Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
laila80
Simona90:
Tornati a casa va dal mio compagno e gli dice: "Papà mi hanno tolto le tonsille, così non mi ammalo più e sto bene!" Tutto contento. Poverino ha pensato che le tonsille gliele hanno tolte col tampone 🤣🤣🤣Ma caaaro
Lela
Io ci sono
Lela
laila80:
Simona90:
Tornati a casa va dal mio compagno e gli dice: "Papà mi hanno tolto le tonsille, così non mi ammalo più e sto bene!" Tutto contento. Poverino ha pensato che le tonsille gliele hanno tolte col tampone 🤣🤣🤣
Ma caaaro
Cucciolo❤️❤️
Lela
Titina
Come va oggi??
Come va oggi??
Tania70
Fra76 Fiduciaria:
Ha ripreso la scuola materna, e piano piano sta riprendendo una vita normaleChe bella notizia! Sono felicissima per la piccola e i suoi genitori.
Fra76 Fiduciaria
Isa55:
mi raccomando dopo durante la giornata fai mettere alla mamma tanta crema idratante.Lady
Vero, Tantissima crema più volte al giorno. Solo, non prima di fare la radio. Ma dopo.
Patti
pepeli:
tu sei stata la prima ad accogliermi nel blog, grazie
Coccinella75
Fra76 Fiduciaria:
Nina74:
Ragazze ho un problema di memoria, dimentico tutto.
Quando mi consola questa cosa
Scusami Nina,ma sapere di non essere l'unica Smemorata mi aiuta. Farò leggere il tuo post al mio compagno, che me ne dice di ogni, perché dimentico sempre qualcosa 😅😅
Ragazze, anche io sono messa così!
Fra76 Fiduciaria
Isa55:
mi raccomando dopo durante la giornata fai mettere alla mamma tanta crema idratante.Lady
Vero, Tantissima crema più volte al giorno. Solo, non prima di fare la radio. Ma dopo.
Morgana76:
A me ha cambiato la vita e credo di essere molto migliorata nel mio approccio alla malattia, è come se riuscissi sempre a trovare una soluzione e ad essere ottimista.Se non avessi avuto il blog, quando l'anno scorso ho scoperto il secondarismo, non so come avrei reagito e soprattutto avrei davvero reso la vita tanto triste anche alla mia famiglia, perché ricordiamocelo dobbiamo pensare anche ai nostri cari. Questo post non c'entra molto con quello che è stato appena detto, ma mi sono sentita di scriverlo.
Coccinella75
Patti:
G31:
controlli di follow up periodici?
Il primo a 6 mesi dall'intervento: eco, moc esami ematici e marcatori
Credo che molto dipenda dall'ospedale! Io carcinoma in situ ho fatto eco privatamente dopo tre mesi dall'intervento in accordo con la mia senologa. E anche esami sangue sempre privata La mammo la farò tra un pò, a distanza di un anno
Patti
pepeli:
tu sei stata la prima ad accogliermi nel blog, grazieNe sei sicura? ....io sto qui da poco...forse era Patri o Patty.....mica voglio meriti di altri
ValentinaP
Rispondo a tutto: SI Dott. lo farò, sono qui per provare ad essere utile.
E sono sempre io che ringrazio lei per quello che fa, perché è di valore inestimabile, anzi eternamente inestimabile
Mamma ha avuto la prima diagnosi di k ad settembre del 1991. Poi nuovo e diverso k sempre al seno, a marzo 2003. Poi nuovo e diverso k altro seno a settembre 2011. Poi metastasi al fegato dell’ultimo k a settembre 2021. Ha vissuto 31 anni dopo la prima diagnosi…
Conosco superficialmente un po’ “tutte le cose” di cui parla. Per certo so che funzionano (vogliamo dire scientificamente?! Funzionano scientificamente, per me non c’è nessun dubbio). Non so bene come.
Anzi l’ulteriore mia rabbia è che non c’è un mondo scientifico impegnato seriamente ed in modo compatto in questi studi. Ed è inaccettabile.
Non immagina la mia meraviglia e contentezza nell’aver incrociato virtualmente la strada di un medico italiano (occidentale) - LEI! - che le studia da 40 anni e le conosce a menadito!
