Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

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Buonanotte a tutti... A domani ❤️🌈😘

Minerva Sapiens
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Buona sera, desidero condividere con voi la mia storia. Premetto che il racconto sarà un po’ lungo, ma d’altronde lunga è stata – fortunatamente – la mia vita. Spero che la mia testimonianza possa rappresentare un esempio positivo.

Nel 1999, all’età di 31 anni, in occasione di un check-up presso l’ospedale San Raffele di Milano, mi viene riscontrato un nodulo al seno destro e ricevo la diagnosi di fibroadenoma.
Contatto il dottor Catania e decidiamo di procedere con la rimozione. Durante l’intervento il dott. si accorge che si tratta di nodulo molto sospetto e l’istologico successivamente conferma: carcinoma duttale infiltrante, ormonoresponsivo.
Si rende necessario completare l’intervento; ne discuto con il dott. Catania, perché sono preoccupata che lo svuotamento del cavo ascellare possa compromettere la mobilità del mio braccio e la performance sportiva (all’epoca giocavo a pallanuoto a livello agonistico). Chiedo informazioni sulla nuova tecnica di rimozione del linfonodo sentinella, che all’epoca il dott. Catania non praticava ancora (l’avrebbe adottata di lì a poco) e valutiamo la presa in carico da parte dello IEO. Il dott. era anche in procinto di assentarsi alcune settimane per una Marathon du Sable, per cui concordiamo su questa soluzione in modo da finalizzare l’intervento velocemente.
L’intervento si conclude con successo; radicalizzazione eseguita e linfonodo negativo.
Nonostante le buone premesse, però, la mia esperienza con il linfonodo sentinella si rivela purtroppo infelice. Nell’immediato, mi provoca un esito di grave fibrosclerosi al braccio che si risolverà mesi dopo, con tanta fisioterapia specifica e tanto, tantissimo nuoto.
Successivamente, nel 2001, a distanza di due anni, emerge che il mio cavo ascellare è compromesso: la malattia ha saltato il linfonodo sentinella e si è diffusa nel circolo linfatico ascellare.
La probabilità era bassissima, e invece.
Mi affido per l’intervento alle mani del dott. Catania, che riesce a fare pulizia in una situazione catastrofica.
Quello che emerge è terribile: 43 linfonodi rimossi; di questi, 23 sono positivi, per lo più con metastasi massive.
Inoltre, al controllo scintigrafico emerge una lesione ossea a carico della 3° vertebra cervicale.
Io a questo punto ho 34 anni e una vita segnata. O almeno così pare.
Lo sconforto è grande, ma decido che non mi interessa nulla della casistica e delle statistiche di sopravvivenza. Chiedo al mio oncologo di non fornirmi alcun numero. Voglio concentrami solo su me stessa e scrivere la mia storia.
Affronto tutto il percorso di terapie (chemioterapia, soppressione ovarica, tamoxifene). La lesione ossea risponde, la situazione si stabilizza. È tutto troppo stabile. Com'è possibile? Con tutti quei linfonodi! L’oncologo dello IEO ha persino il dubbio che la diagnosi sulla lesione cervicale sia sbagliata. Se lo fosse, certo, la mia prospettiva di vita sarebbe diversa. Nel dubbio facciamo una biopsia. Diagnosi di metastasi confermata. Cavolo.
L’oncologo propone un ciclo di radioterapia sulla lesione ossea, che si rivela efficace. La malattia va in remissione. Siamo nel 2006.
Passa il tempo e la situazione resta stabile.
Io nel frattempo vivo, lavoro, amo, mi diverto. Vivo momenti di sconforto e di timore per il futuro. Poi mi riprendo. Tutto un po’ così.
Mio grande, costante alleato è lo sport. La pallanuoto non è più fisicamente sostenibile (anche perché nel frattempo sono invecchiata), ma il nuoto resta e mi salva sempre. Mi aiuta a liberare la mente, mi aiuta a mantenere il contatto con il mio corpo, a ripararlo un po’ dagli insulti chirurgici e terapeutici, mi aiuta a dormire bene, migliora il mio umore.
Mi mancano però le gare, l’allenamento intenso, il superamento dei limiti, la dimensione di squadra. Eppure, quando espongo ai medici questo mio pensiero, vengo quasi sistematicamente scoraggiata. Ma perché? - mi domando, io mi sento così bene quando fatico. Tutti cercano di mettermi sotto una campana di vetro. La malattia mi ha già tolto abbastanza, perché deve togliermi anche questo?
Decido quindi di presentarmi in studio dal dottor Catania per chiedere un parere; lui è uno sportivo, capirà.
E infatti capisce. E mi incoraggia. Mi incoraggia anche a tornare alle competizioni. Mi dà persino qualche “dritta” per passare la visita agonistica. E così, gradualmente, io ritorno alle gare e sono felice (proseguirò a gareggiare fino al 2018).
Nel frattempo, la salute continua ad essere stabile e a me viene un’altra idea bizzarra: riprendere a progettare il futuro, uscire dalla logica degli orizzonti brevi e proiettarmi in avanti. Un figlio.
Mio marito è un po’ preoccupato per la mia salute, ma sposa il progetto. Non altrettanto fanno i medici, che mi scoraggiano illustrandomi tutti i motivi per cui sospendere le terapie sia pericoloso.
Decido, quindi, di presentarmi nuovamente nello studio del dott. Catania per un parere. Ragioniamo insieme, pesiamo i pro e i contro e alla fine sposa il progetto anche lui. Ormai ho superato i quarant’anni e le probabilità sono basse, ma decido di tentare e nel 2009 sospendo ogni terapia.
Purtroppo l’attesa non dà i frutti sperati e il mio corpo non uscirà mai più dalla menopausa.
Io e mio marito però non ci perdiamo d’animo e procediamo con il piano alternativo, avviando le pratiche per l’adozione.
Nel 2015, da un Paese straniero, arriva nostro figlio e la nostra vita piomba in una meravigliosa dimensione di normalità.
I controlli restano stabili per altri anni ancora.
Nel 2019, quando ormai pensavo davvero di averla scampata, una risonanza magnetica rivela nuovamente attività a livello della 3° vertebra cervicale. L’oncologo richiede una nova biopsia, che conferma la diagnosi di recidiva.
La malattia continua ad essere presente solo sulla mia vertebra. Nient’altro di nuovo.
Comincio a questo punto una nuova terapia (Palbociclib e Letrozolo) che, tra piccole variazioni dei referti e anche un periodo di remissione, si rivela efficace a contenere la malattia.
Siamo dunque nel 2023, io ho ormai 55 anni e questa è la mia situazione attuale: una vita “normale” e una malattia tutto sommato in buon in equilibrio. Mi sto già informando su eventuali ulteriori possibilità terapeutiche, in modo da avere le idee chiare nel caso dovessero rendersi necessarie più avanti.
Perché la mia idea è quella di resistere – possibilmente – per molti anni ancora.

