Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

Arena
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Io ci sono
Buonanotte a tutti

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo




Volevo per prima cosa ringraziare tutte quelle che mi hanno scritto per manifestare la loro vicinanza.

Tutto bene, anzi benissimo.
La mia assenza dovuta a due ragioni principali .
1) Ho dovuto occuparmi della manutenzione dei miei tombini spesso sottoposti a stress straordinari



2) Ho dovuto risolvere un problema familiare .
Qualcuno in casa sventolandomi l'ultima bolletta della luce giustamente mi ha fatto osservare " ma quella luce deve stare sempre accesa ?"

e così per amore di pace ho promesso di spegnerla per diversi giorni


Ora abbiamo trovato un compromesso

Ora posso dire che
Capisci di essere diventato grande quando invece della paura del buio, hai quella della bolletta della luce.

Nel frattempo alcune RFS con tanta dolcezza
mi hanno strappato la promessa che non sarei rientrato se non a condizione di provare a dare inizio alla STORIA DEL BLOG e dei fattori prognostici

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo





Riassumo qui di seguito gli scopi e obiettivi del blog attraverso i dati di uno studio personale che non ha la pretesa di avere una dignità scientifica , perchè è solo uno studio osservazionale che ha registrato in 40 anni di osservazione le “schede” di oltre 15.000 pazienti seguiti per almeno 20 anni, per standardizzare i principali fattori prognostici oltre a quelli classici ( sui quali c'è poco da dire perchè immodificabili dal medico e dal paziente).
Cercheremo di mostrare tutti i passaggi storici a partire dagli anni 80
per dare evidenza al fatto che il paziente non sia solo un recettore passivo come accadeva ai tempi della medicina paternalistica , ma un protagonista attivo del suo destino.



Fattori prognostici

Per farla breve possiamo distinguere :
1) FATTORI PROGNOSTICI GENETICI immodificabili ( es. mutazioni genetiche)


2) FATTORI PROGNOSTICI classici( es. istologico ) immodificabili

3) FATTORI PROGNOSTICI modificabili dal medico tra cui il più importante il placebo che deriva dalla capacità del medico di trasferire al paziente la FEDE nelle terapie e soprattutto la Speranza.


E ' un tema molto complesso che rimandiamo agli approfondimenti successivi per farvi comprendere che il compito premeditato e non casuale del sottoscritto è stato ed è nel blog quello di somministrare sempre placebo per incrementare l'efficacia delle terapie, ridurre gli effetti collaterali delle stesse e alimentare SEMPRE la speranza.
Lo scrivo per la prima volta al tredicesimo anno di vita del blog perchè l'effetto del placebo è molto più efficace se il paziente non è consapevole che lo sta assumendo.
Poi c'è una ragione più pratica . Avrete verificato che 9 volte/10 Salvo Catania ci ha sempre azzeccato sui vostri criceti scatenati che chiedevano lumi a seguito di un sintomo o di un referto strumentale dubbio.



Perchè secondo voi Salvo Catania ha la sfera magica ?
Perchè è bravo ? Ma quando mai !
Perchè per esperienza ha verificato che nel 9/10 dei casi siamo di fronte
a un


Parlo di acquisizioni scientifiche che approfondiremo e ne leggerete delle belle, compresi i risultati dello studio inedito che ho condotto per un quinquennio sulle RFS che hanno inviato le immagini in tempo reale mentre praticavano la chemioterapia da single o in coppia, includendo nelle immagini anche la temuta e famigerata “rossa”




4) FATTORI PROGNOSTICI MODIFICABILI DAL PAZIENTE.