Sull’utilità della scrittura…proprio oggi mentre tra le lacrime buttavo vecchie scartoffie del lavoro di mamma e papà ho trovato un quaderno e l’ho messo da parte, perché ho deciso che sarà il mio diario dei dolori passati. Perciò inizierò, non so quando…ho iniziato trovando il quaderno.
Facevo anche io il diario della gratitudine, fino a qualche giorno fa.
Ho smesso perché adesso sono arrabbiata e delusa, dalla vita e dagli altri (il famoso burnout).
So che sarebbe potuta andare molto molto peggio, so anche che sarebbe potuta andare molto meglio e parlo della mia personale vita,(non solo di quella di mamma) infarcita di continue sofferenze, lutti ed una quasi-morte. So che tutto è passibile di una doppia lettura, bello/brutto. Insomma il fatto di essere grata non mi impedisce di essere furiosa e delusa.
Quando metterò giù le prime parole su quel quaderno, lo scriverò qui. Al momento non so da dove iniziare…
Intanto perchè il suo sintetico commento è fedelissimo al mio pensiero espresso in quasi mille volumi che abbiamo scritto in questo blog.
Le chiedo un favore partendo dalla mia regola di base :
CINICI E SPIETATI sulla DIAGNOSI
EMPATICI e OTTIMISTI SULLA PROGNOSI
Con tutta calma e se se la sente e solo quando se la sentirà senza forzare la soglia di rottura di resilienza ,
le farò alcune domande sulla storia della sua mamma.
Le chiedo di spogliarsi del suo ruolo professionale di avvocato tenendo conto di questa regola.
Io da cinico e spietato sulla diagnosi poi mi spoglierò del mio ruolo professionale di chirurgo oncologo e l'aiuterò moltissimo ad..... aiutarsi per elaborare il suo recente lutto e senza sapere nulla della sua mamma, prima che lei lo scriva, le dirò delle cose bellissime sulla sua mamma-marmotta che l'aiuteranno ad accettare questa immane avversità.
Le chiedo intanto se se la sente e quando se la sente di cominciare a scrivere in un suo diario qualcosa sulla vita della mamma-marmotta ( noi chiamiamo così i survivors che hanno reso la vita complicata al bastardello) .
1) Per il momento mi dica solo quanti anni ha vissuto la sua mamma dopo la diagnosi di tumore al seno.
E si legga la storia del mite MR.WRIGHT riguardo al placebo cioè ai fattori prognostici modificabili dal medico e che hanno avuto un ruolo importante nella storia della mamma.
Per lei saranno coltellate , ma l'aiuteranno a superare il risentimento che ancora la blocca quando il suo pensiero va a "quel che non è andato bene"
http://www.senosalvo.com/placebo_I.htm
e sulle statistiche
http://www.senosalvo.com/mai_perdere_la_speranza.htm
__________________________________________________________________________
Nella lotta contro il bastardello entrano in gioco secondo Salvo Catania :
1) I fattori prognostici tradizionali immodificabili
2) I fattori prognostici modificabili dal medico
3) I fattori prognostici modificabili dal paziente
-------------------------------------------------------------------------------
2) Prima di iniziare i compitini si legga ...come risalire al dramma attraverso la scrittura se se la sente, e quando se la sente...
NON MOLLARE MAI e IL DIARIO DEL TRAUMA
Rispondo in primis a PRIMULA che manifesta il bisogno di “mollare”, a Pepeli investita da questo dramma familiare, a Lori in terapia del dolore, ma anche a Juventina per le sue notti insonni e agitate, ma anche a Valentina che ha appena perso la mamma-marmotta, ma anche ad Akira in attesa dell'intervento, a Illy, a Simona per la strampalata diagnosi sullo spettro autistico del figlio, a LoryCalif , ma anche a Salvo Catania che è sempre tentato di mollare tutto e ..
e gridare al mondo ARRANGIATEVI !
Più di qualsiasi supporto psicologico o a integrazione di questo, la Medicina Narrativa può fare moltissimo con la terapia della scrittura, persino più efficace se si mette da parte il mouse e si riesuma la penna stilografica di una volta.
La scrittura infatti , come ho scritto tante volte qui, ha molti vantaggi in quanto permette la realizzazione di certi fenomeni , che a livello soltanto mentale o attraverso il semplice racconto al terapeuta, non sarebbero possibili.
