Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Io ci sono!
Buonanotte a tutti!
Vale per tutte le terapie !
Come vale ad esempio a partire dalla terapia chirurgica.
Si valuta ad esempio il rischio anestesiologico e ci si regola di conseguenza.
Per ogni singola terapia si fa un bilancio costi benefici e quando ci sono dubbi che i vantaggi della terapia possano essere inferiori ai benefici, o addirittura dannosi, ci si astiene.
E nel suo caso scusi se mi permetto comincerei ad astenermi dal consultare il dottor Google visti i danni che sta provocando il travvisare una informazione che non vale per tutti.
Le posso chiedere una cosa?
Quando lei faceva le sue maratone ora non so se le fa ancora avendo un cuore allenato sicuramente era bradicardico, siccome io sono bradicardica essendo pure sportiva a riposo la notte mi arriva a 42/ 45 sta cosa un po mi spaventa lei come gestiva questa cosa?
Ho paura che di notte mi possa arrestare ha ragione mi mancava solo questa..
Mi scusi se rompo..
Bnotte
Una volta che mi sono accertato che la mia bradicardia fosse fisiologca ho persino smesso di assumere la terapia che avevo iniziato ad assumere alla scoperta del fenomeno
Nel mese di aprile presenterò una relazione ad un convegno sulle 37.000 pagine Web del blog (equivalenti nel cartaceo a 1010 volumi di 225 pag./cad).
Sto facendo i conti per le mie tabelle utilizzando il blog come laboratorio di ricerca del
* tasso di mortalità e sopravvivenza
* tasso di progressione della malattia (nuovi tumori o recidive)
* progressione della malattia a distanza (metastasi)
* Fattori prognostici tradizionali
*Fattori prognostici modificabili dal medico (placebo-nocebo)
ed efficacia della terapia
*Fattori prognostici modificabili dal paziente : quoziente di resilienza- di proattività- di empatia- quoziente critico
* varianza rispetto alla mediana
https://www.medicitalia.it/spazioutenti/forum-rfs-100/come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno-44-1418.html
http://www.senosalvo.com/mai_perdere_la_speranza.htm
vedo già i sorrisini delle scettiche SOTUTTOIO (ex-utenti) . Ma i conti li faremo alla fine.
Ad esempio questi dati ci chiariranno tante variazioni insospettabili dalla media o mediana.
Perchè si può morire con un tumore di pochi mm e un indice di proliferazione molto basso (vedi storia di Christina e Er) e vivere una vita quasi normale pur se in fase metastatica stabilizzata.
La medicina si occupa poco dei pazienti che escono dal controllo delle statistiche (gli outliers ) mentre io ne ho una intera collezione .
Se ne occupa poco perchè si è sempre confrontata con l'opinione pubblica alimentando l'illusione che tutte le malattie possano essere guarite assimilando il cancro alle affezioni acute da cui si guarisce o si muore. Questa lettura ha il grande limite di indurre gli oncologi ad oscillare tra un grande ottimismo ("sei guarita"), che talvolta sfocia nell'accanimento da un lato , e rassegnazione dall'altro ("dobbiamo sospendere le cure ") , quando il paziente uscendo dalle statistiche sfugge al suo controllo.
In realtà gli outliers se ne fanno un baffo delle statistiche e delle nostre previsioni prognostiche.
La medicina si occupa poco di loro perchè sarebbe come ammettere di avere sbagliato tutte le previsioni
fondate sui fattori prognostici classici.
Invece gli outliers sono meno rari di quanto non si creda.
Si tratta di guarigioni inspiegabili con o senza cure anche in casi avanzati e persino terminali e non si tratta di miracoli !
Tutti presentavano delle caratteristiche comportamentali che ho raccolto in 15.000 schede circa di pazienti che ho seguito per almeno 15 anni e che avevo operate.
Non le ho mai pubblicate perchè tutti , anche i miei genitori morti, mi direbbero in sogno che me le sono inventate.
Per fortuna i dati del blog sono accessibili a tutti e molti di questi dati sono stati rivoltati come un calzino, perchè ci sono ben 5 tesi di psicologia sul nostro blog discusse all'esame di laurea di psicologia tra cui anche quella che conoscete bene anche voi perchè siete state direttamente coinvolte
https://www.repository.unipr.it/bitstream/1889/3958/1/tesi%20Beatrice%20Duranti%20pdf.pdf
La cosa più difficile
far comprendere come gli artigianali strumenti utilizzati qui per migliorare la qualità della vita (resilienza-bagaglio a mano-qui e ora- ecc ecc) possano avere un impatto significativo sui tassi di sopravvivenza.
Ad esempio non riuscirò mai a spiegare come il più semplice, economico e facile strumento suggerito nel blog venga considerato
come la più strampalata e idiota fissazione di Salvo Catania.
Mi riferisco al
Premesso che chi non ne capisce l'importanza non comprendo cosa ci stia a fare in questo blog.
e non vado oltre anche se ho tanta voglia di svuotare i fardelli
e non scrivo altro per non offendere la vostra intelligenza sulla
EMPATIA QUESTA SCONOSCIUTA !
E non torno a ripetere che mentre nel reale ove c'è il linguaggio del corpo e restare in silenzio può rappresentare persino una rara virtù, nel virtuale il silenzio è assenza assoluta.....
Ora ammesso che Salvo Catania sia un pifferaio delle baggianate , ho avuto modo di presentare ai convegni del blog i vari corposi studi che dal 2017 confermavano i miei deliri narcistici.
A Parma e a Roma avevo presentato uno studio di oltre 5000 pazienti seguiti per 10 anni (ora sono diventati 15 gli anni) .
Lo studio pubblicato nel 2017 su Network Science del NHGRI National Humane Genome di Oxford mostra il risultato di uno studio longitudinale su un campione veramente vasto e per un tempo così lungo. Lo studio ha dimostrato che la possibilità di comunicare , di entrare in relazione , di stare a fianco a fianco con altre pazienti nel corso delle sedute di chemio aumenta del 2% la sopravvivenza.
Voi mi direte : d'accordo ma umenta la sopravvivenza SOLO del 2% !
E che ce ne facciamo ?
Intanto vi rispondo che quel 2 % vuol dire che ben 100 pazienti sopravvivono solo perchè qualcuno ha tenuto la loro mano nel corso di poche sedute di chemioterapia. .
Io allora vi chiedo : e noi che la mano la teniamo 24 ore al giorno per anni possiamo attenderci, come sostengo io da 40 anni e come vi dimostrerò con i dati del blog, tassi di sopravvivenza mooooooolto più elevati ?
E sempre nel 2017 altra musica per le mie orecchie.
Estan Basch al congresso mondiale di Oncologia presenta uno studio randomizzato , allora in fase 3 , che con un supporto via rete , cioè come noi, mostra non solo un miglioramento della qualità della vita , ma anche della sopravvivenza.
Ma soprattutto , altra musica per le mie orecchie che ne parlo e scrivo dal secolo scorso , riconosce i buoni risultati grazie ad un atteggiamento proattivo dei pazienti. (Patient Reporting Outcomes ).
.
o
al suo post che mi permette di introdurre una premessa , con un esempio pratico , il suo sul mio studio quarantennale sui FATTORI PROGNOSTICI.
Lei ha scritto "solo", si fa per dire , 199 commenti e tuttavia sono sufficienti per aprire una scheda , ovviamente anonima, sui suoi fattori prognostici modificabili
Vuol dire che in pochi post si possono estrapolare alcuni quozienti che io registro da mezzo seccolo come fattori prognostici per avere un quadro finale di basso, medio, alto rischio.
Ciò non vuol dire che siano gli unici fattori prognostici che la riguardano .
Per dirla con la locuzione che tanto piace qui
La somma dei singoli fa il totale
Questo mio commento lo posterò ogni giorno ad introduzione di altri approfondimenti successivi su questo tema che meritano di essere ripresi sino a non lasciare dubbi o fraitendimenti.
Qui parliamo solo di fattori di rischio e non di cause, che sono sconosciute e quindi il richiamo a "sensi di colpa" è fuorviante e assolutamente fuori luogo.
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Per farla breve possiamo distinguere :
1) FATTORI PROGNOSTICI GENETICI (es. mutazioni) che non possiamo modificare
2) FATTORI PROGNOSTICI TRADIZIONALI ( esame istologico) che non possiamo modificare
3) FATTORI PROGNOSTICI modificabili dal medico .
Il più importante il PLACEBO , che deriva dalla capacità del medico di trasferire al paziente la FEDE nelle terapie. e soprattutto la Speranza.
E ' un discorso molto complesso che rimandiamo agli approfondimenti successivi per farvi comprendere che il compito premeditato e non casuale del sottoscritto è stato quello di somministrare sempre placebo per incrementare l'efficacia delle terapie, ridurre gli effetti collaterali delle stesse e alimentare SEMPRE la speranza.
Lo scrivo per la prima volta al tredicesimo anno del blog perchè l'effetto del placebo è molto più efficace se il paziente non è consapevole che lo sta assumendo.
Parlo di acquisizioni scientifiche che approfondiremo e ne leggerete delle belle, compresi i risultati dello studio inedito che ho fatto sulle RFS che hanno inviato le immagini in tempo reale mentre praticavano la chemioterapia da single o in coppia.
4) FATTORI PROGNOSTICI MODIFICABILI DAL PAZIENTE.
Parliamoci chiaro e attenzione agli equivoci e al significato delle parole.
Io scrivo per tutti ma sono consapevole che molte RFS relativamente nuove sono ancora nella fase dei necessari meccanismi di difesa e che vorrebbero sentirsi chiedere
Io preferisco dire la verità.
Sia ben chiaro che Salvo Catania non ha scoperto la cura del cancro .
A quello ci pensa la Medicina ufficiale.
Salvo Catania ha studiato , anzi solo osservato e registrato perchè pazienti con prognosi molto severe vivono a lungo una vita normale , mentre altre pazienti presentano eventi avversi pur partendo da fattori prognostici favorevoli.
Caso clamorosso quello della nostra Christina, Triplo negativo, Sla e pregresso infarto , ma resiliente, proattiva ed empatica che è stata chiamata ad assistere in fase terminale la sorella Er , affetta da un Tontolone con un Ki 67 dell'8% e che alla diagnosi pensava di avere "chiusa la pratica" definitivamente.
Leggete questo vecchissimo approfondimento sulla VARIANZA
https://www.medicitalia.it/spazioutenti/forum-rfs-100/come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno-44-1418.html
Il mio studio è esteso a circa 15.000 mie pazienti che ho potuto seguire con vari strumenti di contatti per almeno 20 anni.
Ma di quei dati non ne voglio parlare perchè è legittimo sospettare che il narciso Salvo Catania se li sia inventati perchè non verificabili facilmente .
Allora il blog è diventato un laboratorio di ricerca dove i dati sono verificabili da tutti attraverso quelli da me raccolti e anche quelli ricavati da ben 5 tesi di psicologia che hanno rivoltato il blog come un calzino tra cui quella che vi ha coinvolto direttamente di cui vi ricorderete senza dubbio.
[url=https://www.repository.unipr.it/bitstream/1889/3958/1/tesi Beatrice Duranti pdf.pdf]https://www.repository.unipr.it/bitstream/1889/3958/1/tesi Beatrice Duranti pdf.pdf[/url]
Da questa montagna di dati è nato e cresciuto il blog e le raccomandazioni per incitare alla "responsabilità" come sinonimo di consapevolezza e non certo per fare emergere sensi di colpa che non hanno ragione di esistere.
Comincio a gettare sinteticamente sul banco quali sarebbero a mio parere i
FATTORI PROGNOSTICI MODIFICABILI dal paziente.
Questa è una anticipazione schematica di diversi approfondimenti che seguiranno
Ma già nel blog nei 1000 volumi che abbiamo scritto c'è tutto in ordine sparso.
Il blog è nato per far da guida e palestra di allenameento con una metafora in un difficile percorso che attraverso l'esercizio della resilienza porta dalla condizione di "coniglietta" a quello di "marmotta".
Wanda era una marmotta
Voi mi direte : una marmotta , ma Wanda è morta lo stesso !
Verissimo e infatti ho sempre sostenuto che con le raccomandazioni che seguiranno non ho trovato la cura definitiva e certa per il cancro , ma solo come affrontarlo non passivamente per rendergli la vita difficile oltre alle terapie convenzionali.
Wanda è morta malgrado fosse una marmotta vera ( elevato quoziente resiliente, elevato quoziente intellettivo e critico, competenza da far invidia a molti colleghi-io la chiamavo expertise-, molto elevato quoziente empatico )
Tutte queste caratteristiche hanno reso difficile la vita al cancro e Wanda ha visssuto una vita oltre la normalità ( la donna tuttofare) ,
per quanto ha potuto ma purtroppo anche errori medici ed anche i fattori prognostici tradizionali hanno il loro peso alla resa dei conti.
Anche qui la somma fa il totale.
Wanda prima di entrare nel blog aveva dialogato per mesi con me per una presunta mastite che a me non piaceva affatto sino a che lei mi ascoltò e finalmente scoprì di avere una mastite carcinomatosa Triplo Negativo che ha iniziato a curare con molto molto ritardo.
La storia di Wanda è una storia che merita da sola un approfondimento.
Ho già fatto cenno a quali siano i fattori prognostici molto favorevoli che abbiamo ad uno ad uno approfondito nel blog
a) Elevato quoziente resiliente , nel senso di quoziente critico, quoziente proattivo .
Non serve il coraggio o come si suol dire...... "sii forte".