Sono passati esattamente 24 anni dalla prima diagnosi. Per le statistiche avrei già dovuto essere morta da un pezzo, adesso lo so. E invece sono qui e sembra che non ci siano prospettive di morte a breve.
Non so perché la mia storia sia andata così. Posso dire che ho curato molto la mia mente, con una bravissima psicoterapeuta. Posso dire che fin dall’inizio ho integrato le terapie di protocollo con terapie integrative di tutti i tipi (omeopatia, naturopatia, nutrizione). Posso dire che ho continuato a sostenere il mio corpo con lo sport e che ho progettato. E magari sono solo stata fortunata. Non lo so.
Non ho ricette universali da suggerire. Però sono sopravvissuta 24 anni alla mia malattia e credo che questo sia sufficiente a dimostrare che di cancro – certo – si muore, ma di cancro – grazie al cielo – si può anche vivere.

- Modificato da Minerva Sapiens
Minerva Sapiens
Minerva Sapiens

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- Modificato da Minerva Sapiens
salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
Minerva Sapiens:
Buona sera, desidero condividere con voi la mia storia. Premetto che il racconto sarà un po’ lungo, ma d’altronde lunga è stata – fortunatamente – la mia vita. Spero che la mia testimonianza possa rappresentare un esempio positivo.