Parliamoci chiaro e attenzione agli equivoci e al significato delle parole.
Io scrivo per tutti ma sono consapevole che molte RFS relativamente nuove sono ancora nella fase dei necessari meccanismi di difesa
Vorrebbero sentirsi dire “sei guarita al 100% o “la pratica è chiusa definitivamente”
Io preferisco dire la verità. Che è poi la stessa se ci troviamo di fronte ad una persona che non ha avuto il cancro .
Sia ben chiaro che Salvo Catania non ha scoperto la cura del cancro .
A quello ci pensa la Medicina ufficiale.
Salvo Catania ha studiato , anzi solo osservato e registrato perchè pazienti con prognosi molto severe vivano a lungo una vita normale uscendo dalle previsioni prognostiche e dalle casistiche ,

mentre altre pazienti presentano eventi avversi pur partendo da fattori prognostici molto favorevoli.
E vi assicuro, vero Francesca ?
Vero Giovanna ? Vero Dada ? Ecc che quando dobbiamo verificare che “ ci risiamo” è sempre peggio della prima volta, proprio perchè l'aspettativa legittima di tutti è quella di avere già dato , per poterne sopportare un'altra nuova, non avendo ancora elaborato del tutto il
della prima volta !

Caso clamoroso quello della nostra Christina, Triplo negativo, Sla e pregresso infarto , ma resiliente, proattiva ed empatica che è stata chiamata ad assistere in fase terminale in un Hospice la sorella Er , affetta da un Tontolone con Ki 67 dell'8% e che dopo le terapie pensava di avere "chiusa la pratica" definitivamente.
Leggete questo vecchissimo approfondimento sulla VARIANZA

https://www.medicitalia.it/spazioutenti/forum-rfs-100/come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno-44-1418.html

Il mio studio è esteso a circa 15.000 pazienti che ho potuto seguire con vari strumenti di contatti per almeno 20 anni.
Ma di quei dati non ne voglio parlare perchè è legittimo non fidarsi e sospettare che il narciso Salvo Catania se li sia inventati perchè non verificabili direttamente..
Allora il blog è diventato un laboratorio di ricerca dove i dati sono verificabili da tutti attraverso quelli da me raccolti e anche quelli ricavati da ben 5 tesi di psicologia che hanno rivoltato il blog come un calzino tra cui quella che vi ha coinvolto direttamente di cui vi ricorderete senza dubbio.

https://www.repository.unipr.it/bitstream/1889/3958/1/tesi%20Beatrice%20Duranti%20pdf.pdf



Da questa montagna di dati è nato e cresciuto il blog e le raccomandazioni per incitare alla "responsabilità" come sinonimo di consapevolezza e non certo per fare emergere sensi di colpa che non hanno ragione di esistere. Quando si parla di “responsabilità” non si fa mai riferimento alle cause che non conosciamo ma alla consapevolezza sui fattori di rischio che dovrebbero conoscere anche coloro che non hanno mai avuto il cancro

Comincio a gettare sinteticamente sul banco quali sarebbero a mio parere i
FATTORI PROGNOSTICI MODIFICABILI dal paziente.
Questa è una anticipazione schematica di diversi approfondimenti che seguiranno nel capitolo della storia del blog
Ma già nel blog nei 1000 volumi che abbiamo scritto c'è tutto in ordine sparso.
Il blog è nato per far da guida e palestra di allenamento con una metafora in un difficile percorso che attraverso l'esercizio della resilienza porta dalla condizione di "coniglietta" a quello di "marmotta".



Ho già fatto cenno a quali siano i fattori prognostici molto favorevoli che abbiamo ad uno ad uno approfondito nel blog . Non sono paragonabili alle terapie per la cura del cancro ma dai dati registrati sono fattori che rendono la vita difficile al bastardello.
E la somma dei singoli fa il totale.
a) Elevato quoziente resiliente , quoziente proattivo .


Non serve il coraggio o come si suol dire...... [i]"sii forte, fatti coraggio".

