Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

Io non le ho conosciute se non attraverso i vostri racconti, impossibile non sentire affetto per loro....
Un pensiero per loro 🌹

Buongiorno Rosix, prendo un caffettino anche con te

Buongiorno e buon sabato 😘
Io lavoro mezza giornata. Poi allenamento, doccia, pranzo, parrucco e.... Divano 😁

Ma è stato un personaggio veramente unico : ironica, empatica, trasgressiva con la sua carica dialettale romanesca inimitabile.

Per fatto personale, impudicamente una volta e poi basta. E dunque per fatto personale, per favore, non chiamateci guerrieri, non abusate della magniloquenza del ‘sta lottando come un leone’, non gonfiate il petto con il ‘non arrendersi mai’, rivolto a chi si aggrappa con tutte le sue forze alla speranza che il cancro non prenda il sopravvento. Così, bellicosi come apparite, non ci fate del bene, non ci incoraggiate, anzi, aggiungete angoscia ad angoscia. Morire sarebbe una resa? Soccombere significa non aver guerreggiato bene? Dove si sbaglia? Che tattica avremmo dovuto usare? Forse al dolore bisogna aggiungere l’umiliazione di una battaglia campale condotta male?
Sappiate che soffrire per scacciare l’ospite indesiderato, come lo chiamava con una sensibilità che ancora mi commuove Gianluca Vialli, non è come ne “Il settimo sigillo” di Ingmar Bergman dove Max von Sydow gioca a scacchi con la morte. E, se sbagli la mossa del cavallo, allora meriti la sconfitta definitiva, Il cancro ha fatto scacco matto? La ‘guerra’ contro il cancro è, piuttosto, una sequenza di notti insonni, di paura quando entri nel tubo della risonanza magnetica o della tac, del terrore di guardare negli occhi chi ti ha appena fatto un esame, di gioia se quegli occhi esprimono soddisfazione. Un altro ostacolo superato, tra un po’ ne arriverà un altro. Una ‘guerra’ fatta di attese, sofferenze - sono i farmaci - debolezza, dove sai che la tua volontà è importante, ma non è l’arma determinante, e che invece degli squilli di tromba di chi ti esorta a fare il gladiatore, chi si sta impegnando allo spasimo per uscirne vivo avrebbe bisogno di affetto, di vicinanza, di attenzione, di ascolto, di non essere lasciato solo, di vita, e ha bisogno di oncologi che sono sempre più bravi, della scienza che continua a mettere appunto cure sempre più efficaci e plurali. La ‘guerra’ la fa una ricerca condotta da eroi e spesso trascurata da chi ha le redini dell’autorità pubblica. Lo dico per fatto personale. Scusate l’impudicizia, ma non ne potevo

Chiedo se qualcuna ha fatto radio su espansore e dopo radio ha sentito espansore duro …in certi punti…grazie
É normale ?

Avremmo dovuto trascorrere un bel weekend a Verona e invece stiamo male sia io che Andrea.
Avevo già comprato i biglietti x visitare la casa di Giulietta… e trovato un B&B in centro davvero carino.
Le ho tutte eh… dolori articolari, mal di testa, raffreddore forte, sforzi di vomito e ( come Pepeli) brividi continui… ma nn ho febbre.
Andrea mal di gola, naso chiuso e tosse.
Tampone di stamattina negativo

Che due 🏐 🏐

Buongiorno blog e Doc oggi giornata triste per le veterane del blog e soprattutto per il Doc❤️ le vita è così ,succedono cose che non riusciamo ad accettare 😔

Ragazze condivido con voi le parole scritte dal giornalista Pierluigi Battista, che convive con il cancro, ed è stanco di essere chiamato guerriero. Queste parole sono state interpretate da Geppi Cucciari in un monologo.
Fa cosi:

"Per fatto personale, impudicamente una volta e poi basta. E dunque per fatto personale, per favore, non chiamateci guerrieri, non abusate della magniloquenza del ‘sta lottando come un leone’, non gonfiate il petto con il ‘non arrendersi mai’, rivolto a chi si aggrappa con tutte le sue forze alla speranza che il cancro non prenda il sopravvento. Così, bellicosi come apparite, non ci fate del bene, non ci incoraggiate, anzi, aggiungete angoscia ad angoscia. Morire sarebbe una resa? Soccombere significa non aver guerreggiato bene? Dove si sbaglia? Che tattica avremmo dovuto usare? Forse al dolore bisogna aggiungere l’umiliazione di una battaglia campale condotta male?
Sappiate che soffrire per scacciare l’ospite indesiderato, come lo chiamava con una sensibilità che ancora mi commuove Gianluca Vialli, non è come ne “Il settimo sigillo” di Ingmar Bergman dove Max von Sydow gioca a scacchi con la morte. E, se sbagli la mossa del cavallo, allora meriti la sconfitta definitiva, Il cancro ha fatto scacco matto? La ‘guerra’ contro il cancro è, piuttosto, una sequenza di notti insonni, di paura quando entri nel tubo della risonanza magnetica o della tac, del terrore di guardare negli occhi chi ti ha appena fatto un esame, di gioia se quegli occhi esprimono soddisfazione. Un altro ostacolo superato, tra un po’ ne arriverà un altro. Una ‘guerra’ fatta di attese, sofferenze - sono i farmaci - debolezza, dove sai che la tua volontà è importante, ma non è l’arma determinante, e che invece degli squilli di tromba di chi ti esorta a fare il gladiatore, chi si sta impegnando allo spasimo per uscirne vivo avrebbe bisogno di affetto, di vicinanza, di attenzione, di ascolto, di non essere lasciato solo, di vita, e ha bisogno di oncologi che sono sempre più bravi, della scienza che continua a mettere appunto cure sempre più efficaci e plurali. La ‘guerra’ la fa una ricerca condotta da eroi e spesso trascurata da chi ha le redini dell’autorità pubblica. Lo dico per fatto personale. Scusate l’impudicizia, ma non ne potevo più”.