Non serve la forza , ma la flessibilità, elasticità.
Perchè la mafia è invincibile ?
Perchè quando arriva la piena come fa lo "Juncu" si abbassa (non spara più, non esercita più la violenza) e sparisce per riemergere quando la piena è passata.
Ed elevato quoziente critico che spesso si accompagna ad un elevato quoziente intellettivo.
Ma non sempre coincidono i livelli dei due quozienti e comunque il quoziente intellettivo non serve, ma quello critico sicuramente sì.
Faccio un esempio clamoroso e comprensibile facilmente.
Non c'è dubbio che Sgarbi manifesti un elevato quoziente intellettivo, ma quando spiritato insegue il malcapitato antagonista al grido di "capra capra ", mostra un quoziente critico veramente basso.
Ed è singolare che la sua notorietà derivi dall'essere un critico d'arte.
b) Elevato quoziente empatico
Molti pensano di essere empatici perchè si circondano di amicizie e simpatie .Su questo concetto abbiamo fatto qui decine di approfondimenti, e chiarimenti e anche discussioni agitate, perchè non si può essere empatici solo con chi ci è simpatico.
Di fatto un quoziente empatico uguale o> di 4 è veramente raro !
Nel blog comunque ne abbiamo tanti esempi
Ci torneremo a discuterne.
c) Stile di vita salutare (alimentazione attività fisica)
E qui chiamatela come volete ma il senso di responsabilità non conosce sinonimi.
Tanto più che le trasgressioni sono concesse , anzi talvolta necessarie per rispetto dell'umore. Ecco perchè parliamo di stile di vita.
Ecco perchè io nelle mie schede guardo più
Ecco perchè raccomando spesso inascoltato l'esercizio dell'IOCISONO
di queste caratteristiche
e considero il blog una palestra di resilienza, proattività ed empatia
Da questi dati emerge che anche se i fattori prognostici di partenza sono favorevolissimi
recidive o secondi tumori o eventi avversi sono più frequenti in modo significativo in quei pazienti che definisco (per incoraggiarli provocandoli)
pacco postale !
"Lo sa che lei rassomiglia ad un pacco postale ?"
* E' una persona intelligente e persino adorabile
*Figlia, moglie e mamma insostituibile
* Madre esemplare agli occhi di tutti , per paura di non vedere crescere i propri figli, annulla totalmente sè stessa e cancella tutti gli spazi per curare i propri interessi. Finisce per non trovare più un minuto da dedicare a sè stessa.
*Lavoratrice instancabile e insostituibile anche per dimostrare di non essere stata menomata dalla malattia.
Ma mi fa pensare quando la incontro ad un pacco postale perchè passivamente si fa mettere con scarso senso critico un timbro quando scorre sul nastro postale ad ogni fermata della chirurgia, della radioterapia,
della chemioterapia e della ormonoterapia.
Quoziente di proattività
molto basso
Quoziente empatico, concentrata tutta nelle proprie paure, spesso basso e comunque al limite sindacale
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Torniamo alla nostra scheda da cui siamo partiti.
Presto ( ha scritto solo 199 post) per completare la sua scheda , ma già emergono alcuni fattori prognostici molto favorevoli per rendere la vita difficile al bastardello.
Non ricordo il suo istologico , ma nel percorso da coniglietta a marmotta emergono già chiari alcuni punti chiave del nostro percorso.
Li sottolineo in ordine sparso
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Non conosco la dose di placebo che ha ricevuto, ma già questi elementi mi autorizzano a scommettere che la sua principale paura
sia eccessiva.
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Riferimenti utili
Placebo : esorcizzare la chemio con un selfie
https://www.medicitalia.it/spazioutenti/forum-rfs-100/come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno-44-2392.html#msg37977
# 35.866
Placebo
https://www.medicitalia.it/spazioutenti/forum-rfs-100/come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno-44-1244.html#msg37977
#18656
IO CI SONO : desensibilizzazione e abituazione
https://www.medicitalia.it/spazioutenti/forum-rfs-100/come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno-44-9581.html#msg37977
# 143711
Resilienza, forza vulnerabilità, calati juncu
( che tristezza riesumare queste pagine bellissime del blog : qualcuno ce l'ha fatta ad avvelenare quella sublime atmosfera .)
https://www.medicitalia.it/spazioutenti/forum-rfs-100/come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno-44-16355.html
#245.316
La fede nella terapia
http://www.senosalvo.com/placebo_I.htm
Quoziente attivo-proattivo
https://www.medicitalia.it/spazioutenti/forum-rfs-100/come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno-44-33650.html#msg37977
L'EGO-altruismo
https://www.medicitalia.it/spazioutenti/forum-rfs-100/come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno-44-33884.html#msg37977
#508.252
Solo bagaglio a mano
https://www.medicitalia.it/spazioutenti/forum-rfs-100/come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno-44-3936.html#msg37977
# 59026
Le relazioni muoiono nella trascuratezza ,
nell'incomunicabilità e nella indifferenza,
non nelle discussioni e nemmeno nei dissidi.
L’indifferenza racchiude la chiave
per comprendere la ragione del male,
perché quando credi che una cosa
non ti tocchi, non ti riguardi,
allora non c’è limite all’orrore.
L'indifferenza non è un inizio,
è una fine e, quindi,
l'indifferenza è sempre l'amica del nemico,
perchè avvantaggia l'aggressore,
tumore, manipolatore o dittatore,
mai la sua vittima,
il cui dolore si amplifica
quanto più si sente dimenticata.
(Salvo C.omplicazioni)
ma con il serbatoio della passione al minimo .
e per tante altre ragioni che vi spiegherò in dettaglio.
Rientro molto perplesso perchè
Quindi appena rientrerò in piena forma è necessario un completo degli accadimenti di agosto che hanno lasciato molte scorie non tutte rimosse.
E attraverso una RIFONDAZIONE del blog o almeno un restauro
ripartire con le nostre 7 R
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Quando facevo sport estremo dinnanzi a decisioni drammatiche in cui ci poteva andare di mezzo la mia vita (sono stato anche abbandonato nel deserto del Tenere' dai Tuareg) occupavo la mente con un giochino personale !
Mi dicevo dinnanzi allo shock improvviso e di fronte a decisioni cruciali per la mia vita "Salvo ora devi fare il pieno di
R : Rifletti, Rilassati, Riprendi il controllo della situazione, Riposati, Resetta e Riparti.
prima di lasciarti andare allo sconforto'
ifletti !
ilassati
.
iprendi il controllo della situazione
.
iposati
cercando di
esettare il piu' possibile quanto di nuovo e' accaduto
.
e ora
iparti
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Facile a dire RIPARTI ...ma ripartire da dove ?
Il blog viaggia a gonfie vele considerando il numero di commenti e quello stratosferico di visitatori. , ma io non lo riconosco più nei contenuti
Questo blog non mi piace più perchè ha perso di vista i suoi obiettivi principali di AUTO-MUTUO-AIUTO .
E la cosa mi fa arrabbiare ancora di più perchè sono arrivate nell'ultimo anno numerose RFS
con elevato indice di resilienza ed elevato Quoziente Empatico
Allo stesso tempo nell'ultimo mese abbiamo letto contenuti di cui come facilitatore-moderatore del blog mi vergogno.
Possiamo senz'altro ripartire ma se si salta la fase di
esettare il piu' possibile quanto di nuovo e' accaduto
non andremo lontano o andremo avanti con con un blog di Storytelling ma non di Medicina Narrativa e io non sono interessato ad occuparmi a tempo pieno di Storytelling, utile come diversivo, ma poco efficace in senso terapeutico.
Qui ancora non c'è una elevata consapevolezza di cosa sia l'empatia e di conseguenza il fenomeno del ghosting. Non sono fissato con il ghosting, che è solo un sintomo di un Quoziente empatico che trova posto nello spettro dell'empatia con un valore 0-2 max che è riservato nella diagnostica all'autismo e Sindrome di Asperger, che nulla hanno a che vedere con la crisi di identità che è invece è una reazione adattiva reversibile e curabile.
Inoltre su questo tema saremo chiamati in futuro a rispondere con i fatti ( contenuti)
Alcune di voi mi hanno chiesto perchè tanto accanimento di Salvo Catania per questo fenomeno.
Perchè RESILIENZA EMPATIA sono i muri portanti di tutto il blog e molti guardano e guarderanno i nostri contenuti . Lo sapete che se voi digitate " cancer ghosting tumore seno"
tutti i motori di ricerca ci riportano non solo al primo posto, ma ci vedono occupare tutta la prima pagina di Google? E questa è una bella responsabilità visto che siamo letti da milioni di utenti anche se non iscritti al blog.
https://www.bing.com/search?FORM=DCCFC&PC=DCC7&q=cancer+ghosting+tumore+seno
Pertanto poichè è necessario un RESET ed una RIPARTENZA ho deciso anche per rispetto
delle RFS sempre presenti e delle RFS relativamente nuove , che non sanno interpretare gli ultimi accadimenti, di riscrivere a puntate ogni giorno molto brevemente un pezzo della storia del blog con i suoi scopi, le perturbazioni che ha attraversato, recenti ed antiche.
Inserirò anche pezzi della vita di Lara che non c'è più e che è stata chiamata in causa ingiustamente per arrivare ai giorni nostri , per mostrare come la crisi di identità nulla ha a che vedere con l'indice di resilienza ed il Quoziente di empatizzazione.
Non sarà facile perchè abbiamo scritto contenuti equivalenti nel cartaceo a 906 volumi di 225 pag/cad.
Ripartiamo per comprendere la storia del blog e dei suoi protagonisti cercando di chiarire una volta per tutte cosa sia l'empatia secondo Salvo Catania e poi comprenderete perchè la tiro in ballo ancora prima di raccontare la storia del blog
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STORIA DEL BLOG-STORIA DI LARA-IL GHOSTING NEGATO
Empatia e crisi identità
Per definire l'empatia mettiamo da parte le definizioni della psicologia che hanno scarse basi scientifiche (del resto esistono decine di correnti della psicologia) e consideriamo solo quelle prodotte dai neuroscienziati che hanno speso tutta la loro vita occupandosi di empatia a partire da Simon Baron-Cohen e che hanno utilizzato la Risonanza Magnetica Funzionale Cerebrale per identificare la sede e meccanismo del circuito dell'empatizzazione.
L'idea chiave è che tutti noi ci troviamo in qualche punto all'interno di uno spettro di empatia , da bassa (livello 0 ) ad alta (livello 6).
Ci sono tanti modi di definirla : c'è empatia quando smettiamo di focalizzare la nostra attenzione in modo univoco ( single-minded ) per adottare invece un tipo di attenzione doppia (Double-minded).
Focalizzare la nostra attenzione “in modo univoco” significa prestare attenzione solo alla propria mente, ai propri pensieri o alle proprie percezioni. Avere un'attenzione doppia significa tenere presente allo stesso tempo anche la mente di qualcun altro.
Quando l'empatia è spenta pensiamo solo ai nostri interessi, quando è accesa ci concentriamo anche sugli interessi di altre persone. Pertanto l'empatia è la nostra capacità di identificare ciò che qualcun altro sta pensando o provando, e di rispondere a questi pensieri e sentimenti con una emozione corrispondente.
Qualcuno ha chiamato in causa la metafora del faretto : la nostra attenzione può essere illuminata da un faro singolo (livello di empatia da 0 a 2) che illumina solo i nostri interessi o può comprendere un secondo riflettore
, che illumina contemporaneamente gli interessi di qualcun altro..
Se il secondo faro funziona possiamo non solo chiedere a qualcuno come sta e come si sente, ma anche di evitarne con tatto di urtarne la sensibilità, pensare a come farlo sentire a suo agio e ponderare l'impatto su di lui o altri su ciò che diciamo o facciamo.
Ecco perchè ai livelli bassi di empatia gli individuo con zero empatia non se ne rendono conto di avere il secondo faro spento. E quindi non possono recuperare l'empatia perchè avendo il secondo faro spento sono imprigionate nel proprio e nel proprio essere concentrate su di sé. Per loro focalizzarsi su sé stesse è tutto ciò che possono fare, come se nel loro computer cerebrale mancasse un chip. Loro le altre persone non le vedono proprio.
Chi ha il secondo faro acceso permette di farsi amici cari e veri e di prendersi cura dell'amicizia.
L'empatia evita il rischio di fraintendimenti e di problemi di comunicazione perchè il secondo faro consente di capire costantemente cosa potrebbe intendere l'altra persona. Con il secondo faro acceso non c'è necessità di chiarirsi salvo rare eccezioni . E in caso di fraintendimenti chi ha il secondo faro acceso non si dà pace sino ad un chiarimento rapido e definitivo.
Chi ha il secondo faro spento non si accorge della necessità di dover chiarire per portare avanti la relazione e paradossalmente si sente vittima e nella maggior parte dei casi sparisce senza dare spiegazioni persino offeso.
Possiamo pensare , confermato dagli studi con l'utilizzo della Risonanza Magnetica Funzionale, che nel cervello ci sia un circuito, chiamato meccanismo di empatizzazione, che determina il livello di empatia o QE (Quoziente Empatia), che risulta sottoattivato nelle persone che commettono atti di crudeltà e in coloro che hanno molte difficoltà per entrare in empatia.
Circuito dell'empatia
Tutti i neuroscienziati che si occupano del tema da mezzo secolo concordano sul fatto che nell'empatia non è coinvolto l'intero cervello, ma solo una decina di aree cerebrali tra loro connesse.