Nel 1999, all’età di 31 anni, in occasione di un check-up presso l’ospedale San Raffele di Milano, mi viene riscontrato un nodulo al seno destro e ricevo la diagnosi di fibroadenoma.
Contatto il dottor Catania e decidiamo di procedere con la rimozione. Durante l’intervento il dott. si accorge che si tratta di nodulo molto sospetto e l’istologico successivamente conferma: carcinoma duttale infiltrante, ormonoresponsivo.
Si rende necessario completare l’intervento; ne discuto con il dott. Catania, perché sono preoccupata che lo svuotamento del cavo ascellare possa compromettere la mobilità del mio braccio e la performance sportiva (all’epoca giocavo a pallanuoto a livello agonistico). Chiedo informazioni sulla nuova tecnica di rimozione del linfonodo sentinella, che all’epoca il dott. Catania non praticava ancora (l’avrebbe adottata di lì a poco) e valutiamo la presa in carico da parte dello IEO. Il dott. era anche in procinto di assentarsi alcune settimane per una Marathon du Sable, per cui concordiamo su questa soluzione in modo da finalizzare l’intervento velocemente.
L’intervento si conclude con successo; radicalizzazione eseguita e linfonodo negativo.
Nonostante le buone premesse, però, la mia esperienza con il linfonodo sentinella si rivela purtroppo infelice. Nell’immediato, mi provoca un esito di grave fibrosclerosi al braccio che si risolverà mesi dopo, con tanta fisioterapia specifica e tanto, tantissimo nuoto.
Successivamente, nel 2001, a distanza di due anni, emerge che il mio cavo ascellare è compromesso: la malattia ha saltato il linfonodo sentinella e si è diffusa nel circolo linfatico ascellare.
La probabilità era bassissima, e invece.
Mi affido per l’intervento alle mani del dott. Catania, che riesce a fare pulizia in una situazione catastrofica.
Quello che emerge è terribile: 43 linfonodi rimossi; di questi, 23 sono positivi, per lo più con metastasi massive.
Inoltre, al controllo scintigrafico emerge una lesione ossea a carico della 3° vertebra cervicale.
Io a questo punto ho 34 anni e una vita segnata. O almeno così pare.
Lo sconforto è grande, ma decido che non mi interessa nulla della casistica e delle statistiche di sopravvivenza. Chiedo al mio oncologo di non fornirmi alcun numero. Voglio concentrami solo su me stessa e scrivere la mia storia.
Affronto tutto il percorso di terapie (chemioterapia, soppressione ovarica, tamoxifene). La lesione ossea risponde, la situazione si stabilizza. È tutto troppo stabile. Com'è possibile? Con tutti quei linfonodi! L’oncologo dello IEO ha persino il dubbio che la diagnosi sulla lesione cervicale sia sbagliata. Se lo fosse, certo, la mia prospettiva di vita sarebbe diversa. Nel dubbio facciamo una biopsia. Diagnosi di metastasi confermata. Cavolo.
L’oncologo propone un ciclo di radioterapia sulla lesione ossea, che si rivela efficace. La malattia va in remissione. Siamo nel 2006.
Passa il tempo e la situazione resta stabile.
Io nel frattempo vivo, lavoro, amo, mi diverto. Vivo momenti di sconforto e di timore per il futuro. Poi mi riprendo. Tutto un po’ così.
Mio grande, costante alleato è lo sport. La pallanuoto non è più fisicamente sostenibile (anche perché nel frattempo sono invecchiata), ma il nuoto resta e mi salva sempre. Mi aiuta a liberare la mente, mi aiuta a mantenere il contatto con il mio corpo, a ripararlo un po’ dagli insulti chirurgici e terapeutici, mi aiuta a dormire bene, migliora il mio umore.
Mi mancano però le gare, l’allenamento intenso, il superamento dei limiti, la dimensione di squadra. Eppure, quando espongo ai medici questo mio pensiero, vengo quasi sistematicamente scoraggiata. Ma perché? - mi domando, io mi sento così bene quando fatico. Tutti cercano di mettermi sotto una campana di vetro. La malattia mi ha già tolto abbastanza, perché deve togliermi anche questo?
Decido quindi di presentarmi in studio dal dottor Catania per chiedere un parere; lui è uno sportivo, capirà.
E infatti capisce. E mi incoraggia. Mi incoraggia anche a tornare alle competizioni. Mi dà persino qualche “dritta” per passare la visita agonistica. E così, gradualmente, io ritorno alle gare e sono felice (proseguirò a gareggiare fino al 2018).
Nel frattempo, la salute continua ad essere stabile e a me viene un’altra idea bizzarra: riprendere a progettare il futuro, uscire dalla logica degli orizzonti brevi e proiettarmi in avanti. Un figlio.
Mio marito è un po’ preoccupato per la mia salute, ma sposa il progetto. Non altrettanto fanno i medici, che mi scoraggiano illustrandomi tutti i motivi per cui sospendere le terapie sia pericoloso.
Decido, quindi, di presentarmi nuovamente nello studio del dott. Catania per un parere. Ragioniamo insieme, pesiamo i pro e i contro e alla fine sposa il progetto anche lui. Ormai ho superato i quarant’anni e le probabilità sono basse, ma decido di tentare e nel 2009 sospendo ogni terapia.
Purtroppo l’attesa non dà i frutti sperati e il mio corpo non uscirà mai più dalla menopausa.
Io e mio marito però non ci perdiamo d’animo e procediamo con il piano alternativo, avviando le pratiche per l’adozione.
Nel 2015, da un Paese straniero, arriva nostro figlio e la nostra vita piomba in una meravigliosa dimensione di normalità.
I controlli restano stabili per altri anni ancora.
Nel 2019, quando ormai pensavo davvero di averla scampata, una risonanza magnetica rivela nuovamente attività a livello della 3° vertebra cervicale. L’oncologo richiede una nova biopsia, che conferma la diagnosi di recidiva.
La malattia continua ad essere presente solo sulla mia vertebra. Nient’altro di nuovo.
Comincio a questo punto una nuova terapia (Palbociclib e Letrozolo) che, tra piccole variazioni dei referti e anche un periodo di remissione, si rivela efficace a contenere la malattia.
Siamo dunque nel 2023, io ho ormai 55 anni e questa è la mia situazione attuale: una vita “normale” e una malattia tutto sommato in buon in equilibrio. Mi sto già informando su eventuali ulteriori possibilità terapeutiche, in modo da avere le idee chiare nel caso dovessero rendersi necessarie più avanti.
Perché la mia idea è quella di resistere – possibilmente – per molti anni ancora.

