Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Lady*
Buongiorno a tutti, io ci sono! 🍀🍀🍀
Lady*
Simona90:
Buonasera a tutti, io ci sono, pasquetta tremenda con il cucciolo con febbre a 40 da due giorni... Vi abbraccio e vi leggo ❤️Mi dispiace molto, povero piccolo! Come sta oggi?
Costanza74 Benvenuta cara... noi ci siamo
Dada 62 Fiduciaria
Buongiorno blog!
Lara
Lady*
Gina60:
Buonasera, mi scuso intanto per il ritardo con il dr. Catania che giovedì scorso mi aveva invitato a scrivere la mia esperienza ("bastano 10 righe" mi aveva detto ),.
All'età di 30 anni sono stata sottoposta dal dr. Catania ad una mastectomia destra e svuotamento ascellare che non si risparmiava a nessuno.
I linfonodi (38) risultarono negativi e pertanto nessuna terapia. Ho festeggiato alla grande , anche se dodici anni dopo nel corso di un accertamento microbioptico dell'altra mammella l'oncologo che mi seguiva
mi regalò la bella dose, come la chiama il dr. Catania, di nocebo : "ma lo sa che 12 anni fa avrebbe dovuto fare la chemioterapia ?".
Per fortuna quel nodulino risultò innocuo e quindi tirai un definitivo sospiro di sollievo.
Dopo queste due bufere devo dire che la mia vita ha ripreso un percorso di assoluta normalità, anzi devo dire che proprio lo scampato pericolo mi ha regalato il desiderio di viverla ogni giorno intensamente come se fosse l'ultimo.
Ciao Gina, benvenuta e grazie per la tua testimonianza!
Lady*
Patri Fiduciaria:
Oggi oceani 🌊 🌊🌊🌊🌊🌊🌊🌊🌊🌊🌊🌊🌊🌊🌊🌊🌊🌊🌊🌊🌊🌊🌊🌊🌊🌊🌊🌊🌊🌊🌊🌊🌊🌊🌊🌊🌊🌊🌊 di fili colorati 🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈 per:
- Ily82❤️
che fa le analisi del sangue 🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈
- Giovanna86❤️
che fa la 3 chemio 🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈
- Faby87 ❤️
che fa emocromo pre chemio 🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈
- la mamma❤️ di Leonhart❤️
che alle 11:30 fa la risonanza lombosacrale 🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈
Le altre RFS❤️
impegnate in visite terapie controlli attese o che ne hanno comunque bisogno 🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈
Aggiungo i miei fili per le ragazze in agenda e per tutti, a prescindere! 🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈
salvocataniaMedico Chirurgo
Rosix:
Grazie Nina ,
Devo dire che dalla scoperta del k , avendo avuto da subito dolori e stanchezza m sono proprio fermata anche ne camminare. Sai pensavo anche io ad un po' di pilates anziché corse o altro che al momento non posso fare per oggettiva impossibilità. Spero che in po' di rinforzo muscolare possa bastare. È vero i dolori sono fisicamente fastidiosi ,ma per me che inizio a fissarmi diventano un tormento per la mente . Grazie Nina
Se dipendessero tutti questi disturbi esclusivamente dal farmaco li avrebbero tutti i pazienti . Ovviamente il farmaco dà negativamente il suo contributo, ma i suoi disturbi per la mia esperienza mi sembrano eccessivi e fanno pensare a generose dosi aggiuntive di NOCEBO .
Intanto le neuropatie periferiche sono più tipiche dei pazienti oncologici maschi , perchè gli effetti più temuti dalle donne riguardano la caduta dei capelli
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salvocatania:
#140.831 Scritto: 01-11-2019 01:17Quante volte ne abbiamo discusso su questo blog che molti degli effetti collaterali indesiderati delle terapie sono in relazione anche all'effetto PLACEBO-NOCEBO somministrato dal medico (effetto bugiardino).
1) Ho descritto questo effetto in almeno due dei miei libri a partire dalla fine del secolo scorso.