Tra esse :
1) La corteccia mediale prefrontale : che si può pensare come un “hub” per l'elaborazione dell'informazione sociale per confrontare il proprio punto di vista con quello di qualcun altro
2) La corteccia orbitofrontale
3) Il giro frontale inferiore : la Risonanza Magnetica ha svelato che questa regione risponde a 4 emozioni importanti (felicità, tristezza, rabbia e disgusto)
4) La corteccia cingolata anteriore: considerata la matrice del dolore, si attiva quando si prova dolore e in quelli che hanno il secondo faretto si attiva anche osservando il dolore altrui.
5) Molti esperimenti su questa area con la Risonanza Magnetica sono state fatti su coppie affiatate e si è visto che si attiva sia provando dolore in prima persona sia che sia provato dalla persona amata. E molto interessante che gli studi abbiano dimostrato una sostanziale differenza tra uomini e donne. Mentre uomini e donne mostrano più empatia verso le persone simpatiche che soffrono. Ma in generale queste aree del circuito si attivano in maggior misura nelle donne rispetto agli uomini.
6) La giunzione temporolo-parietale :
7) Il solco temporale superiore
8) La corteccia somatosensoriale : è coinvolta non soltanto nella codifica di una esperienza tattile , ma anche nella semplice osservazione che altri vengano toccati. Ciò soprattutto quando vediamo un altro farsi male [ chi ha il secondo faro spento filma l'ambulante nigeriano ucciso a botte]
9) Il lobulo parietale inferiore: fa parte del sistema dei neuroni a specchio che si attivano sia quando si esegue un'azione sia quando si osserva qualcun altro che esegua la stessa azione.
10) L'amigdala : l'ultima regione ma per molti versi il gioiello della corona nel circuito dell'empatia è coinvolta nell'apprendimento emotivo e nella regolazione delle emozioni. Il fascino esercitato dall'amigdala e il suo amore per la musica spinsero un neuroscienziato americano a formare una band musicale chiamata The Amygdaloids
Essere collocati nello spettro dell'empatia con quoziente di empatia 0-1 non è affatto una offesa anzi .....
Non è una offesa alla loro intelligenza quasi sempre eccellente , e nessuno si sogna di pensare a deficit cognitivi , ma semplicemente che quelle persone non c'entrano nulla con un gruppo di
Ecco perchè io scrivo
CHI C'E' C'E'
e
CHI NON C'E' NON SERVE
incapaci di relazionarsi con il prossimo, assorbiti completamente dal loro lavoro e concentrati solo su sè stessi: un identikit che calza su molti personaggi che hanno fatto la Storia con la "S" maiuscola. Ma tutti con il secondo faro spento
Michelangelo Buonarroti
Wolfgang Amadeus Mozart
Isaac Newton
Charles Darwin
Albert Einstein
Alfred Joseph Hichcock
Steve Jobs
Greta Thunberg
Tim Burton
ecc ecc
QUOZIENTE DI EMPATIZZAZIONE (QE)
Livelli
*ZERO : è il grado estremo più basso. La persona che non ha alcuna empatia anche quando gli si fa notare che hanno ferito un'altra persona, questo non significa nulla per loro.
*UNO: La persona è in qualche misura in grado di riflettere su ciò che ha fatto e di mostrare pur se raramente rammarico , ma i sentimenti delle altre persone non sono nei loro radar. Secondo faro spento.
*DUE : ha ancora notevoli difficoltà con l'empatia, ma ne possiede quanto basta per avere un barlume di come si sentirebbe l'altra persona e inibire quindi un'aggressione fisica. Secondo faro spento.
*TRE : sa di avere difficoltà con l'empatia e può tentare di mascherarla, magari evitando posti di lavoro o relazioni, in cui ci siano continue richieste di empatia. Quando tornano a casa, il sollievo di non dover più fingere come tutti gli altri è enorme : vogliono stare soli, e finalmente essere sè stessi.
*QUATTRO : Si sente più a suo agio quando la conversazione si sposta verso argomenti che non riguardano le emozioni. A questo livello ci sono più uomini che donne. Preferiscono offrirsi di sistemare qualcosa da un punto di vista pratico o tecnico piuttosto che affrontare discussioni sui sentimenti. Fondano le relazioni-amicizie più su attività (es.sport) e interessi condivisi che su una intimità emotiva.
* CINQUE : livello di empatia leggermente superiore alla media e in questo livello ci sono più donne che uomini. Qui le amicizie sono basate sull'intimità emotiva, sulla condivisione di confidenze e sul sostegno reciproco.
Concedono tempo agli altri anche se hanno molte altre cose da fare.
*SEI : A questo livello si parla di super-empatia perchè si è continuamente focalizzati sui sentimenti degli altri , quasi uscendo da sè per controllarli ed essere di conforto. E' come se il loro circuito dell'empatia fosse in un stato di costante ipereccitazione .
A cappello della storia del blog rivisitata dopo 12 anni dai suoi primi vagiti allego un documento privato di Salvo Catania indirizzato recentemente ad una laureata in psicologia Ghost del blog .
Come per la Medicina distinguo sempre il medico dal laureato in medicina , sono professioni diverse e altrettanto distinguo sempre il laureato in Psicologia dallo psicologo.
Ecco la mia mail indirizzata a RFS laureata in psicologia che ha scritto non molti post , ma per la singolarità della sua storia che ha scritto sul blog era stata invitata a parlare sul palco di Lecco al nostro Convegno Nazionale del 2017. Non solo non si fece viva, ma non diede alcuna spiegazione. Nè Salvo Catania glielo fece mai notare. Invitata a parlare al nostro convegno di Parma
L'ultimo suo post sul blog " allora ci vediamo a Parma". febbraio 2019
E poi
Siamo nel 2019 aprile.
L'avete vista ? Nessuna spiegazione.
Sui social attivissima sempre.
Ecco lo scambio di questi giorni ! Ovviamente per chiarire si muove sempre Salvo Catania, MAI il ghost.
-----------------------------------------------
Il 21/09/2022 00:20 salvo.catania@#########.it ha scritto:
Buona sera
Come sta ? Non è necessario che mi risponda anche perchè dopo più di 2 anni la toppa sarebbe peggiore del buco.
Non abbiamo contatti da tanto tempo.
L'ultima volta da parte sua per un consiglio tecnico con una mail del 15/9/ 2020 alla quale educatamente ho risposto immediatamente.
Il 18 marzo, il 24 marzo e 28 marzo 2021 le ho scritto per una richiesta di un piccolo contributo sul blog sul tema del Ki 67 come spunto per dare speranza perchè la sua esperienza sin dal primo giorno era stata di utilissimo punto di riferimento
Nessuna risposta ! Neanche un micragnoso riscontro di ricevimento delle mail.
Ovviamente il mio EGO narciso non la prese bene, perchè si è fatto delle domande, ma poichè non si può pretendere da tutti un livello di educazione di pari grado e avendo a disposizione tombini sempre efficienti e tasto ignore del mouse sempre attivo , ho fatto spallucce , ho abbozzato un sorriso e sono andato oltre.
Purtroppo da 40 anni sto studiando per rispondere a questa domanda
"Perchè tra due pazienti che non hanno deficit immunitari e hanno un identico istologico e praticano la stessa terapia , una delle due muore e l'altra no ?"
Ci lavoro da 40 anni , e se ne parlo con Curigliano che all'IEO si occupa degli outliers , cioè dei survivors indipendentemente dalle terapie, non solo mi ascolta interessatissimo ma mi propone di continuare a studiare questa situazione insieme. E un certo Umberto Veronesi non solo mi ascoltava affascinato, ma sulle mie idee strampalate ci ha messo la faccia con la sua prefazione in 8/10 libri dei quali sono stato autore..
Uno di questi libri con prefazione di U.Veronesi è stato tradotto in 5 lingue. E un capitolo di questo libro si occupa delle mie invenzioni
https://www.medicitalia.it/libri/senologia/117-breast-cytology-in-clinical-practice.html
i cui perfezionamenti hanno portato alla realizzazione di strumenti diagnostici diffusi in tutto il mondo e di cui ha certamente usufruito anche lei (Mammotome, VABB, agoaspiratore automatico...)
La ricerca di cui parlavo prima, mi obbliga a verificare il tasso di mortalità tra le pazienti sotto studio ogni anno. Una volta era compito difficile, perchè si scrivevano lettere, ora è più semplice perchè basta verificare i profili social, che tutte, come lei del resto , hanno. Oppure inviando una mail.
Ecco perchè ogni tanto sbircio sui profili delle ex-RFS che non danno più notizia di sè.
Alle ex-pazienti come lei evidentemente non interessa questo tema marginale " perchè di cancro si può morire oppure no "
Ora è vero che Salvo Catania sia un antipatico pragmatico Aiace Telamonio "[i]taglia e cuci" , ma mi fa sorridere ancora amaramente quando poi ho a che fare con chi pensa di avere in mano la"verità" imparata sui libri di psicologia senza tener conto che poi nei sondaggi tra le pazienti oncologiche emerge che una su due abbandona il supporto psicologico prima del terzo incontro.
Chissà perchè ! Ma questo ci porterebbe fuori tema.
Facendo questi controlli mi sono imbattuto il 27 maggio dello stesso anno nel suo profilo e nella sua scoperta dell'acqua calda ( controlli se racconto bufale) . Lei scrive " Non lo posso sopportare che due persone non si parlino più. Non lo sopporto"
Da che pulpito !
Da che pulpito
Ho avuto la tentazione di inviarle un cadeau (v.allegato) ,
ma poi ho fatto spallucce e ho tirato diritto .
Mi sono detto "############ ##### CHI ??" e sono andato avanti !
Nel 2022 ho letto i titoli che espone nei suoi numerosi profili "Formazione presso Istituto Tumori di Milano" e mi ha strappato un altro sorriso
Mi sono detto "Se ########### ######## facesse una ricerca seria su PubMed scoprirebbe che tutta una serie di acquisizioni ormai consolidate e quindi storiche l'Istituto dei Tumori le acquisite attraverso almeno una decina di studi promossi da un certo Salvo Catania con la collaborazione dell'amico Marcello Tamburini , padre della psiconcologia italiana, e Primario all'Istituto, e pubblicate sulle riviste internazional più impattanti del momento.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/3354063/
Poi ho letto anche la sua lectio magistralis sull'empatia e sono stato tentato di inviarle questo (vedi secondo allegato)
Anche perchè da tempo lei era sparita dal blog.
Libera e legittima scelta , ma se nei confronti di Salvo Catania è solo una ulteriore dimostrazione che l'educazione non tutti ce l'hanno, nei confronti del blog recitare il ruolo del ghost , sparendo senza alcuna spiegazione, è un atto che denota un livello di empatia imbarazzante. Se legge la definizione di ghost i sinonimi sono per la verità ancora più severi
E stavolta le invio volentieri l'ultimo articolo che ho scritto
https://www.medicitalia.it/blog/senologia/8973-uomini-ominicchi-e-cancer-ghosting.html
E come spunto di riflessione le lascio queste domande
Dando per scontato che queste omissioni nei confronti del blog ( echissssssenefrega nei confronti di Salvo Catania ) e dando per scontate le attenuanti (crisi di identità adattiva senza segnali di disturbo dissociativo della identità e di personalità multipla ???)
Lei mi vorrebbe far credere che il livello di empatia mostrata nei nostri confronti è da attribuire alla crisi d'identità e che questa possa essere la causa
# del Brain Fog post-terapia, che in realtà è transitorio e reversibile ?
# azzeramento del QE (Quoziente di empatizzazione) a livello dello spettro dell'empatia a livello 0-1, cioè il livello dell'autismo-Sindrome di Asperger ?
# della disconnessione del circuito dell'empatizzazione ?
# della menopausa iatrogena precoce dell'amigdala ?
Buona fortuna con tanti saluti
Salvo Catania
[/i]
Replica
Il 21/09/2022 10:48 ############ ##### it ha scritto:
Caro Dott. Catania,
mi chiedo quale empatia ci sia in una mail come quella mandata stanotte. Dovrebbe sapere che fa parte del normale processo di guarigione il bisogno di allontanarsi a un certo punto da tutto quello che riguarda la malattia. Con le ragazze con cui ho condiviso il percorso sul forum sono rimasta in contatto su altri canali. Con alcune ci seguiaimo sui social, senza bisogno di dire nulla. Vediamo che stiamo bene e questo ci basta.
Non credo di dovermi giustificare dicendole cosa c'è stato in questi due anni nella mia vita. La merda non prende solo la forma del cancro.
Resto grata a a lei e a quello che il forum mi ha dato nel momento più duro della mia vita ed ho più volte espresso questa gratitudine, non mi sento in colpa per aver avuto bisogno di allontanarmene.
Esistono parole buone, che curano e accompagnano. E parole tossiche da rispedire al mittente.
Non sappiamo nulla della vita delle persone che incontriamo dietro una schermo e questo non sapere dovrebbe portarci tutti ad approciarsi sempre in punta di piedi, soprattutto a chi, di fatto, non conosciamo.
Mi dispiace davvero.
#############
Controreplica
--- Messaggio originale ----------
Da: salvo.catania@#########
A: #################
Data: 21/09/2022 14:07
Oggetto: Re: L'empatia questa sconosciuta
E te pareva che la laureata in psicologa non ci mettesse la toppa peggiore del buco !
Non faccia finta di non avere capito !