Sono passati esattamente 24 anni dalla prima diagnosi. Per le statistiche avrei già dovuto essere morta da un pezzo, adesso lo so. E invece sono qui e sembra che non ci siano prospettive di morte a breve.
Non so perché la mia storia sia andata così. Posso dire che ho curato molto la mia mente, con una bravissima psicoterapeuta. Posso dire che fin dall’inizio ho integrato le terapie di protocollo con terapie integrative di tutti i tipi (omeopatia, naturopatia, nutrizione). Posso dire che ho continuato a sostenere il mio corpo con lo sport e che ho progettato. E magari sono solo stata fortunata. Non lo so.
Non ho ricette universali da suggerire. Però sono sopravvissuta 24 anni alla mia malattia e credo che questo sia sufficiente a dimostrare che di cancro – certo – si muore, ma di cancro – grazie al cielo – si può anche vivere.



Grazie per avere accettato il mio invito a raccontare la sua storia


per alcuni versi sfortunata ma per altri straordinaria.

Sfortunata perchè il salto del Linfonodo Sentinella è veramente raro pur se eseguito correttamente (IEO).
e
Minerva Sapiens:
Nell’immediato, mi provoca un esito di grave fibrosclerosi al braccio che si risolverà mesi dopo, con tanta fisioterapia specifica e tanto, tantissimo nuoto.

una fibrosclerosi grave a seguito della semplice rimozione del Linfonodo Sentinella è altrettanto molto rara, mentre paradossalmente lo svuotamento successivo del cavo ascellare (43 linfonodi) eseguito dal sottoscritto non ha minimamente compromesso la funzionalità dell'arto.

La cosa straordinaria è che abbia trasgredito tutte le raccomandazioni dei colleghi catastrofisti ("può restare paralizzata ") e abbia seguito il consiglio di un medico completamente "Fuori di Seno" , che si era però reso conto che sottrarle la sua vera casa (la piscina) poteva comportare una prognosi ancora peggiore secondo i sui studi sui fattori prognostici modificabili dal paziente.

Straordinaria la sua determinazione a coronare il suo progetto a costo di sospendere nel 2009 tutte le terapie.

E malgrado tutto ciò dopo 24 anni è qui a raccontarci la sua esperienza.

P.S.
Sono certo che, oggi lunedì quando le nostre utenti leggeranno la sua storia questa interesserà molte RFS per diverse ragioni
* Si può mantenere una attività agonistica per molti anni anche dopo lo svuotamento ascellare
* Si può tornare a vivere una vita normale anche dopo l'asportazione di 23/43 linfonodi metastatici
* Si può convivere con le metastasi anche sospendendo le terapie (anche se sarebbe meglio praticarle)
* E' legittimo, anche se a lei è andata in parte non bene, coltivare e perseguire un desiderio di gravidanza malgrado i consigli non sempre di incoraggiamento degli oncologi.
Faby87
Faby87
Minerva Sapiens
❤❤❤❤❤grazie di ❤ x averci raccontato la tua storia! Ci dai tantissima forzaaaa!
salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
Minerva Sapiens:
Buona sera, desidero condividere con voi la mia storia. Premetto che il racconto sarà un po’ lungo, ma d’altronde lunga è stata – fortunatamente – la mia vita. Spero che la mia testimonianza possa rappresentare un esempio positivo.

