione il desiderare di vivere tutto quanto hai elencato...
Piano piano...festina lente (come il Dottor Catania insegna...) un passetto alla volta e mai perdere la voglia di Vita, mai perdere la SANA INVIDIA che sovente ci sostiene e ci offre linfa vitale, nei momenti di stanca!
Noi la chiamiamo anche LISTA DELLA SPESA, dove mettere grandi e piccoli desideri...
Fare qualcosa che ci piace, pensare a tutto il bello che ci sta attorno e che sovente si tralascia in quanto in altre faccende affaccendati...
Riprendersi quel TEMPO PRESENTE che a volte non si apprezza a sufficienza per il suo valore effettivo...
Giovanna...il tempo, il NOSTRO TEMPO (ma anche il TEMPO di TUTTI...) è adesso: è una risata, un abbraccio, un tramonto, una carezza, un caffè con una Amica.
Non c'è ieri e non c'è domani...la VITA VERA è ADESSO!
Non gettiamola nel pensiero di cosa accadrà...
FESTINA LENTE... piano piano...
Intanto ORA siamo qua!
Un sorriso, solo per te....
Rosella
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Laura, tesorina...
Grazie per aver pubblicato una volta in più la lettera di Ada...
E' sempre tanto emozionante leggerne il contenuto e ogni volta lo è come la prima volta...
Un ripasso che non può che FARE UN GRAN BENE!
Abbraccione, Cara...
Rosella
È proprio così Giovanna...ti guardi intorno e pensi:"beati loro che non sanno...non hanno il macigno che ho io sul cuore ..."
La mia prima diagnosi è arrivata 5 anni fa ...avevo una bimba di 2 anni ed una di 20 giorni. Invidiavo con tutta me stessa le altre madri"normali " mentre io avevo dovuto interrompere drasticamente è drammaticamente l'allattamento, da lì a poco avrei subito un intervento, avrei perso i capelli...
Purtroppo a certe cose bisogna passarci attraverso. Mi dico sempre "non si può inghiottire il mondo in una volta sola". È la malattia a 30 anni è un boccone davvero grosso.
Concediti la paura,la rabbia e l'invidia per chi ci sembra stare meglio e poi digeriscila con calma. La tua forza verrà fuori, dalle tempo.
Lo so, è tanto,è anche troppo ma...è sopportabile, è affrontabile, hai già iniziato a farlo. Trova aiuto in chi sa starti accanto con fiducia e positività e non abbandonare mai la speranza .
Un abbraccio
Laura
P.s. Nadine...io sono pronta x il baretto sulla spiaggia!!
Ps. Nadine Laura per il baretto sulla spiaggia ci sono anch'io!!
Valentina
...intanto benvenuta !!!
Non Le chiedo da dove scrive. Può limitarsi a precisare per il momento da quale regione scrive.
Ho poco da aggiungere ai commenti delle sue compagne di avventura, alcune di queste "tripli negativi".
Mi fa piacere che qui sia entrata con il piglio giusto. Forse ha già compreso che qui non parleremo del "triplo negativo", ma anche delle persone che superficialmente sono state marchiate con questa locuzione generatrice di ansie e preoccupazioni il più delle volte ingiustificate.
In realtà il triplo negativo non esiste
https://www.medicitalia.it/blog/oncologia-medica/4700-dare-sempre-speranza-i-fattori-predittivi-sono-una-mera-informazione-non-una-condanna.html
Qualsiasi studioso del comportamento animale potrebbe spiegarvi quanto sia indispensabile la paura per la sopravvivenza, ma ammetterebbe solo controvoglia che quella regola vale anche per noi. Eppure ogni giorno i piccoli passi e le grandi svolte della nostra vita ci insegnano che non sono affatto le dimostrazioni di forza a farci crescere, ma le nostre mille fragilità. Proprio Ada Burrone nel secolo scorso mi ha insegnato che il cancro non è solo una guerra ad oltranza contro un nemico da bombardare, distruggere ed affamare.
