Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Care amiche sono felice di sentirvi. .. naturalmente il mio pensiero corre e lori e nadine. .. ma anche a te Francesca che come sempre ci regali un mondo di emozioni e a te Laura dolce e presente. .. un abbraccio a tutte antogiallodorato Antonella Antonia cristina Didi mary ....
Elisa
Carissime/i tutte e tutti il mio pensiero è per chi ha ancora in corso le cure per rendere difficile la vita dell'intruso idiota ed innanzi tutto per Lori, e la sua altra metà del cielo!
Francesco ed Elena, un forte abbraccio!
Nadine, spero che tutto proceda bene con il tuo piccolino!
Laura e Maria, grazie per le ricette!
Francesca, RRFFSS è sempre emozionante leggerti!
Antonella grazie per averci dato notizie di Enzo. Lo aspettiamo sul blog!
Vi aggiorno sul fatto che il Medico di Base visionati i miei RX torace ha ritenuto che non ci sia nulla di particolare e non mi ha prescritto ulteriori esami, ora aspetto che li veda l'oncologo.
Qui sotto riporto l'elenco RFS e passeggeri di questo bus che avevo già inserito il 10.02.2015, con la geo- localizzazione, e con l'invito a riaffacciarsi a chi ha scelto fino ad ora la " modalità silenziosa":
Lombardia (24) Laura 1 e Andrea, Laura 2, Sonia, Rosa, Mara, Marzia, Elisa con Max, Yaya, Lucia, Alex e Silvia, Giulia 1, Fiorella, Anna, Stella, Simona 1, Sara, Ada, Enrica, Simona 2, Giulia 2, CRistina.
Emilia (6) Francesca con Alessio, Annarita, Patrizia , Anna, Didi(Daniela)
Piemonte (3) Paola, Elisabetta, Ani (Anita 2)
Veneto (5) Catia, Chiara, Lori, Antonia, Lucia
Valle D'Aosta (2) Rosella, Samantha
Trentino (1) Maura
Lazio (4) @Utente 334413, Lisa, Roberta, Silvia.
Toscana (2) Nadine, Roberto
Liguria (1) Anna Rosa
Campania (1) Anna
Abruzzo (1) Laura 3
Calabria (2) Mery, Antonietta.
Sicilia (3) Antonella, Donatella, Anita.
Sardegna (3) Francesco e Elena, Emma.
Utente 283571, (?) 241112 (?) Altro utente non più iscritto?
Psicologi (5)
Laura Pedrinelli (Liguria), Gianluca Calì (Palermo), Fernando Bellizzi (Roma), Paola Scalco (Piemonte) Carla Maria Brunialti (Trentino Alto Adige)
Medici (8)
Alessandro Scuotto (Como), Vito Barbieri (Catanzaro), Chiara Lestuzzi (Pordenone), Cinzia De Falco (Roma), Dr. Sergio Di Martino (Napoli), Andrea Annoni, Salvo Catania (Milano), Franca Scapellato (Parma).
Provenienza non rintracciata:
Monia, intervenuta il 28 Giugno 2014
Erica, intervenuta il 21 Luglio 2014
Moira Paoletti, intervenuta il 6 Agosto 2014
Si è affacciato su questo Bus il 02/05/2014 anche:
Carlo - Matera
E dopo il 10 febbraio 2015 sono salite:
Maria 14 Febbraio 2015 Como
Fausta il 15 Marzo 2015 Toscana
Federica 22 Aprile 2015 da???
CRistina, Elisa, AnnaRo, Roberto, Anto Giallo Dorato, Anita, Rosella, Didi ... un caro saluto a TUTTE e a TUTTI.
Antonia
P.S.: il: 27 Mag 2014 ci scrisse Domenico:
Sono il marito di Antonietta vi aggiornò sul fatto che l intervento e' andato bene la hanno portata in reparto poche ore fa ora e' un po' dolorante ma già mi ha chiesto un regalo... quindi e' cosciente ... presto tornerà a scrivere direttamente lei.
