Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

Francesca fiduciaria
Francesca fiduciaria

Con grandissima emozione ho ascoltato le parole di Enzo. mi hanno riportato a quella giornata passata insieme ad Erice, un momento bello e importante, ricco di emozione e nello stesso tempo un pò faticoso. guardarsi negli occhi e dire "Io sono Francesca. " "Donatella sono io." e Antonella e Anita e poi il dottor Calì, la sua presenza discreta da angelo custode più che da jeti come aveva postato nelle foto del gruppo. i mariti, i bambini... faticosa perchè le emozioni sono anche faticose.
Non so immaginare quanto faticoso per Enzo sia stato entrare qui e scrivere quel discorso che per noi vale davvero di più di tutti i presidenti del mondo.

Un caro abbraccio a tutti e un augurio speciale a tutti.

Francesca

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo

Chi se la sente di contattare la nostra amica. Ne ha veramente bisogno e non credo che abbia voglia di ascoltare un medico

https://www.medicitalia.it/consulti/senologia/499279-depressione-post-cancro-e-normale.html

Buona Befana a tutti

mary66
mary66
fatto... spero ci raggiunga qui
baci a tutti Maria
Lori Fiduciaria
Lori Fiduciaria
fatto......credo proprio che potremo darci una mano come sempre. Ciao Ragazze dalla Befana (lori) .
Lori
Rosella fiduciaria
Rosella fiduciaria

In attesa che faccia capolino sul Blog la "nostra" nuova Ragazzafuoridiseno e, dal momento in cui ormai il tempo degli Auguri è terminato...

(...a proposito... grazie, Dottor Catania!!!
Befane si nasce... e a volte lo si diventa...ma l'importante è esserci, anche da Befane! :winking

...dicevo, dal momento in cui il tempo degli Auguri è terminato, i pensieri iniziano a macinare in maniera alternativa rispolverando argomenti dello "scorso anno" (....ahimè ...sono trascorsi pochissimi giorni e siamo in un altro anno! ( !!! )

Mi riferisco a quanto è stato scritto a partire dall'intervento di Francesca, quello in cui si parlava di innamoramento per il proprio " chirurgo salvatore".

Io penso di aver compreso il senso del discorso di Francesca, ma credo di aver altrettanto compreso quanto successivamente hanno scritto il Dottor Catania e il Dottor Calì.

Il confronto che è scaturito dal post di Francesca ha dato modo alle mie sinapsi di tornare indietro di qualche tempo, quando su queste pagine si era disquisito abbondantemente in relazione all'eventualità di concedersi un TU confidenziale fra Paziente e Medico.

La risposta che qualche giorno fa il Dottor Catania ha articolato in maniera eccellente, secondo me affonda le radici proprio nello stesso terreno di quel TU che secondo Lui, ma anche secondo me, non doveva essere coltivato in alcuni ambiti proprio per preservare la funzione delle parti in causa.
Nello specifico, io credo che potrebbe sussistere ugualmente una sorta di rispetto, anche nella confidenza, ma sono certa che, in alcune circostanze, questo lato confidenziale renderebbe meno incisivo l'intervento di entrambi gli attori.

Il Medico che possiede una deontologia corretta, non deve proporsi in maniera "confidenziale"...ne sono convinta.

E non deve farlo nonostante forse a volte egli ne abbia il desiderio.
Deve astenersi dal procedere in tal senso proprio per quella forma di rispetto che deve al Paziente (oltre che ai propri Affetti, ovviamente), ma anche a se' stesso!

Mitizzare chi ci salva dalla morte, non solo fisica... (Dottor Calì...Lei mi insegna...) fa male al Salvato e fa male al Salvatore in quanto non consente di gestire il tempo successivo al salvataggio in maniera congrua ed efficace.

Il sentirsi più vicini affettivamente, in alcune circostanze non porta al meglio, bensì trae in inganno e rende il rapporto poco autentico, con le conseguenze che si possono immaginare...

Ovviamente, dal momento in cui questa predisposizione all'innamoramento appartiene piuttosto alla parte più debole, è la parte più forte, e cioè il Medico, che deve gestire la faccenda in maniera tale da porre dei paletti oltre i quali non è consentito curiosare.