Ho più volte tentato di spiegare che
*scrivere è cosa del tutto differente dal pensare
Quando si scrive , dovendo indirizzare l'ondata emotiva sul foglio, la si deve adeguare progressivamente al ritmo, alla capacità e alla velocità della mano .
I pensieri sono sempre più veloci della mano che scrive e quindi della scrittura.
Questo rallentamento paradossalmente è un grandissimo vantaggio perchè senza rimuovere nulla si può rallentare molto il flusso emotivo . Ciò che si ottiene , quindi, è un graduale rallentamento dell'impeto, che all'inizio fluisce pieno ma che, poco alla volta, tende a diminuire . E' stupefacente osservare come persino i caratteri della scrittura con il tempo si modifichino.
Ad esempio se si sta elaborando la rabbia, e quando sono coinvolti i figli la rabbia è contro il mondo intero, durante il fluire della scrittura i caratteri che inizialmente possono partire grandi , scoordinati sul rigo, lentamente si regolarizzano, al pari della normalizzazione anche a livello emotivo della persona.
Se la scrittura è condivisa , come ha fatto Primula ed in passato altre RFS, l'effetto di elaborazione è massimo anche se sempre doloroso.
La scrittura , portando ad un rallentamento dell'impulsività dei pensieri, permette anche una riflessione differente sino ad arrivare ad un relativo distacco dal problema , perchè mentre l'emozione attraverso i pensieri viene vissuta drammaticamente come interna alla persona, le frasi scritte sono qualcosa di esterno a noi, e quindi è possibile creare una parziale distanza.
In altre parole la scrittura aiuta a dare forma al problema perchè realizza una specie di fotografia del problema
Lo congela e lo rende più studiabile.
Come cercare di contare gli uccelli di uno stormo con i pensieri .
Impossibile se in continuo movimento come lo sono i nostri pensieri nel corso di un dramma.
Come in uno stormo i nostri pensieri sono ripetitivi, si confondono, si rimescolano .
La scrittura invece equivale a fare una fotografia dello stormo : gli uccelli sono fermi, si possono contare e studiare ad uno ad uno.
Un trauma è qualcosa che come uno stormo di uccelli impazzito si insedia prepotentemente nella vita di una persona.
Occorre fermarlo con la scrittura , cioè con una fotografia , attraverso un diario del trauma.
Con scopi differenti dal DIARIO DELLA GRATITUDINE utile in fasi successive.
E' un esercizio doloroso, direi sadico, perchè con modalità ritualizzata , la persona dovrà ripercorrere scrivendo nel dettaglio cosa ha sentito, cosa ha pensato, quali sensazioni fisiche ha provato. Tutto quello che riesce a ricordare.
Non è facile ricordare ciò che fa male e interrompere il nefasto processo di rimozione ( ecco perchè insisto per tenersi allenati ogni giorno con l'IO CI SONO e insisto con la metafora della “macchia sul soffitto”)
Questo processo , ripeto sadico, attraverso dosi desensibilizzanti porta alla abituazione, e
dopo tempi ragionevoli persino alla sazietà semantica (*) perchè permette di elaborare molto più rapidamente quanto avvenuto e perchè porta la persona ad una esposizione maggiore rispetto al proprio trauma , che normalmente arriva, scombussola e va, e facilita il processo di adattamento.
Essendo un'azione intenzionale si toglie al trauma il potere devastante di arrivare inaspettatamente.
Lo scopo è quindi di evocarlo per renderlo meno forte di quando lo si subisce in maniera passiva all'improvviso.
Se si riesce a condividere questo atto sadico con sé stessi anche con altri.....ancora meglio, ma riguarda un altro tema trattato in altre sedi.
(vedi agenda di Patri)
--------------------------------
(*)
salvocatania:
#18,383 Scritto: 26 Feb 2018
SAZIETA' SEMANTICA
Zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa Zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, Zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa Zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, Zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa Zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, Zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa Zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, Zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa Zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, Zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa Zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa...............................................................................,
Se leggiamo tante volte una parola, non solo ci sembra che sia scritta in modo strano, ma comincia via via a perdere significato.
Questa buffa sensazione e' stata descritta per la prima volta nel 1907 da due psicologhe Elisabeth Severance e Margaret Washburn . In seguito lo psicologo Leon Jacobivtz ha dato un nome a questo fenomeno chiamato SAZIETA' SEMANTICA, perche' si pensa che questo scherzo del cervello sia la conseguenza di un "affaticamento del cervello"
Quando si attiva, una cellula cerebrale utilizza energia, e puo' farlo una seconda, terza , quarta volta sino ad una soglia di stanchezza.