Grazie Domenico
Antonia
aggiornamento
oggi sono stata a lecco dal dott. Salvo, tutto bene un ''banale'' versamento di liquido... ma come fa il
'' nostro'' dottore a sopportare tutte le nostre paranoie?
ora sono più tranquilla
un abbraccio e buona serata
Maria
ehiiiii...mi fischiano le orecchie..o meglio quelle di mio marito! è stato un periodo un pò cosi ma per quanto riguarda le mie cure tutto ok!!! cercherò di aggiornarvi al più presto per ora un bacione atutti
anto ned giallo dorato!
francesca e' una meraviglia! ed un applauso lungo, sincero ed emozionante ha coronato il suo splendido intervento in un sala gremita di donne anche giovanissime e di uomini attenti. Chiara, forte, amorevole, lucida schietta ci ha svelato ciò che conosciamo ma non abbiamo il coraggio di pronunciare , di guardare e forse di pensare . E con la dolcezza di una donna innamorata, di una mamma premurosa, di una ragazza fuori di seno! Sono felice che abbiamo potuto realizzare questo incontro ed ora velocemente inserisco un nuovo desiderio nella lista!
un abbraccio a tutte voi!
fausta
Carissime vi leggo sempre pur in questo brutto momento perchè ne traggo una piacevole sensazione di coraggio, di solidarietà e di affetto. Perciò voglio congratularmi con Francesca che ci porta con sè nel suo splendido percorso di scrittrice in erba e così pure sono contenta delle notizie di Antonietta. Ringrazio tutte le Ragazze che mi scrivono mail private (non so cosa farei senza di loro) e tutte voi del blog : CRistina, Roberto, Maria, Laura, Antonella,Francesca , la nostra Antonia e tutte. Evviva la nostra Rosa è presente!
La vita è anche questo e mentre cerco in tutti i modi di accettarla mi impegno a ricordare cose belle e Persone Speciali come siete Voi.
Vi abbraccio tutte e non preoccupatevi per me....qualcuna mi dice sempre che sono una roccia e io penso proprio di esserlo (per ora) ma sono anche una RFS di tutto rispetto.
Ciao
Lori
Lori un abbraccio
Eccomi tornata alla mia postazione....
intanto vorrei ancora ringraziare Fausta per quello che è riuscita ad organizzare. mi è piaciuta tantissimo l'impostazione che ha dato all'incontro: il mio intervento sulla comunicazione medico e paziente, che si intitolava "Comunicare fa male?" quello del mio chirurgo: Leonardo Cattelani che ha voluto in modo molto provocatorio parlare della donna e di come essa viva in questa società così poco amica della donna, la donna stessa diventa nemica a se stessa. poi il tema del viaggio, che io adoro ed è vero: il vero viaggio è quello che si fa dentro di noi e il più avventuroso di tutti è il cambiamento e per finire una riflessione sulla morte.
Poi la psicoterapeuta Daniela Toschi che ci ha accompagnato in un viaggio affascinante, la rappresentazione della donna nelle statue stele, figure femminili tipiche della Lunigiana, la maternità e a chiusura il rapporto tra chirurgo e paziente, l'effect mère. e' migliore il rapporto uomo- donna, piuttosto che donna e donna nella relazione medico paziente? lascio a voi il dibattito.....sarebbe interessante sapere cosa ne pensa il nostro dottor Salvo ( se c'è batta un colpo!!!)
comunque io devo dire che mi piace di più l'effect mer del chirurgo, che mi ha fatto venire in mente la frase di Barrico "Perché nessuno possa dimenticare di quanto sarebbe bello se, per ogni mare che ci aspetta, ci fosse un fiume, per noi.
E qualcuno - un padre, un amore, qualcuno - capace di prenderci per mano e di trovare quel fiume
- immaginarlo, inventarlo - e sulla sua corrente posarci, con la leggerezza di una sola parola, addio.
Questo, davvero, sarebbe meraviglioso. Sarebbe dolce, la vita, qualunque vita.
E le cose non farebbero male, ma si avvicinerebbero portate dalla corrente, si potrebbe prima sfiorarle e poi toccarle e solo alla fine farsi toccare.
Farsi ferire, anche. Morirne. Non importa. Ma tutto sarebbe, finalmente umano.