2) Ve l'ho presentato in diapositive a Lecco 2017, Parma e Roma 2019.
Molti colleghi sono sempre stati scettici su questa mia "strampalata" osservazione.
Ebbene il 29 ottobre, 2 giorni fa una prima conferma !
Competenza ed empatia, l'effetto placebo è nelle mani del medico
.
A volte un'espressione può valere più di mille parole.
Anche nel rapporto tra medico e paziente, dove la comunicazione non verbale può arrivare a condizionare la risposta ai farmaci.
È quanto suggerisce uno studio pubblicato su Nature Human Behaviour che ha indagato la correlazione tra l'atteggiamento del medico e l'efficacia del farmaco somministrato per alleviare il dolore.
Ciò che pensa il medico circa l'utilità di un trattamento, scrivono i ricercatori, traspare dal suo atteggiamento, e in particolare dall'espressione facciale. Segnali a volte quasi impercettibili che, però sono percepiti dal paziente e influiscono in modo significativo sull'esito della cura.
Doppio inganno per un placebo
Per ricostruire il set clinico, i ricercatori dell'università di Dartmouth hanno utilizzato la tecnica del role-playing arruolando 48 studenti e chiedendo ad alcuni di interpretare la parte del medico, ad altri quella del paziente.
I pazienti sarebbero stati sottoposti a uno stimolo termico doloroso, una temperatura superiore ai 40°C, e un medico avrebbe somministrare loro la cura, una pomata per alleviare il dolore.
I ricercatori hanno spiegato anche che, in alcuni casi, sarebbe stato applicato un vero farmaco (Thermedol), in altri, un placebo, nascondendo loro che in realtà era sempre la stessa pomata placebo ad essere applicata.
A questo punto, prima di iniziare l'esperimento, i medici hanno potuto testare in prima persona entrambe le pomate, appurando così sulla propria pelle l'efficacia del thermedol nel ridurre il fastidio causato dallo stimolo termico.
Ovviamente c'era il trucco: in questo test la pomata thermedol era associata con uno stimolo più debole, una temperatura più bassa rispetto al placebo "dichiarato", (43° contro 47°C).
La maggiore efficacia del thermadol, dunque, era soltanto apparente.
Comunicare senza parole
Come in una sperimentazione a singolo cieco, il medico era a conoscenza di quale pomata- thermedol o placebo – avrebbe somministrato, o almeno così credeva, visto l'inganno del test.
Ebbene: grazie alla sua erronea fiducia nel thermedol questo è risultato più efficace della pomata di controllo, benché si trattasse dello stesso placebo.
Come è stato possibile?
Grazie a telecamere posizionate sulla testa dei partecipanti, i ricercatori hanno potuto analizzare le espressioni facciali durante l'interazione utilizzando l'intelligenza artificiale addestrata a riconoscere le espressioni di dolore.
E' così emerso che durante l'applicazione della pomata di controllo, i medici mostravano segni di sofferenza: un sopracciglio alzato, il naso arricciato, il labbro superiore sollevato. Cosa che non avveniva durante l'applicazione di thermedol, e in questi casi anche i pazienti mostravano meno espressioni di dolore.
"Quando il medico pensava che il trattamento avrebbe funzionato, il paziente lo percepiva come più empatico. Forse perché più caloroso e attento", racconta Luke J. Chang, direttore del Computational Social Affective Neuroscience Laboratory (Cosan Lab) di Dartmouth.
"I nostri risultati dimostrano quanto le interazioni sociali possano influire sull'esito delle cure. Se il medico appare competente, empatico e sicuro dell'efficacia del trattamento, l'esito delle cure può essere migliore". ".