A quel punto la parola perde significato.
Alcuni studi hanno dimostrato che il significato veniva riacquistato dopo una pausa. Ma se ripetuto (studio su campione di studenti) l'esperimento costantemente per periodi lunghi alla fine quel significato veniva ripreso ma in forma molto piu' sfumata.
Con alcune parole questa illusione si crea molto facilmente come la parola zuppa o caffe'. Parole con maggiore carica emotiva come strage, massacro, morte, e quindi anche cancro possono impiegare molto piu' tempo a perdere significato sino ad assumerne uno in forma molto piu' sfumata.
I fatti : oggi qualcuno scrive "prima piangevo sempre (eppure queste parole emotivamente cariche non le leggeva e non le pronunciava mai)...ora il forum (pieno di storie dolorose .....le piu' liete si riferiscono a vomito e caduta dei capelli0.......eppure.......
A conferma di quanto abbiamo sempre sostenuto che , come ha fatto Robertina,
la PAURA SI VINCE SOLO GUARDANDOLA IN FACCIA (*)
Sazietà semantica e
E sono sempre io che ringrazio lei per quello che fa, perché è di valore inestimabile, anzi eternamente inestimabile
Mamma ha avuto la prima diagnosi di k ad settembre del 1991. Poi nuovo e diverso k sempre al seno, a marzo 2003. Poi nuovo e diverso k altro seno a settembre 2011. Poi metastasi al fegato dell’ultimo k a settembre 2021. Ha vissuto 31 anni dopo la prima diagnosi…
Conosco superficialmente un po’ “tutte le cose” di cui parla. Per certo so che funzionano (vogliamo dire scientificamente?! Funzionano scientificamente, per me non c’è nessun dubbio). Non so bene come.
Anzi l’ulteriore mia rabbia è che non c’è un mondo scientifico impegnato seriamente ed in modo compatto in questi studi. Ed è inaccettabile.
Non immagina la mia meraviglia e contentezza nell’aver incrociato virtualmente la strada di un medico italiano (occidentale) - LEI! - che le studia da 40 anni e le conosce a menadito!
Sull’utilità della scrittura…proprio oggi mentre tra le lacrime buttavo vecchie scartoffie del lavoro di mamma e papà ho trovato un quaderno e l’ho messo da parte, perché ho deciso che sarà il mio diario dei dolori passati. Perciò inizierò, non so quando…ho iniziato trovando il quaderno.
Facevo anche io il diario della gratitudine, fino a qualche giorno fa.
Ho smesso perché adesso sono arrabbiata e delusa, dalla vita e dagli altri (il famoso burnout).
So che sarebbe potuta andare molto molto peggio, so anche che sarebbe potuta andare molto meglio e parlo della mia personale vita,(non solo di quella di mamma) infarcita di continue sofferenze, lutti ed una quasi-morte. So che tutto è passibile di una doppia lettura, bello/brutto. Insomma il fatto di essere grata non mi impedisce di essere furiosa e delusa.
Quando metterò giù le prime parole su quel quaderno, lo scriverò qui. Al momento non so da dove iniziare…
salvocatania:
x Valentina
Intanto perchè il suo sintetico commento è fedelissimo al mio pensiero espresso in quasi mille volumi che abbiamo scritto in questo blog.
Le chiedo un favore partendo dalla mia regola di base :
CINICI E SPIETATI sulla DIAGNOSI
EMPATICI e OTTIMISTI SULLA PROGNOSI
Con tutta calma e se se la sente e solo quando se la sentirà senza forzare la soglia di rottura di resilienza ,
le farò alcune domande sulla storia della sua mamma.
Le chiedo di spogliarsi del suo ruolo professionale di avvocato tenendo conto di questa regola.
Io da cinico e spietato sulla diagnosi poi mi spoglierò del mio ruolo professionale di chirurgo oncologo e l'aiuterò moltissimo ad..... aiutarsi per elaborare il suo recente lutto e senza sapere nulla della sua mamma, prima che lei lo scriva, le dirò delle cose bellissime sulla sua mamma-marmotta che l'aiuteranno ad accettare questa immane avversità.