Basterebbe la fantasia di qualcuno - un padre, un amore, qualcuno.
Lui saprebbe inventarla una strada, qui, in mezzo a questo silenzio, in questa terra che non vuole parlare.
Strada clemente, e bella. Una strada da qui al mare.
e non è effimero perchè una volta che si passa un'esperienza come la nostra niente più può svanire senza lasciare una traccia.
Comunque tutto bellissimo e grazie, Fausta, una bella donna, forte e coraggiosa.
Francesca
Un grande abbraccio a Lori, ti penso tanto e sono contenta che hai scritto qui nel nostro posto del cuore.
Francesca
Carissimi/e, Francesca sta facendo secondo me una cosa molto importante.
Sta trasformando un evento della sua vita in un'esperienza, che ha lasciato che "sconvolgesse" le sue mappe, come dice una persona a me cara.
Ed in più sta condividendo questo con altre persone, e ciò rende per me la sua esperienza ancora più preziosa, perchè non è più "soltanto sua". E' occasione per poter aiutare altri a riflettere, a vedere le cose da un'altra prospettiva.
Tempo fa avevo lanciato una piccola provocazione, che secondo me poteva (potrebbe?) essere il tema di un nuovo incontro (di cui personalmente sento davvero la mancanza).
Mi piacerebbe davvero tanto che le RFS e chi ha condiviso finora questo percorso potessero "sintetizzare" e mettere in comune l'esperienza che hanno fatto.
Non come "storia" degli eventi: le storie sono importanti, certo, sono la nostra memoria (e quindi la vita che ricordiamo). Intendo più come "quello che ne ho ricavato e che secondo me potrebbe essere utile ad altri".
Ad altre persone che debbano percorrere sentieri simili; al personale sanitario che ha il compito di aiutarle e sostenerle nelle cure; ai parenti, ed agli amori, che vivono accanto in questi momenti spesso davvero difficili.
Affinché possiamo imparare dalla loro esperienza come parlare, e come NON parlare; cosa fare, e cosa davvero NON FARE; come possiamo aiutarle, e come possiamo render loro la vita più difficile; e come possono loro stesse AIUTARSI o lasciarsi sopraffare.
Secondo me questo potrebbe essere, per così dire, l'eredità attuale de "Il carcinoma mammario dalla parte della paziente". Non so cosa ne pensiate voi, mi piacerebbe avere qualche feedback in merito.
@Lori: la piccola Aurora è dalla vostra...
@tutti/e: un abbraccio ed un saluto corale, vi penso almeno un paio di volte al giorno!
PS: a me l'idea di una Run RFS di Antonella mi piace davvero ma davvero ma davvero... Anche se nel mio caso somiglierebbe più ad "arrancare sbuffando come un bufalo asmatico" va bene lo stesso...
allora evviva l'"arrancata RFS "!!
ci sono!
un bacio a tutti/e
contenta di risentire Anto Giallo Dorato, Dottor Calì, di sapere che x Antonia e Mary tutto a posto, sempre tanto fiera della nostra Fra ecc....
e un abbraccio di quelli stretti stretti a Lori e Nadine.
a presto!
Laura
Un grazie particolare a Francesca e le ragioni le ha spiegate Gianluca. Questa "storia delle esperienze " , aggiornamento della medicina del terzo millennio (rispetto al "carcinoma mammario dalla parte della paziente" ) la inserirei nel libro ...in preparazione.
Un grazie anche ad Antonia per la sua preziosa collaborazione (elenco delle RFS )
Un grazie a tutti/e perchè , malgrado tutto ( Anto giallo dorato, Lori )...perchè...ci siete sempre nei nostri pensieri.
Sono arrivato ieri in Sicilia e vi sto scrivendo guardando dal mio balcone l'Etna in perenne attività.
A luglio ( e stiamo aspettando come promesso che torni a scrivere sul forum) a seguito di uno scambio di mail con Rosa avevo scritto un articolo per il mio sito su
http://www.senosalvo.com/ragazzefuoridiseno/menu_ragazzefuoridiseno.htm
Purtroppo non sono riuscito perchè il mio sito ( www.senosalvo.com ) non aveva più spazio perchè ha già quasi 2000 pagine. In attesa di spostare tutto su una piattaforma illimitata riporto qui l'articolo che avevo scritto.