1) Nessuno ha MAI messo in dubbio il diritto di allontanarsi e seguire altre forme di relazione . Anzi sono il primo a raccomandarle con una gigantografia che presento in tutti i miei convegni
LE TERAPIE CURANO, LE RELAZIONI GUARISCONO
quindi non mi attribuisca cose che non mi appartengono.
2) Questo suo bisogno , anche in presenza di merda oltre il cancro, non giustifica l'inelegante silenzio verso il dr. Catania che tra l'altro non se lo merita. Non giri intorno alle parole per spiegare un certo non edificante comportamento sul piano della educazione.
Le avevo inviate 3 mail senza neanche un micragnoso riscontro di ricevimento ! Ma questo resta un problema suo.
4) Nessuno le ha contestato il bisogno ipertrofico di relazionarsi con altre fuori del blog. Ma l'empatia per definizione non è empatia se il circuito limbico si accende solo per quelle che ci piacciono dimenticando, prima di sparire, persino di salutare le escluse che si sentono discriminate .
Quando le scrissi quelle mail perchè , oltre che per una esigenza mia personale, diversi Tripli Negativi con Ki 67 alle stelle mi scrivevano "dottore ha notizie di ############ ?":
Che io ho sempre tamponato con falso obbligato " [i]mi ha scritto che sta bene ma ha scelto di prendersi una pausa " . Che tristezza : bugiardo obbligato per un fantasma !
Sono loro , cui lei ha girato le spalle senza dare spiegazioni che l'hanno definita GHOST, non certo Salvo Catania , che non ha nulla contro i suoi profili condominiali, visto che il blog in questo momento ha un milione di visitatori al mese.
Quindi non faccia finta di non avere capito il senso delle mie parole che lei vede come tossiche, mentre le sue ovviamente per me sarebbero empaticamente mielose '?
E se lo studi meglio il fenomeno del Ghosting, perchè di quello stiamo parlando, e perchè qui non è una questione di torto o ragione, da parte di ########### o Salvo Catania, perchè sbagliare o semplicemente essere superficiali è umano e non importa mai da che parte stia il torto o la ragione.
Quel che conta è solo la capacità di riconoscere di avere sbagliato dinnanzi alla evidenza.
Che faccia fatica a comprenderlo una laureata in psicologia non mi stupisce, ma sempre per la mia regola di vita [ pessimisti sulla diagnosi-ottimisti sulla prognosi] mi auguro e le auguro di rifletterci e comportarsi di conseguenza almeno con le pazienti che si rivolgeranno a lei per un supporto...tra l'altro non AGGRATIS .
E su
"Esistono parole buone, che curano e accompagnano. E parole tossiche da rispedire al mittente." (##############)
Verissimo ! Verissimo ! Verissimo !
Ma evidentemente i suoi libri di psicologia sui quali ha studiato non contemplano che
Le parole tossiche, le mie, possono fare anche male , ma danno sempre la possibilità di disintossicarsi offrendo il pretesto per un chiarimento costruttivo.
I silenzi , i suoi, invece uccidono ogni relazione perchè ostacolando ogni chiarimento di conseguenza negano che quella relazione sia mai esistita.
(Salvo C...omplicazioni)
FACTA NON VERBA !!
[/i]
P.S. Su quel che penso della laurea in psicologia e l'essere psicologo mi ero già esposto duramente sul blog
https://www.medicitalia.it/spazioutenti/forum-rfs-100/come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno-44-9395.html#msg504801
( Vedi post # 149.911 -1 Nov.2019)
Quel post era rivolto ad un altro laureato in psicologia e soprattutto ad una a me cara (*) laureata in psicologia con la quale stavamo scrivendo un libro a 4 mani..
------------------------------------------------
N.B.
(*) Quel post dell'1 Nov.2019 dimostra, ma lo spiegherò meglio raccontando la storia di Lara, che io ero da sempre a conoscenza di quella chat-parallela . E se vi imbattete in tanti miei post-approfondimenti, alcuni sono firmati con questa vignetta
che indicavano a Lara , secondo accordi presi, di salvare quel post per discuterne insieme su come utilizzarlo per il libro. In particolar modo quando la pensavamo diversamente.
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ma con il serbatoio della passione al minimo .
e per tante altre ragioni che vi spiegherò in dettaglio.
Rientro molto perplesso perchè
Quindi appena rientrerò in piena forma è necessario un completo degli accadimenti di agosto che hanno lasciato molte scorie non tutte rimosse.
E attraverso una RIFONDAZIONE del blog o almeno un restauro
ripartire con le nostre 7 R
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Quando facevo sport estremo dinnanzi a decisioni drammatiche in cui ci poteva andare di mezzo la mia vita (sono stato anche abbandonato nel deserto del Tenere' dai Tuareg) occupavo la mente con un giochino personale !
Mi dicevo dinnanzi allo shock improvviso e di fronte a decisioni cruciali per la mia vita "Salvo ora devi fare il pieno di
R : Rifletti, Rilassati, Riprendi il controllo della situazione, Riposati, Resetta e Riparti.
prima di lasciarti andare allo sconforto'
ifletti !
ilassati
.
iprendi il controllo della situazione
.
iposati
cercando di
esettare il piu' possibile quanto di nuovo e' accaduto
.
e ora
iparti
---------------------------------------
Facile a dire RIPARTI ...ma ripartire da dove ?
Il blog viaggia a gonfie vele considerando il numero di commenti e quello stratosferico di visitatori. , ma io non lo riconosco più nei contenuti
Questo blog non mi piace più perchè ha perso di vista i suoi obiettivi principali di AUTO-MUTUO-AIUTO .
E la cosa mi fa arrabbiare ancora di più perchè sono arrivate nell'ultimo anno numerose RFS
con elevato indice di resilienza ed elevato Quoziente Empatico
Allo stesso tempo nell'ultimo mese abbiamo letto contenuti di cui come facilitatore-moderatore del blog mi vergogno.
Possiamo senz'altro ripartire ma se si salta la fase di
esettare il piu' possibile quanto di nuovo e' accaduto
non andremo lontano o andremo avanti con con un blog di Storytelling ma non di Medicina Narrativa e io non sono interessato ad occuparmi a tempo pieno di Storytelling, utile come diversivo, ma poco efficace in senso terapeutico.
Qui ancora non c'è una elevata consapevolezza di cosa sia l'empatia e di conseguenza il fenomeno del ghosting. Non sono fissato con il ghosting, che è solo un sintomo di un Quoziente empatico che trova posto nello spettro dell'empatia con un valore 0-2 max che è riservato nella diagnostica all'autismo e Sindrome di Asperger, che nulla hanno a che vedere con la crisi di identità che è invece è una reazione adattiva reversibile e curabile.
Inoltre su questo tema saremo chiamati in futuro a rispondere con i fatti ( contenuti)
Alcune di voi mi hanno chiesto perchè tanto accanimento di Salvo Catania per questo fenomeno.
Perchè RESILIENZA EMPATIA sono i muri portanti di tutto il blog e molti guardano e guarderanno i nostri contenuti . Lo sapete che se voi digitate " cancer ghosting tumore seno"
tutti i motori di ricerca ci riportano non solo al primo posto, ma ci vedono occupare tutta la prima pagina di Google? E questa è una bella responsabilità visto che siamo letti da milioni di utenti anche se non iscritti al blog.
https://www.bing.com/search?FORM=DCCFC&PC=DCC7&q=cancer+ghosting+tumore+seno
Pertanto poichè è necessario un RESET ed una RIPARTENZA ho deciso anche per rispetto
delle RFS sempre presenti e delle RFS relativamente nuove , che non sanno interpretare gli ultimi accadimenti, di riscrivere a puntate ogni giorno molto brevemente un pezzo della storia del blog con i suoi scopi, le perturbazioni che ha attraversato, recenti ed antiche.
Inserirò anche pezzi della vita di Lara che non c'è più e che è stata chiamata in causa ingiustamente per arrivare ai giorni nostri , per mostrare come la crisi di identità nulla ha a che vedere con l'indice di resilienza ed il Quoziente di empatizzazione.
Non sarà facile perchè abbiamo scritto contenuti equivalenti nel cartaceo a 906 volumi di 225 pag/cad.
Ripartiamo per comprendere la storia del blog e dei suoi protagonisti cercando di chiarire una volta per tutte cosa sia l'empatia secondo Salvo Catania e poi comprenderete perchè la tiro in ballo ancora prima di raccontare la storia del blog
------------------------------------------
STORIA DEL BLOG-STORIA DI LARA-IL GHOSTING NEGATO
Empatia e crisi identità
Per definire l'empatia mettiamo da parte le definizioni della psicologia che hanno scarse basi scientifiche (del resto esistono decine di correnti della psicologia) e consideriamo solo quelle prodotte dai neuroscienziati che hanno speso tutta la loro vita occupandosi di empatia a partire da Simon Baron-Cohen e che hanno utilizzato la Risonanza Magnetica Funzionale Cerebrale per identificare la sede e meccanismo del circuito dell'empatizzazione.
L'idea chiave è che tutti noi ci troviamo in qualche punto all'interno di uno spettro di empatia , da bassa (livello 0 ) ad alta (livello 6).
Ci sono tanti modi di definirla : c'è empatia quando smettiamo di focalizzare la nostra attenzione in modo univoco ( single-minded ) per adottare invece un tipo di attenzione doppia (Double-minded).
Focalizzare la nostra attenzione “in modo univoco” significa prestare attenzione solo alla propria mente, ai propri pensieri o alle proprie percezioni. Avere un'attenzione doppia significa tenere presente allo stesso tempo anche la mente di qualcun altro.
Quando l'empatia è spenta pensiamo solo ai nostri interessi, quando è accesa ci concentriamo anche sugli interessi di altre persone. Pertanto l'empatia è la nostra capacità di identificare ciò che qualcun altro sta pensando o provando, e di rispondere a questi pensieri e sentimenti con una emozione corrispondente.
Qualcuno ha chiamato in causa la metafora del faretto : la nostra attenzione può essere illuminata da un faro singolo (livello di empatia da 0 a 2) che illumina solo i nostri interessi o può comprendere un secondo riflettore
, che illumina contemporaneamente gli interessi di qualcun altro..
Se il secondo faro funziona possiamo non solo chiedere a qualcuno come sta e come si sente, ma anche di evitarne con tatto di urtarne la sensibilità, pensare a come farlo sentire a suo agio e ponderare l'impatto su di lui o altri su ciò che diciamo o facciamo.
Ecco perchè ai livelli bassi di empatia gli individuo con zero empatia non se ne rendono conto di avere il secondo faro spento. E quindi non possono recuperare l'empatia perchè avendo il secondo faro spento sono imprigionate nel proprio e nel proprio essere concentrate su di sé. Per loro focalizzarsi su sé stesse è tutto ciò che possono fare, come se nel loro computer cerebrale mancasse un chip. Loro le altre persone non le vedono proprio.
Chi ha il secondo faro acceso permette di farsi amici cari e veri e di prendersi cura dell'amicizia.
L'empatia evita il rischio di fraintendimenti e di problemi di comunicazione perchè il secondo faro consente di capire costantemente cosa potrebbe intendere l'altra persona. Con il secondo faro acceso non c'è necessità di chiarirsi salvo rare eccezioni . E in caso di fraintendimenti chi ha il secondo faro acceso non si dà pace sino ad un chiarimento rapido e definitivo.
Chi ha il secondo faro spento non si accorge della necessità di dover chiarire per portare avanti la relazione e paradossalmente si sente vittima e nella maggior parte dei casi sparisce senza dare spiegazioni persino offeso.
Possiamo pensare , confermato dagli studi con l'utilizzo della Risonanza Magnetica Funzionale, che nel cervello ci sia un circuito, chiamato meccanismo di empatizzazione, che determina il livello di empatia o QE (Quoziente Empatia), che risulta sottoattivato nelle persone che commettono atti di crudeltà e in coloro che hanno molte difficoltà per entrare in empatia.
Circuito dell'empatia
Tutti i neuroscienziati che si occupano del tema da mezzo secolo concordano sul fatto che nell'empatia non è coinvolto l'intero cervello, ma solo una decina di aree cerebrali tra loro connesse.
Tra esse :
1) La corteccia mediale prefrontale : che si può pensare come un “hub” per l'elaborazione dell'informazione sociale per confrontare il proprio punto di vista con quello di qualcun altro
2) La corteccia orbitofrontale
3) Il giro frontale inferiore : la Risonanza Magnetica ha svelato che questa regione risponde a 4 emozioni importanti (felicità, tristezza, rabbia e disgusto)
4) La corteccia cingolata anteriore: considerata la matrice del dolore, si attiva quando si prova dolore e in quelli che hanno il secondo faretto si attiva anche osservando il dolore altrui.
5) Molti esperimenti su questa area con la Risonanza Magnetica sono state fatti su coppie affiatate e si è visto che si attiva sia provando dolore in prima persona sia che sia provato dalla persona amata. E molto interessante che gli studi abbiano dimostrato una sostanziale differenza tra uomini e donne. Mentre uomini e donne mostrano più empatia verso le persone simpatiche che soffrono. Ma in generale queste aree del circuito si attivano in maggior misura nelle donne rispetto agli uomini.
6) La giunzione temporolo-parietale :
7) Il solco temporale superiore
8) La corteccia somatosensoriale : è coinvolta non soltanto nella codifica di una esperienza tattile , ma anche nella semplice osservazione che altri vengano toccati. Ciò soprattutto quando vediamo un altro farsi male [ chi ha il secondo faro spento filma l'ambulante nigeriano ucciso a botte]
9) Il lobulo parietale inferiore: fa parte del sistema dei neuroni a specchio che si attivano sia quando si esegue un'azione sia quando si osserva qualcun altro che esegua la stessa azione.
