Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Per Didì : Il passato non si può cambiare, perchè trascinare nella mente gli eventi negativi, sciupando il presente che è la vita ? "
E' una frase di Ada Burrone, pillole di saggezza di una donna eccezionale.
Ognuno di noi ha nel cuore qualcosa del passato che vorrebbe cancellare, io non credo a chi dice : se tornassi a vivere rifarei esattamente tutto .......(probabilmente riferito a scelte che determinano un particolare modo di vivere ) Io qualcosa la cambierei...ad esempio darei più importanza ai sentimenti ...e ti pare poco?
Un abbraccio LORI
Grazie Lori hai sempre pensieri belli e positivi, certo Ada Burrone doveva essere speciale, peccato non averla conosciuta.
Il presente è vita ma anche il passato lo era e io l'ho sciupato.
Un abbraccio grande bellissima Lori (fuori e dentro)
Didi
ciao ragazze...non vi ho dimenticato..per niente
ora sono in germania ed ho la connessione solo ogni tanto...vi penso spessissimo.
ieri mamma ha fatto la pet/tc ed è risultato tutto ok...immensa gioia per tutti noi!!!!!
quando posso vi leggo...un enorme abbraccione a tutte...
Lisa
Cara Didi, dispiace anche a me non averla conosciuta. Non ho potuto partecipare all'incontro RFS di Milano.
Le sue parole continuano a essere fonte di forza per noi.
Lisa, benritrovata, che bella notizia, è una gioia anche per noi Dunque sei proprio partita per la Germania ...spero sia una buona permanenza!. Anche voi siete nei nostri pensieri
Antonia
Antonia cara, eccoti un po' libera dai tuoi impegni per poter scrivere a noi e come sempre trasmettere ad ognuna un pensiero dolce e affettuoso. Ecco perchè sentiamo la tua mancanza così come ci manca Rosella e i suoi sorrisi. Hai ragione sui controlli, molto dipende da come vogliamo vivere nonostante questi impegni antipatici ma necessari. Forse un po' di stai abituando, pensa che io da quando sto meglio non mi faccio più accompagnare dai miei ogni mese per la visita di routine ed il resto, dico a mio marito che il tal giorno mi serve la macchina per andare in gita a PD e quasi mi piace avere una giornata tutta per me. Se ci pensi non è molto normale d'altro canto siamo RFS un pò' pazze ma in gamba. Un abbraccio a te.
Grazie Didi, che tenerezza quei micetti ! Oggi ho portato la mia Milù dal veterinario e ci siamo trovate con due maschietti, un maltese e un yorkshire che se la contendevano, vedessi la scena giocavano in tre come bravi amici finchè dovendo dividerli per andare a casa avrei dovuto portarmi via anche il maltese tanto sii abbracciavano. Io amo gli animali e alle volte esagero perchè ne parlo come fossero umani. Quando mia figlia era piccola le avevamo preso una gattina da una cucciolata, nessuno la voleva perchè era zoppa poverina ma era un amore. Ti lascio immaginare come era tenuta da noi. L'affetto che ti danno questi amici a quattro zampe è indescrivibile, solo chi ne ha può capire.
Ciao Lisa che piacere sentirti. Sono contenta che tua mamma abbia avuto un esito così bello e importante per lei e anche per te che l'hai seguito con tanto amore. Il brutto è passato ed ora potete finalmente sorridere alla vita. Come va lì in Germania? Se puoi raccontaci qualcosa, Un abbraccio.
Ciao a tutte e buonanotte LORI
@Antonia, i miei controlli sono andati OK, devo rivedere l'oncologo giusto per una chiacchierata sulle terapie ormonali ma tutto il resto è andato bene ... Grazie a te e a tutte per gli ASF!!! E così mentre tu Antonia pensavi che tutto tacesse, qui si dicevano cose da ... PAZZI! Belli i contributi di tutti, ognuno con la sua ... genialità.
@Ciao Lisa, anche noi non ti abbiamo dimenticata, sono contenta di sentirti e di sapere che la mamma sta bene e che anche tu sei serena! Mandaci notizie, quando puoi.
@Didi, Lori anche io possiedo una micetta che ho adottato quando era già adulta, circa tre anni fa. All'inizio era una belva, e faceva paura a tutti ... poi piano piano si è calmata, è diventata più affettuosa (anche se ha pur sempre un caratterino particolare), ha imparato a fare le fusa e se vuole le coccole, quando arrivo dal lavoro, con un balzo da terra me la trovo sulla spalla tutta felice ... è un tesoro e riesce a strappare a tutti sorrisi e attenzioni.