So che questo mio pensiero non sarà condiviso da tutte le Ragazze, ma troppe volte, nell'ambito della mia attività lavorativa, ho dovuto fare i conti con situazioni che in qualche modo erano similari, non per importanza in quanto si trattava solo del mio lavoro di Insegnante e quindi nulla di paragonabile alla salute fisica, tutt'al più si parlava di "salute" di altro genere...

Sono sicura ancora oggi che, se non avessi gestito in un certo modo la mia carriera, mi sarei trovata un certo numero di Mamme che, forse affascinate dalle tecniche educative che proponevo loro, avrebbero desiderato vivere una "vita parallela" come mie amiche, fuori dall'ambente scolastico, ma anche da un certo numero di Papà che, oltre a lasciare i bigliettini sul parabrezza della mia auto, sarebbero passati volentieri da casa mia ... il tutto a scapito della linea educativa che era la mia priorità assoluta e che non sarebbe più stata credibile, se proposta a una persona "amica".

La fiducia si acquisisce soprattutto quando resta fine a se stessa... e noi PAZIENTI ( ...troppe volte..taaaaanto pazienti!!!) dobbiamo mettercelo in testa, esattamente come, ed ancor più, lo devono imparare i Medici Piacioni...

Un sorriso a Tutte, a Tutti...

Rosella

- Modificato da Rosella fiduciaria
Francesca fiduciaria
Francesca fiduciaria

Bigliettini sul parabrezza da parte dei papà??? a me queste cose non accadono proprio. ( Sarà forse perchè non ho la macchina? più probabilmente Rosella cara è perchè tu sei molto affascinante.)

al di là dello scherzo quello che scrivo è vero, mai in tanti anni e in tanti medici che io ho conosciuto, MAI ho incontrato il cosidetto medico piacione, quando sento questo termine lo associo ad altri campi per esempio mi viene molto di più con il politico......
ed anche quando nel mio post a riguardo ho parlato di medici che "non si approffitano di te," questo verbo approffitarsi lo sento più legato invece alla condizione di onnipotenza , di superiorità accademica, di farti sentire scema ed ignorante, di farti sentire fragile più fragile di quella che sei, ho ancora addosso quegli occhi e nelle orecchie quelle parole di quel professore incontrato in uno degli istituti di eccelenza...

ho sempre creduto di essere affascinata dal medico perchè in casa mia la persona più importante era naturalmente il medico.. primo fra tutti l'Oncologo Veronesi, che in tivù ci appariva come fosse il Papa.
perciò ho pensato che questo sentimento fosse mio e soltanto mio.
sentimento vissuto con senso di colpa verso la mia oncologa, mi ritrovavo a pensare molto razionalmetne che la mia vera salvatrice era lei e non il mio chirurgo ma il mio cuore continuava ad identificare in lui il salvatore. poi mi si accende una lampadine quando Rosa parla di un momento cruciale della sua vita e pensa, indovinate un pò a chi? Al dott. Salvo, suo chirurgo.

Allora mi sono messa a fare delle domande ed ho avuto le mie risposte è per questo che ho scritto l'articolo e dopo averlo scritto ho capito tante cose e mi sono sentita rappacificata con me stessa ed ho saputo dove catalogare quel sentimento, ho pensato che potesse essere importante per le altre donne ed è per questo che l'ho pubblicato,
rischiando......

Buonanotte a tutti.