Paradossalmente è poco convincente la letteratura disponibile , dopo la scoperta del cancro, che incoraggia ad avere FORZA per combattere la malattia, mentre lo è di più la letteratura che si occupa dell'ossimoro
FORZA DELLA FRAGILITA'
Ricordo il grido di dolore di una ragazza FDS che privatamente tre anni fa mi scriveva di "avere scoperto su Internet di non avere speranze di vita oltre un biennio perché affetta da un triplo negativo "
A marzo di quest'anno ha replicato ironicamente con una mail al sottoscritto
" Dottore....sto benissimo ma essendo trascorsi 3 anni dall'intervento e trattandosi il mio di un triplo negativo a rapida evoluzione....... devo cominciare a preoccuparmi ? "[i][/i]
Valli a capire ....questi tripli negativi !!
P.S.
Credo di avere risposto ad almeno un centinaio di richieste di consulto sui tripli negativi, tutti carichi dell'ansia anticipatoria rastrellata sulla rete. Esempio
https://www.medicitalia.it/consulti/senologia/208965-cancro-al-seno-triplo-negativo-possibilita-di-guarire.html
Cara Stefania,
riprendo un pò il Suo post su questo aspetto...
forse queste persone non sono tutte cattive, ma qualcuna è solo spaventata e non riescono a starLe vicina perché hanno paura.
E le paure che hanno sono molteplici; hanno paura della malattia, hanno paura della casualità, hanno paura di perdere il controllo, hanno paura di scoprire di avere un "compagno" squalo; e chissà quali altre paure albergano nel loro cuore.
Fondamentalmente l'accusano di aver perso il controllo perché questa è una delle più grandi paura che hanno, e che forse, tutti abbiamo.
Certo, è bene fare una cernita delle persone da frequentare, ed è bene conoscere le persone intorno a noi, sia per sapere cosa aspettarci da loro, sia per sapere quanto poco o tanto possiamo contare su di loro. Alcune persone sono distanti emotivamente, ma ti sanno stare vicino in modo pratico: non sono empatiche, ma sono pronte a porgere un fazzoletto per asciugare le lacrime.
Alcune persone semplicemente danno il massimo che possono, la maggior parte sono dilettanti allo sbaraglio che cercano di gestire al meglio delle loro risorse una situazione abnorme e altamente impegnativa. Ma questo lo siamo un pò tutti.
Alcune volte poi, succede, che le persone siano state neutre, o non così estreme come le abbiamo percepite; può capitare che abbiamo filtrato le loro parole ed abbiamo visto il mondo sotto l'influenza delle proprie emozioni e dei propri pensieri.
Le capita mai, guidando con gli occhiali da sole, di ritrovarsi in galleria e di avere come pensiero "com'è buia questa galleria!"
E poi rendersi conto che la galleria è quella che è, ma che a cambiare è la nostra percezione, se rimaniamo con gli occhiali o se li togliamo, se entriamo in galleria a mezzo giorno quando il sole spacca le pietre, o se entriamo a mezzanotte quando fuori è così buio che la galleria sembra illuminata a giorno...
E' bene scegliere e fare pulizia, ma condividendo il proprio stato d'animo e come ci si è sentiti...
E come più volte scrive Rosella, ADELANTE, siempre!
Cara Nadine,
Sono in burn out.
e se fosse che sono cambiate le prospettive e gli interessi? E se invece di un vento che alimenta un incendio [burn] fosse il vento del cambiamento?
Questo prendendo spunto dalle parole di Ada Burrone.
"Poi, da sola, mi sono incamminata verso la vita, inseguita dalla paura. Paura della malattia e della vita, che sentivo diversa.
[...]
Ci sono riuscita riprogettando la vita e assaporandone gli attimi: ogni giorno, ricordo, guardavo l'alba e il tramonto come se li vedessi per l'ultima volta. E per la prima.
Mi dava forza scoprire la ricchezza della natura e provare sensazioni che per me erano nuove e bellissime. "