ROSA ......le spine ed il cambiamento fuoridiseno.
Salvo Catania 16 luglio 2015
[imgs]Rosa[/imgs] [imgs]Spine[/imgs]
[immagini di rosa e spine]
« L'ottimista vede la rosa e non le spine; il pessimista si fissa sulle spine, dimentico della rosa. »
(Khalil Gibran)
Post 169. Utente 295006 il 13/03/2013 ha scritto:
Ciao Francesca e ciao a tutti io mi chiamo Rosa e in questi giorni sono riuscita a leggere tutti i tuoi contributi sul blog e a seguire il tuo percorso fino a qui.
Ti ho immaginata in "attesa" e con le tante domande e timori per la creatura che portavi in grembo e per te, come donna, madre, moglie.
Ti immagino ora con il tuoi due bambini e tuo marito cercare con forza e dignità attravesare la quotidianità, pur nella fatica e nel turbinio di ciò che vi "ha toccato". E mi commuove la tua autenticità, il tuo voler condividere con il dott. Catania e con altre "compagne di viaggio" che grazie a te si sono manifestate,tifano per te e hanno raccontato su questo blog la loro esperienza.
Dicevo io mi chiamo Rosa, abito a Milano e sono stata operata di tumore con mastectomia a 35 anni. Da appena un anno mi ero dolorosamente separata da mio marito che prima era stato il mio fidanzato storico e, ancora immersa in quello che consideravo il grande fallimento della mia vita, non davo peso al dolore che provavo al seno da mesi. Quando ho scoperto che dovevano asportarmi un seno e ho conosciuto il dott. Catania gli ho subito chiesto: "dottore ma potrò ancora avere figli?" La sua risposta brusca ma determinata mi riportò con la testa e i piedi per terra : " non si è appena separata? voleva farlo ora un bambino? ora lasci suo marito e gli altri su un altro pianeta e pensi a sé!"
Cominciò un percorso non semplice, dovevo bloccare il ciclo per diversi anni e a 35 anni mi sembrava di non aver realizzato nulla: non una famiglia, non la possibilità di avere dei figli.
Passo dopo passo ho imparato a conoscere il "nemico" che mi abitava e a "farmelo amico" in qualche modo per camminarci accanto, per limitarlo e isolarlo, debellarlo se possibile. Mi sono "affidata" a chi mi sembrava come medico si prendesse cura della mia persona e non solo delle mie cellule (come mi disse il guru orso dott. Salvo), imparando a discernere tra quei medici oncologi, tra quelle amiche e donne che avevano attraversato una esperienza simile alla mia, che amplificavano le mie ansie, senza in realtà poter prenders cura di me. Capii, facendo tre visite in tre ospedali diversi prima di cominciare la chemio, che nessun medico, nessuno specialista più specialista di altri, aveva la risposta a tutte le mie domande, al perché, ai se, ai ma (non ho mai preso la pillola, non ho mai fumato, ho sempre avuto una alimentazione priva di eccessi)... capii che la vita, questa volta, aveva "toccato me" con questa esperienza e che potevo, dovevo decidere, se "lasciarmi andare" o "andare avanti" nonostante tutto.
E comprendevo, qusto grazie tantissimo al dott. Catania, che sono "verità sconosciute" i tumori, ancora almeno in parte e che quindi potevo, dovevo imparare ad avere "cura di me", davvero cura di me, affidandomi alle cure mediche per ciò che riguardava la medicina, e imparando a "volermi bene, maggiormnete bene" per ciò che riguardava me. Avevo fino ad allora, portato in giro il mio corpo come una carcassa leggera, senza darglo troppo peso.