Francesca

Ex utente
Ex utente

fra poco contatterò anche io la nuova amica che spero si unisca a noi...
volevo ringraziare enzo, per la sua delicatezza e le sue parole... io penso molto spesso a donatella e non posso negare che un pezzetto di cuore se né andato insieme a lei, pur non avendola incontrata di persona, come succede per molte di noi, la vicinanza emotiva che si crea e si mantiene è profonda...
già da tempo riflettevo sul bellissimo articolo di francesca... io credo di trovarmi parecchio in sintonia con quanto scritto perché io posso dire di provare un sentimento del genere per la mia oncologa... e questo perché al di la del puro e mero atto medico ho trovato in lei una persona dolce e attenta... una persona che mi ha accarezzato le mani ustionate dalle cure.... una persona che mi ha lasciato il suo numero di telefono, conscia del fatto che non ne avrei approfittato , e che mi ha ascoltata piangere e con chiarezza e comprensione mi ha spiegato ma mi ha anche coccolato, .... una persona che mi da del tu alla quale lo do anche io senza mai venir meno al rispetto, necessario e fondamentale, e alla giusta distanza dettata dalla natura stessa della relazione medica, medica si ma di cura. ... una persona di cui mi fido e alla quale mi affido.... e mi piace pensare che io per lei non sia solo una paziente fra le tante ma Elisa.... e in fondo so che è cosi.
penso anche che questo tipo di sentimento si fortifichi e si cimenti con il tempo, il tempo che si investe nel portare avanti la relazione di cura , per cui si diventa "unici al mondo".... io ad esempio sono stata operata dal dott. Salvo e, pur nutrendo nei suoi confronti una profonda gratitudine e una stima autentica verso il medico, empatico e professionale, e verso la persona, carismatica e onesta, non posso dire di sentire la stessa cosa. il dott. Salvo, già dal nostro primo incontro è stato in grado di ribaltare completamente i miei pensieri e di togliermi dal torpore profondo del post diagnosi, infondendomi forza fiducia, presentandosi come un medico autentico, capace di incoraggiare me e massy in una situazione che ci sembrava un terribile incubp... ed è stato un chirurgo eccezionale per tante ragioni che non sto a spiegare... ma ci siamo relazionati direttamente non molte volte... e forse per questo l'innamoramento di cui parla francesca verso il mio chirurgo lo sento in altro modo ... forse più razionale e "giusto" rispetto a ciò che ho descritto riguardo la mia dottoressa...
notte elosa

Utente 399XXX
Utente 399XXX
101652
io sono la ragazza fuori di seno e anche fuori di senno, che non ha voglia di ascoltare neanche l'esorcista...in questo momento avrei voglia di infilarmi in un'astronave e andarmene su qualche pianeta e vedere dall'alto l'effetto che fa..Quando siete stati ad Erice?.. Io e mio marito abbiamo fatto a fine settembre una decina di giorni in Sicilia, un viaggetto nella memoria, è una regione che conosciamo bene sia per lavoro, che per turismo e seguendo la via del vino siamo finiti a Erice. Ma che dire, Trapani, Favignana, palermo.le mangiate di pasta al nero di seppia.gli arancini, le iris. Vorrei ritrovare lo stato d'animo di 3 mesi fa. Sparito del tutto.. Tornerà, ne sono certa..
Utente 399XXX
Utente 399XXX

mi chiamo Anna

Rosella fiduciaria
Rosella fiduciaria

Anna!

Eccoti ritrovata ...anche di qua!

Erice...
è stato luogo di incontro di un gruppo di Ragazzefuori di seno, poco più di un anno fa...
Ma Erice è un luogo che in molti amiamo!
Io ci sono stata in vacanza tre anni fa... luoghi stupendi...mangiate infinite...ragù trapanese e cordialità assoluta... la Sicilia è tutto ciò e molto altro ancora!

Sei una buongustaia!!!
Evviva... a volte ce ne facciamo una "colpa", ma benvenga la gioia del palato!

Qui non ti chiederemo di "ascoltare" nessuno, ma solo di condividere la tua parte di sorrisi e la tua parte di pensieri che crederai opportuna...
Non credere che da parte nostra non faremo altrettanto...il nostro autobus è bello proprio per questo..do ut des... sempre!

Bene arrivata, carissima!

Tornerà!
lo stato d'animo positivo tornerà... torna sempre!

Ma ciò che sappiamo per certo è che ORA siamo QUA ...e non ci va di buttare questo che è il nostro tempo certo!

Rosella,
con un sorriso SOLO per te!