Non serve la forza , ma la flessibilità, elasticità.
E una strategia da copiare



Perchè la mafia è invincibile ?
Perchè quando arriva la piena come fa lo "Juncu" si abbassa (non spara più, non esercita più la violenza) e sparisce per riemergere solo quando la piena è passata.

b) Ed elevato quoziente critico che spesso si accompagna ad un elevato quoziente intellettivo.
Ma non sempre coincidono i livelli dei due quozienti e comunque il quoziente intellettivo non ha valore come fattore prognostico, ma quello critico sicuramente sì.
Faccio un esempio clamoroso e facilmente comprensibile .
Non c'è dubbio che Sgarbi manifesti un elevato quoziente intellettivo, ma quando spiritato insegue il malcapitato antagonista al grido di "capra capra ", mostra un quoziente critico veramente basso.
Ed è singolare che la sua notorietà derivi dall'essere un rinomato critico d'arte.
Tra i fattori prognostici modificabili dal paziente un quoziente critico (Critical Thinking) elevato associato ad un quoziente empatico elevato ha sicuramente significato favorevole.
Spesso lo si confonde con il quoziente intellettivo (Q.I.) al quale frequentemente si associa, ma ci sono molte eccezioni riscontrate persino in diversi premi Nobel.
La differenza principale tra le tante è che l'intelligenza si basa sul ragionamento , mentre il pensiero critico coinvolge un aspetto psicologico.
Il pensiero critico è uno stato d'animo , quasi un tratto della personalità, che racchiude il desiderio della verità, il bisogno di prove, la tendenza a immaginare varie possibili spiegazioni e una certa apertura a idee contrarie.
Quello che il ricercatore Kurt Taube chiama "fattore disposizione".


Chi ha un quoziente critico elevato mostra in particolare : curiosità e desiderio di trovare la verità.
Un quoziente critico elevato, spesso associato ad un quoziente empatico elevato, cerca sempre di chiarire  in caso di incomprensioni o fraintendimenti in qualsiasi tipo di relazione.
c) Elevato quoziente empatico

Molti pensano di essere empatici solo perchè si circondano di amicizie e simpatie .Su questo concetto abbiamo fatto qui decine di approfondimenti, e chiarimenti e anche discussioni agitate, perchè non si può essere empatici solo con chi ci piace.
Di fatto un quoziente empatico uguale o> a 3-4 è veramente raro !
Nel blog comunque ne abbiamo tanti esempi



d) Stile di vita salutare (alimentazione + attività fisica)




E qui chiamatela come volete ma il senso di responsabilità non conosce sinonimi.
Tanto più che le trasgressioni sono concesse , anzi talvolta necessarie per rispetto dell'umore.
Ecco perchè parliamo sempre di stile di vita e non di alimenti concessi o proibiti.

Da questi dati emerge che anche se i fattori prognostici di partenza sono favorevolissimi recidive o secondi tumori o eventi avversi sono più frequenti in modo significativo in quei pazienti che per semplificazione definisco ( e incoraggio provocandoli)



pacco postale ! E chiedo scusa per la definizione che può sembrare offensiva. Questa locuzione l'ho usata un paio di volte con persone con cui ormai avevo una certa confidenza per provocare e spronare e fare intendere di trovarci su un percorso sbagliato .

"Lo sa che lei rassomiglia ad un pacco postale ?"

Caratteristiche del pacco postale

* E' una persona spesso molto intelligente
* Il più delle volte figlia, moglie e mamma insostituibile
* Madre esemplare agli occhi di tutti , che però per paura di non vedere crescere i propri figli, annulla totalmente sè stessa e cancella tutti i propri spazi per curare esclusivamente quelli della famiglia a partire dai figli spesso in tenera età. Finisce per non trovare più un minuto da dedicare a sè stessa. Una vera “martire” per amore dei figli. Come se volesse, vittima sacrificale, immolarsi per proteggere i figli e la famiglia.
*Lavoratrice instancabile e insostituibile anche per dimostrare sempre di non essere stata menomata dalla malattia.