10) L'amigdala : l'ultima regione ma per molti versi il gioiello della corona nel circuito dell'empatia è coinvolta nell'apprendimento emotivo e nella regolazione delle emozioni. Il fascino esercitato dall'amigdala e il suo amore per la musica spinsero un neuroscienziato americano a formare una band musicale chiamata The Amygdaloids
Essere collocati nello spettro dell'empatia con quoziente di empatia 0-1 non è affatto una offesa anzi .....
Non è una offesa alla loro intelligenza quasi sempre eccellente , e nessuno si sogna di pensare a deficit cognitivi , ma semplicemente che quelle persone non c'entrano nulla con un gruppo di
Ecco perchè io scrivo
CHI C'E' C'E'
e
CHI NON C'E' NON SERVE
incapaci di relazionarsi con il prossimo, assorbiti completamente dal loro lavoro e concentrati solo su sè stessi: un identikit che calza su molti personaggi che hanno fatto la Storia con la "S" maiuscola. Ma tutti con il secondo faro spento
Michelangelo Buonarroti
Wolfgang Amadeus Mozart
Isaac Newton
Charles Darwin
Albert Einstein
Alfred Joseph Hichcock
Steve Jobs
Greta Thunberg
Tim Burton
ecc ecc
QUOZIENTE DI EMPATIZZAZIONE (QE)
Livelli
*ZERO : è il grado estremo più basso. La persona che non ha alcuna empatia anche quando gli si fa notare che hanno ferito un'altra persona, questo non significa nulla per loro.
*UNO: La persona è in qualche misura in grado di riflettere su ciò che ha fatto e di mostrare pur se raramente rammarico , ma i sentimenti delle altre persone non sono nei loro radar. Secondo faro spento.
*DUE : ha ancora notevoli difficoltà con l'empatia, ma ne possiede quanto basta per avere un barlume di come si sentirebbe l'altra persona e inibire quindi un'aggressione fisica. Secondo faro spento.
*TRE : sa di avere difficoltà con l'empatia e può tentare di mascherarla, magari evitando posti di lavoro o relazioni, in cui ci siano continue richieste di empatia. Quando tornano a casa, il sollievo di non dover più fingere come tutti gli altri è enorme : vogliono stare soli, e finalmente essere sè stessi.
*QUATTRO : Si sente più a suo agio quando la conversazione si sposta verso argomenti che non riguardano le emozioni. A questo livello ci sono più uomini che donne. Preferiscono offrirsi di sistemare qualcosa da un punto di vista pratico o tecnico piuttosto che affrontare discussioni sui sentimenti. Fondano le relazioni-amicizie più su attività (es.sport) e interessi condivisi che su una intimità emotiva.
* CINQUE : livello di empatia leggermente superiore alla media e in questo livello ci sono più donne che uomini. Qui le amicizie sono basate sull'intimità emotiva, sulla condivisione di confidenze e sul sostegno reciproco.
Concedono tempo agli altri anche se hanno molte altre cose da fare.
*SEI : A questo livello si parla di super-empatia perchè si è continuamente focalizzati sui sentimenti degli altri , quasi uscendo da sè per controllarli ed essere di conforto. E' come se il loro circuito dell'empatia fosse in un stato di costante ipereccitazione .
A cappello della storia del blog rivisitata dopo 12 anni dai suoi primi vagiti allego un documento privato di Salvo Catania indirizzato recentemente ad una laureata in psicologia Ghost del blog .
Come per la Medicina distinguo sempre il medico dal laureato in medicina , sono professioni diverse e altrettanto distinguo sempre il laureato in Psicologia dallo psicologo.
Ecco la mia mail indirizzata a RFS laureata in psicologia che ha scritto non molti post , ma per la singolarità della sua storia che ha scritto sul blog era stata invitata a parlare sul palco di Lecco al nostro Convegno Nazionale del 2017. Non solo non si fece viva, ma non diede alcuna spiegazione. Nè Salvo Catania glielo fece mai notare. Invitata a parlare al nostro convegno di Parma
L'ultimo suo post sul blog " allora ci vediamo a Parma". febbraio 2019
E poi
Siamo nel 2019 aprile.
L'avete vista ? Nessuna spiegazione.
Sui social attivissima sempre.
Ecco lo scambio di questi giorni ! Ovviamente per chiarire si muove sempre Salvo Catania, MAI il ghost.
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Il 21/09/2022 00:20 salvo.catania@#########.it ha scritto:
Buona sera
Come sta ? Non è necessario che mi risponda anche perchè dopo più di 2 anni la toppa sarebbe peggiore del buco.
Non abbiamo contatti da tanto tempo.
L'ultima volta da parte sua per un consiglio tecnico con una mail del 15/9/ 2020 alla quale educatamente ho risposto immediatamente.
Il 18 marzo, il 24 marzo e 28 marzo 2021 le ho scritto per una richiesta di un piccolo contributo sul blog sul tema del Ki 67 come spunto per dare speranza perchè la sua esperienza sin dal primo giorno era stata di utilissimo punto di riferimento
Nessuna risposta ! Neanche un micragnoso riscontro di ricevimento delle mail.
Ovviamente il mio EGO narciso non la prese bene, perchè si è fatto delle domande, ma poichè non si può pretendere da tutti un livello di educazione di pari grado e avendo a disposizione tombini sempre efficienti e tasto ignore del mouse sempre attivo , ho fatto spallucce , ho abbozzato un sorriso e sono andato oltre.
Purtroppo da 40 anni sto studiando per rispondere a questa domanda
"Perchè tra due pazienti che non hanno deficit immunitari e hanno un identico istologico e praticano la stessa terapia , una delle due muore e l'altra no ?"
Ci lavoro da 40 anni , e se ne parlo con Curigliano che all'IEO si occupa degli outliers , cioè dei survivors indipendentemente dalle terapie, non solo mi ascolta interessatissimo ma mi propone di continuare a studiare questa situazione insieme. E un certo Umberto Veronesi non solo mi ascoltava affascinato, ma sulle mie idee strampalate ci ha messo la faccia con la sua prefazione in 8/10 libri dei quali sono stato autore..
Uno di questi libri con prefazione di U.Veronesi è stato tradotto in 5 lingue. E un capitolo di questo libro si occupa delle mie invenzioni
https://www.medicitalia.it/libri/senologia/117-breast-cytology-in-clinical-practice.html
i cui perfezionamenti hanno portato alla realizzazione di strumenti diagnostici diffusi in tutto il mondo e di cui ha certamente usufruito anche lei (Mammotome, VABB, agoaspiratore automatico...)
La ricerca di cui parlavo prima, mi obbliga a verificare il tasso di mortalità tra le pazienti sotto studio ogni anno. Una volta era compito difficile, perchè si scrivevano lettere, ora è più semplice perchè basta verificare i profili social, che tutte, come lei del resto , hanno. Oppure inviando una mail.
Ecco perchè ogni tanto sbircio sui profili delle ex-RFS che non danno più notizia di sè.
Alle ex-pazienti come lei evidentemente non interessa questo tema marginale " perchè di cancro si può morire oppure no "
Ora è vero che Salvo Catania sia un antipatico pragmatico Aiace Telamonio "[i]taglia e cuci" , ma mi fa sorridere ancora amaramente quando poi ho a che fare con chi pensa di avere in mano la"verità" imparata sui libri di psicologia senza tener conto che poi nei sondaggi tra le pazienti oncologiche emerge che una su due abbandona il supporto psicologico prima del terzo incontro.
Chissà perchè ! Ma questo ci porterebbe fuori tema.
Facendo questi controlli mi sono imbattuto il 27 maggio dello stesso anno nel suo profilo e nella sua scoperta dell'acqua calda ( controlli se racconto bufale) . Lei scrive " Non lo posso sopportare che due persone non si parlino più. Non lo sopporto"
Da che pulpito !
Da che pulpito
Ho avuto la tentazione di inviarle un cadeau (v.allegato) ,
ma poi ho fatto spallucce e ho tirato diritto .
Mi sono detto "############ ##### CHI ??" e sono andato avanti !
Nel 2022 ho letto i titoli che espone nei suoi numerosi profili "Formazione presso Istituto Tumori di Milano" e mi ha strappato un altro sorriso
Mi sono detto "Se ########### ######## facesse una ricerca seria su PubMed scoprirebbe che tutta una serie di acquisizioni ormai consolidate e quindi storiche l'Istituto dei Tumori le acquisite attraverso almeno una decina di studi promossi da un certo Salvo Catania con la collaborazione dell'amico Marcello Tamburini , padre della psiconcologia italiana, e Primario all'Istituto, e pubblicate sulle riviste internazional più impattanti del momento.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/3354063/
Poi ho letto anche la sua lectio magistralis sull'empatia e sono stato tentato di inviarle questo (vedi secondo allegato)
Anche perchè da tempo lei era sparita dal blog.
Libera e legittima scelta , ma se nei confronti di Salvo Catania è solo una ulteriore dimostrazione che l'educazione non tutti ce l'hanno, nei confronti del blog recitare il ruolo del ghost , sparendo senza alcuna spiegazione, è un atto che denota un livello di empatia imbarazzante. Se legge la definizione di ghost i sinonimi sono per la verità ancora più severi
E stavolta le invio volentieri l'ultimo articolo che ho scritto
https://www.medicitalia.it/blog/senologia/8973-uomini-ominicchi-e-cancer-ghosting.html
E come spunto di riflessione le lascio queste domande
Dando per scontato che queste omissioni nei confronti del blog ( echissssssenefrega nei confronti di Salvo Catania ) e dando per scontate le attenuanti (crisi di identità adattiva senza segnali di disturbo dissociativo della identità e di personalità multipla ???)
Lei mi vorrebbe far credere che il livello di empatia mostrata nei nostri confronti è da attribuire alla crisi d'identità e che questa possa essere la causa
# del Brain Fog post-terapia, che in realtà è transitorio e reversibile ?
# azzeramento del QE (Quoziente di empatizzazione) a livello dello spettro dell'empatia a livello 0-1, cioè il livello dell'autismo-Sindrome di Asperger ?
# della disconnessione del circuito dell'empatizzazione ?
# della menopausa iatrogena precoce dell'amigdala ?
Buona fortuna con tanti saluti
Salvo Catania
[/i]
Replica
Il 21/09/2022 10:48 ############ ##### it ha scritto:
Caro Dott. Catania,
mi chiedo quale empatia ci sia in una mail come quella mandata stanotte. Dovrebbe sapere che fa parte del normale processo di guarigione il bisogno di allontanarsi a un certo punto da tutto quello che riguarda la malattia. Con le ragazze con cui ho condiviso il percorso sul forum sono rimasta in contatto su altri canali. Con alcune ci seguiaimo sui social, senza bisogno di dire nulla. Vediamo che stiamo bene e questo ci basta.
Non credo di dovermi giustificare dicendole cosa c'è stato in questi due anni nella mia vita. La merda non prende solo la forma del cancro.
Resto grata a a lei e a quello che il forum mi ha dato nel momento più duro della mia vita ed ho più volte espresso questa gratitudine, non mi sento in colpa per aver avuto bisogno di allontanarmene.
Esistono parole buone, che curano e accompagnano. E parole tossiche da rispedire al mittente.
Non sappiamo nulla della vita delle persone che incontriamo dietro una schermo e questo non sapere dovrebbe portarci tutti ad approciarsi sempre in punta di piedi, soprattutto a chi, di fatto, non conosciamo.
Mi dispiace davvero.
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Controreplica
--- Messaggio originale ----------
Da: salvo.catania@#########
A: #################
Data: 21/09/2022 14:07
Oggetto: Re: L'empatia questa sconosciuta
E te pareva che la laureata in psicologa non ci mettesse la toppa peggiore del buco !
Non faccia finta di non avere capito !
1) Nessuno ha MAI messo in dubbio il diritto di allontanarsi e seguire altre forme di relazione . Anzi sono il primo a raccomandarle con una gigantografia che presento in tutti i miei convegni
LE TERAPIE CURANO, LE RELAZIONI GUARISCONO
quindi non mi attribuisca cose che non mi appartengono.
2) Questo suo bisogno , anche in presenza di merda oltre il cancro, non giustifica l'inelegante silenzio verso il dr. Catania che tra l'altro non se lo merita. Non giri intorno alle parole per spiegare un certo non edificante comportamento sul piano della educazione.
Le avevo inviate 3 mail senza neanche un micragnoso riscontro di ricevimento ! Ma questo resta un problema suo.
4) Nessuno le ha contestato il bisogno ipertrofico di relazionarsi con altre fuori del blog. Ma l'empatia per definizione non è empatia se il circuito limbico si accende solo per quelle che ci piacciono dimenticando, prima di sparire, persino di salutare le escluse che si sentono discriminate .
Quando le scrissi quelle mail perchè , oltre che per una esigenza mia personale, diversi Tripli Negativi con Ki 67 alle stelle mi scrivevano "dottore ha notizie di ############ ?":
Che io ho sempre tamponato con falso obbligato " [i]mi ha scritto che sta bene ma ha scelto di prendersi una pausa " . Che tristezza : bugiardo obbligato per un fantasma !
Sono loro , cui lei ha girato le spalle senza dare spiegazioni che l'hanno definita GHOST, non certo Salvo Catania , che non ha nulla contro i suoi profili condominiali, visto che il blog in questo momento ha un milione di visitatori al mese.