A tutte/i, serena notte ... Cristina
Antonia ciao bello sentirti , hai ragione i controlli si affrontano sempre in modo diverso, l'importante è che vadano bene.
Lori cara io no ho la patente e questo è il motivo per cui mi faccio accompagnare (non solo questo)
Lisa sono felice per la tua mamma è per te.
CRistina che bello anche tu con i controlli finiti bene, sono felice, sai il mio micio è una compagnia incredibile, quando arrivo mi si avvicina con il musetto e a modo suo mi da i bacini
Ciao. Didi
A tutte le RAGAZZEFUORIDISENO che amano festeggiare la GIORNATA DELLA DONNA il mio abbraccio affettuoso e ...una canzone
https://www.youtube.com/watch?v=n6MnkyTRlKU&index=1&list=RDn6MnkyTRlKU
LORI
Grazie Lori, bellissima canzone di Zucchero, non potevi farmi un regalo migliore di questo, è uno dei miei cantautori preferiti!
Anche io volevo augurare buona festa della donna a te e a tutte le nostre RFS ... CRistina
Grazie Lori è stato un vero piacere ascoltare di nuovo la canzone di Zucchero, me la sono proprio gustata. Se festeggi ti faccio tanti auguri.
Tanti auguri a CRistina e a tutte le donne RFS
Didi
Bene CRistina e anche questi controlli sono andati! Sono contenta per te, un po' alla volta ci si riprende e si torna a sorridere alla vita.
A proposito Didì io non festeggio alla grande cioè ristorante e pizzerie varie neanche quando ero in ufficio non mi andava di partecipare a quelle tavolate di donne che festeggiavano mi faceva malinconia. Invece mi piace mandare qualche sms alle amiche che ci tendono e fare qualcosa di diverso questo si perchè è comunque una giornata nostra che ci prendiamo per fare quello che ci piace e per i vari commenti, proteste e notizie tristi tutti i giorni sono adatti a discutere e a cercare di portare la nostra voce nelle sedi adatte. Questa è solamente la mia modesta opinione nel rispetto di chi non la pensa come me.
Oggi ad esempio avevo il concerto in abbonamento e sono andata a VE lasciando a casa i miei influenzati e malconci. Quando sono uscita ero così felice che sono entrata dal fiorista e mi sono comperata un mazzetto di mimosa. Nessuno me lo aveva regalato e stranamente ne ho sentito la mancanza. Quando sono arrivata a casa mi sono fatta dare i soldi da mio marito felice di farlo e io ho avuto la "mia mimosa" hahahahahahah,.....che donna!!!!
Anche un fiore andrebbe regalato in qualsiasi giorno .......vabbè non voglio infierire.
Quello che invece ci tengo a dirvi è che ho pensato alle Donne di questo blog che sono l'esempio più bello di come si vive affrontando sofferenze, preoccupazioni con coraggio e grinta per la famiglia occupandosi dei figli anche quando non ce la fai a stare in piedi, quando sai che sei tu la mamma che vogliono e devi farti forza a tutti i costi. Non c'è festa o giornata che rappresenti tutto l'amore che sai dare e la serenità che ti sei conquistata con fatica. Questo pensiero fa parte del mio abbraccio affettuoso. Vi voglio bene.
LORI
Francesca: "come se da un'ammalata di cancro ci si aspettasse soltanto il dramma, la tristezza, il piagnisteo".
Perché quelli sono gli aspetti a cui noi "sani" associamo la parola "malattia". In questo blog talvolta mi sono imbattuto in un concetto per me difficile da afferrare, quello della malattia come "possibilità" o come portatrice di "doni". Ad esempio nel post 4994 Lei scrive:
"La malattia mi ha dato la possibilità di una trasformazione, come se chiusa dentro di me ci fosse un'altra Francesca che non conoscevo e di cui non immaginavo nemmeno l'esistenza."
Capisco cosa intende dire ma faccio fatica ad accettarlo. Perché accettarlo significa ammettere che se voglio "crescere" è proprio da lì che devo passare: dalla sofferenza. Ed è una strada che mi fa una paura fottuta.
