Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

Buongiorno ragazze!
Oggi va un po' così. Guardo il mio compagno e mi sento tremendamente in colpa. Non potrò dargli un bambino. Avevamo progettato di averne uno, prima di provarci avevo detto:aspetto di fare la mammografia per via delle radiazioni. Invece quella maledetta mammografia non è andata bene. Ed ora a 39 anni mi ritrovo così, sette anni di terapia ormonale. Mi sento così in colpa

non credevo a quello che leggevo e a lui non gliene frega niente perché mi dice che si sente bene!

La pcr di mio marito è buona e il valore richiesto dal cardiologo per l’insufficienza è buono pure!
Io non credevo a quello che leggevo e a lui non gliene frega niente perché mi dice che si sente bene!

Volevo condividere con voi che ho fatto l'eco al seno ed è andata bene. Controllo alle bertucce: fatto ✔️

sottotipo ER-positivo – spiega Curigliano -. Queste pazienti ricevono, come trattamento standard per la loro patologia, 5 anni di ormonoterapia se sono a basso rischio di recidiva, 10 anni se lo stadio del tumore e la biologia le classificano ad alto rischio. Nel caso di tumori a basso rischio, piccoli, molto sensibili alla cura con ormoni, con bassa proliferazione di cellule cancerose, la sopravvivenza delle pazienti è superiore al 95 per cento».
Chi guarisce e chi invece è a rischio di ricaduta ancora dopo 20 anni?
«Si possono definire guarite tutte quelle donne con una diagnosi molto precoce, con una stadio I, ovvero tumori piccoli senza interessamento dei linfonodi alla diagnosi, con elevata sensibilità alla terapia ormonale e un basso indice di proliferazione (ovvero le cui cellule cancerose si moltiplicano lentamente e poco).