Quindi non faccia finta di non avere capito il senso delle mie parole che lei vede come tossiche, mentre le sue ovviamente per me sarebbero empaticamente mielose '?
E se lo studi meglio il fenomeno del Ghosting, perchè di quello stiamo parlando, e perchè qui non è una questione di torto o ragione, da parte di ########### o Salvo Catania, perchè sbagliare o semplicemente essere superficiali è umano e non importa mai da che parte stia il torto o la ragione.
Quel che conta è solo la capacità di riconoscere di avere sbagliato dinnanzi alla evidenza.
Che faccia fatica a comprenderlo una laureata in psicologia non mi stupisce, ma sempre per la mia regola di vita [ pessimisti sulla diagnosi-ottimisti sulla prognosi] mi auguro e le auguro di rifletterci e comportarsi di conseguenza almeno con le pazienti che si rivolgeranno a lei per un supporto...tra l'altro non AGGRATIS .
E su
"Esistono parole buone, che curano e accompagnano. E parole tossiche da rispedire al mittente." (##############)
Verissimo ! Verissimo ! Verissimo !
Ma evidentemente i suoi libri di psicologia sui quali ha studiato non contemplano che
Le parole tossiche, le mie, possono fare anche male , ma danno sempre la possibilità di disintossicarsi offrendo il pretesto per un chiarimento costruttivo.
I silenzi , i suoi, invece uccidono ogni relazione perchè ostacolando ogni chiarimento di conseguenza negano che quella relazione sia mai esistita.
(Salvo C...omplicazioni)
FACTA NON VERBA !!
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P.S. Su quel che penso della laurea in psicologia e l'essere psicologo mi ero già esposto duramente sul blog
https://www.medicitalia.it/spazioutenti/forum-rfs-100/come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno-44-9395.html#msg504801
( Vedi post # 149.911 -1 Nov.2019)
Quel post era rivolto ad un altro laureato in psicologia e soprattutto ad una a me cara (*) laureata in psicologia con la quale stavamo scrivendo un libro a 4 mani..
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N.B.
(*) Quel post dell'1 Nov.2019 dimostra, ma lo spiegherò meglio raccontando la storia di Lara, che io ero da sempre a conoscenza di quella chat-parallela . E se vi imbattete in tanti miei post-approfondimenti, alcuni sono firmati con questa vignetta
che indicavano a Lara , secondo accordi presi, di salvare quel post per discuterne insieme su come utilizzarlo per il libro. In particolar modo quando la pensavamo diversamente.
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Breve storia del blog
Laureato in Medicina a Catania mi traferii subito a Milano per intraprendere la professione di chirurgo oncologo. Ero consapevole che al mio desiderio naturale di aiutare gli altri la facoltà di Medicina aveva contrapposto l'insegnamento a mantenere la distanza dal paziente , piuttosto che fornirmi indicazioni sul modo migliore per comunicare con una persona ammalata.
Per la verità io potevo considerarmi uno studente di Medicina "fortunato" perchè proprio nella fase di formazione professionale avevo avuto modo di toccare con mano la paura, il senso di disagio, l'isolamento e la perdita di controllo coi loro familiari quando sono consapevoli di essere stati colpiti da una grave malattia.
A me e non a mia madre direttamente, venne comunicata la sentenza di morte (allora quasi inevitabile) per un cancro non della mammella.
Mia madre, che in realtà morì 40 anni dopo e non di cancro, ebbe quella sentenza come verità assoluta da un giovane e preparato medico sempre sorridente e sempre pronto a dire un niente affatto tranquillizzante "stia tranquilla signora".
Senza dubbio era garbato e gentile , ma con pretesto di avere "tanto da fare a curare le malattie" in realtà atterrito sfuggiva il mio sguardo che lo inseguiva per i corridoi dell'ospedale. In tale circostanza ebbi la netta percezione che quando un medico parla di " verità", e si pone il problema se dirla o no , e a quell'epoca si raccomandava di non dirla per prevenire intenti suicidari, si tratta quasi sempre di cattive notizie , o comunque di qualcosa verificata con una indagine cito-istologica, con gli ultrasuoni o i raggi X.
Anche se queste verità sono esatte , il che non sempre si verifica, sono solo una parte di ciò che il malato o il familiare percepisce rispetto al cancro. Se si vuole infatti che la "verità" abbia un uguale significato per entrambe le parti , è indispensabile che il medico parli CON un malato e non AD un recettore passivo.
Pertanto quando nel 1976 varcai la soglia di AttiveComePrima, che aveva la sede presso l'Istituto dei Tumori sapevo già cosa cercare.
Tutto ciò accadeva mentre il tumore della mammella subiva un radicale rinnovamento diagnostico e terapeutico. Infatti considerato sino a quel momento come praticamente incurabile, le poche guarigioni erano ottenute al prezzo di dolorose mutilazioni e di terapie radiologiche aggressive e invalidanti .
Ho conosciuto Ada Burrone e da quel momento fui mandato allo sbaraglio con incontri periodici a confrontarmi con le donne operate e con quelle più battagliere dell'Associazione.
Dovremmo organizzare un intero convegno per spiegare cosa abbia imparato frequentando Ada, sia parlando direttamente con Lei sia attraverso le lettere che mi ha inviato per 38 anni, sempre a Natale o in occasione della morte di conoscenti comuni.
Certamente, cosa non marginale, ha spostato i miei pensieri focalizzati sulla paura della morte verso quelli della vita, aiutandomi ad elaborare la mia morte al punto che quando potevo la mia vita la andavo a rischiare nei deserti di tutto il mondo o cimentandomi con gli sport estremi più pericolosi.
Conservo molti di questi documenti che un giorno mi piacerebbe pubblicare perché sono molto importanti per un training oncologico.
Mi ha insegnato che il cancro non è solo una guerra ad oltranza contro un nemico da bombardare, distruggere ed affamare, il che non si allinea con la cultura sanitaria che in tutte le metafore guerriere non si rende conto di avere persino coniato il termine di "arruolati" per i pazienti che partecipano a studi clinici controllati.
Quando entusiasta ero motivato a guarire TUTTI ad ogni costo Ada mi ridimensionò da subito dicendomi che nessuno può sostituirsi a Dio e che nessuno ci ha chiesto di farlo.
Con Ada abbiamo parlato per 38 anni non solo di alleanza con la scienza medica, ma anche di tutto ciò che va oltre la scienza medica. Soprattutto del cambiamento che segue alla scoperta della malattia. Della crescita che è una opportunità che non tutti sanno cogliere dopo il cancro e infine della saggezza che si acquisisce quando si è consapevoli di essere ormai tra i sopravvissuti.
La prognosi che Ada ha scoperto sulla sua malattia era INFAUSTA, anzi ad essere precisi...LETALE. Ada dopo 40 anni è morta di polmonite e non di cancro ed ha avuto il triste compito di partecipare ai funerali dei due chirurghi che l'avevano operata e che avevano formulata quella prognosi infausta.
La saggezza acquisita da Ada la portava a non dare mai consigli salvo che nella scelta del medico quando le veniva richiesto. Mi è rimasto impresso il consiglio dato ad una donna che filtrava dalla porta socchiusa dello studio di Ada. Ad una paziente che chiedeva "da quale medico dovrei farmi curare?" Ada rispondeva: "Non consultare troppi medici in cerca di conferme: avrai solo pareri diversi. Scegli chi possiede speranza e te la può trasmettere mentre ti sta curando con scienza e coscienza."
Ho imparato molto da Ada , ma anche da tante altre donne che provenivano da altre regioni in cerca di una speranza,
Tra queste Anna che io avevo operata e relegata inconsciamente dal mio modo oggettivo di concepire il cancro tra le donne destinate a morire in breve tempo.
http://www.senosalvo.com/mai_perdere_la_speranza.htm
ma questa era solo la mia verità assoluta, quella biologica, che veniva annualmente smentita da Anna con grande senso di umorismo.
Giovane ed inesperto chirurgo ebbi la fortuna di sperimentare con le donne dell'Associazione un vero training formativo . Tra queste Rita, bionda giovane e carina. Sorrideva sempre , registrava i miei incontri del venerdì con le donne operate ma dopo 3-4 giorni mi faceva pervenire una montagna di cartelle dattiloscritte, con le infuocate osservazioni sulle cose dette da me e che l'avevano spaventata. Questo mi mandò in crisi ma quando ormai avevo deciso di rinunciare a quell'incarico ritenendomi non idoneo in e per quel ruolo, Rita mi aiutò ad uscire dalla crisi riducendo le cartelle a pochi fogli, restituendomi così la consapevolezza di avere imparato molto sulla vera natura della professione medica.
Da queste esperienze nacque il mio primo libro , con la prefazione di Umberto Veronesi attraverso la narrazione di 300 lettere di pazienti da me operate.
1989
e non mi resi conto di avere scritto il primo libro di Medicina Narrativa ( locuzione allora sconosciuta ) in Italia.
Prima dell'avvento di Internet la diffusione di questi racconti, quando e se riuscivano ad essere pubblicati, erano possibili solo nei limiti di una produzione editoriale di nicchia, che difficilmente riuscivano a raggiungere molti lettori, a meno che l'autore non fosse uno scrittore già affermato o un personaggio famoso.
Narrare l'esperienza di malattia e' una strategia che può aiutare il paziente a rimettere insieme "i suoi pezzi ", le parti di quel sé che la malattia ha prepotentemente frammentato. L'atto narrativo , dalle preziose potenzialità terapeutiche , è però reso possibile non solo dal soggetto che racconta la malattia, ma anche da quello che ascolta : il medico o l'operatore sanitario.
Per tale ragione fu necessario nel nuovo secolo adeguarsi alla tecnologia per raggiungere in tempi reali milioni di lettori affidandosi alla rete.
E così nel 2010 pubblicai questo blog.
Il neologismo Ragazze Fuori di Seno mi venne indirettamente suggerito da Adriana Pagnoni , nota psicoterapeuta e poetessa milanese, che io avevo operata nel 1995 e che aveva trasformato la sua esperienza in una creazione narrativa e artistica.
Un diario di poesie sulla sua malattia e sul suo oncologo e con questo volume vinse un premio letterario nazionale.
https://www.medicitalia.it/spazioutenti/forum-rfs-100/come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno-44-4746.html
Nella sua prefazione Adriana fa una analisi impietosa della relazione con il suo oncologo Salvo Catania definendolo "pazzo perchè crede nella vita "
Apprezzai molto il complimento.
Dati del blog e Convegni
https://www.medicitalia.it/blog/senologia/8072-ragazze-fuori-di-seno-primo-blog-al-mondo-di-medicina-narrativa.html
https://www.medicitalia.it/blog/senologia/8326-il-blog-ragazze-fuori-di-seno-visto-dai-media.html
https://www.medicitalia.it/blog/senologia/8609-le-ragazze-fuori-di-seno-sul-corriere-della-sera.html
Il blog è nato come gruppo di
In maggioranza le utenti entrano nel blog per un parere tecnico riportando il loro istologico e chiedono quante possibilità hanno di farcela. Noi in realtà ci rifiutiamo di dare risposte basate sulle statistiche, ma riportiamo con la narrazio casi analoghi riguardo ai fattori prognostici di persone vive e vegete pur con prognosi particolarmente sfavorevole.
In tal modo coltiviamo la speranza.
http://www.senosalvo.com/mai_perdere_la_speranza.htm
Tanta carne a fuoco !
Inizio da Marea.
Non facile seguire la discussione che stiamo portando avanti perchè nel blog ci sono pazienti con tutti i tipi di tumore , ci sono metastatiche , e ci sono persino quelle che non sono neanche partite nella elaborazione del lutto perchè non hanno dopo 4-5 anni neanche ritirato il loro istologico.
Lei mi chiede se esistono studi che definiscano la condizione di guarita .
Non si stupisca. Non ce ne sono ! Perchè i nostri studi rassomigliano molto alla stesura di un bugiardino, nel senso che prevedono tutte le variabili e questo poi rende difficile standardizzare comportamenti utilizzabili da tutti.
Qui mi fermo per non scatenare tutti i vostri criceti.
Già ieri sera avevo spiegato perchè il primo passo nel percorso di elaborazione alla scoperta del tumore sia quello di accettare che
IL RISCHIO ZERO NON ESISTE e questo non vale solo in ambito oncologico.
Per tale ragione sono pessimista che qualcuno dei miei colleghi si sbilanci a dirle "sei guarita".
E non certo per parare il culo a lei, ma per pararselo lui il lato B.
Quindi io al suo posto mi comporterei non come una tumorata normale ma come una tumorata rivoluzionaria e qualcuno che l'assecondi prima o poi lo troverà.
Assecondare nel senso di incoraggiare.
Nel secolo scorso in una epoca ben diversa dall'attuale e cui in maggioranza i pazienti morivano , la richiesta di poter programmare una gravidanza era vista come blasfema.
Nel 1995 una ragazza giovanissima, rivoluzionaria per me, mi chiese un supporto con i colleghi ginecologi per programmare una gravidanza che tutti sconsigliavano.
Io la incoraggiai al punto che mi meritai l'appellativo di oncologo irresponsabile. Quella ragazza partorì e la sua storia finì su tutti i giornali dell'epoca.
Ora una situazione del genere non stupisce più nessuno, grazie anche a quella donna rivoluzionaria supportata da un oncologo Fuori di Seno.
Nella nostra lista delle Survivors c'è quella mia paziente (Minerva) rivoluzionaria al punto da autodichiararsi lei guarita .