Nel 1999, all’età di 31 anni, in occasione di un check-up presso l’ospedale San Raffele di Milano, mi viene riscontrato un nodulo al seno destro e ricevo la diagnosi di fibroadenoma.
Contatto il dottor Catania e decidiamo di procedere con la rimozione. Durante l’intervento il dott. si accorge che si tratta di nodulo molto sospetto e l’istologico successivamente conferma: carcinoma duttale infiltrante, ormonoresponsivo.
Si rende necessario completare l’intervento; ne discuto con il dott. Catania, perché sono preoccupata che lo svuotamento del cavo ascellare possa compromettere la mobilità del mio braccio e la performance sportiva (all’epoca giocavo a pallanuoto a livello agonistico). Chiedo informazioni sulla nuova tecnica di rimozione del linfonodo sentinella, che all’epoca il dott. Catania non praticava ancora (l’avrebbe adottata di lì a poco) e valutiamo la presa in carico da parte dello IEO. Il dott. era anche in procinto di assentarsi alcune settimane per una Marathon du Sable, per cui concordiamo su questa soluzione in modo da finalizzare l’intervento velocemente.
L’intervento si conclude con successo; radicalizzazione eseguita e linfonodo negativo.
Nonostante le buone premesse, però, la mia esperienza con il linfonodo sentinella si rivela purtroppo infelice. Nell’immediato, mi provoca un esito di grave fibrosclerosi al braccio che si risolverà mesi dopo, con tanta fisioterapia specifica e tanto, tantissimo nuoto.
Successivamente, nel 2001, a distanza di due anni, emerge che il mio cavo ascellare è compromesso: la malattia ha saltato il linfonodo sentinella e si è diffusa nel circolo linfatico ascellare.
La probabilità era bassissima, e invece.
Mi affido per l’intervento alle mani del dott. Catania, che riesce a fare pulizia in una situazione catastrofica.
Quello che emerge è terribile: 43 linfonodi rimossi; di questi, 23 sono positivi, per lo più con metastasi massive.
Inoltre, al controllo scintigrafico emerge una lesione ossea a carico della 3° vertebra cervicale.
Io a questo punto ho 34 anni e una vita segnata. O almeno così pare.
Lo sconforto è grande, ma decido che non mi interessa nulla della casistica e delle statistiche di sopravvivenza. Chiedo al mio oncologo di non fornirmi alcun numero. Voglio concentrami solo su me stessa e scrivere la mia storia.
Affronto tutto il percorso di terapie (chemioterapia, soppressione ovarica, tamoxifene). La lesione ossea risponde, la situazione si stabilizza. È tutto troppo stabile. Com'è possibile? Con tutti quei linfonodi! L’oncologo dello IEO ha persino il dubbio che la diagnosi sulla lesione cervicale sia sbagliata. Se lo fosse, certo, la mia prospettiva di vita sarebbe diversa. Nel dubbio facciamo una biopsia. Diagnosi di metastasi confermata. Cavolo.
L’oncologo propone un ciclo di radioterapia sulla lesione ossea, che si rivela efficace. La malattia va in remissione. Siamo nel 2006.
Passa il tempo e la situazione resta stabile.
Io nel frattempo vivo, lavoro, amo, mi diverto. Vivo momenti di sconforto e di timore per il futuro. Poi mi riprendo. Tutto un po’ così.
Mio grande, costante alleato è lo sport. La pallanuoto non è più fisicamente sostenibile (anche perché nel frattempo sono invecchiata), ma il nuoto resta e mi salva sempre. Mi aiuta a liberare la mente, mi aiuta a mantenere il contatto con il mio corpo, a ripararlo un po’ dagli insulti chirurgici e terapeutici, mi aiuta a dormire bene, migliora il mio umore.
Mi mancano però le gare, l’allenamento intenso, il superamento dei limiti, la dimensione di squadra. Eppure, quando espongo ai medici questo mio pensiero, vengo quasi sistematicamente scoraggiata. Ma perché? - mi domando, io mi sento così bene quando fatico. Tutti cercano di mettermi sotto una campana di vetro. La malattia mi ha già tolto abbastanza, perché deve togliermi anche questo?
Decido quindi di presentarmi in studio dal dottor Catania per chiedere un parere; lui è uno sportivo, capirà.
E infatti capisce. E mi incoraggia. Mi incoraggia anche a tornare alle competizioni. Mi dà persino qualche “dritta” per passare la visita agonistica. E così, gradualmente, io ritorno alle gare e sono felice (proseguirò a gareggiare fino al 2018).
Nel frattempo, la salute continua ad essere stabile e a me viene un’altra idea bizzarra: riprendere a progettare il futuro, uscire dalla logica degli orizzonti brevi e proiettarmi in avanti. Un figlio.
Mio marito è un po’ preoccupato per la mia salute, ma sposa il progetto. Non altrettanto fanno i medici, che mi scoraggiano illustrandomi tutti i motivi per cui sospendere le terapie sia pericoloso.
Decido, quindi, di presentarmi nuovamente nello studio del dott. Catania per un parere. Ragioniamo insieme, pesiamo i pro e i contro e alla fine sposa il progetto anche lui. Ormai ho superato i quarant’anni e le probabilità sono basse, ma decido di tentare e nel 2009 sospendo ogni terapia.
Purtroppo l’attesa non dà i frutti sperati e il mio corpo non uscirà mai più dalla menopausa.
Io e mio marito però non ci perdiamo d’animo e procediamo con il piano alternativo, avviando le pratiche per l’adozione.
Nel 2015, da un Paese straniero, arriva nostro figlio e la nostra vita piomba in una meravigliosa dimensione di normalità.
I controlli restano stabili per altri anni ancora.
Nel 2019, quando ormai pensavo davvero di averla scampata, una risonanza magnetica rivela nuovamente attività a livello della 3° vertebra cervicale. L’oncologo richiede una nova biopsia, che conferma la diagnosi di recidiva.
La malattia continua ad essere presente solo sulla mia vertebra. Nient’altro di nuovo.
Comincio a questo punto una nuova terapia (Palbociclib e Letrozolo) che, tra piccole variazioni dei referti e anche un periodo di remissione, si rivela efficace a contenere la malattia.
Siamo dunque nel 2023, io ho ormai 55 anni e questa è la mia situazione attuale: una vita “normale” e una malattia tutto sommato in buon in equilibrio. Mi sto già informando su eventuali ulteriori possibilità terapeutiche, in modo da avere le idee chiare nel caso dovessero rendersi necessarie più avanti.
Perché la mia idea è quella di resistere – possibilmente – per molti anni ancora.