Le chiedo intanto se se la sente e quando se la sente di cominciare a scrivere in un suo diario qualcosa sulla vita della mamma-marmotta ( noi chiamiamo così i survivors che hanno reso la vita complicata al bastardello) .
1) Per il momento mi dica solo quanti anni ha vissuto la sua mamma dopo la diagnosi di tumore al seno.
E si legga la storia del mite MR.WRIGHT riguardo al placebo cioè ai fattori prognostici modificabili dal medico e che hanno avuto un ruolo importante nella storia della mamma.
Per lei saranno coltellate , ma l'aiuteranno a superare il risentimento che ancora la blocca quando il suo pensiero va a "quel che non è andato bene"
http://www.senosalvo.com/placebo_I.htm
e sulle statistiche
http://www.senosalvo.com/mai_perdere_la_speranza.htm
__________________________________________________________________________
Nella lotta contro il bastardello entrano in gioco secondo Salvo Catania :
1) I fattori prognostici tradizionali immodificabili
2) I fattori prognostici modificabili dal medico
3) I fattori prognostici modificabili dal paziente
-------------------------------------------------------------------------------
2) Prima di iniziare i compitini si legga ...come risalire al dramma attraverso la scrittura se se la sente, e quando se la sente...
NON MOLLARE MAI e IL DIARIO DEL TRAUMA
Rispondo in primis a PRIMULA che manifesta il bisogno di “mollare”, a Pepeli investita da questo dramma familiare, a Lori in terapia del dolore, ma anche a Juventina per le sue notti insonni e agitate, ma anche a Valentina che ha appena perso la mamma-marmotta, ma anche ad Akira in attesa dell'intervento, a Illy, a Simona per la strampalata diagnosi sullo spettro autistico del figlio, a LoryCalif , ma anche a Salvo Catania che è sempre tentato di mollare tutto e ..
e gridare al mondo ARRANGIATEVI !
Più di qualsiasi supporto psicologico o a integrazione di questo, la Medicina Narrativa può fare moltissimo con la terapia della scrittura, persino più efficace se si mette da parte il mouse e si riesuma la penna stilografica di una volta.
La scrittura infatti , come ho scritto tante volte qui, ha molti vantaggi in quanto permette la realizzazione di certi fenomeni , che a livello soltanto mentale o attraverso il semplice racconto al terapeuta, non sarebbero possibili.
Ho più volte tentato di spiegare che
*scrivere è cosa del tutto differente dal pensare
Quando si scrive , dovendo indirizzare l'ondata emotiva sul foglio, la si deve adeguare progressivamente al ritmo, alla capacità e alla velocità della mano .
I pensieri sono sempre più veloci della mano che scrive e quindi della scrittura.
Questo rallentamento paradossalmente è un grandissimo vantaggio perchè senza rimuovere nulla si può rallentare molto il flusso emotivo . Ciò che si ottiene , quindi, è un graduale rallentamento dell'impeto, che all'inizio fluisce pieno ma che, poco alla volta, tende a diminuire . E' stupefacente osservare come persino i caratteri della scrittura con il tempo si modifichino.
Ad esempio se si sta elaborando la rabbia, e quando sono coinvolti i figli la rabbia è contro il mondo intero, durante il fluire della scrittura i caratteri che inizialmente possono partire grandi , scoordinati sul rigo, lentamente si regolarizzano, al pari della normalizzazione anche a livello emotivo della persona.
Se la scrittura è condivisa , come ha fatto Primula ed in passato altre RFS, l'effetto di elaborazione è massimo anche se sempre doloroso.
La scrittura , portando ad un rallentamento dell'impulsività dei pensieri, permette anche una riflessione differente sino ad arrivare ad un relativo distacco dal problema , perchè mentre l'emozione attraverso i pensieri viene vissuta drammaticamente come interna alla persona, le frasi scritte sono qualcosa di esterno a noi, e quindi è possibile creare una parziale distanza.
In altre parole la scrittura aiuta a dare forma al problema perchè realizza una specie di fotografia del problema
Lo congela e lo rende più studiabile.
Come cercare di contare gli uccelli di uno stormo con i pensieri .
Impossibile se in continuo movimento come lo sono i nostri pensieri nel corso di un dramma.
Come in uno stormo i nostri pensieri sono ripetitivi, si confondono, si rimescolano .