Fino ad un anno fa per me la parola "tumore" era l'analogo di ciò che i fisici chiamano "orizzonte degli eventi": un muro invisibile che racchiude un buco nero e divide lo spazio in due regioni distinte e non comunicanti. Chi lo oltrepassa non si accorge di nulla ma da quel momento non può più comunicare con chi è dall'altra parte. Ecco: quando mi dicevano che qualcuno s'era ammalato semplicemente lo ponevo al di là del muro. Se lo incontravo c'era sempre qualcosa fra noi di non detto, di non esplicitato, un muro invisibile appunto, che me lo rendeva estraneo. Era come quel gioco che si fa da bambini, in cui chiudendo gli occhi si immagina che ciò che non si vede cessa di esistere: io chiudevo gli occhi sul dolore. Tanto - mi dicevo - che posso fare? Non sono dio e non ho la bacchetta magica...
Poi un anno fa il gioco si è rotto. Avevo di fronte una ragazza che mi raccontava ciò che le stava accadendo e tutto ciò che riuscivo a pensare era che non volevo sparisse anche lei al di là del muro. E se anche non sapevo cosa dire, come comportarmi, come "gestirla", ero assolutamente certo che, malattia o non malattia, un modo per non lasciarla andare ci dovesse essere. Improvvisamente "esserci" - pur senza bacchetta magica e senza essere dio - mi sembrava dannatamente importante.
E' stato allora che vi ho incontrate. Ancora non lo sapevo ma eravate esattamente ciò che stavo cercando, "l'esempio più bello di come si vive affrontando sofferenze". E per quanto stupido possa apparirvi scoprire che la "malattia si vive" è stata un grande scoperta!
Continuo ancora a pensare al dolore e alla malattia come ad uno "scandalo" di cui non trovo ragione, ma ora so che l'"orizzonte degli eventi" è solo nella mia testa, una sorta di "censura cosmica" operata dalla mia paura di soffrire. Là fuori non c'è nessun muro.
Una buffa coincidenza: qualche mese fa, il fisico Stephen Hawking, massima autorità in fatto di buchi neri - nonché chiaro esempio di RFS maschio - sosteneva in un articolo che l'orizzonte degli eventi è solo il risultato di modelli matematici troppo semplificati: a quanto pare non esiste neppure nello spazio cosmico.
Roberto
Buongiorno,
avrei voluto fare qualcosa di carino ieri per la festa della donna, prendendola semplicemente come un'occasione per uscire con le amiche, ma mio marito sabato ha avuto un brutto incidente nel bosco mentre tagliava la legna per casa e ora si ritrova con un braccio ingessato e una brutta lesione nella bocca che lo costringe a parlare come se non avesse più i denti. Ha avuto un trauma alla mandibola, ma per fortuna dalla tac alla testa non c'è niente di rotto. QUando si cresce a contatto con la natura si diventa sempre meno prudenti e allora gli eventi devono letteralmente darci uno scossone per rimetterci al nostro posto. Ne avrà per un mese, proprio ora che volevamo svagarci un po' approfittando anche di una mia ripresa e avevamo programmato un week end fuori porta, c'è sempre qualche preoccupazione, qualcosa per cui dovere farsi forza .
Sono davvero contenta che i controlli di cui parlate un po' tutte vadano bene o comunque siano accettabili, non ho ben capito però perchè Lisa si trovi in Germania con la mamma, forse per qualche terapia particolare?Oppure sono stata un po' distratta?
E Mary che fine ha fatto?
Elisa, con i bambini è sempre un gran macello per i mali di stagione. Mio figlio ha trascorso i suoi primi quattro anni perennemente ammalato a causa di una ricrescita veloce di adenoidi e tonsille, per le quali è stato operato due volte, a 2 e a 4 anni, una delle quali in urgenza. Per questo abbiamo tardato un po' ad avere il secondo figlio!Eravamo letteralmente stremati per le preoccupazioni e stanchi per le notti insonni. Un incubo. Poi dopo il secondo intervento il suo sistema immunitario si è così fortificato che pareva un sogno, pensa che quest anno non ha preso nessuna influenza e gioca a calcio anche sotto la pioggia e con qualsiasi tipo di intemperia. E' comunque un bambino gracilino fisicamente e fa di frequente cicli di vitamine.
Roberto mi piace molto la metafora del buco nero e il tentativo di recuperare quei rapporti al di là del muro. Penso che sia capitato a molti di noi sentirsi così come lei descrive quando la malattia "quella sconosciuta" era ben lontana dalle nostre vite. Ed è bello che abbia raggiunto la consapevolezza di leggere la malattia come una possibilità grazie a quello che ha appreso da altri, un percorso anch'esso che si può fare solo grazie ad un profondo senso di empatia e di ascolto, a cui spesso anche gli stessi professionisti non sono abituati, nè formati.
Vi auguro una buona settimana. Un caro abbraccio a tutte con affetto.