Sono passati esattamente 24 anni dalla prima diagnosi. Per le statistiche avrei già dovuto essere morta da un pezzo, adesso lo so. E invece sono qui e sembra che non ci siano prospettive di morte a breve.
Non so perché la mia storia sia andata così. Posso dire che ho curato molto la mia mente, con una bravissima psicoterapeuta. Posso dire che fin dall’inizio ho integrato le terapie di protocollo con terapie integrative di tutti i tipi (omeopatia, naturopatia, nutrizione). Posso dire che ho continuato a sostenere il mio corpo con lo sport e che ho progettato. E magari sono solo stata fortunata. Non lo so.
Non ho ricette universali da suggerire. Però sono sopravvissuta 24 anni alla mia malattia e credo che questo sia sufficiente a dimostrare che di cancro – certo – si muore, ma di cancro – grazie al cielo – si può anche vivere.
#547.729 Scritto: Oggi 01:04 -










Lungo sopravviventi (long-term survivors )
.
o semplicemente VIVE e VEGETE che dopo 20, 30, 40, 50 anni hanno scritto qui la loro storia dalla scoperta della malattia



1) Ursula viva dopo 33 anni (1990)*. La mia storia a pag 9052.
2) Lori viva 27 anni (1996) . La mia storia vedi indice
3) Mamma di Beky viva dopo 29 anni (1994)
4) Rita viva dopo 30 anni (1993) *
5) Federica viva dopo 20 anni ( 2003) *
6) Antonia viva dopo 26 anni (1997) La mia storia indice pag 193
7) Maria viva dopo 27 anni (1996) *La mia storia a pagina 6702
8) Rina viva dopo 35 anni (1988) * La mia storia a pag , 4445
9) Enza viva dopo 35 anni (1988) *
*10) Ada B. viva dopo 41 anni (1973) morta di polmonite nel 2014 @ vedi lettera
https://www.youtube.com/watch?v=88SeSw0Gz0s
11) Claudia viva dopo 29 anni (1994)* La mia storia a pag 4458
12) Nadia viva dopo 29 anni (1994) * La mia storia a pag. 4468
13) Enrica viva dopo 28 anni (1995)* La mia storia a pag. 4486
14) Pamela viva dopo 24 anni (1999)* La mia storia a pag. 4498
15) Ornella viva dopo 33 anni (1990)* La mia storia a pag. 4640
16) Tiziana viva dopo 34 anni (1989)* La mia storia a pag. 4676
17) Tina viva dopo 31 anni (1992)* La mia storia a pag. 4707
18) Luciana viva dopo 31 anni (1992)* La mia storia a pag. 4708
19) Tiziana61 viva dopo 28 anni (1995)* La mia storia a pag. 4800
20 ) Bril viva dopo 28 anni (1995)* La mia storia a pag. 4850
21) Carolina viva dopo 34 anni(1989) * La mia storia a pag. 4917
22) Barbara viva dopo 24 anni (1999)* La mia storia a pag. 4917
23) Paola viva dopo 28 anni (1995)* La mia storia a pag. 4953
24) Arianna viva dopo 39 anni (1984) * La mia storia a pag. 5143
*25) Luciana viva dopo 34 anni (1988) .La mia storia a pag.5182
26) Paola (cugina di Star) viva dopo 30 anni (1993). La mia storia a pag.5230
27) Alma viva dopo 33 anni (1991)* . La mia storia a pag. 5249
28) Maria viva dopo 26 anni (1997). La mia storia a pag.5282
29) Cugina di Eli Fi viva dopo 19 anni (2004). La mia storia a pag 5269
30) Giusy viva dopo 35 anni (1988)*. La mia storia a pag.5286
31) Tina viva dopo 34 anni (1989)*. La mia storia a pag.5287
32) Lara viva dopo 34 anni (1989)*. La mia storia a pag.5307
33) Roberta viva dopo 34 anni( 1989)*. La mia storia a pag. 5468
34) Rita viva dopo 56 anni (1967). La mia storia a pag. 6428
35) 550807 viva dopo 19 anni (2004). La mia storia a pag. 6607
36) Milvia viva dopo 21 anni (2002) *. La mia storia a pag. 6967
37) Lora viva dopo 38 anni (1985)*. La mia storia a pag. 7007
38) Simona viva dopo 38 anni(1985)*. La mia storia a pag.7184
39) Daria viva dopo 21 anni (2002). La mia storia a pag.7265
40) M. Arcobaleno viva dopo 25 anni (1998) La mia storia a pag.7274
41) Francesca89 viva dopo 34 anni (1989) * La mia storia a pag. 7647
42) Enrica viva dopo 35 anni(1988). La mia storia a pag. 8109
43) Rita viva dopo 24 anni (1999). La mia storia a pag.8147
44) Anna viva dopo 25 anni (1998)*.
*45) Martina viva dopo 30 anni (1990)*. Morta di Covid dic.2020
46) Lina viva dopo 34 anni (1989)*. La mia storia a pag. 8567
47) Ilaria viva dopo 34 anni (1989)*. La mia storia a pag.8716
48) Silvia viva dopo 33 anni (1990)*. La mia storia a pag. 8730
49) Carla viva dopo 20 anni (2003)*. La mia storia a pag.9184
50) Viviana viva dopo 25 anni(1999)*.La mia storia a pag.8947
51) Diana viva dopo 28 anni (1995). La mia storia a pag.9218
52) Alessandra viva dopo 24 anni(1999)*.La mia storia a pag.9495
53) Olga viva dopo 33 anni (1989)*. La mia storia a pag. 9622.
54) Nadia viva dopo 33 anni (1989)*. La mia storia a pag.9767.
55) Serena viva dopo 26 anni (1997)*. La mia storia a pag. 9820
56) M. Marinella viva dopo 34 anni (1989). La mia storia a pag 9824.
57) Dina viva dopo 28 anni (1995)*. La mia storia a pag. 10023.
58) Emma viva dopo 28 anni (1995)*. La mia storia a pag.10023.
59) Zara viva dopo 26 anni (1997)*. La mia storia a pag.10121.
60) Anna60 viva dopo 23 anni (2000)*. La mia storia a pag. 10742
61) Lina viva dopo 23 anni (2000).La mia storia a pag.10778
62) Cristina viva dopo 29 anni (1994)*. La mia storia a pag. 10812
63) M. di Alessandra viva dopo 25 anni (1998) . Storia pag.11143.
64) Gabry viva dopo 28 anni (1995)*. La mia storia a pagina 11338.
65) Greta viva dopo 28 anni (1995)*. La mia storia a pagina 11491.
66) Alby54 viva dopo 20 anni (2003). La mia storia a pag. 11967