Mi intenerisce sempre da una parte questa figura ma allo stesso tempo non posso fare a meno di non pensare ad un pacco postale che passivamente e acriticamente si fa mettere con scarso senso critico il timbro, quando scorre sul nastro postale, della chirurgia, della radioterapia, della chemioterapia, immunoterapia e della ormonoterapia. Un recettore totalmente passivo e acritico.
Quoziente di proattività basso.
Quoziente empatico, concentrata tutta sulle proprie paure di non vedere crescere i propri figli, mediamente basso .[/i]


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- Modificato da salvocatania
Rororo
Rororo

[b]salvocatania[/Felice di rileggere le sue parole … ben tornato dott.

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo


Già al terzo anno di Medicina iniziando a frequentare i reparti ospedalieri ero consapevole che al mio desiderio naturale di aiutare gli altri , la facoltà di Medicina aveva contrapposto l'insegnamento a mantenere la distanza dal paziente , piuttosto che fornirmi indicazioni sul modo migliore per comunicare con una persona malata.
Inesistente nella mia formazione scolastica l'empatia e fuori da ogni percorso clinico i sentimenti, le idee, le aspettative ed il contesto sociale del malato come se nulla avessero a che fare con il quadro clinico di cui ci si sta occupando.
La medicina tutto sommato quando mi sono laureato era una cosa abbastanza semplice. La diagnosi si basava principalmente sulla esperienza , sull'anamnesi e sulla abilità manuale nelle manovre dell'esame obiettivo . I test di laboratorio erano veramente scarsi.
Si presumeva che ogni malattia avesse una causa specifica, secondo il modello delle malattie infettive e quindi il modello scientifico di base era comunque quello meccanicistico, newtoniano o cartesiano, cioè una lunga catena di cause ed effetti ordinatamente collegati.
Per la verità io potevo considerarmi uno studente di medicina “ fortunato” (sic !) perchè proprio nella fase di formazione professionale avevo avuto modo di toccare con mano la paura, il senso di disagio, l'isolamento e la perdita di controllo che sperimentano i pazienti con i loro familiari quando sono consapevoli di essere stati colpiti dal cancro.
A me e non a mia madre direttamente, venne comunicata la sentenza di morte per un cancro , allora considerato , e lo era nella maggioranza dei casi , incurabile.


Mia madre , che in realtà morì 45 anni dopo e non di cancro, ebbe quella sentenza come “verità assoluta” da un giovane e preparato medico sempre sorridente e sempre pronto a dire un niente affatto tranquillizzante “non si preoccupi signora”.
Senza dubbio era molto garbato e gentile, ma con il pretesto di avere “tanto da fare a curare le malattie” in realtà, atterrito, sfuggiva il mio sguardo che lo inseguiva per i corridoi dell'ospedale.
In tale circostanza ebbi la netta percezione che quando un medico parla di verità e si pone il problema se dirla o no, si tratta quasi sempre di cattive notizie, o comunque di qualcosa verificato con una indagine cito-istologica, con gli ultrasuoni o con i Raggi X.
Anche se queste verità sono esatte , il che non sempre si verifica, sono solo una parte di ciò che il paziente o familiare percepisce rispetto al cancro.
Per la prima volta scoprii casualmente che la verità per avere lo stesso significato debba essere condivisa CON il malato e non somministrata AD un recettore passivo.
In tale circostanza sperimentai nella veste di familiare-parafulmine della mamma , il senso di isolamento quasi di abbandono totale dei pazienti e dei suoi familiari , perchè dei pesantissimi effetti collaterali delle terapie (anemia grave) me ne sono dovuto occupare da solo, pur non essendo un medico , ma solo uno studente di medicina al terzo anno. Fui costretto infatti a elemosinare quasi a giorni alterni le sacche di sangue in ospedale e, non so quanto legale, me ne occupavo io di fare le trasfusioni di sangue a casa a mia madre tra un ciclo e l'altro di terapia.
In tale circostanza sperimentai con il mio primo paziente, mia madre , altre forme di comunicazione non verbale trovando naturale il contatto fisico come la forma più elementare di comunicazione.
Ma soprattutto fantasticando e rimuginando sulla sua imminente perdita e persino sui suoi funerali, cominciai ad avere una maggiore consapevolezza di me, delle mie paure e delle mie sensazioni : oltre ad elaborare la morte di mia madre fu inevitabile accettare che “ allora anche io potevo morire “. Solo anni dopo mi sarei reso conto di tale acquisizione.
Anche perchè quando mi sono trasferito a Milano nel 1975 sono stato costretto a confrontarmi con la Morte.
Non solo ho cominciato ad occuparmi come chirurgo di una malattia quasi incurabile , ma , dopo una severa selezione, ero stato nominato Coadiutore didattico addetto alle esercitazioni per gli studenti di Medicina alla Facoltà di Anatomia Umana di Milano. Il mio compito era quello di spiegare ad un gruppo di studenti l'anatomia ...su un cadavere !
Io avevo scelto l'arto superiore a partire dall'ascella che sarebbe diventata la mia seconda residenza dove avrei trascorso ( 30.000 interventi circa) parte della mia vita anche perchè allora si eseguiva a tutti i pazienti uno svuotamento ascellare anche per tumori di pochi mm.