- Modificato da Rosella fiduciaria
Francesca fiduciaria
Francesca fiduciaria

Ciao Anna benvenuta, io sono Francesca, ad Erice alcune di noi ed il dottor Calì ci siamo trovati due esteti fa. io ero in Sicilia in occasione del matrimonio di mio fratello che si è sposato a Trapani. i suoi suoceri hanno ospitato me e la mia famiglia nella casa di San Vito è stata una vacanza stupenda ed emozionante per tutto, la gioia del matrimonio, l'incontro con le ragazze, l'ospitalità siciliana ed i meravigliosi luoghi.

mi piacerebbe molto ritronarci e sarebbe bellissimo vederci tutte come ci ha detto il dottor Salvo, dovrei capire il periodo e se spostarmi con l'intero carrozzone o da sola, certo l'aereo da sola, mi vergogno un pò a dirlo, mi fa pauretta......

a proposito della paura ho visto quel bellissimo cartone sulle emozioni Inside out e devo dire che mi ha fatto riflettere... le emozioni anche quelle negative servono, la paura come mi disse tanti post fa il dottor Calì è una mamma della vita. perciò cara Anna forse non dobbiamo avere paura della nostra paura ma soltanto accettarla, è un pò difficile ma con tanto esercizio ci si fa.

un bacio a tutti .
Francesca

Rosella fiduciaria
Rosella fiduciaria

Francesca...

Inside Out...

l'ho visto anch'io e, come dici tu, da allora mi pare di metabolizzare in maniera differente le me emozioni...ma non solo...anche di comprendere in maniera differente quelle degli altri!

Stupendo cartone...per aulti, più che per Bambini!

Un abbraccio a te, carissima.... e la buonanotte a Tutte e a Tutti!

Fate sogni bellissimiiii!!!

Rosella

- Modificato da Rosella fiduciaria
Fiduciaria Laura
Fiduciaria Laura

Carissime/i tutti un sincero abbraccio di Buon Anno!!

Grazie Enzo per aver scritto, Donatella è tra le tue parole con il suo sorriso e la sua positività che, come dici tu, l'ha portata sempre a condividere con noi la gioia e la voglia di vivere più della malattia. Il suo coraggio è stato un insegnamento tanto prezioso.Grazie.
Auguro a te e ai vostri figli un 2016 il più sereno possibile.

Benvenuta Anna!
E' stato emozionante leggerti. un pò perchè ti chiami come la mia prima bimba e poi perchè riconosco nelle tue parole i sentimenti che anch'io ho provato... e che ancora adesso, a distanza di 4 anni e mezzo ogni tanto tornano a fare capolino.
Ma non riescono più a "guastare" lo sfondo di vita che ho ricostruito a partire da quel giorno maledetto della diagnosi.

Ti auguro di ritrovare la serenità dei giorni siciliani e di tenere il biglietto per l'astronave a portata di mano perchè ogni tanto fa bene staccarsi da tutto e se ci pensi le cose viste dall'alto rimpiccioliscono...magari funziona anche con i brutti pensieri...Ma soprattutto ti auguro di mettere tutta la vita che puoi nei tuoi giorni !!


Mi ha colpito molto quello che ha scritto quanche giorno fa il Dottor Catania...che dopo un'esperienza come la nostra si rischia di non riuscire ad uscire dal personaggio della " ex- malata di cancro"...l'abbiamo provato un pò tutte, credo. La paura ci tiene ancorate a quella sensazione di fragilità estrema.
Ma razionalmente sappiamo che NON lo siamo. Che NON siamo il nostro Cancro.
E allora lasciamolo fuori dal gioco e proviamo a dedicarci il più possibile a ciò che ci rende felici!

a presto
Laura

Nadine
Nadine

Eccomi.
Volevo assolutamente intervenire anch'io per ritrovarvi dopo le feste, ma ho ritardato un po' perchè per scrivere qui ho bisogno di silenzio e di tempo tutto per me. La mattina è un buon momento, il ranocchio dorme, l'altro è a scuola, il marito a lavoro. Ho la casa sottosopra, luci accese ovunque, ma adesso che mi sono inchiodata al pc non vi mollo.
L'idea di un incontro RFS in Sicilia ha entusiasmato anche me. Per la verità conosco solo la città di Trapani e l'isola di Favignana perciò mi piacerebbe un sacco che la Sicilia facesse da sfondo al nostro raduno. Da Pisa poi è piuttosto agevole in aereo raggiungere l'isola, spero solo che la ripresa degli impegni professionali in primavera non ostacoli questo bel programma. Inoltre l'idea di conoscere eventualmente anche il marito di Donatella (do per scontato che lo inviteremo) mi fa sentire molto vicino a lei. Non dimenticherò mai il suono della sua voce vivace al telefono.