67) M. di Speranza2, dopo 31 anni (1992). La mia storia a pag.12272
68) Denise viva dopo 31 anni( 1992)*. La mia storia a pag.12545
69) Livia viva dopo 23 anni (2000)*. La mia storia a pag.13.972
70) Marcella viva dopo 29 anni(1994). La mia storia a pag.14.194
71) Anna viva dopo 29 anni (1994). La mia storia a pag 14.222
72) Linda viva dopo 28 anni (1995)*. La mia storia a pag. 14262
73) Viviana viva dopo 29 anni (1994)*La mia storia a pag 15230
74) Maria 2 viva dopo 41 anni(1982).La mia storia a pag 15742
75) Ba78 viva dopo 19 anni (2003). La mia storia a pag, 15786
76) Giulia viva dopo 22 anni (2001). La mia storia a pag 15 788
77) Flory viva dopo 25 anni (1998). La mia storia a pag. 15927
78) Vivifolk viva dopo 27 anni(1995)*. La mia storia a pag 16468
79) Rosa viva dopo 24 anni (1999). La mia storia a pag. 16652
80) Concetta viva dopo 18 anni(2005).La mia storia a pag.16922
81) Carla viva dopo 28 anni (1995). La mia storia a pag 16969
82) Angela viva dopo 21 anni (2002).La mia storia a pag.17436
83) Sandra viva dopo 33 anni(1990)*.La mia storia a pag.17492
84) Valeria viva dopo 23 anni(2000)*.La mia Storia a pag.17959
85) Carla viva dopo 28 anni (1995)*. La mia storia a pag. 17980
86) Silvia viva dopo 39 anni (1984)*.La mia storia a pag.18043
87)mamma-Roberto 28 anni (1995). La mia storia a pag. 18273
88) Milvia viva dopo 23 anni (2000)*. La mia storia a pag.18712
89) Serena viva dopo 30 anni(1993)*Lamia storia a pag.18820
90) Oriana viva dopo 28 anni(1995)*.La mia storia a pag.19049
91) Denise viva dopo 28 anni(1995)*La mia storia a pag.19231
92) Elena viva dopo 31 anni (1992)*.La mia storia a pag.19231
93) Sabrina viva dopo 25 anni(1998)*La mia storia a pag.19231
94) Concetta (2005) (meta polm,). La mia storia a pag,19432.
95) Giorgia viva dopo 37 anni(1986)*.La mia storia a pag.19701.
96) Carmen viva dopo 22 anni(2001).La mia storia a pag.19719.
97)Valentina viva dopo 40 anni(1983)*La mia storia a pag. 19758
98) Eleonora viva dopo 38 anni(1985)* La mia storia a pag. 19880
99) Marco vivo dopo 28 anni(1995)*. La mia storia a pag. 20076
100) Alda viva dopo 27 anni(1996)*.La mia storia a pag.20154
101) Lucia viva dopo 18 anni(2005).La mia storia a pag. 20323
102) Alba50 viva dopo 37 anni(1986)*.La mia storia a pag.20331
103)Caterina viva dopo 30 anni(1993)*.La mia storia a pag.20740
104)Isabella30 viva dopo 55 anni(1968).La mia storia a pag.20750
105) Elda57 viva dopo 36 anni(1987)*. La mia storia a pag.21186
106) Moglie di Sbirul viva dopo 28 anni(1995).La mia storia a pag.21595
107) Nella48 viva dopo 39 anni(1985)*.La mia storia a pag.21697
108) Anna viva dopo 20 anni (2003): La mia storia a pag. 21713
109) Daria viva dopo 36 anni(1987)*.La mia storia a pag.21887
110) Eleonora viva dopo 23 anni(2000)*.La mia storia a pag.21961
111) Mara viva dopo 33 anni(1986)*.La mia storia a pag.22234
112) Clara viva dopo 45 anni(1978). La mia storia a pag 22298.
113) Elisabetta 63 viva dopo 26 anni(1997).La mia storia a pag 23689
114) Catia viva dopo 37 anni(1986)*. La mia storia a pag 24354
115) Gae viva dopo 27 anni (1996)*. La mia storia a pag. 24433
116) Lina 54 viva dopo 38 anni (1985)*. La mia storia a pag. 25219
117) Nadia 60 viva dopo 33 anni(1990)*La mia storia a pag.25406
.118) Antonella viva dopo 19 anni.(2008). La mia storia a pag.25990
119) Irene 85 viva dopo 38 anni (1985)*.La mia storia a pag.26230
120) Annalisa viva dopo 27 anni( 1996)*. La mia storia a pag.27219
121) Ornella viva dopo 38 anni(1985)*. La mia storia a pag. 27225
122) Lu viva (meta) dopo 18 anni (2005). La mia storia a pag. 28029
123)Mamma Altea viva dopo 23 anni( 2000). La mia storia a pag 28759
124) MG viva dopo 19 anni (2004). La mia storia a pag.28977
125) Elisabetta viva dopo 16 anni (2007). Lamia storia a pag. 28977
126) Laura viva dopo 16 anni (2007). La mia storia a pag.28977
127) Daniela viva dopo 34 anni (1989). La mia storia a pag. 28987
128) Vanna viva dopo 38 anni ( 1985)*. La mia storia a pag. 29028
129) Viola viva dopo 39 anni (1986)*. La mia storia a pag.29419
130) Elisabetta 63 dopo 16 anni.(007). La mia storia a pag.30066
131) Milvia viva dopo 21 anni (2002)*. Vedi post n. 42
https://www.medicitalia.it/blog/senologia/8072-ragazze-fuori-di-seno-primo-blog-al-mondo-di-medicina-narrativa.html
132) Nella viva dopo 23 anni (2000)*.La mia storia a pag.30718
133) Roby54 viva dopo 39 anni. (1984)*. La mia storia a pag.30793
134) Giuseppina viva dopo 18 anni (2005)*. La mia storia a pag. 30146
135) Ida viva dopo 23 anni (2000)*. La mia storia a pag. 31399
136) Germana viva dopo 39 anni( 1984). La mia storia a pag. 31710
137) Vincenza viva dopo 17 anni (2006). La mia storia a pag. 32347
138) Cinzia viva dopo 21 anni(2000). La mia storia a pag.32362
139) Francesca viva dopo 32 anni(1991).La mia storia a pag. 32828
140) Giovanni vivo dopo 23 anni(2000)*. La mia storia a pag.33016
141) Liliana viva dopo 23 anni( 2000)*. La mia storia a pag.33.188
*142) Mamma di ValentinaP viva dopo 31 anni(1991). Pag.34046
143) Diana53 viva dopo 40 anni(1983)*. La mia storia a pag 35301
144) Anna viva dopo 41 anni (1982). La mia storia a pag.36038
145) Lina53 viva dopo 38 anni (1985)*. La mia storia a pag 36211
146) Minerva Sapiens viva dopo 24 anni(1999)*. la mia storia a pag.36516.