- Modificato da salvocatania
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Grazie mille ...ma ora devo spegnere la luce ......

Continuerò a puntate la Storia del Blog....... anche se ho il razionamento della luce



Per fortuna ho i pelosetti che mi assistono
Ex utente
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salvocatania:
In tale circostanza sperimentai nella veste di familiare-parafulmine della mamma , il senso di isolamento quasi di abbandono totale dei pazienti e dei suoi familiari , perchè dei pesantissimi effetti collaterali delle terapie (anemia grave) me ne sono dovuto occupare da solo, pur non essendo un medico , ma solo uno studente di medicina al terzo anno. Fui costretto infatti a elemosinare quasi a giorni alterni le sacche di sangue in ospedale e, non so quanto legale, me ne occupavo io di fare le trasfusioni di sangue a casa a mia madre tra un ciclo e l'altro di terapia.
In tale circostanza sperimentai con il mio primo paziente, mia madre , altre forme di comunicazione non verbale trovando naturale il contatto fisico come la forma più elementare di comunicazione.
Ma soprattutto fantasticando e rimuginando sulla sua imminente perdita e persino sui suoi funerali, cominciai ad avere una maggiore consapevolezza di me, delle mie paure e delle mie sensazioni : oltre ad elaborare la morte di mia madre fu inevitabile accettare che “ allora anche io potevo morire “. Solo anni dopo mi sarei reso conto di tale acquisizione.

Ex utente
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Buongiorno a tutte voi
Ieri sono stata con il cellulare lontano, oggi rifaccio la stessa cosa.
Buona fortuna a tutte coloro che hanno un impegno o appuntamento.

Sara Padova
Sara Padova
salvocatania:
Capisci di essere diventato grande quando invece della paura del buio, hai quella della bolletta della luce.

Buongiorno Dottore e Rfs,
Io ci sono!
BLU.
BLU.

Buongiorno a tutti e fili colorati per chi ne ha bisogno 🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈

Juventina Fiduciaria
Juventina Fiduciaria

Buongiorno blog ☀️
Bentornato dok !!!

Ginevra*
Ginevra*

BUONGIORNO a tutte e al Doc
Sul vostro comodino troverete una tazzina colorata con caffè fumante, e succo di frutta☕☕☕☕☕☕🍌🍎🍊🍓🥝
Buona colazione e buon venerdi

Arcobaleno
Arcobaleno

Buongiorno Blog
Buongiorno Prof. Salvo Catania
Lost_
Lost_

Buongiorno a tutti e fili colorati a chi ha visite e terapie 🌈🌈🌈

Daniela Sicilia
Daniela Sicilia

Buongiorno rfs..
Bentornato dott...
Fili colorati x le rfs di oggi..
Lory ti mando un grande abbraccio
Buona giornata a tutti

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