All'origine dell'effetto placebo
L'esperimento è stato replicato tre volte e con diversi gruppi di studenti. Si tratta di dati solidi, avvertono i ricercatori, ma comunque ottenuti in un contesto sperimentale: il passo successivo sarà quello di studiare il fenomeno in campo clinico, con veri medici e veri pazienti. La ricerca, infatti, potrebbe chiarire dei passaggi ancora oscuri della pratica medica, ad esempio perché una stessa sostanza in mano a due medici diversi può produrre effetti altrettanto diversi.
Addirittura, un placebo può rivelarsi efficace, e magari un farmaco inefficace, solo a seconda di chi lo somministra. Determinante appare quindi cosa il medico comunica, anche inconsapevolmente, attraverso uno sguardo o un'espressione. Un nuovo tassello, dunque, si va ad aggiungere alle nostre conoscenze sulla medicina e sul funzionamento dei farmaci, che, a quanto pare, non sarebbe determinato semplicemente dalla composizione chimica, ma anche da fattori sociali.
Conclusione mia e che ripetiamo sempre.
In questo caso persino la relazione non verbale del medico impatta sulla efficacia della terapia.
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Provi a riconsiderare il rapporto che ha con il suo oncologo e cerchi di non scambiare il Medico Buono con il Medico Bravo.
Il medico buono si occupa dei "pezzi del paziente ", il medico bravo si occupa dell'intera persona.
Le ricopio ...come affrontarlo
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COME 'affrontare" l'ONCOLOGO !
Abituatevi quando vi stanno per somministrare notizie pesanti, cattive o cruciali per la vostra vita, a sedervi dinnanzi al somministratore e guardandolo negli occhi (o costringendolo con il linguaggio del corpo a farlo (*)
Tenetevi in serbo pronta ad utilizzarla una frase molto semplice e mai abusata
" dottore ...cosa farebbe LEI in una situazione del genere se fosse interessata sua madre, sua sorella, sua figlia ? (escludiamo per il momento le suocere)
(*) Parlate solo se siete seduti alla stessa altezza del medico,
mai mentre siete sdraiati sul lettino e lui e' in piedi o ad una altezza superiore
mai, mai in posizione defilata . Peggio se lui e' concentrato sul computer
tirate fuori il rospo solo , ovviamente nel caso di decisioni cruciali, in posizione tale che il medico non possa sfuggire il vostro sguardo diretto.
Prendete voi l'iniziativa perche' nessuno, tanto meno all'Universita', ha insegnato le tecniche di comunicazione al medico a partire dalla piu' semplice
COME 'affrontare" l'ONCOLOGO !
Presentatevi al colloquio con l'oncologo sempre con
notes e penna in bella evidenza.
Questo segnera' un punto iniziale a vostro sfavore, perche' per il medico impegnatissimo rappresenta una minaccia palese come irrompere con un
kalashnikov in banca ("o le informazioni...o ), ma contemporaneamente , mantenendo sempre la calma e la cortesia, e' un biglietto da visita chiaro sul fatto che siete ferme e determinate (e voi sapete che in realta' non e' mai cosi'...ma lui ancora non ha avuto tempo per scoprirlo !)
Segnate sul vostro taccuino tutto quel che vi preme sapere come fate qui nel blog.
Scrivete i vostri dubbi tutti, per evitare di dimenticarsene , non in ordine sparso, ma seguendo un criterio preciso.
Cercate intanto di eliminare tutti i dubbi che possono essere fuorvianti rispetto a quelli prioritari.
Volete che vi faccia degli esempi degli ultimi giorni qui da noi ?
Vi ricordate che ogni giorno sto a chiedervi " ma di cosa parlate con l'oncologo se una cosa cosi' importante la chiede a me e l'oncologo l'ha appena vista ?"
Possibile che Ardesia non abbia fatta o le e' stato impedito di fare la domanda cruciale "ma il quadro polmonare di un anno fa e' lo stesso di quello rilevato oggi?"
Cercate di identificare solo due punti chiave dei dubbi che vi angosciano di piu' e segnateli sul taccuino uno al primo posto e l'altro all'ultimo posto.
Pensateci prima del colloquio quali sono i due punti che vi hanno tolto piu' sonno !