La scrittura invece equivale a fare una fotografia dello stormo : gli uccelli sono fermi, si possono contare e studiare ad uno ad uno.
Un trauma è qualcosa che come uno stormo di uccelli impazzito si insedia prepotentemente nella vita di una persona.
Occorre fermarlo con la scrittura , cioè con una fotografia , attraverso un diario del trauma.
Con scopi differenti dal DIARIO DELLA GRATITUDINE utile in fasi successive.
E' un esercizio doloroso, direi sadico, perchè con modalità ritualizzata , la persona dovrà ripercorrere scrivendo nel dettaglio cosa ha sentito, cosa ha pensato, quali sensazioni fisiche ha provato. Tutto quello che riesce a ricordare.
Non è facile ricordare ciò che fa male e interrompere il nefasto processo di rimozione ( ecco perchè insisto per tenersi allenati ogni giorno con l'IO CI SONO e insisto con la metafora della “macchia sul soffitto”)
Questo processo , ripeto sadico, attraverso dosi desensibilizzanti porta alla abituazione, e
dopo tempi ragionevoli persino alla sazietà semantica (*) perchè permette di elaborare molto più rapidamente quanto avvenuto e perchè porta la persona ad una esposizione maggiore rispetto al proprio trauma , che normalmente arriva, scombussola e va, e facilita il processo di adattamento.
Essendo un'azione intenzionale si toglie al trauma il potere devastante di arrivare inaspettatamente.
Lo scopo è quindi di evocarlo per renderlo meno forte di quando lo si subisce in maniera passiva all'improvviso.
Se si riesce a condividere questo atto sadico con sé stessi anche con altri.....ancora meglio, ma riguarda un altro tema trattato in altre sedi.
(vedi agenda di Patri)
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(*)
salvocatania:
#18,383 Scritto: 26 Feb 2018
SAZIETA' SEMANTICA
Zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa Zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, Zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa Zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, Zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa Zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, Zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa Zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, Zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa Zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, Zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa Zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa, zuppa...............................................................................,
Se leggiamo tante volte una parola, non solo ci sembra che sia scritta in modo strano, ma comincia via via a perdere significato.
Questa buffa sensazione e' stata descritta per la prima volta nel 1907 da due psicologhe Elisabeth Severance e Margaret Washburn . In seguito lo psicologo Leon Jacobivtz ha dato un nome a questo fenomeno chiamato SAZIETA' SEMANTICA, perche' si pensa che questo scherzo del cervello sia la conseguenza di un "affaticamento del cervello"
Quando si attiva, una cellula cerebrale utilizza energia, e puo' farlo una seconda, terza , quarta volta sino ad una soglia di stanchezza.
A quel punto la parola perde significato.
Alcuni studi hanno dimostrato che il significato veniva riacquistato dopo una pausa. Ma se ripetuto (studio su campione di studenti) l'esperimento costantemente per periodi lunghi alla fine quel significato veniva ripreso ma in forma molto piu' sfumata.
Con alcune parole questa illusione si crea molto facilmente come la parola zuppa o caffe'. Parole con maggiore carica emotiva come strage, massacro, morte, e quindi anche cancro possono impiegare molto piu' tempo a perdere significato sino ad assumerne uno in forma molto piu' sfumata.
I fatti : oggi qualcuno scrive "prima piangevo sempre (eppure queste parole emotivamente cariche non le leggeva e non le pronunciava mai)...ora il forum (pieno di storie dolorose .....le piu' liete si riferiscono a vomito e caduta dei capelli0.......eppure.......
A conferma di quanto abbiamo sempre sostenuto che , come ha fatto Robertina,
la PAURA SI VINCE SOLO GUARDANDOLA IN FACCIA (*)
Sazietà semantica e
Fra76 Fiduciaria
Patti:
pepeli:
tu sei stata la prima ad accogliermi nel blog, grazie
Ne sei sicura? ....io sto qui da poco...forse era Patri o Patty.....mica voglio meriti di altri
Probabilmente si riferisce a Patti fiduciaria che non scrive da un po' ☹️.
Tu sei qui da poco ma il tuo contributo è importantissimo. ❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️
Claretta
Eccomiiiiii,io ci sono!Mi aggiorno 🙂
Patti
Fra76 Fiduciaria:
Tu sei qui da poco ma il tuo contributo è importantissimo. ❤️