(*) operata dal sottoscritto


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Ci hanno lasciati :

*10) Ada B. viva dopo 44 anni (1973) morta di polmonite nel 2014 @ vedi lettera
https://www.youtube.com/watch?v=88SeSw0Gz0s





*25) viva dopo 33 anni (1988) .La mia storia a pag.5182
Ha avuto 5 tumori al seno, 1 tumore tiroide, 1 tumore utero, 1 tumore intestino
Morta il 16 gennaio 2021 per polmonite-scompenso cardiaco

*45) Martina viva dopo 30 anni (1990)*. Morta di Covid (polmonite interstiziale bilaterale) dic.2020

*138) Cinzia viva dopo 20 anni. Morta di Covid marzo 2020


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http://www.senosalvo.com/mai_perdere_la_speranza.htm
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- Modificato da salvocatania
Lost_
Lost_
Minerva Sapiens:
Buona sera, desidero condividere con voi la mia storia.

Grazie Minerva per aver condiviso la Tua storia 🌈🌈🌈
Lost_
Lost_

Buongiorno a tutti e fili colorati a chi ha visite e terapie 🌈🌈🌈

Claretta
Claretta

Buongiorno blog,io ci sono!
Buon inizio settimana

Daniela Sicilia
Daniela Sicilia
salvocatania
Buongiorno dott ieri avevo posto una domanda x lei,siccome il dermatologo mi ha riscontrato eritrasma ascellare volevo sapere secondo lei è possibile che i linfonodi possono essere reattivi? Glielo chiedo xche 8 febbraio eco e mammografia devo fare grazie
Buona giornata
Daniela Sicilia
Daniela Sicilia
Minerva Sapiens
Ciao la tua storia è davvero un vento di speranza.
Grazie
Daniela Sicilia
Daniela Sicilia

Buongiorno rfs/dott
Io mi sono svegliata con il mal di testa.
Una buona giornata x tutti

Ginevra13
Ginevra13

Buongiorno 🌞

Buon inizio settimana a tutti

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