Cerco di fare dei passi avanti per non tenere te Francesca e le altre compagne di viaggio troppo legate qui a leggere. Ecco dicevo che non era un momento semplice: a 35 anni mi sentivo fallita come donna e moglie e senza una prospettiva di famiglia. Ho fatto i miei passi, piccoli, cercando di accettare la mia strada, quella strada su cui ero io e solo io e cercando di cogliere ciò che di buono avevo. Ho conosciuto attivecomeprima e ho seguito solo qualche incontro. Ho cercato sempre di arginare le domande cui non c'era risposta ( perché a me? e se..? ) e di camminare,passo dopo passo, anche con fatica, ma con qualche colore bello che riconoscevo far parte della mia vita. Dopo qualche anno ho incontrato un uomo, Enrico, ed è stato un regalo, un regalo stupendo che la vita mi ha fatto. Una rinascita. L'amore tornava, come la vita dopo l'inverno e provavo una diversa bellezza, una gioia di vivere nuova. E il desiderio di famiglia si rifaceva strada. Enrico mi trovava bella anche senza un seno, anche un pò robusta per le cure. Dopo un anno che stavamo insieme e che avevamo deciso di sposarci a Enrico è stato trovato un tumore al fegato. E' partita una clessidra del tempo. Il tempo che potevamo avere ancora da vivere insieme. Non c'erano possibilità o cure. Ci dissero il tempo che avrebbe avuto davanti a sè...E la vita mi chiamava, ci chiamava in questo caso a fare i conti ancora con questo nemico, con cui io avevo famigliarizzato e che invece per lui era molto aggressivo.
Tante cose avrei da raccontarvi ma ciò che volglio dirti Francesca è che per assurdo, la mia esperienza col tumore, mi è stata utile per stare accanto ad Enrico, per accompagnarlo dall'altra parte delle travesata. Sentivo che erano nati dei frutti , di consapevolezza, di forza, di esperienza, che mi permettevano di spronarlo quando non voleva alzarsi per andare a fare la chemio, che mi facevano essere allegra insieme a lui, nonostante tutto, perché insieme abbiamo trovato, provato, vissuto un amore. Un amore che non è durato tanto, ma l'AMORE della mia vita.
E ho colto proprio che il tempo non è nelle mani di nessuno, il modo di vivere si. Enrico aveva il desiderio di lasciare un figlio, a me, ai suoi, al mondo. E io ero disposta, pur sapendo che lo avrei cresciuta senza il suo papà, ma l'oncologo dell'IEO che mi segue mi disse che non era una buona scelta la nostra. Io ero ancora sotto cura ormonale e interromperla non sarebbe stato opportuno.
Da donna malata ero diventata care giver. Enrico non c'è più e io, essendogli stata accanto fino all'ultimo, ho sentito ancor più una forza e una voglia di vivere.
Io, se pur con le mie fatiche ci sono, lui no. Non so come dirti: provo e provavo una sorta di rispetto e di ringraziamento per la vita, che non è lineare, è piena di curve e di buche, però è un dono. E non sappiamo fino a quando ci è data.
PEr questo è commovente pensare a te che scrivi di notte e allatti il tuo bambino. A te che cerchi con onestà e con gli strumenti che un bimbo piccolo può avere, di spiegare al tuo primo figlio, che ci si può ammalare, che è la vita, e che si affronta tutto insieme.come famiglia.
Vi immagino una famiglia bella e allora Francesca io spero che ora tu troverai sempre più momenti e risorse per te , per momenti di bellezza tuoi e con tuo marito, con i tuoi figli.
Io ora sai, ho una ragazzina in affido. Dopo che è mancato Enrico ho aspettato un pò e poi ho "sentito" che la mia maternità poteva essere questa, una strada altra. Sono mamma affidataria da quattro anni. Anche questo è un dono: della vita, di Enrico.
Di una vita che non era come me la immaginavo o come desideravo quando ero una ragazza, ma che cerco di vivere pienamente come posso. Fino a che posso.
L'anno scorso il tumore si è ripresentato, sulle ossa cervicali questa volta. Non ti nego che quest'ultima volta un pò di stanchezza e di rabbia mi ha preso: basta! cavolo ho detto! e prima io e poi Enrico e poi ancora io! Però, ora, dopo un anno di lotta come un bravo soldatino un pò sbiadito, sono ancora qui, con la voglia di andare avanti al meglio.
