Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
BUONA DOMENICA DELLE PALME.
Grazie mille dottore.
Il capolavoro della nostra Wanda.
Lo è di esempio sempre!
Grazie dottore
Vi racconto ciò che è successo alla madre di mio marito, forse sono fuori tema ma ritengo sia una testimonianza importante.
Mia suocera, che non ho mai conosciuto, è morta a 60 anni per un tumore al fegato, il marito, andando contro ai pareri dei medici e dello psicologo, non ha voluto che le dicessero il male che la aveva colpita credendo erroneamente di proteggerla, lei ha lasciato questa terra arrabbiata...
Purtroppo il tumore era stato scoperto in fase molto avanzata e non più curabile, si parla di 35 anni fa; forse non sarebbe cambiato nullla ma non sarebbe andata via con la sensazione di essere ingannata.
Scusate ma volevo condividere questo pensiero
Anche a mia zia , gemella di mia madre,fu nascosto dai parenti il suo k al pancreas.
Morì in poco più di un mese dopo che sentì parlare sottovoce un radiologo del suo caso terminale durante un esame.
Aveva 40 anni.
Io sono della stessa idea del dottor Catania.
Buonasera Dottore
Grazie infinite a Rebecca, signorina bellissima che ha tante zie che la riempiono di
Io anni fa, sentendo parlare persone che avevano nascosto la diagnosi di tumore al parente in gravi condizioni, ho messo subito in chiaro con la mia famiglia dicendo: "se dovessi ammalarmi gravemente nessuno si permetta di nascondermi il mio stato di salute, se non volete che mi arrabbi come una iena. Voglio essere messa al corrente di tutto, poi me la vedo io con la malattia."
Vedi, ognuno è diverso!
Io ci sono
Rebecca Grazie Dr Catania !
Spero abbiate passato unabuona domenica
fili colorati per Elenena e per tutte e tutti
Volevo leggere gli arretrati ma stanotte il temporale mi ha tenuta sveglia e non riesco a contrastare le palpebre calanti
Antonia
Vi racconto ciò che è successo alla madre di mio marito, forse sono fuori tema ma ritengo sia una testimonianza importante.
Mia suocera, che non ho mai conosciuto, è morta a 60 anni per un tumore al fegato, il marito, andando contro ai pareri dei medici e dello psicologo, non ha voluto che le dicessero il male che la aveva colpita credendo erroneamente di proteggerla, lei ha lasciato questa terra arrabbiata...
Purtroppo il tumore era stato scoperto in fase molto avanzata e non più curabile, si parla di 35 anni fa; forse non sarebbe cambiato nullla ma non sarebbe andata via con la sensazione di essere ingannata.
Scusate ma volevo condividere questo pensiero
Se escludiamo i casi in cui la morte è arrivata dopo poco tempo dalla scoperta della malattia , ho conosciuto tante pazienti che hanno fatto finta di non sapere (rimozione), ma non ne ho conosciuta una sola che non conoscesse bene quale fosse la verità.
Non dire la verità vuol dire abbandonare il paziente ad affrontare la malattia in desolante solitudine.
Già
Mia suocera sapeva e per questo si sentiva tradita
Vedi, ognuno è diverso!
Figuriamoci se io potrei sopportare una pietosa bugia sul mio stato di salute
Io che ho già da tempo tatuato sul mio braccio sinistro le mie ultime volontà da tanto tempo (2007)
http://www.senosalvo.com/il_mio_testamento_biologico.htm
Buongiorno salvocatania
Dottore buonasera,
solleva un tema che ultimamente mi tocca molto perché una mia amica se n'è andata per tumore al polmone, e i medici non le hanno detto alla fine che il tempo stava finendo, lasciando il suo compagno e la sua famiglia in una situazione orribile di dover far finta di nulla o lasciando la responsabilità a loro di decidere se dirle la verità.
A causa di questo, lei non ha fatto testamento e non si è sposata perché sperava ancora di sposarsi a giugno.
Ora, anche io ritengo che lei abbia in qualche modo rimosso, e sono convinto che così hanno massacrato una famiglia e non le hanno consentito di vivere l'ultimo periodo in maniera proficua (sposarsi, salutare, donare pace con qualcuno e così via), ma il punto è un altro: può un medico, legalmente parlando, non dire chiaramente certe cose? Cioè questa mia amica avrebbe potuto ad esempio decidere di smettere di curarsi. Non c'è l'obbligo di chiarezza anche ai fini del consenso informato?
Grazie.
Dottore buonasera,
solleva un tema che ultimamente mi tocca molto perché una mia amica se n'è andata per tumore al polmone, e i medici non le hanno detto alla fine che il tempo stava finendo, lasciando il suo compagno e la sua famiglia in una situazione orribile di dover far finta di nulla o lasciando la responsabilità a loro di decidere se dirle la verità.
A causa di questo, lei non ha fatto testamento e non si è sposata perché sperava ancora di sposarsi a giugno.
Ora, anche io ritengo che lei abbia in qualche modo rimosso, e sono convinto che così hanno massacrato una famiglia e non le hanno consentito di vivere l'ultimo periodo in maniera proficua (sposarsi, salutare, donare pace con qualcuno e così via), ma il punto è un altro: può un medico, legalmente parlando, non dire chiaramente certe cose? Cioè questa mia amica avrebbe potuto ad esempio decidere di smettere di curarsi. Non c'è l'obbligo di chiarezza anche ai fini del consenso informato?
Grazie.
Ovviamente si è obbligati a spiegare lo scopo di tutte le terapie.
In ogni caso c'è un obbligo etico che ciascuno di noi dovrebbe sentirsi in dovere di rispettare.
Troppo comodo affidare ai familiari del paziente la decisione di interrompere le cure.
Ma mi viene da dire..."sono braccia rubate all'agricoltura".
La Medicina è una altra cosa ....a partire dal Pietas e dalla Compassione.
Sera a tutti e buona giornata delle Palme, anche se quasi passata.
Lori
Grazie.
E bello parlare di nuovo con lei.