Analogamente all'approfondimento che avevamo fatto in passato sull'effetto ALONE (vi avevo fatto il test sull'effetto alone e c'eravate cascate tutte) , sapete cosa sono l'effetto primacy e l'effetto recensy ?
Sono di grande aiuto in ogni aspetto della vita sia che state parlando con una persona (che puo' essere quindi l'oncologo) sia che vi state rivolgendo ad un gruppo o state tenendo una relazione in cui volete che gli ascoltatori ricordino le cose piu' importanti e due cose in modo particolare che vi stanno piu' a cuore.
Per spiegarlo in modo semplice , l'effetto primacy fa si' che ricordiamo meglio il primo elemento delle informazioni che ci sono state presentate. Al secondo posto ricordiamo l'informazione che arriva per ultima : questo e' l'effetto recensy .
L'informazione che si trova in mezzo e' quella meno ricordata in assoluto.
Il risultato pratico e' che l'oncologo vi dedichera' piu' attenzione riguardo ai dubbi espressi per primi e per ultimi. E anche nella sua memoria quando gli invierete una mail per imprevisti tra un controllo e l'altro, lui ricordera' meglio, non potendo ricordare i dettagli di tutti, quanto avete espresso al punto primo e punto ultimo del colloquio.
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- Modificato da salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
Gio29:
Buongiorno, lei sicuramente ricorderà il caso di mamma che presentava mastite, comparsa circa un mese dopo l'intervento di dissezione ascellare per linfonodo positivo per un carcinoma mammario a sede primitiva sconosciuta (cup syndrome) e circa 2 giorni prima l'inizio delle chemio. I medici che l'hanno visitata (senologo chirurgo e oncologo) credono che si tratti di una conseguenza dell'intervento e che si tratti di linfangite legata ai problemi di circolo linfatico (linfedema). Ovviamente hanno cmq deciso che per esserne sicuri al 100% si debba procedere ad una biopsia per scongiurare l'ipotesi di mastite carcinomatosa. L'andamento di questa problematica mi pone molti dubbi. Il seno di mamma si presenta leggermente arrossato e c'è edema e dolore che va e viene, tuttavia non vi sono cambiamenti di volume e questi arrossamento va e viene. Soprattutto quando mia madre si corica in posizione supina e quindi al risveglio L'arrossamento aumenta, e nell'arco della giornata si attenua fino quasi a scomparire. Per questo chiedevo in attesa di questa biopsia, che però i medici hanno fissato alla fine del 4 ciclo di EC, se vi fosse una casistica di complicanze di questi genere, perché in giro sul web non ho trovato nulla. Ovviamente, sono molto preoccupato per l'ipotesi di una mastite carcinomatosa. Grazie per la disponibilità. Non sono in grado di darle risposte a distanza senza neanche la visita.
Quanto descrive ci sta per una LINFOSTASI nel senso che la linfa non riesce a defluire al di fuori della mammella. Per un problema infiammatorio o altro ? Certamente non ci stanno questi continui cambiamenti del quadro clinico con una mastite carcinomatosa.
Lady*
Martuccia ti penso
Juventina Fiduciaria
pepeli:
ma davvero?
ah si si mi ricordo adesso che lo avevi detto !!
caspiterina!
ma fa male proprio l'ago in se? o perchè la puntura è da fare lenta?
Fa male proprio il liquido quando scende 😖
PRIMULA66
costanza ho letto che sei in cura allo iov. Sei padovana?
pepeli
Juventina Fiduciaria:
Fa male proprio il liquido quando scende 😖ah capisco...mamma mia, povere..... siete fin troppo brave a stringere i denti...sempre!!
Bianca 11
salvocatania
A proposito di comunicazione medico paziente vi racconto la mia esperienza.