Spero che le tue cure proseguano e terminino presto e spero di conoscerti e conoscere le compagne di viaggio nell'incotro di settembre.
Ciao Francesa, abbi cura di te, non colpevolizzarti e abbraccia te stessa, che se la cosa più preziosa che hai al mondo e la tua famiglia. Si, perché se tu non ti senti preziosa, come puo abbracciarli tutti?
Rosa
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16 luglio 2015
Caro dott. Salvo, stamani avrò un incontro importante con il giudice per i minori per decidere insieme ad Andrea, la mia figlia affidataria di quasi 18 anni, del suo prossimo futuro.
Questi 8 anni insieme a lei mi hanno tenuta occupata talvolta mio malgrado. Una figlia affidataria abbandonata dai genitori è una ragazza che comunque prima o poi sfoghera' la sua sofferenza e la sua rabbia con qualcuno e negli ultimi anni sono stata io la sua mamma materasso.. siamo passate attraverso tante fasi, da quella dell autolesionismo a quella dei disturbi alimentari. Ci sono stata e sono felice che la nostra Andrea ancor se piccola in fondo, un po' di struttura la abbia. Quella struttura sufficiente per camminare un pochino da sola nel mondo.
Mi rendo conto per me che negli ultimi tre anni le mie poche energie sono state assorbite da Andrea. ora vorrei riprende un po' in mano me. Me e il mio compagno tumore. Fin' ora lo ho ignorato, trascinandolo nelle mie avventure, non considerandolo come attore protagonista del film della mia vita: a 34 anni viene ad abitare da me senza chiedere il permesso. E dopo essersi nascosto ben bene cambia il corso di tutto...
Ricordo ancora la prima volta che l ho incontrata, su un lettino in un corridoio della multimedica a sesto, in un pomeriggio di fine luglio caldo come questi giorni, lei che mi riceveva senza appuntamento,senza chiedermi di presentarmi in uno degli studi a pagamento, che non sapeva chi fossi. E quando la Mara mi disse: vai a sesto, c è il dott. Catania è bravissimo io pensai: ma perché ora che ho scoperto di avere un carcinoma e già non capisco niente devo andare da un dott che per quanto bravo non sarà mica come quelli dell istituto dei tumori, perché l istituto dei tumori è una istituzione..pensavo questo e venni a sesto solo per fare un favore a Mara che lavorava lì (!!). Non conoscevo ancora quasi nulla della vita, dei medici, di cosa significa curare...io credevo che la medicina fosse un po' come la matematica, 2+2 =4 .
Quando la incontrai quel pomeriggio caldo di luglio mi sembrò subito parecchio orso. E quando le chiesi se dopo l'operazione e la chemio avrei potuto avere figli lei mi rintuccio' sgridandomi quasi come un insegnante con un alunno che ha fatto un intervento fuori luogo in classe.' "Lei ora la smetta di farsi domande sui figli e sul matrimonio' lei ora scenda da quel pianeta e si occupi di sé! Perche' voleva farlo adesso in questa estate un figlio? Ora il suo pianeta è lei il resto poi si vedrà!"
Ecco pensi si è proprio un orso, e che maniere. Però avvertii subito che lei c era, era presente nel sensi che stava in quel momento nella situazione con me e mi richiamava a una responsabilità nel fare i passi che ancora non conoscevo che solo io potevo e dovevo prendermi.
E così l istituto e le sue dolci dottoresse di pan di zuccheoro che nemmeno mi avevano detto che dovevo fare una mastectomia (! ) si sono sgretolate dentro me come lo zucchero versato in un bicchier s acqua. ..che poi a me lo zucchero stomaca pure e così versai il bicchier d acqua nel lavandino dimenticandomi di loro..
Il resto è storia..
Ma per tornare a noi e a questa mail delle sette di mattina..sto' intruso tumore non è che solo mi ha tolto un seno, la possibilità di partorire un figlio..mi ha tolto pure, soprattutto , il mio amore, l Enrico, portandolo via in una sera di marzo dopo un anno e mezzo di cammino instancabile per provare a continuare a vivere insieme. Paziente e care giver insieme. ..che tombolata! Non sapevo fare nemmeno una iniezione prima e alla fine ero dicentata esperta anche con la morfina per il dolore. .tombola signori tombola! Rosa dinoia ha vinto il primo premio e sulla giostra ha preso il codino.
