Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

Buongiorno a tutte .

Dottore, anch'io sono convinta che aver fatto la biopsia sia stata in definitiva la scelta giusta: l'avrei fatta anche tre anni fa, o due anni fa, o un anno fa, se me l'avessero proposta. Il guaio è che temo che - nel caso mio - il pessimismo nella diagnosi coincida con il pessimismo nella prognosi perché quali speranze potranno mai esserci per un tumore - se tumore sarà - di quasi cinque centimetri lasciato lì indisturbato per tre anni se non di più? E' questo che ora mi angoscia. Cerco ad aggrapparmi a affermazioni nel referto come l'assenza di calcificazioni sospette o di aree distorsive, o sul fatto che il tessuto asportato era ecograficamente uguale al tessuto mammario - almeno su questo tutti i medici hanno concordato - o l'assenza di adenopatie ascellari eccetera eccetera, ma poiché sono affermazioni che nella mia incompetenza non riesco a pesare, mi rimbombano nella testa come formule scaramantiche vuote. L'unica certezza che ho al momento è che c'è qualcosa misurante quasi cinque centimetri - la cui natura non conosco - che sta dentro il mio seno da tre, forse quattro anni; è la lunghezza di questo tempo in cui nulla è stato fatto che mi terrorizza, mi vedo già spacciata. Sarà dura far passare le due settimane di attesa così...

Buongiorno e fili colorati a tuttu.
Grazie Patri per la tua agenda
La settimana scorsa sono stata alla visita radioterapia ed è tutto ok.
La MOC è invariata rispetto a due anni fa (un po' di osteopenia alla testa del femore) e un TBS da supereroe come disse la mia ex endocrinologa.
Vi è mai capitato durante il followup di riscontrare un angioma epatico? A me è successo un anno fa, durante la stadiazione non vi era alcun angioma. L'ho rifatto controllare a distanza di un anno dallo stesso dottore ed è tutto ok

Eccone una:

Policlinico di Messina, visita di Maria Karol, io in stanza con la dottoressa entra lui ovviamente senza mascherina perché, diciamolo, chi è che ha il coraggio di entrare in un ospedale senza mascherina? Lui!
Io mi allarmo perché può entrare un solo genitore e, visto che avevamo finito la visita e gli avevo dato la bambina, non capivo cosa ci facesse li. Al terzo urlo mio di indossare la mascherina, la solleva giusto al punto di lasciare fuori il suo piccolo nasino alla francese, tanto…chi vuoi che se ne accorga? Mentre porto le mani alla fronte lui dice alla dottoressa “mi serve una macchina, veda lei….altrimenti rimaniamo qui e ci ospitate!” Lei lo guarda e gli dice che gli da la sua, lui dice che gli serve solo per mettere in moto. Finita la relazione usciamo, gli chiedo come mai si sia rotta così all’improvviso, risposta “cosa vuoi! Sei anni di macchina non l’ho mai cambiata la batteria, prima o poi doveva succedere!”
Ovviamente lui aveva posteggiato all’ombra sulla ghiaia, la macchina è scivolata per un po’ e poi l’abbiamo spinta finché è rimasta in bilico tra il marciapiede e la ghiaia. La dottoressa si avvicina con la sua auto e lui traffica con i cavetti: si, si, lo so…alcuni di voi si staranno chiedendo se sono ancora “quei cavetti”, si sono quelli. Il manico di un cavetto continua a staccarsi e lui, spazientito, cosa fa? Lo poggia su una cosa nera (dice lui) peccato che la cosa nera fosse il vuoto. Passiamo avanti e accendiamo la macchina. Messa in moto, cerchiamo di recuperare questo manico, io lo vedo ma non ci arrivo per poco, ci prova Maria Karol che ci arriva ma resta incastrata, si libera e andiamo via “mi raccomando” senza fare spegnere la macchina! Altrimenti siamo persi!”
Esce dal policlinico, invece di fare il giro fa inversione sulla doppia linea io dico continua, lui dice tratteggiata, io correggo “scolorita perché mi pare che la doppia linea continua tratteggiata non esiste” lui “non è vero!” taglia la strada ad un carro attrezzi ed io gli urlo “allora dillo che lo fai apposta! Pure davanti ai carabinieri!” Mi chiede dove mai li vedessi i carabinieri gli rispondo “sul carro attrezzi dentro la macchina!” Mentre lui ride dicendomi cosa mai dicessi, le sue figlie lo avvertono della mia ragione, guarda dallo specchietto e vede i carabinieri ed esclama “min…vero è ah chi sacciu iu, cu cci potta dda supra!” (che ne so io! Chi glieli porta lassù)
Mentre già mi comincio ad innervosire, la domanda arriva fatidica e puntuale “tu soldi ne hai?” (Già ringraziamo che hai i documenti solo perché stai guidando) rispondo “si…ne ho” lui “perché ci vorranno almeno 90€”. Gira gira troviamo l’elettrauto che gli chiede cosa avesse fatto perché la batteria gli sembrava funzionante. Io mi allontano con le bambine perché avevano fame. Torna e gli chiedo della macchina, risponde “tutto a posto!”
Tutto a posto che?
Niente si stava già ricaricando…
Scusa come è possibile?
Si scopre la verità: lui voleva dormire, ma non ci riusciva e allora, approfittando della mia assenza, accende radio 2 (che io odio perché parlano del nulla più assoluto -lui nega ma gli servivano per dormire-) si è addormentato ed ha lasciato la radio accesa per compagnia.
Nemmeno commento voglio solo andare a casa.
Usciamo dal bar, Benedetta scivola ci fermiamo per aiutarla lui passa e le fa “che ci fai per terra?”
Andiamo a prendere il pranzo da una sig.ra che conosciamo per portarlo a casa. Lui posteggia ma vuole anche il secondo. Noi tre ordiniamo e aspettiamo lui che doveva solo stringere la macchina: dov’è? Che fine ha fatto? Con il sudore che ci colava chiedo a Benedetta di andarlo a cercare, rientra dopo un poco e mi dice che vuole il pesce. Alla mia domanda “dov’è?” Risponde “lascia stare perché ti devi prendere di collera!” Ovviamente pago, esco e lo troviamo seduto all’ombra con un venticello leggero e le colombe attorno e, mentre Maria Karol esclama “poverino! Piccolo! È stanco e accaldato, si sta riposando,…” andiamo in macchina. Comincia il monologo sulla grandezza del suo alternatore, che già stava caricando la batteria, bla,bla, bla,…spento dalla pulce che gli dice “non è che ti vorremmo offendere, ma non gliene frega niente a nessuno del tuo alternatore!”
Allora per non rimanere indietro si rivolge a me e mi dice (riferito a Benedetta) “ma tu ti rendi conto che questa, quando le ho detto di spingere la macchina, la stava spingendo di lato?”
Benedetta:”senti perché non ti guardi tu? Prima devi dormire, poi ti da fastidio se parlo, poi non posso giocare al telefono, poi vuoi accesa la radio, poi si blocca la radio, poi mi dici di accendere e spegnere; poi si blocca tutto, poi ti secchi, poi vai dalla mamma, poi torni, poi non trovi i cavetti, poi li rompi, poi fai cadere il pezzo dentro il motore, poi devo spingere,..tutto in due ore:fai confondere chiunque!”
Tragitto Messina-Falcone in silenzio.

Immaginatevi cosa è casa nostra senza di lui…

io ci sono

Annina
mi dispiace sentirti così giù di energia, tu che co sei sempre x tutti!
ti auguro di poter trascorrere qualche giorno di vacanza sereno per poterti ricaricare.
Pensa di più a te stessa e lascia andare...soprattutto il lavoro, molla!
vedrai che x nonno Giò è solamente un malessere di stagione, con sto caldo è normale che l'intestino ne risenta.
Ti abbraccio

Mi ha appena telefonato dicendomi che oggi pomeriggio gli fanno la tac col contrasto total boby. So che la fanno per cercare altri focolai infettivi, ma mi vengono in mente le parole gentili di un medico troppo antipatico che qualche giorno fa mi ha detto “cerchiamo anche altro, no?” Io questa cosa non l’avevo considerata, perché le sue analisi sono perfette e l’eco addome l’ha fatta due settimane fa, mentre la tac cuore e polmoni l’ha fatta a ottobre….
Ma adesso il tarlo è “e se c’è altro?”
Che situazione…
Vivi l’oggi: ma l’oggi è questo fatto di ansia, paura e solitudine.