Quindi non si aspetti studi che definiscano il concetto di guarigione
Uno, visto che me lo chiede, tra i più importanti è di 5 anni fa e non è del tutto confortante.
https://www.nejm.org/doi/10.1056/NEJMoa1701830
Uno studio mette in luce il pericolo di ricaduta e metastasi anche dopo 15 o 20 anni dal primo tumore al seno il fenomeno del «rude awakening» (duro risveglio).
Io non condivido affatto le conclusioni di quello studio perchè tiene conto solo dei fattori prognostici tradizionali ed è deprimente verificare che nessuno si sia mai occupato degli altri fattori modificabili dal paziente.
Nell'autunno del 2019 mi sono incontrato all'IEO con Giuseppe Curigliano che io considero uno dei maggiori esperti di OUTLIERS di pazienti che escono dalle statistiche.
“Outlier è un termine scientifico per descrivere cose o fenomeni che si collocano al di fuori della normale esperienza.
Per raccontargli delle nostre Long Survivors e soprattutto delle pazienti guarite senza avere praticata alcuna terapia
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Stavo per buttare anche quella di mamma. Poi mi sono fermata perché non so, Dottore, se le possono servire alcuni dati per i suoi studi e le sue ricerche…
Grazie . Li tenga quelli della mamma e magari se recuperasse l'istologico del primo tumore mi serve senz'altro !
Sa perchè ?
Perchè questo blog ha dati inediti e sconvolgenti riguardo alla figura degli outliers , che potrebbero interessare anche a molte utenti che io definisco " spiritose" perchè si comportano come se queste informazioni non riguardassero anche loro.
Gli outliers sono pazienti che escono dalle statistiche e guariscono anche senza terapie
Noi abbiamo qui 142 utenti che hanno raccontato la loro storia dopo 20, 30 (c'è quindi anche la sua mamma Francesca) , 40 anni dalla scoperta della malattia.
https://www.medicitalia.it/spazioutenti/forum-rfs-100/come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno-44-32841.html#msg515075
Tra queste 142 utenti c'è un gruppo di 45 pazienti operate prima del 1990 .
32 di queste pazienti avevano una negatività dei recettori ormonali e Her 2.
Allora non si sapeva nulla del Triplo Negativo e neanche dell'iperespressione
Her 2 e si pensava che l'unica via di diffusione dei tumori fosse quella linfatica.
Per tale ragione tutte le pazienti che avevano i linfonodi negativi non hanno beneficiato di alcuna terapia.
Da una revisione dei loro istologici abbiamo dimostrato che 22 erano dei Tripli Negativi e 11 con iperespressione Her 2.
Ergo : 33 di questi ex-pazienti , tuttora VIVI e VEGETI, sono VIVI e VEGETI
malgrado non abbiano praticata alcuna terapia adiuvante .
E io cosa dico e scrivo da 40 anni ????
Che esistono oltre ai fattori prognostici convenzionali altri fattori modificabili dal medico e dagli stessi pazienti
Qui abbiamo quasi 1000 Tripli Negativi e oltre 200 con Her score 3+.
Come si sentirebbero se qualcuno spiegasse loro che le terapie sono assolutamente necessarie, ma che l'efficacia delle terapie può essere amplificata dall'intervento del medico e dello stesso paziente e c'è chi è addirittura guarito senza praticare alcuna terapia ?
Io mi sentirei molto rassicurato , e confortato dalla possibilità di praticare terapie molto efficaci.
E incoraggiato nello scoprire che oltre alle terapie convenzionali c'è anche tanto...ALTRO !(*)
(*)..altro è quello che alleniamo ogni giorno qui
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Curigliano non solo mi ascoltò con molto interesse , ma mi propose di fare uno studio insieme.
Io accettai di buon grado.
Eravamo alla fine del 2019 e non ci fu tempo di organizzare nulla perchè all'inizio del 2020 arrivò lo tsunami del Covid.
Il Covid ha spento molti entusiasmi non solo a Salvo Catania.
Per farla breve io non mi feci più sentire e quello studio è ancora nel mondo dei progetti
Peccato.
Marea se vuole ulteriori dettagli sa come trovarmi quando vuole , salvo dalle 5 alle 8 del mattino che sono le mie sacre ore di sonno
Nel 1999, all’età di 31 anni, in occasione di un check-up presso l’ospedale San Raffele di Milano, mi viene riscontrato un nodulo al seno destro e ricevo la diagnosi di fibroadenoma.
Contatto il dottor Catania e decidiamo di procedere con la rimozione. Durante l’intervento il dott. si accorge che si tratta di nodulo molto sospetto e l’istologico successivamente conferma: carcinoma duttale infiltrante, ormonoresponsivo.
Si rende necessario completare l’intervento; ne discuto con il dott. Catania, perché sono preoccupata che lo svuotamento del cavo ascellare possa compromettere la mobilità del mio braccio e la performance sportiva (all’epoca giocavo a pallanuoto a livello agonistico). Chiedo informazioni sulla nuova tecnica di rimozione del linfonodo sentinella, che all’epoca il dott. Catania non praticava ancora (l’avrebbe adottata di lì a poco) e valutiamo la presa in carico da parte dello IEO. Il dott. era anche in procinto di assentarsi alcune settimane per una Marathon du Sable, per cui concordiamo su questa soluzione in modo da finalizzare l’intervento velocemente.
L’intervento si conclude con successo; radicalizzazione eseguita e linfonodo negativo.
Nonostante le buone premesse, però, la mia esperienza con il linfonodo sentinella si rivela purtroppo infelice. Nell’immediato, mi provoca un esito di grave fibrosclerosi al braccio che si risolverà mesi dopo, con tanta fisioterapia specifica e tanto, tantissimo nuoto.
Successivamente, nel 2001, a distanza di due anni, emerge che il mio cavo ascellare è compromesso: la malattia ha saltato il linfonodo sentinella e si è diffusa nel circolo linfatico ascellare.
La probabilità era bassissima, e invece.
Mi affido per l’intervento alle mani del dott. Catania, che riesce a fare pulizia in una situazione catastrofica.
Quello che emerge è terribile: 43 linfonodi rimossi; di questi, 23 sono positivi, per lo più con metastasi massive.
Inoltre, al controllo scintigrafico emerge una lesione ossea a carico della 3° vertebra cervicale.
Io a questo punto ho 34 anni e una vita segnata. O almeno così pare.
Lo sconforto è grande, ma decido che non mi interessa nulla della casistica e delle statistiche di sopravvivenza. Chiedo al mio oncologo di non fornirmi alcun numero. Voglio concentrami solo su me stessa e scrivere la mia storia.
Affronto tutto il percorso di terapie (chemioterapia, soppressione ovarica, tamoxifene). La lesione ossea risponde, la situazione si stabilizza. È tutto troppo stabile. Com'è possibile? Con tutti quei linfonodi! L’oncologo dello IEO ha persino il dubbio che la diagnosi sulla lesione cervicale sia sbagliata. Se lo fosse, certo, la mia prospettiva di vita sarebbe diversa. Nel dubbio facciamo una biopsia. Diagnosi di metastasi confermata. Cavolo.
L’oncologo propone un ciclo di radioterapia sulla lesione ossea, che si rivela efficace.
La malattia va in remissione. Siamo nel 2006.
Passa il tempo e la situazione resta stabile.
Io nel frattempo vivo, lavoro, amo, mi diverto. Vivo momenti di sconforto e di timore per il futuro. Poi mi riprendo. Tutto un po’ così.
Mio grande, costante alleato è lo sport. La pallanuoto non è più fisicamente sostenibile (anche perché nel frattempo sono invecchiata), ma il nuoto resta e mi salva sempre. Mi aiuta a liberare la mente, mi aiuta a mantenere il contatto con il mio corpo, a ripararlo un po’ dagli insulti chirurgici e terapeutici, mi aiuta a dormire bene, migliora il mio umore.
Mi mancano però le gare, l’allenamento intenso, il superamento dei limiti, la dimensione di squadra. Eppure, quando espongo ai medici questo mio pensiero, vengo quasi sistematicamente scoraggiata. Ma perché? - mi domando, io mi sento così bene quando fatico. Tutti cercano di mettermi sotto una campana di vetro. La malattia mi ha già tolto abbastanza, perché deve togliermi anche questo?
Decido quindi di presentarmi in studio dal dottor Catania per chiedere un parere; lui è uno sportivo, capirà.
E infatti capisce. E mi incoraggia. Mi incoraggia anche a tornare alle competizioni. Mi dà persino qualche “dritta” per passare la visita agonistica. E così, gradualmente, io ritorno alle gare e sono felice (proseguirò a gareggiare fino al 2018).
Nel frattempo, la salute continua ad essere stabile e a me viene un’altra idea bizzarra: riprendere a progettare il futuro, uscire dalla logica degli orizzonti brevi e proiettarmi in avanti. Un figlio.
Mio marito è un po’ preoccupato per la mia salute, ma sposa il progetto. Non altrettanto fanno i medici, che mi scoraggiano illustrandomi tutti i motivi per cui sospendere le terapie sia pericoloso.
Decido, quindi, di presentarmi nuovamente nello studio del dott. Catania per un parere. Ragioniamo insieme, pesiamo i pro e i contro e alla fine sposa il progetto anche lui. Ormai ho superato i quarant’anni e le probabilità sono basse, ma decido di tentare e nel 2009 sospendo ogni terapia.
Purtroppo l’attesa non dà i frutti sperati e il mio corpo non uscirà mai più dalla menopausa.
Io e mio marito però non ci perdiamo d’animo e procediamo con il piano alternativo, avviando le pratiche per l’adozione.
Nel 2015, da un Paese straniero, arriva nostro figlio e la nostra vita piomba in una meravigliosa dimensione di normalità.
I controlli restano stabili per altri anni ancora.
Nel 2019, quando ormai pensavo davvero di averla scampata, una risonanza magnetica rivela nuovamente attività a livello della 3° vertebra cervicale. L’oncologo richiede una nova biopsia, che conferma la diagnosi di recidiva.
La malattia continua ad essere presente solo sulla mia vertebra. Nient’altro di nuovo.
Comincio a questo punto una nuova terapia (Palbociclib e Letrozolo) che, tra piccole variazioni dei referti e anche un periodo di remissione, si rivela efficace a contenere la malattia.
Siamo dunque nel 2023, io ho ormai 55 anni e questa è la mia situazione attuale: una vita “normale” e una malattia tutto sommato in buon in equilibrio. Mi sto già informando su eventuali ulteriori possibilità terapeutiche, in modo da avere le idee chiare nel caso dovessero rendersi necessarie più avanti.
Perché la mia idea è quella di resistere – possibilmente – per molti anni ancora.
Sono passati esattamente 24 anni dalla prima diagnosi. Per le statistiche avrei già dovuto essere morta da un pezzo, adesso lo so. E invece sono qui e sembra che non ci siano prospettive di morte a breve.
Non so perché la mia storia sia andata così. Posso dire che ho curato molto la mia mente, con una bravissima psicoterapeuta. Posso dire che fin dall’inizio ho integrato le terapie di protocollo con terapie integrative di tutti i tipi (omeopatia, naturopatia, nutrizione). Posso dire che ho continuato a sostenere il mio corpo con lo sport e che ho progettato. E magari sono solo stata fortunata. Non lo so.
Non ho ricette universali da suggerire. Però sono sopravvissuta 24 anni alla mia malattia e credo che questo sia sufficiente a dimostrare che di cancro – certo – si muore, ma di cancro – grazie al cielo – si può anche vivere.
#547.729 Scritto: Oggi 01:04 -
Lungo sopravviventi (long-term survivors )
o semplicemente VIVE e VEGETE che dopo 20, 30, 40, 50 anni hanno scritto qui la loro storia dalla scoperta della malattia
1) Ursula viva dopo 33 anni (1990)*. La mia storia a pag 9052.