E dopo che il tuo amore ti manca letteralmente tra le braccia in una sera di inizio marzo cercando di baciarti con gli ultimi respiri e attimi di vita cosa puoi fare? Solo dire grazie, di essere stata così amata e di averlo avuto in dono l amore, perché non è che tutti lo ricevono questo dono, anche se magari vivono con qualcuno tutta la vita.
Ecco perché poi è arrivata Andrea, ecco sono diventata madre, madre comunque . Perché se anche questo ospite indesiderato mi ha tolto tanto, quasi tutto direi dei progetti e desideri della mia vita, non l ho considerato e anche se portando mi via l Enrico mi ha messo in scacco, non ho voluto lasciargli il gusto dell ultima mossa. Ho cercato di far nascere quelle mancanze un dono, un frutto di vita. E questo frutto si chiama Andrea. Una figlia in affido di nove anni da crescere è stato un dono. Un dono e una fatica che non conoscevo. Si perché è stata dura, durissima quando da adolescente ha tirato fuori tutta la sua sofferenza. Io ci sono stata, come ho potuto, con gli errori e le incertezze di tutti i genitori, forse qualcuna in più perché i primi anni della sua vita non li conoscevo e perché mi ha sempre tenuta lontana...è faticoso amare anche un bambino che ti rifiuta, anche se con la testa sai che lo fa' perché ha paura. .però il cuore è fragile talvolta, anche quello di un adulto. .
e torniamo a stamattina. Andrea è il frutto e il dono del tumore. ..la vita e la strada non sono uguali per tutti, ognuno ha la sua..io sulla mia ho cercato di rimanerci. Anche quando nel 2011 questo bell ospite è tornato ancora a farmi visita. ..oh che palle!!! Con una figlia adolescente che dà il meglio di sé per farti sclerare e dopo aver perso il tuo amore non è il massimo..
poche ore prima di andare dal giudice e dai servizi sociali perché forse ora giustamente questa giovane ragazza vuole continuare a camminare magari riavvicinandosi alla sua famiglia di origine il mio pensiero dott Catania va' a lei.
Quel pomeriggio di luglio di 13 anni fa' su quel lettino nel corridoio della multimedica come aveva ragione...non si faccia tante domande e si occupi di sé, del suo pianeta! Ho dovuto dott Salvo e la ringrazio.
Negli anni la sua presenza, asciutta e un po' schiva ma autentica mi ha accompagnato.
A lei e alle ragazze fuori di seno stamani va' il mio pensiero e il mio grazie
Dopo che Andrea ha attraversato la fase dei disturbi alimentari non sono più riuscita a seguire il blog. Dopo l intervista di Daniela Condorelli non so più cosa è accaduto, come sta' Francesca, l anima delle rfs, Laura, lori, Antonia.
Ho perso anche la pw e non riesco a entrare in medici italia.ma dopo oggi cerco di rimettermi in contatto.
Ne sarò felice e magari chissà riuscirò ad andare a trovare Francesca a Parma o in vacanza ,i miei sono sempre a marina di Massa e sarei felice di sapere se dice ancora a staccato fanculo!
Mi sento stanca, forse tanto e sono anche spaventata ma contenta di aver accompagnato Andrea fin qui.
Il tumore non ha vinto, in questi anni non mi ha sconfitta...mi ha messa a dura prova e in tante battaglie si è portato via pezzi di me. Ma io sono andata avanti lo stesso. ora desidero un po' di gioia per me, nel senso che non so più solo per rosa cosa e bello...non lo so più ma credo che in qualche modo, come tante volte in questi anni, riusciro' a trovare un senso...nonostante tutto, nonostante quell alone di morte che aleggia. A me la morte non fa' paura. Non lo dico cob presunzione. A me fa' paura non vivere per paura della morte.
Ora è tempo di far colazione svegliare Andrea e affrontare una bella giornata. Una bella giornata si, non solo per me e per Andrea .
Rosa