L'oncologa che mi ha seguito e che tuttora mi segue non è particolarmente loquace, si attiene ai protocolli e non dice quasi mai parole inerenti al singolo caso personale, io ho capito il suo modo di raffrontarsi e dopo un iniziale momento di disagio ora lo accetto, è una sua forma di difesa tant'è che mi ha confessato di andare abitualmente da uno psicologo perché il lavoro che fa la sta logorando.., è comunque molto brava e scrupolosa , e io mi fido ciecamente.
L'oncologa responsabile della breastunit che mi ha consegnato il maledetto istologico e che mi ha comunicato, uso parole sue, di come fosse "bastardo" il mio tumore, di fronte alla mia domanda se il mio tumore fosse curabile mi ha detto che non solo era curabile ma guaribile! E prospettandomi la chemioterapia lasciando a me la scelta se farla o no, vista la dimensione piccola del nodulo ero un caso border line, io le ho chiesto cosa avrebbe fatto lei al mio posto e ha risposto che l'avrebbe fatta, probabilmente aveva già deciso di sottopormi alla chemio adiuvante ma la sua risposta mi ha aiutato ad accettare le cure con più serenità!
A proposito di comunicazione medico paziente vi racconto la mia esperienza.
L'oncologa che mi ha seguito e che tuttora mi segue non è particolarmente loquace, si attiene ai protocolli e non dice quasi mai parole inerenti al singolo caso personale, io ho capito il suo modo di raffrontarsi e dopo un iniziale momento di disagio ora lo accetto, è una sua forma di difesa tant'è che mi ha confessato di andare abitualmente da uno psicologo perché il lavoro che fa la sta logorando.., è comunque molto brava e scrupolosa , e io mi fido ciecamente.
L'oncologa responsabile della breastunit che mi ha consegnato il maledetto istologico e che mi ha comunicato, uso parole sue, di come fosse "bastardo" il mio tumore, di fronte alla mia domanda se il mio tumore fosse curabile mi ha detto che non solo era curabile ma guaribile! E prospettandomi la chemioterapia lasciando a me la scelta se farla o no, vista la dimensione piccola del nodulo ero un caso border line, io le ho chiesto cosa avrebbe fatto lei al mio posto e ha risposto che l'avrebbe fatta, probabilmente aveva già deciso di sottopormi alla chemio adiuvante ma la sua risposta mi ha aiutato ad accettare le cure con più serenità!
pepeli
salvocatania:
Rimandiamo questa discussione quando avrò aggiunto alcuni capitoli della storia del blog che le chiariranno meglio le idee.
In realtà le ho in passato espresso più volte il mio parere :
1) Pepeli, ha fatto progressi giganteschi .
Se ne vuole la prova si stampi i primi suoi commenti e quelli attuali
2) C'è ancora da lavorare perchè
a) lei cerca le motivazioni FUORI DI SE' (Coach, Tutors, corsi ...ecc), mentre le motivazioni che ci rendono resilienti sono...DENTRO DI SE'
b) in altre parole parliamo di AUTOSTIMA
dovrei credere in piu in me stessa e nelle mie possibilità....forse
ma come...?
- Modificato da pepeli
Giovanna86
Non riescono a trovarmi una vena per la terapia … ora sto aspettando L oncologo x sapere se posso usare L altro braccio , quello dove 7 anni fa ho fatto sentinella negativo e dove a gennaio mi hanno tolto il linfonodo malato . Dottore lei che dice posso usare x braccio x fare oggi chemio ?
Gio29
salvocatania:
Non sono in grado di darle risposte a distanza senza neanche la visita.
Quanto descrive ci sta per una LINFOSTASI nel senso che la linfa non riesce a defluire al di fuori della mammella. Per un problema infiammatorio o altro ? Certamente non ci stanno questi continui cambiamenti del quadro clinico con una mastite carcinomatosa.
Tutto chiaro Doc. In effetti questo cambiamento continuo e repentino del quadro danno quantomeno un'indicazione. Poi ovviamente la biopsia e altre indagini daranno la certezza.
Grazie mille, come sempre.