2) Lori viva 27 anni (1996) . La mia storia vedi indice
3) Mamma di Beky viva dopo 29 anni (1994)
4) Rita viva dopo 30 anni (1993) *
5) Federica viva dopo 20 anni ( 2003) *
6) Antonia viva dopo 26 anni (1997) La mia storia indice pag 193
7) Maria viva dopo 27 anni (1996) *La mia storia a pagina 6702
8) Rina viva dopo 35 anni (1988) * La mia storia a pag , 4445
9) Enza viva dopo 35 anni (1988) *
*10) Ada B. viva dopo 41 anni (1973) morta di polmonite nel 2014 @ vedi lettera
https://www.youtube.com/watch?v=88SeSw0Gz0s
11) Claudia viva dopo 29 anni (1994)* La mia storia a pag 4458
12) Nadia viva dopo 29 anni (1994) * La mia storia a pag. 4468
13) Enrica viva dopo 28 anni (1995)* La mia storia a pag. 4486
14) Pamela viva dopo 24 anni (1999)* La mia storia a pag. 4498
15) Ornella viva dopo 33 anni (1990)* La mia storia a pag. 4640
16) Tiziana viva dopo 34 anni (1989)* La mia storia a pag. 4676
17) Tina viva dopo 31 anni (1992)* La mia storia a pag. 4707
18) Luciana viva dopo 31 anni (1992)* La mia storia a pag. 4708
19) Tiziana61 viva dopo 28 anni (1995)* La mia storia a pag. 4800
20 ) Bril viva dopo 28 anni (1995)* La mia storia a pag. 4850
21) Carolina viva dopo 34 anni(1989) * La mia storia a pag. 4917
22) Barbara viva dopo 24 anni (1999)* La mia storia a pag. 4917
23) Paola viva dopo 28 anni (1995)* La mia storia a pag. 4953
24) Arianna viva dopo 39 anni (1984) * La mia storia a pag. 5143
*25) Luciana viva dopo 34 anni (1988) .La mia storia a pag.5182
26) Paola (cugina di Star) viva dopo 30 anni (1993). La mia storia a pag.5230
27) Alma viva dopo 33 anni (1991)* . La mia storia a pag. 5249
28) Maria viva dopo 26 anni (1997). La mia storia a pag.5282
29) Cugina di Eli Fi viva dopo 19 anni (2004). La mia storia a pag 5269
30) Giusy viva dopo 35 anni (1988)*. La mia storia a pag.5286
31) Tina viva dopo 34 anni (1989)*. La mia storia a pag.5287
32) Lara viva dopo 34 anni (1989)*. La mia storia a pag.5307
33) Roberta viva dopo 34 anni( 1989)*. La mia storia a pag. 5468
34) Rita viva dopo 56 anni (1967). La mia storia a pag. 6428
35) 550807 viva dopo 19 anni (2004). La mia storia a pag. 6607
36) Milvia viva dopo 21 anni (2002) *. La mia storia a pag. 6967
37) Lora viva dopo 38 anni (1985)*. La mia storia a pag. 7007
38) Simona viva dopo 38 anni(1985)*. La mia storia a pag.7184
39) Daria viva dopo 21 anni (2002). La mia storia a pag.7265
40) M. Arcobaleno viva dopo 25 anni (1998) La mia storia a pag.7274
41) Francesca89 viva dopo 34 anni (1989) * La mia storia a pag. 7647
42) Enrica viva dopo 35 anni(1988). La mia storia a pag. 8109
43) Rita viva dopo 24 anni (1999). La mia storia a pag.8147
44) Anna viva dopo 25 anni (1998)*.
*45) Martina viva dopo 30 anni (1990)*. Morta di Covid dic.2020
46) Lina viva dopo 34 anni (1989)*. La mia storia a pag. 8567
47) Ilaria viva dopo 34 anni (1989)*. La mia storia a pag.8716
48) Silvia viva dopo 33 anni (1990)*. La mia storia a pag. 8730
49) Carla viva dopo 20 anni (2003)*. La mia storia a pag.9184
50) Viviana viva dopo 25 anni(1999)*.La mia storia a pag.8947
51) Diana viva dopo 28 anni (1995). La mia storia a pag.9218
52) Alessandra viva dopo 24 anni(1999)*.La mia storia a pag.9495
53) Olga viva dopo 33 anni (1989)*. La mia storia a pag. 9622.
54) Nadia viva dopo 33 anni (1989)*. La mia storia a pag.9767.
55) Serena viva dopo 26 anni (1997)*. La mia storia a pag. 9820
56) M. Marinella viva dopo 34 anni (1989). La mia storia a pag 9824.
57) Dina viva dopo 28 anni (1995)*. La mia storia a pag. 10023.
58) Emma viva dopo 28 anni (1995)*. La mia storia a pag.10023.
59) Zara viva dopo 26 anni (1997)*. La mia storia a pag.10121.
60) Anna60 viva dopo 23 anni (2000)*. La mia storia a pag. 10742
61) Lina viva dopo 23 anni (2000).La mia storia a pag.10778
62) Cristina viva dopo 29 anni (1994)*. La mia storia a pag. 10812
63) M. di Alessandra viva dopo 25 anni (1998) . Storia pag.11143.
64) Gabry viva dopo 28 anni (1995)*. La mia storia a pagina 11338.
65) Greta viva dopo 28 anni (1995)*. La mia storia a pagina 11491.
66) Alby54 viva dopo 20 anni (2003). La mia storia a pag. 11967
67) M. di Speranza2, dopo 31 anni (1992). La mia storia a pag.12272
68) Denise viva dopo 31 anni( 1992)*. La mia storia a pag.12545
69) Livia viva dopo 23 anni (2000)*. La mia storia a pag.13.972
70) Marcella viva dopo 29 anni(1994). La mia storia a pag.14.194
71) Anna viva dopo 29 anni (1994). La mia storia a pag 14.222
72) Linda viva dopo 28 anni (1995)*. La mia storia a pag. 14262
73) Viviana viva dopo 29 anni (1994)*La mia storia a pag 15230
74) Maria 2 viva dopo 41 anni(1982).La mia storia a pag 15742
75) Ba78 viva dopo 19 anni (2003). La mia storia a pag, 15786
76) Giulia viva dopo 22 anni (2001). La mia storia a pag 15 788
77) Flory viva dopo 25 anni (1998). La mia storia a pag. 15927
78) Vivifolk viva dopo 27 anni(1995)*. La mia storia a pag 16468
79) Rosa viva dopo 24 anni (1999). La mia storia a pag. 16652
80) Concetta viva dopo 18 anni(2005).La mia storia a pag.16922
81) Carla viva dopo 28 anni (1995). La mia storia a pag 16969
82) Angela viva dopo 21 anni (2002).La mia storia a pag.17436
83) Sandra viva dopo 33 anni(1990)*.La mia storia a pag.17492
84) Valeria viva dopo 23 anni(2000)*.La mia Storia a pag.17959
85) Carla viva dopo 28 anni (1995)*. La mia storia a pag. 17980
86) Silvia viva dopo 39 anni (1984)*.La mia storia a pag.18043
87)mamma-Roberto 28 anni (1995). La mia storia a pag. 18273
88) Milvia viva dopo 23 anni (2000)*. La mia storia a pag.18712
89) Serena viva dopo 30 anni(1993)*Lamia storia a pag.18820
90) Oriana viva dopo 28 anni(1995)*.La mia storia a pag.19049
91) Denise viva dopo 28 anni(1995)*La mia storia a pag.19231
92) Elena viva dopo 31 anni (1992)*.La mia storia a pag.19231
93) Sabrina viva dopo 25 anni(1998)*La mia storia a pag.19231
94) Concetta (2005) (meta polm,). La mia storia a pag,19432.
95) Giorgia viva dopo 37 anni(1986)*.La mia storia a pag.19701.
96) Carmen viva dopo 22 anni(2001).La mia storia a pag.19719.
97)Valentina viva dopo 40 anni(1983)*La mia storia a pag. 19758
98) Eleonora viva dopo 38 anni(1985)* La mia storia a pag. 19880
99) Marco vivo dopo 28 anni(1995)*. La mia storia a pag. 20076
100) Alda viva dopo 27 anni(1996)*.La mia storia a pag.20154
101) Lucia viva dopo 18 anni(2005).La mia storia a pag. 20323
102) Alba50 viva dopo 37 anni(1986)*.La mia storia a pag.20331
103)Caterina viva dopo 30 anni(1993)*.La mia storia a pag.20740
104)Isabella30 viva dopo 55 anni(1968).La mia storia a pag.20750
105) Elda57 viva dopo 36 anni(1987)*. La mia storia a pag.21186
106) Moglie di Sbirul viva dopo 28 anni(1995).La mia storia a pag.21595
107) Nella48 viva dopo 39 anni(1985)*.La mia storia a pag.21697
108) Anna viva dopo 20 anni (2003): La mia storia a pag. 21713
109) Daria viva dopo 36 anni(1987)*.La mia storia a pag.21887
110) Eleonora viva dopo 23 anni(2000)*.La mia storia a pag.21961
111) Mara viva dopo 33 anni(1986)*.La mia storia a pag.22234
112) Clara viva dopo 45 anni(1978). La mia storia a pag 22298.
113) Elisabetta 63 viva dopo 26 anni(1997).La mia storia a pag 23689
114) Catia viva dopo 37 anni(1986)*. La mia storia a pag 24354
115) Gae viva dopo 27 anni (1996)*. La mia storia a pag. 24433
116) Lina 54 viva dopo 38 anni (1985)*. La mia storia a pag. 25219
117) Nadia 60 viva dopo 33 anni(1990)*La mia storia a pag.25406
.118) Antonella viva dopo 19 anni.(2008). La mia storia a pag.25990
119) Irene 85 viva dopo 38 anni (1985)*.La mia storia a pag.26230
120) Annalisa viva dopo 27 anni( 1996)*. La mia storia a pag.27219
121) Ornella viva dopo 38 anni(1985)*. La mia storia a pag. 27225
122) Lu viva (meta) dopo 18 anni (2005). La mia storia a pag. 28029
123)Mamma Altea viva dopo 23 anni( 2000). La mia storia a pag 28759
124) MG viva dopo 19 anni (2004). La mia storia a pag.28977
125) Elisabetta viva dopo 16 anni (2007). La mia storia a pag. 28977
126) Laura viva dopo 16 anni (2007). La mia storia a pag.28977
127) Daniela viva dopo 34 anni (1989). La mia storia a pag. 28987
128) Vanna viva dopo 38 anni ( 1985)*. La mia storia a pag. 29028
129) Viola viva dopo 39 anni (1986)*. La mia storia a pag.29419
130) Elisabetta 63 dopo 16 anni.(007). La mia storia a pag.30066
131) Milvia viva dopo 21 anni (2002)*. Vedi post n. 42
https://www.medicitalia.it/blog/senologia/8072-ragazze-fuori-di-seno-primo-blog-al-mondo-di-medicina-narrativa.html
132) Nella viva dopo 23 anni (2000)*.La mia storia a pag.30718
133) Roby54 viva dopo 39 anni. (1984)*. La mia storia a pag.30793
134) Giuseppina viva dopo 18 anni (2005)*. La mia storia a pag. 30146
135) Ida viva dopo 23 anni (2000)*. La mia storia a pag. 31399
136) Germana viva dopo 39 anni( 1984). La mia storia a pag. 31710
137) Vincenza viva dopo 17 anni (2006). La mia storia a pag. 32347
138) Cinzia viva dopo 21 anni(2000). La mia storia a pag.32362
139) Francesca viva dopo 32 anni(1991).La mia storia a pag. 32828
140) Giovanni vivo dopo 23 anni(2000)*. La mia storia a pag.33016
141) Liliana viva dopo 23 anni( 2000)*. La mia storia a pag.33.188
*142) Mamma di ValentinaP viva dopo 31 anni(1991). Pag.34046
143) Diana53 viva dopo 40 anni(1983)*. La mia storia a pag 35301
144) Anna viva dopo 41 anni (1982). La mia storia a pag.36038
145) Lina53 viva dopo 38 anni (1985)*. La mia storia a pag 36211
146) Minerva Sapiens viva dopo 24 anni(1999)*. la mia storia a pag.36516.
147) Barbara viva dopo 20 anni (2002)*. La mia storia a pag. 36526.
148) Mara 85 viva dopo 38 anni(1985)*. La mia storia a pag.36606
149) Mamma Mariella dopo 30 anni(1992). La mia storia a pag. 36688.
150) Mariacarla viva dopo 28 anni(1994)*. La mia storia a pag. 36710
151) Ludmilla viva dopo 18 anni( 2005)*. La mia storia a pag. 36721
152) Barbara viva dopo 18 anni (2006). La mia storia a pag. 37464
153) Anastasia viva dopo 33 anni (1989). La mia storia a pag. 37512
154) Italo vivo dopo 40 anni (1983). La mia storia a pag. 35512.
155) Mariella viva dopo 20 anni (2003). La mia storia a pag. 35597
156) Olga viva dopo 38 anni (1985)*.La mia storia a pag. 37733
157) Annr viva dopo 21 anni (2002). La mia storia a pag 37734
158) Gina60 viva dopo 33 anni(1990)*. La mia storia a pag. 37768
159) Giusy viva dopo 38 anni (1985)*. La mia storia a pag. 37794
160) Dora61 viva dopo 35 anni(1988)*. La mia storia a pag.37883.
161) Sandra63 viva dopo 30 anni(1993)*.La mia storia a pag. 38.010
162) Marta viva dopo 17 anni (2006). La mia storia a pag. 38224
163) Bruna 55 viva dopo 36 anni(1987)*. La mia storia a pag. 38.330
164) Livia63 viva dopo 30 anni(1993)*. La mia storia a pag. 38.542
165) Dora47 viva dopo 36 anni (1987)*.La mia storia a pag.38954
166) Franca viva dopo 17 anni (2006). La mia storia a pag..39008
167) Laura 53 viva dopo 40 anni( 1983)*. La mia storia a pag.39077
168) Rebecca viva dopo 25 anni (1998). La mia storia a pag. 39155
169) Lolita viva dopo 20 anni (2003). La mia storia a pag. 39397
170) Dada viva dopo 15 anni(2008). La mia storia a pag. 39420
(*) operata dal sottoscritto
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Ci hanno lasciati :
*10) Ada B. viva dopo 44 anni (1973) morta di polmonite nel 2014 @ vedi lettera
https://www.youtube.com/watch?v=88SeSw0Gz0s
*25) viva dopo 33 anni (1988) .La mia storia a pag.5182
Ha avuto 5 tumori al seno, 1 tumore tiroide, 1 tumore utero, 1 tumore intestino
Morta il 16 gennaio 2021 per polmonite-scompenso cardiaco
*45) Martina viva dopo 30 anni (1990)*. Morta di Covid (polmonite interstiziale bilaterale) dic.2020
*138) Cinzia viva dopo 20 anni. Morta di Covid marzo 2020
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http://www.senosalvo.com/mai_perdere_la_speranza.htm
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Buongiorno blog 🌞☕️☕️☕️☕️☕️☕️☕️☕️☕️☕️☕️☕️☕️☕️☕️☕️☕️☕️☕️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️