Dopo questa introduzione... Benvenuta ANNA !!
Credo sia piuttosto normale avere un crollo dopo la fine delle terapie. E' successo anche a me dopo un anno e mezzo in cui facevo la splendida porgendo l'altra guancia ad un certo punto si sono scatenati i pensieri più infausti che avevo puntualmente riposto in qualche angolo della mia mente non appena facevano capolino. Ed ho iniziato a soffrire di attacchi di panico..proprio a me caspiterina che per lavoro sono abituata a gestire negli utenti più ansiosi e disturbati. Stavolta il disturbo era venuto a me, pensieri che non controlli e di cui hai il terrore, pensieri soffocanti che ti fanno sgranare gli occhi anche nel cuore della notte. Poi una delle ultime volte che ho chiamato il 118 (sai una delle caratteristiche di un vero attacco di panico è il convincersi che stai per morire) c'era un'infermiera con cui un anno prima avevo fatto un corso di sensibilizzazione sui problemi alcolcorrelati e più che l'attacco di panico a quel punto mi spaventò il suo sguardo di compassione e quelle parole "ho fatto fatica anche a riconoscerti fisicamente". Ero penosa, in tutti i sensi. Fanculo alla paura, guarda come mi sono ridotta dopo aver affrontato tutto a testa alta: aver concluso gli studi all'università durante la chemio, aver portato mio figlio in viaggio all'estero nonostante i postumi delle terapie, aver fatto da relatrice ad alcuni incontri per la mia associazione, organizzato una mostra fotografica per promuovere il significato della prevenzione e ancora fare avanti e indietro tra Toscana (dove abito) e Lombardia per partecipare a convegni sull'argomento tumore al seno e poi un master sulla medicina narrativa, per dimostrare a me stessa che sì c'era stato quell'intoppo ma nient'altro sarebbe cambiato. Ma non è così e prima ci fai i conti e meglio è.
Beh il cancro fa schifo, ma la paura del cancro è molto peggio. Cavolo se lo è!Io poi ho rimandato un po' la presa di consapevolezza che l'ora della lentezza era scoccata, anche per me. Il corpo ci avverte con i suoi campanelli quando giunge l'ora di dover cambiare necessariamente qualcosa senza contrastare stati d'animo ed emozioni a favore di una più vantaggiosa accoglienza di tutto quello che un'esperienza come la malattia oncologica impone. Non esiste una formula magica per cacciare la paura, nè la possibilità di fare carte false pur di avere il controllo sul nostro destino. Meglio così. Perchè in qualche modo fino alla malattia abbiamo vissuto un po' da esseri immortali, nell'illusione che certe cose accadessero solo agli altri e forse un po' pensando al futuro continuiamo a fare lo stesso errore ipotizzando un ritorno della malattia. Allora nel mentre facciamo che accada qualcos'altro, perchè oggi la malattia non c'è. E forse neppure domani.
Un abbraccio

- Modificato da Nadine
Utente 399XXX
Utente 399XXX

la paura è irrazionale...ma nel nostro caso la considero razionale.. Ne abbiamo ben d'onde per averne, tutto sta ad esorcizzarla e io come la esorcizzo? Adesso tra una mezz'oretta vado dal parrucchiere, poi camminerà per un'oretta e mezza raccontandomi mentalmente delle storie, a volte sono episodi mitologici, a volte barzellette e quello che mi è successo mi ha aiutato a volere più bene ad Anna, a volte a considerare certe persone più sciocche di quelle che sono e certe altre, forse comprensive, empatiche. Che dirvi? Che tra poco vado a farmi una doccia.. Stasera preparerò una pizza ripiena di ricotta e spinaci, ma ne mangerò uno spicchio...visto che sono riuscita a dimagrire tanto.. Ritorno al discorso Sicilia, la prima volta che andai a S. Vito lo capo correva l'anno 1979, altro che mar rosso e mar turchino. La Sicilia è una terra magica a 360 gradi, la adoro

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